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Autore: I_SHIP4    19/07/2015    0 recensioni
Questa storia parla di Ely, una ragazza 18enne senza idee per il futuro, vive il presente, racconta il presente. La sua vita è intrecciata con quattro ragazzi che formano una band, anche loro non hanno progetti, vogliono solo suonare e magari poi il successo arriverà.
Questa storia parla di quanto le piccole cose cambino tutto, anche se forse non ce ne accorgiamo, parla dei valori di ognuno, dei rapporti che finiamo per stringere sempre e comunque.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Devo aspettare ancora un'ora prima di vedere la testa di Caleb affacciarsi alla porta della camera la sua camera poi «Hey, ora puoi uscire eh!» non capisco bene se si sta sforzando di sembrare allegro oppure non si è proprio accorto di avermi cacciata senza darmi spiegazioni, lo guardo qualche secondo per stabilire quale delle due opzioni sia la corretta quando scoppia a ridere senza preavviso. Vicino alla porta c'è una specchio che riflette una Elektra abbastanza confusa e irritata, ma ci certo non comica quindi non capisco cosa abbia da ridere, decido di chiederglielo senza tanti giri di parole: «Mi potresti spiegare cosa c'è di tanto divertente?» non voglio sembrare maleducata o peggio, vorrei solo capirci qualcosa. Lui cerca di tornare serio e mi guarda: «A dir la verità non è per niente divertente quello che è appena successo, solo che boh, dovevo ridere. Ely mi dispiace ma non posso spiegarti nulla, comunque lo scoprirai tra poco» in pratica non mi ha spiegato un bel nulla.

Sto per tornare all'attacco e pretendere una spiegazione decente quando suona il campanello, dubito che il tizio di prima abbia deciso di tornare indietro e fare un'altra chiacchierata di due ore ma ci spero comunque e mi fiondo ad aprire la porta. Non è lui. È Luke, e dietro c'è Thomas, iniziano a parlare contemporaneamente: «Abbiamo le prove! Ma che te ne sei dimenticato? Oh, ciao Ely, dormito bene?» e l'atro: «Ktra! Hey! Senti avremmo le prove quindi salite in macchina, su su su» questo era Luke che finita la frase inizia a spingermi verso la macchina parcheggiata lì davanti. A dirla tutta dei due discorsi ho capito solo: “prove” e mi basta, non vedo l'ora di ascoltare i loro pezzi; quindi mi dirigo spedita verso la macchina senza accorgermi non non essere seguita da nessuno, nemmeno Luke. Quando me ne accorgo e mi giro per chiamarli si sono già incamminati verso di me e la macchina.

Quando arriviamo casa troviamo Tobias seduto sul divano con Paul e un blocco in mano ha il blocco in mano, non Paul entrambi si girano a guardarci e Paul sembra voler dire qualcosa ma poi ci ripensa allora decido di rompere io il silenzio: «Bene, mettetevi a suonare che non vedo l'ora di ascoltare qualche pezzo originale dei Rock Fear» l'imbarazzo insensato di prima sparisce e ognuno va al suo posto: io e Paul sul divano, Luke al microfono, Tobias alla chitarra, Thomas al basso e Caleb allla batteria. Non ricordo se l'ho già detto ma l'appartamento è insonorizzato quindi i ragazzi possono suonare quanto vogliono e nessuno verrà a lamentarsi, oppure durante le feste possiamo mettere la musica a palla, o quando non c'è nessuna festa ma vogliamo la musica a palla, insomma è una figata sta' storia dell'appartamento insonorizzato.

I pezzi in generale mi piacciono, ogni tanto si fermano per fare qualche modifica o perché io o l'altro spettatore abbiamo qualche consiglio, ma comunque suonano un bel po'. Di canzoni loro pronte ne hanno circa una decina contando quelle vecchie che avevo scritto io e loro hanno tradotto e composto la melodia, non sono tante ma bastano per riuscire a suonare in un paio di locali la sera; mi hanno raccontato di aver già iniziato da un po' e Luke sostiene che hanno persino dei fan che vengono a ogni loro esibizione immagino sia solo perché stanno tutte le sere lì, che suonino loro o no, ma li lascio sognare i fan il prossimo “concerto” sarà tra due sere dice Thomas che in assenza di Hanna si è autoproclamato manager. Non che Hanna sia davvero la manager, solo che è l'unica in grado di progettare qualcosa e quindi di solito facciamo fare a lei. In mia assenza hanno scritto una lista con i nostri nomi e il nostro scopo in relazione al gruppo:

Thomas = bassista, secondo manager, cuoco

Luke = cantante

Tobias = chitarrista, portavoce

Caleb = batterista, banca

Hanna = manager

Paul = enciclopedia

Elektra = scrittrice, mangiatrice

Sul foglio ci sono anche vari appunti, ad esempio accanto a Luke c'era scritto “auto” ma qualcuno, Luke probabilmente, l'ha cancellato, vicino a cuoco c'era appuntato “solo se avete gli ingredienti adatti” e per Paul in precedenza qualcuno aveva scritto “portacolazione”, io sarei stata d'accorddissimo. Invece la voce “mangiatrice” vicino al mio nome sembra essere stata presa in comune accordo e per me va bene, mi piace mangiare.

Mi faccio una copia e vado ad appenderla in camera, in modo da avere sempre sott'occhio il mio ruolo di mangiatrice magari lo rinfaccerò agli altri tutte le volte che si lamenteranno della mia fame ma anche per ricordarmi che sono stata eletta scrittrice e che devo scrivere. Durante il viaggio non scritto quasi per niente, solo qualche verso in giro, quindi d'ora in poi devo impegnarmi.

Mentre torno in salotto li sento parlare a bassa voce, ma appena entro si azzittiscono di colpo, forse mi stanno nascondendo qualcosa ma giusto forse, però non credo che se facessi domande mi darebbe risposte soddisfacenti quindi lascio stare e faccio finta di non essermi accorta di nulla. «Allora, in quanto mangiatrice dico che è ora di mangiare, cuoco?» Tutti ci giriamo verso Thomas sorridendo, ma il nostro è un sorriso tipo: “fila-a-cucinare-che-abbiamo-fame” e lui rassegnato si avvia in cucina, mi fa un po' pena a dir la verità, tutto solo soletto a cucinare...però qualcuno deve pur farlo, no?


 

   
 
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