VOGLIA DI CIOCCOLATA
«Cos’è?»
«È per il White Day.»
Akira non seppe se arrossire o se piuttosto sbiancare. Nell’incertezza, fece l’una e l’altra cosa contemporaneamente, e vi possiamo assicurare che il risultato di tale prodigio è qualcosa di inimmaginabile. Takumi fu sul punto di ridere.
«Non lo apri?» le chiese, riportandola con i piedi per terra.
Lei riacquistò di colpo ogni facoltà fisica ed intellettiva che aveva precedentemente perso. «Per… Per quale dannato motivo mi fai un regalo per il White Day?!» gracchiò, spaventata da quell’enorme novità e chiedendosi se dovesse preoccuparsi o meno di aver donato il proprio cuore ad un tipo capace di accettare un pensiero per San Valentino da parte di un altro maschio.
Il ragazzino le sorrise. «Akira-kun mi ha preparato della cioccolata esattamente un mese fa.»
«S-Sì, ma… cosa c’entra?! Non l’ho mica fatto perché…!» Tacque, la ninja, troppo sconvolta per trovare una scusa che giustificasse quella sua azione più che palese. Incapace di resistere oltre agli occhi dell’amico che la fissavano con tenerezza, agguantò bruscamente il sacchetto di carta che lui le porgeva e lo aprì. Rimase di sasso: una bambola. Non di quelle costose, quanto di quelle che si trovavano nei mercatini a poco prezzo. Il suo sguardo si velò di lacrime.
«Mi spiace, ma non avevo abbastanza soldi per comprarne una migliore…» La voce di Takumi le giunse alle orecchie quasi ovattata.
«No… è bellissima, davvero» assicurò lei, stringendo il regalo al petto quasi come se avesse avuto fra le mani un neonato vero. Le sue labbra si incresparono leggermente verso l’alto. «Grazie, Takumi.»