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Autore: alida    22/01/2009    7 recensioni
Come si sono sviluppati, in Severus Piton, i concetti di amore e rispetto? Cercherò di spiegarlo in 3 capitoli che considerano l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta del nostro professore preferito. I personaggi sono di J.K.Rowling, la storia non ha scopo di lucro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno guardando il suo viso riflesso nel lago nero Severus si rese conto che la sua anima era diventata più oscura del lago. Quegli occhi neri e quei capelli lisci, che  tanto aveva amato quando li aveva conosciuti in sua madre, in lui sembravano perdere la loro bellezza. 

Era quello che succedeva quando si diventava marci dentro! Così pensava Severus. Non sarebbe più riuscito a guardarsi allo specchio! Il suo volto sarebbe invecchiato e poi sarebbe morto con lui. Nessuno avrebbe tenuto dentro il proprio cuore il ricordo del suo viso.

Alle volte, quando sentiva la mancanza di sua madre, Severus chiudeva gli occhi e rivedeva la faccia della donna. Poi riaprendoli, per un istante, quel pensiero si fissava nell’aria. Ma il suo viso sarebbe svanito per sempre, aveva iniziato a svanire la prima volta che l’aveva coperto con quella maledetta maschera.

Tuttavia Severus aveva ancora una speranza, l’ultima. Il suo padrone, che lo aveva marchiato col fuoco, lo rispettava. Lo aveva sempre fatto sentire forte, importante e sicuramente avrebbe capito e gli sarebbe venuto incontro. Era vero, spesso l’oscuro signore era crudele anche con i suoi servi , ma solo perché voleva essere rispettato. E Severus capiva.

E invece, la sua speranza crollò. Nelle sue orecchie rimasero le risate di Voldemort mentre gli negava la sua comprensione e rifiutava la richiesta del suo adepto di lasciare in vita Lily Potter. Quelle risate gli riportarono alla memoria le risate che il suo “padrone” babbano aveva vomitato la notte in cui sua madre gli insegnò cosa erano il rispetto e l’amore.

E capì. Lui aveva rispettato sempre il suo padrone e lo aveva accettato com’era, e in un certo senso lo aveva amato, nonostante tutto. Ma il signore oscuro non rispettava nessuno e non amava nessuno. Un’amara risata rimbombò nell’aria mentre Severus alzava lo sguardo verso il cielo.

Non c’era amore, dove non c’era rispetto, e lui si era illuso. Era stato un ingenuo, finanche uno stupido, come aveva fatto! Aveva confuso il rispetto con la sottomissione e il desiderio di ricevere amore con il desiderio di avere qualcuno cui darlo.

Era diventato debole nei confronti dei malvagi, come  sua madre con suo padre.

Era diventato malvagio nei confronti dei deboli, come suo padre con sua madre.

Adesso voleva diventare Severus Piton, non più un servo ma padrone di se stesso, solo Severus.

Il cielo era limpido e non fu difficile vedere la cima della Torre di Astronomia nella sua vecchia scuola, forse fra quelle mura avrebbe trovato aiuto, conforto e salvezza.

Silente lo ricevette e ascoltò. Fecero il possibile ma tutto fu vano. Severus era cambiato ma questo non era servito a niente. Lily non c’era più, di lei rimanevano i ricordi e il suo bambino. Quel bambino che aveva sconfitto l’oscuro signore! Un bambino! Era bastato così poco! Dove era adesso il grande mago oscuro? Chissà. Perso nel suo odio e sconfitto dalla sua incapacità di amare e rispettare.

Severus  si sentiva completamente solo. Non c’erano amici al suo fianco, solo gli sguardi sospettosi e pieni di odio della gente. Anche lui, ora, provava odio e disprezzo per i mangiamorte e per l’oscuro signore. E per se stesso.

La morte, solo la morte gli avrebbe potuto dare un po’ di sollievo. Quando credette di aver trovato un modo per dimenticare ciò che era stato, gli arrivò una richiesta da parte di Silente. Se avesse voluto, avrebbe potuto redimersi proteggendo Harry, il figlio di Lily.

Una richiesta e non un ordine.

Una richiesta di aiuto.

Una richiesta di sostegno.

Una richiesta per salvare la vita di un bambino.

Una richiesta per redimere l’anima di un uomo.

Una richiesta per suggellare l’inizio di un’amicizia.

Una richiesta per imparare a dare amore.

Una richiesta per imparare a ricevere amore.

Una richiesta che non s’impone, rispettandoti.

Una richiesta che Severus avrebbe accettato, rispettando.

Quel vecchio preside, l’unico di cui il signore oscuro aveva paura, gli tese la mano, e dopo che Severus gliela ebbe stretta, la sollevò per accarezzargli dolcemente i capelli.

Passarono gli anni mentre il marchio nero sbiadiva nel braccio di Severus, senza però scomparire mai. Il professore di pozioni non aveva amici. La sua posizione era rimasta ambigua agli occhi del mondo magico, per volere suo e accondiscendenza di Silente.

Arrivò Harry ad Hogwarts e come ogni anno arrivò il ballo di fine anno. Tutte le ragazze sarebbero volute andarci col sopravvissuto, pensò Severus. Invece con chi si presentò Harry? Con Ronald Weasley!

Piton uscì dalla Sala grande, che per l’occasione era stata adibita a pista da ballo, per sorseggiare in tranquillità un po’ di liquore. Trovò Harry che guardava gli ospiti dei quadri mentre sorridevano e brindavano.

-Come mai un giovane grifondoro va al ballo di fine anno con un suo compagno invece che con una compagna?- chiese con tono sarcastico il professore.

-Io non ho la ragazza, in caso non se ne sia accorto. E poi non sono venuto con un compagno! Siamo solo arrivati contemporaneamente- rispose acido il ragazzo.

-Gradirei un po’ di rispetto, Potter-

-E io avrei gradito che ……………..mi avesse detto si- disse Harry sottovoce, ma Piton sentì ugualmente.

-Prima di invitare una ragazza al ballo, dovresti imparare cosa è l’amore-

-Si certo. Amore, rispetto ma lei cosa ne sa?-replicò scocciato il ragazzo.

-So che il rispetto è quel sentimento per il quale tutto si accetta e l’amore quel sentimento per il quale tutto si sopporta. Che bisogna accettare gli altri come sono e amarli nonostante tutto. Che non c’è rispetto dove non c’è amore. Che se vuoi amare una persona è giusto che la ami ma non ti devi far ingannare dal tuo cuore e ricordare sempre che chi non ti rispetta non merita il tuo amore. E che, infine, solo chi ti lascia libero, merita il tuo rispetto e il tuo amore, e solo chi ti lascia libero, può darti il rispetto e l’amore più sinceri-

-E a lei chi glielo ha insegnato?-.

-La vita, Harry. Chi altro?-

Harry lo ascoltò ma non riuscì a cogliere il significato pieno del discorso e riflettendo sulle parole del suo professore rispose: -Si, avrò modo di impararlo anch’io- e poi se ne andò.

Severus Piton continuò a bere e mentre il liquore gli riscaldava il corpo e lo invadeva, riempendo i vuoti della sua anima, tra sé e sé pensò: -Ti auguro di impararlo dalle mie parole, Harry, ti bastino solo le mie parole-.

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Okey. Sono arrivata alla fine della trilogia. Severus ha imparato diverse cose sull'amore e sul rispetto ma ovviamente, come ciascuno di noi, ha capito tanto ma non sa ancora tutto. Se si sanno cogliere gli insegnamenti della vita, non c'è giorno che non ci sia qualcosa da imparare. (Bella frase! L'avrei potuta inserire in un'altra ff!)

Ringrazio tutti coloro che hanno letto questa piccola ff,
Ringrazio Thiliol che ha inserito la ff tra i preferiti e ha recensito.
Ringrazio Pan_Tere 94 che si è inserita nel gruppo dei recensori.

Spero di scrivere al più presto qualcosa di nuovo.

A presto, Alida

 

 

 

 

  
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