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Autore: Eliele    21/07/2015    1 recensioni
2005: Dopo aver sconfitto il Male Primordiale, Buffy e la sua banda sono nuovamente alle prese con le forze demoniache. Nuove Bocche dell’Inferno si sono aperte in tutto il mondo e le novelle Cacciatrici, giovani e inesperte, sono solo agli inizi del loro addestramento. Un’apparizione misteriosa avverte Buffy di un’imminente Apocalisse che porterà inevitabilmente alla distruzione della Stirpe delle Cacciatrici, Willow avverte una pericolosa scossa nel mondo magico, preludio di una grande distruzione, Xander assiste alla follia di alcune neo-Cacciatrici che si uccidono tra loro, apparentemente controllate da un oscuro figuro…
Oggi: Mi chiamo Lexie e questa è la mia storia. Di giorno lavoro in una grande compagnia di spedizioni e tento di gestire la mia problematica situazione familiare. Di notte divento qualcun altro. Sono un Cacciatore di Taglie e uccido demoni e affini. Metto in chiaro subito una cosa: non sono un’eroina. Non ho remore, sono spietata e porto sempre a termine il mio lavoro. Aspettate a giudicare. Non avete idea di che mondo sono costretta ad affrontare. La Prima Invasione ci ha dimezzato. La Seconda ci ha sterminato. Vivo in un mondo distrutto, affamato, dominato da forze ancora al di fuori della conoscenza umana...
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Buffy Anne Summers, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Willow Rosenberg, Xander Harris
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo Willow si svegliò con lo stesso presagio della notte passata. Cercò di distrarsi preparando una ricca colazione. Pancakes con sciroppo d’acero, frullato di banana e kiwi, e una tazzona di cereali con latte caldo, la colazione preferita della sua ragazza. Kennedy uscì poco dopo dalla camera. Indossava solo una lunga canottiera, che aveva preso da uno dei tanti scatoloni del trasferimento. Erano riuscite a comprare un piccolo ma comodo appartamento fuori città. Il proprietario aveva cercato di venderlo di fretta e furia, ad una cifra bassissima e, non appena aveva ricevuto il denaro era sparito, senza neppure disturbarsi a prendere le sue cose. Le due ragazze scoprirono presto perché: un fantasma infestava il suo appartamento. Si trattava di una vecchia signora, che si era suicidata lì una decina di anni prima. Willow stabilì subito un contatto con lo spirito, per capire l’origine della sua pena. Aveva scoperto che la donna rimpiangeva il fatto che il figlio non avesse mai ricevuto la sua lettera di addio, in cui gli spiegava la sua intenzione di farla finita e gli garantiva l’accesso a tutta la  sua eredità. Ma, in mancanza del testamento, spedito al giovane, ma mai arrivato, il marito della signora, nonché patrigno del ragazzo, aveva ottenuto tutti  i beni della moglie. Così Willow aveva rintracciato il giovane con un semplice incantesimo di tracciamento, gli aveva spiegato la situazione, lo aveva aiutato a ritrovare la lettera e le cose si erano presto sistemate. La signora, finalmente in pace con sé stessa, aveva effettuato beatamente il trapasso. Per una strega, contattare il mondo degli spiriti non era un’impresa tanto difficile. Gli spiriti lasciavano segni ovunque, e ogni persona dotata del minimo potere magico poteva facilmente coglierli e interpretarli. Soprattutto una strega potente come Willow. I poteri della giovane andavano oltre ogni immaginazione, tanto che doveva sempre porsi un limite, perché la tentazione di superare i confini naturali della Magia per introdursi in un mondo potente, oscuro e inarrestabile, non le dava tregua. Una volta, quando la sua fidanzata Tara era stata uccisa da un violento psicopatico misogino, Willow aveva perso la testa. Si era donata alla magia Oscura, grazie alla quale non solo aveva torturato e ucciso Warren, ma aveva anche colpito e ferito decine di  persone innocenti. Ritornata in sé, aveva posto un freno all’utilizzo della magia. Ma, dopo l’evocazione della Falce, era finalmente riuscita a trovare un certo autocontrollo su di sè. Aveva trovato un equilibrio con sé stessa, ma doveva ancora faticare giorno per giorno per mantenerlo.

Kennedy accompagnò la sua uscita dalla camera con un sonoro sbadiglio. < Buongiorno! Mmmh che profumino.. Pancakes! >

< Già! Con lo sciroppo d’acero.. Poi i cereali e il frullato di ...>

< banana e kiwi! > Completò Kennedy,afferrando la tazza e bevendo il suo contenuto tutto di un fiato < ti ho già detto quanto ti amo? >

< Mmmh forse un paio di volte, ma mi piace se continui a dirlo >

Kennedy scoppiò a ridere e la trasse a sé per un bacio. In un attimo si trovarono a terra, avvinghiate. Willow, tra un bacio e l’altro, riuscì a biascicare un paio di parole < Latte.. Raffredda.. >

< Ne > Kennedy approfondì il bacio, inaugurando un appassionato gioco di lingue < scalderemo > la sua bocca si spostò in giù a mordicchiarle il collo < altro > la sua bocca si spostò ancora più in giù e cominciò a baciarle l’incavo dei seni < dopo >

Ovviamente a Willow passò di mente tutta la storia della colazione ma, a metà del rito di svestimento, il telefono squillò prepotentemente, facendole sobbalzare. < Rispondo io > sospirò Willow alzandosi in piedi. Con la canottiera di Kennedy ancora in mano raggiunse la cornetta. < Pronto? >

Una voce più che familiare le rispose < Sono io >

< Ciao Buffy! Va tutto bene? Come vanno le nostre novelline? >

< Oh loro stanno bene > rispose Buffy con una voce apparentemente neutra < Ma ho bisogno di parlarti, da sola >

Willow riusciva ad avvertire una nota di preoccupazione nella voce della sua migliore amica < Ma va tutto bene? >

< Sì, cioè credo di sì.. Ci vediamo alla biblioteca centrale tra una decina di minuti? >

< Va bene. Mi preparo e arrivo. Ci vediamo tra un attimo >

Kennedy vide la fronte aggrottata della sua fidanzata < Che cosa succede? >

Willow la fissò di rimando < Non lo so > Ma di sicuro non è qualcosa di buono

 

----

 

Si stava facendo tardi e loro erano chiuse in una sala vecchia e ammuffita da più di tre ore. Probabilmente si trovavano nell’ala  meno curata e frequentata di tutta la biblioteca. Grossi tomi impolverati riempivano scaffali di legno resinoso e agli angoli dei muri si riuscivano a scorgere chiaramente decine di fitte ragnatele dall’aria praticamente centenaria. Sarebbe il posto di Giles si ritrovò a pensare Buffy mentre si rigirava distrattamente la matita tra le mani.

< Avremmo dovuto chiamare gli altri > disse Willow sconfortata, abbandonandosi  sullo schienale della sedia.

< Non voglio dar loro altre preoccupazioni > dissentì Buffy trattenendo uno sbadiglio < Poi probabilmente non è nulla >

< Su questo non posso darti ragione > replicò Willow < te l’ho detto che c’è qualcosa nell’aria e la tua apparizione o illusione che sia a qualcosa deve avere a che fare con questo >

La porta venne aperta di scatto, facendole alzare in piedi di scatto. Una donna riccioluta con gli occhiali si fermò decisa  sulla soglia. Buffy fece scivolare il blocco degli appunti sopra Demonologia moderna e Apparizioni comuni

 < Ragazze tra 10 minuti chiudiamo. Vi conviene sgomberare > comunicò severamente la bibliotecaria < E se vedo ancora una volta una lattina come quella sulla scrivania vi potete scordare di tornare >

 E poi, lanciando loro un’ultima occhiata di traverso, lasciò la stanza. Buffy e Willow si guardarono.

< Mi ricorda la professoressa Smiley > disse Buffy mentre raccoglieva i libri < Te la ricordi? Quella che ci ha fatto supplenza in quarta.. Era simpatica quanto lei >

 < è vero, un po’ le somiglia. Ti ricordi che quando era infastidita frantumava i gessetti sulla lavagna e... >

 < si metteva a correre istericamente da una parte all’altra della classe > completò Buffy scoppiando a ridere. Willow, che prendeva piuttosto sul serio la scuola e tutto ciò che la riguardava, riuscì a rimanere seria solo per qualche istante, prima di essere contagiata dalla risata dell’amica.

 < è raro trovare un’insegnante di latino e greco completamente normale > singhiozzò Buffy tra una risata e l’altra < E quella volta che… >

Ma Willow non stava più ascoltando. Una piccola lampadina gli si era accesa in testa, una lampadina che lampeggiava sempre più velocemente, cercando di attirare la sua attenzione.

 < Che succede? > chiese Buffy interrompendo quello che ormai era diventato il suo monologo

Pensa, Willow, pensa all’improvviso si ricordò le parole della professoressa Smiley – Era il protettore delle Muse e veniva venerato da poeti e musicisti che ritenevano che le loro capacità provenissero direttamente da lui. Per la sua magnifica bellezza veniva spesso simboleggiato come un sole..—

 < Apollo! > urlò Willow, saltando in piedi. Buffy la guardò interrogativa. < Apollo era il Dio della musica e della poesia > spiegò < tra le sue varie rappresentazioni c’è il sole >

Buffy non riusciva a capire il collegamento < Dal sole alla musica ci siamo. Ma non ti sembra di giungere a una conclusione un po’ troppo affrettata? > domandò Buffy, piuttosto perplessa.

< No no. Sono certa che Apollo centri qualcosa. Hai detto che la nostra donna aveva una cavigliera? >

< Sì. Una sorta di spirale d’argento. Sembravano dei rami intrecciati >

< Rami intrecciati? Allora ci siamo! Quello che hai visto era un alloro, un altro dei simboli di Apollo >

< Quindi pensi che Apollo si sia presentato a me in sembianze femminili per non farsi riconoscere? >

< No, non credo. Se avesse voluto nascondersi, non avrebbe lasciato così tanti indizi… Ma la donna deve essere sicuramente collegata a lui. Dobbiamo chiedere a Giles >

< Come procede la situazione in inghilterra? > chiese Buffy, cambiando argomento. Non aveva notizie del signor Giles da quando era partito, un mese prima, per dirigere le operazioni delle Cacciatrici in Europa. Dopo la distruzione di Sunnydale  a Cratersade, a Monaco e a Tokyo, tre enormi Bocche dell’Inferno avevano improvvisamente aperto le loro fauci, sputando sulla terra svariate centinaia di demoni e mostri. Molte delle nuove Cacciatrici si erano quindi trovate a combattere il Male oltreoceano.

< Ho sentito che lì le cose non procedono molto bene > rispose Willow < i demoni sono tanti e le Cacciatrici inesperte. In più ne hanno radunate ancora poche. Ma se la caverà. Poi ci sono Faith e Dawn con lui >

< Già. Spero che la mia sorellina non combini troppi guai… Mi chiedo ancora come le sia venuto in mente di seguire Giles… > borbottò irritata. Quella peste di sua sorella le mancava.

< Non è più una bambina. Ha messo la testa sulle spalle > Willow sbadigliò < Sono distrutta. Andiamo, dai. Continueremo le ricerche domani > Raccolsero i materiali e si diressero verso l’uscita

La parte più frequentata della biblioteca sembrava vuota. I tavoli, prima gremiti di studenti laboriosi, erano spogli di qualsiasi libro o appunto. < Siamo proprio gli ultimi > notò Buffy. Ma anche i corridoi erano bui e deserti e qualcuno aveva  spento le luci.

 < Forse non si sono accorti che c’eravamo ancora noi > suggerì Willow, poco convinta. Si erano già trovate in situazioni simili e non era mai finita bene.

< Forse > rispose Buffy, estraendo il paletto. Intravidero un’ombra sfuggente tra uno scaffale e un altro. < Chi è là? > chiamò. Oggi non faccio altro che seguire ombre e voci pensò sconfortata e divertita allo stesso tempo.

< Signora bibliotecaria? > Un paio di fruscii, prima a destra e poi a sinistra, le fecero voltare di scatto.

< Willow, puoi fare un incantesimo che ci faccia capire dov’è questa cosa? > sussurrò Buffy.

 < Ci provo > mormorò in risposta la strega.  < Indicas anima >

 Il palmo di Willow si colorò di rosso, riflettendosi sugli scaffali vicini < non c’è nessuno qua dentro > informò Willow non percependo alcuna forma di vita.

 < Nessuno di vivo o nessuno nessuno? > domandò Buffy, assumendo automaticamente una sua posizione difensiva < Non.. > Prima che Willow potesse finire la frase, un enorme serpente scarlatto emerse dal retro di uno scaffale, e con un colpo di coda la buttò violentemente a terra. Prima che potesse fare qualunque cosa, Buffy era già saltata sopra il mostro, cercando di trafiggerlo con l’unica arma a sua disposizione al momento: il paletto. Ma la pelle del mostro era talmente spessa che quel pezzo di legno, per quanto appuntito, non riusciva a trafiggere.

< Willow! > gridò Buffy, mentre cercava di non essere disarcionata dalla testa del serpente che sballonzolava su e giù, nel vano tentativo di togliersela di dosso < Potresti cortesemente passarimi un’arma decente? >

 < Subito! >

Il borsone era stato scagliato piuttosto lontano e non avendo il tempo materiale per raggiungerlo, Willow ricorse nuovamente alla magia. < Advenis me! > La Falce, l’arma primordiale delle Cacciatrici, sfrecciò dalla stanza fino ad appoggiarsi direttamente sul palmo di Willow. Buffy che nel frattempo era stata buttata giù dal collo del mostro  gettava scaffali in ogni direzione, tentando di schivare le zanne mortali della bestia. < Buffy! > Willow le lanciò la Falce. La Cacciatrice l’afferrò al volo e passò al contrattacco. Il mostro, prima inesorabile, sembrava essere più titubante. Forse la Falce lo spaventa pensò Buffy, aumentando la presa sull’impugnatura dell’arma vediamo di punzecchiarlo un po’ Si lanciò da una libreria all’altra, zizzagando per tutta la sala. Il mostro la inseguì e chiuse le fauci a vuoto a meno di mezzo metro da lei. Buffy approfittò del momento di stasi del serpente per colpirlo direttamente sulla lingua. Tranciò il pezzo biforcuto che cadde a terra con uno spiacevole “tonf”. Il mostro si girò verso di lei, fissandola irato con i grandi occhi fiammeggianti. < Ops > esclamò Buffy, alzando l’ascia per colpire di nuovo. Ma la coda del mostro fu più veloce e la sbattè a terra. Prima che si rialzasse, Willow lanciò un incantesimo < Relaberis! > Il serpente venne alzato in aria e sbattuto contro lo scaffale più vicino. Sedie, tavoli e mobili si ribaltarono dappertutto e pagine di libri svolazzarono in aria come libellule. Le due amiche si misero in posizione di difesa, aspettando la mossa successiva dell’avversario. Ma il serpente, con un ultimo sibilo, si allontanò strisciando. La Cacciatrice e la strega si diedero il cinque, contente della rapida vittoria.

< Devo portare in pattuglia un paio di ragazze nuove > informò Buffy, mentre uscivano dall’edificio.

< Vuoi che venga con te? > chiese Willow, proseguendo sulla strada selciata del cortile della biblioteca

< No tranquilla. Vai pure a casa >

Le due amiche presero direzioni diverse. Da dietro un cespuglio, un paio di occhi fiammeggianti seguivano ogni loro movimento. Il serpente sapeva che quelle piccole insignificanti creature credevano di averlo sconfitto. Ma lui si era ritirato per un semplice motivo: aveva ricevuto ordini precisi. Testare ma non mutilare. Valutare ma non uccidere. Doveva essere tutto pronto. Presto, molto presto, il suo Padrone sarebbe arrivato.

 

  
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