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Autore: Lucy Farinelli    22/01/2009    1 recensioni
Dopo "Tutto in una notte", ecco la long-fic che vi avevo preannunciato. Harry, Ron e Hermione hanno lottato contro Lord Voldemort e lo hanno sconfitto. Tuttavia, le sfide non sono finite: un matrimonio si profila infatti all'orizzonte. Tra ritorni dal passato e vecchie abitudini dure a morire, fic in rosa che non tiene conto degli avvenimenti del 7° libro.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 10
Invito a cena con delitto (sventato)


Fu così che li trovarono Harry, Ginny e Molly quando rientrarono verso le cinque: seduti al tavolo della cucina a pulire verdure chiacchierando e ridendo.
Una scenetta idilliaca; finora quei due non avevano ancora litigato.
‘Hermione cara, che bello vederti!’
La signora Weasley le posò un bacio sulla testa, appoggiando le buste della spesa a terra.
‘Sei arrivata prima. E’ da molto che sei qui?’
‘No, sono arrivata alle quattro circa; c’è stato un disguido con i voli e siamo dovuti rientrare un giorno prima del previsto.’
Bugia bugia, la vocetta dentro di lei tornò a farsi sentire.
‘Comunque, ho già sistemato le valige di sopra,’ aggiunse per levarsi dall’imbarazzo causato dalle occhiate maliziose di Ginny. Dopo l’avrebbe sistemata a dovere.
‘Bene, cara.’
La signora Weasley cominciò a mettere in ordine la spesa.
‘E mi sa che non ha sistemato solo quello,’ bofonchiò Ginny a mezza voce.
Hermione avvampò, Ron la incenerì con un’occhiata e Harry si girò da un’altra parte per non ridere.
Ma la signora Weasley non sentì il commento della figlia, o forse fece solo finta; fatto sta che li spedì tutti fuori dalla cucina, iniziando a darsi da fare per preparare la cena.
I quattro salirono nella ex camera delle ragazze, spaparanzandosi comodamente sul lettone dove Ginny decise di continuare a punzecchiare il fratello, sapendo quanto fosse suscettibile su certi argomenti.
‘Allora, a che ora sei arrivata per davvero, Herm?’
Prima che la diretta interessata potesse replicare acidamente, Ron le fece il verso.
‘Allora, che ti frega, Gin?’
‘Come siamo possessivi quest’oggi, Ronald!’
‘Come siamo ficcanaso quest’oggi, Ginevra!’
Hermione lasciò correre; ne aveva abbastanza di quei due quando iniziavano a bisticciare.
‘L’avete scelto il salone, Harry?’, domandò al ragazzo che le sedeva davanti con la testa alzata verso il soffitto in gesto di resa.
Harry alzò appena la voce per sovrastare il battibecco.
‘Oh, sì, è splendido. Il matrimonio lo celebreremo lì, poi ci sarà un buffet all’aperto...c’è un giardino davanti...e i gemelli hanno già deciso che musica avremo, hanno ingaggiato Lee Jordan come dj...non voglio neanche sapere come andrà a finire...’
Ginny intervenne nella conversazione.
‘Sì, e in più il salone ce lo affittano a metà prezzo,’ disse disgustata.
‘Perchè fai quella faccia?’, domandò Hermione.
‘Avresti dovuto vedere il tizio con cui abbiamo trattato: era tutto un “signor Potter di qua, signor Potter di là”...da far venire il voltastomaco,’ le rispose Ginny.
‘Però il posto ci piaceva e così l’abbiamo preso,’ concluse Harry.
‘Credevo che avesse mangiato una Mou Mollelingua di Fred e George quando gli abbiamo confermato la prenotazione...ci mancava solo che ci stendesse il tappeto rosso davanti ai piedi!’
I quattro rimasero a chiacchierare per un po’, poi Hermione annunciò che andava a farsi una doccia.
Harry si tirò su a sedere e fissò l’amico.
‘Tutto liscio finora, Ron?’
‘Sì, ma c’è mancato poco. Quando sono entrato in camera l’ho beccata con  le mani nel cassetto delle calze.’
‘Allora ti suggerisco di spostarlo in camera nostra. Non lo troverà di sicuro qui,’ propose Ginny.
‘E’ una buona idea. Lo facciamo adesso che lei non c’è,’ concordò Ron, e si fiondò a razzo in camera sua, tornando subito dopo.
Harry ripose il tesoro di Ron tra i propri vestiti: qualche piccola precauzione in più non guastava mai.
Con tutta la fatica che avevano fatto per trovarlo poi...Ron aveva trascinato Harry fino a Hogsmeade!
‘Ricordati di venirlo a prendere quando partiremo per la luna di miele, Ron, mi raccomando. Come minimo, mamma disinfetterà anche la rete del letto,’ disse Ginny.
‘Stai tranquilla. Per quella data dovrei già essermelo ripreso,’ borbottò Ron pensieroso.

***

Alle sette e trenta spaccate, la famiglia Weasley al completo più Harry, Hermione e Fleur si erano riuniti alla Tana e cenavano in giardino con i migliori piatti di mamma Weasley.
Harry informò il signor Weasley sugli ultimi sviluppi dei preparativi e concluse che, ormai, era giunto il momento di mandare gli inviti; lui e Ginny avrebbero cominciato l’indomani mattina.
Poco più in là, Bill, Charlie e i gemelli discutevano di Quidditch.
‘Ho sentito che vogliono ricominciare con i campionati. Avevano addirittura intenzione di riorganizzare una Coppa del Mondo come quella dell’anno del Tremaghi,’ stava dicendo Charlie ai fratelli servendosi di purè di patate.
‘Magari senza Mangiamorte e con noi come finalisti,’ aggiunse Bill, affettando una cotoletta.
Le ferite sul suo volto erano notevolmente migliorate, ma non sarebbero mai scomparse del tutto.
Lui e Fleur però erano felici e la bella Veela non faceva altro che preparargli bistecche al sangue.
‘Sì, beh, quello era scontato,’ concluse George.
‘Speriamo anche che ci capiti una squadra con un Cercatore più scarso di Krum,’ disse Fred, riempiendosi il piatto di insalata.
‘L’Inghilterra farà fatica a batterlo se la Bulgaria tornerà in finale. Potremmo anche vincere, ma di poco, come è successo con l’Irlanda.’
Intanto, Ron, Hermione e Ginny ascoltavano a bocca aperta, totalmente allibiti, i suggerimenti di Fleur sul matrimonio.
‘Sai, secondo moi dovresti metterle un vestito sonsa maniche e fare qualcosa per quei suoi capelli. Scerto, ora sont molto melio di prima, ma continuano ad apparire indescenti, Jinnì,’ stava gesticolando Fleur con Ginny, parlando di Hermione come se fosse una bambola.
‘Non ti offendere, ‘Ermione, ma quel sgiorno dovremo essere tutte assolutamonte perfette!’
Risata cristallina.
‘Potrei aiutarti io, se vuoi. Ho già in mente qualche ideussa...’
Hermione stava per ribattere qualcosa di tagliente, spalleggiata da Ginny, ma la signora Weasley intervenne prima dell’esplosione.
‘A proposito, cara, domani mattina vado a ritirare gli abiti delle damigelle. Ti va divenire con me, così lo sistemiamo subito? Quello di Fleur è già pronto.’
Molly Weasley cercò di sviare i commenti antipatici di Flebo.
Alla fine, Ginny era stata costretta ad accettare anche la cognata come damigella, dato che lei lo era stata al matrimonio di Bill.
‘Certo, signora Weasley, non c’è neanche bisogno di chiederlo,’ rispose cortesemente Hermione, chiudendo la bocca e riavendosi dalle fantasie omicide su Fleur.
Molly tornò a parlare con la nuora, sviando l’argomento sui fiori da utilizzare come addobbo, giusto per distrarla; la signora Weasley sapeva benissimo che nessuno avrebbe preso in considerazione lo sproloquiare di Fleur.
Senza farsi notare, Ron si avvicinò all’orecchio di Hermione, mentre lei era ancora voltata con gli occhi stretti a fessura dalla parte di Fleur e le mormorò malizioso: ‘Saranno anche indescenti i tuoi capelli, ma a me fanno impazzire così.’
Hermione gli sorrise, ma continuò a prendere seriamente in considerazione l’idea di affogare Fleur nel laghetto dei Weasley.
‘Mamma, posso venire anche io con voi domattina?’
Ginny si risvegliò dal sogno ad occhi aperti in cui Flebo veniva rincorsa da una dozzina di gnomi da giardino infuriati e attese la risposta della madre.
‘Certo, Ginny, che domande. Alle nove usciamo,’ comunicò Molly alle ragazze.
‘Ron, vieni anche tu?’, domandò poi Hermione al ragazzo.
‘Come no!’, intervenne la signora Weasley al posto del figlio.
‘Va bene che puoi avere una certa influenza su di lui, cara, ma chiedere a Ron di essere sveglio prima delle nove è come cercare di nascondere un drago o una macchina volante in garage! Vero, Arthur?’
‘Verissimo, M-Molly cara,’ rispose il signor Weasley, concentrandosi intensamente sulla zuppa di cipolle che aveva nel piatto.
Harry, Ron e Hermione intercettarono gli sguardi e sogghignarono; come dimenticare Norberto e la vecchia Ford Anglia?
‘A proposito di Hagrid...’
Harry si sporse leggermente verso Hermione e abbassò la voce; Ron e Ginny si avvicinarono per sentire meglio.
‘Ho scelto lui come mio secondo testimone.’
‘Davvero? E’ una cosa meravigliosa, Harry, dico sul serio,’ rispose la ragazza.
‘Fleur lo sa già?’
‘No,’ rispose Ginny con una smorfia diabolica sulla faccia.
‘E non glielo diremo fino alla mattina del matrimonio.’
Hermione soffocò una risata al pensiero di Hagrid e Fleur che percorrevano a braccetto la navata.
‘Ginny sperava che Hagrid indossasse quel vestito marrone peloso, ma mamma ha detto che ha già comprato uno smoking da Madama McClan uguale al mio,’ disse Ron scuotendo la testa.
Ovviamente, anche Ron sarebbe stato il testimone di Harry e, ovviamente, Hermione sarebbe arrivata all’altare con lui.
Ma quella snob di Flebo avrebbe sicuramente arricciato il suo bel nasino con Hagrid...
Hermione scoppiò a ridere, poi chiese a Harry, ‘Ma quando gliel’hai chiesto?’
‘Qualche giorno fa, mentre tu eri ancora in Grecia. Era passato a trovarci qui alla Tana e siccome non avevo altri candidati, gliel’ ho chiesto. Ha pianto per mezz’ora dopo aver accettato,’ rispose Harry sorridendo.
‘Era venuto a cercare te, a proposito,’ aggiunse Ron rivolto a Hermione, ricordando all’improvviso.
‘Me? Come mai?’, chiese Hermione stupita.
‘Non saprei, non ce l’ha detto.’
‘Ha detto che sarebbe passato un’altra volta,’ aggiunse Harry, passando un braccio sullo schienale della sedia di Ginny.
Hermione scrollò le spalle e il suo sguardo tornò a posarsi su Fleur.
Non ci sarebbe stato bisogno di un delitto, pensò.
Non che Hagrid avesse qualcosa che non andava, anzi; ma Fleur la perfettina e Hagrid il guardiacaccia non erano proprio la coppia ideale.
Hermione avrebbe avuto la sua vendetta.
    
 
   
    
  
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