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Autore: Isidar23    22/07/2015    2 recensioni
Bellarke AU ambientato ai giorni nostri. Segue le vicende della prima stagione.
Bellamy Blake è un detective della Omicidi, Clarke Griffin una brillante patologa. Quando Wells Jaha viene assassinato dovranno lavorare insieme per trovare il colpevole...che gli piaccia o no.
Dal capitolo 1:
-Detective- chiamò lei
-Che c'è?- chiese Bellamy,scocciato.
-Conoscevo personalmente Wells. Era il mio migliore amico. Voglio che il suo assassino sia trovato e che sia fatta giustizia. Sono probabilmente la persona che lo conosce di più al mondo,e potrei aiutarla nelle indagini.-
Bellamy rimase per un attimo interdetto. La dottoressa avrebbe potuto rallentarlo nelle indagini ma al contempo gli sarebbe stata estremamente utile. Conosceva personalmente la vittima e celebre era la sua fama presso il dipartimento,come medico legale (la più giovane del dipartimento, nonchè figlia di Abby Griffin, il miglior chirurgo della città) e come persona (si diceva che fosse brillante e determinata,e al tempo stesso molto umana e attenta alla vittima). E, come se non bastasse, era anche molto bella.
-D'accordo,Dottoressa. Da oggi sarai la mia partner.- cedette Bellamy.
-Grazie. Puoi chiamarmi Clarke.- rispose la ragazza.
Genere: Fluff, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2


Erano seduti in un bar davanti ad una tazza di caffè nero.
-Allora. Parlami della vita di Wells, delle sue abitudini.-
-Beh- cominciò Clarke -Wells era il figlio del sindaco, ma nonostante conducesse una vita agiata non lo dava mai a vedere. Anzi, era un ragazzo molto semplice, che amava le partite di calcio e gli scacchi. Sua madre morì quando era piccolo e ne ha sofferto molto, anche se era sempre allegro con gli altri.-
-Chi frequenta oltre a te?-
Clarke ci pensò su un momento. -Finn Collins è un nostro amico. Lo chiamano "Spacewalker". Lavora in un ristorante come cameriere. Lui e Wells andavano abbastanza d'accordo. Anche la fidanzata di Finn, Raven, esce spesso con noi. E' simpaticissima ed è un meccanico.-
Bellamy prese nota di tutto. Si fidava quando Clarke diceva che erano brave persone, ma avrebbe comunque verificato gli alibi di tutti quanti.
-Chi altro?-
-Mh. Jasper e Monty. Jasper Jordan e Monty Green, per la precisione. Monty è un informatico, mentre Jasper, nonostante la laurea in chimica, non ha ancora trovato un lavoro. Poi basta, non credo ci sia qualcun altro. -
-Wells aveva una fidanzata?-
-Se ce l'aveva non me ne ha mai parlato.-
-Okay-
-Bellamy... hai contattato il padre di Wells? -
-Si, ma è all'estero per una conferenza, ci metterà un po' ad arrivare. -
Clarke annuì. Stava molto male, si vedeva. D'altronde solo pochi minuti prima aveva fatto l'autopsia al suo migliore amico, e Bellamy la stava indelicatamente sottoponendo ad un interrogatorio.
-Qualcosa non va? - chiese, con molto tatto. O quasi.
Clarke tirò su col naso -E' che... Wells ed io ci eravamo riappacificati da poco. Siamo amici fin da quando eravamo bambini, ma l'ho odiato per tanti anni, perchè lo ritenevo responsabile dell'omicidio di mio padre... E adesso è morto.-
-Aspetta, aspetta...- disse Bellamy -Quale omicidio?-
Quel caso era sempre piu interessante.


Clarke non la smetteva di tormentarsi le mani. Inspirò profondamente.
-E' successo dieci anni fa. E' stato in un hotel di lusso, per un evento privato finanziato dal padre di Wells, il sindaco. Lui ed i miei genitori sono molto amici. Mio padre venne spinto giù da una finestra in una delle camere dell'albergo. Quando la polizia indagò sul caso, Wells si recò in centrale per confessare l'omicidio. -
-E poi che è successo? -
-Wells confessò, nonostante non fosse stata trovata alcuna prova a suo carico. Niente impronte, fibre, testimoni, niente di niente. Ci fu un processo, e i legali del padre riuscirono a farlo scagionare per mancanza di prove e di movente. Il sindaco volle insabbiare la cosa, per evitare uno scandalo. A quei tempi si era appena candidato. -
-Alla fine il caso è stato risolto?-
Clarke scosse la testa.
Bellamy ebbe un'intuizione: -Scommetto che Wells sapesse qualcosa sull'omicidio di tuo padre, e l'abbia taciuta. Forse è stato proprio il vero assassino ad ucciderlo per impedirgli di parlare una volta per tutte. -
Entrambi si guardarono negli occhi. Stavano pensando esattamente la stessa cosa.
-Troviamo l'assassino di tuo padre e troveremo quello di Wells-


Lavorare nell'archivio doveva essere una noia mortale. Bellamy non avrebbe resistito neanche cinque minuti la sotto.
Clarke invece sembrava trovarsi a suo agio tra i fascicoli polverosi. "E ci credo, lavora con i morti. Un paio di fascicoli devono essere il massimo del divertimento per lei " pensò Bellamy.
-Allora?? Trovato??- chiese, ormai spazientito dall'attesa.
-Si- disse Clarke, riemergendo dai meandri polverosi dell'archivio con una scatola tra le mani. Bellamy la aprì, poi guardò la sua partner.
Era davvero sicuro di voler riesumare l'omicidio del padre di Clarke, di prendere in mano le foto del cadavere di fronte a lei? 
Bellamy poteva anche essere freddo e arrogante, ma c'era un limite a tutto.
Evidentemente la ragazza percepì i suoi pensieri.
-Va tutto bene- disse, guardandolo negli occhi -Mi sono preparata per anni a questo momento. Voglio scoprire la verità-
Si guardarono solo per pochi secondi, ma Bellamy poteva giurare di aver sentito il tempo dilatarsi, per far durare il più a lungo possibile quel momento.
Annuì, lentamente -Diamoci da fare, allora-
Clarke esaminò le foto e il rapporto dell'autopsia, che non presentavano niente di strano nel complesso, mentre Bellamy notò una discrepanza nei rapporti della polizia.
-Guarda qui. Viene descritta la morte di tuo padre, poi c'è la confessione di Wells.-
-E allora?-
-Ho dimenticato che sei solo una patologa, che non sa nulla di come lavoriamo noi detective- rispose Bellamy con aria di superiorità.
"Stronzo" pensò Clarke.
-Comunque. Dov'è la lista dei sospettati? Qui avevano iniziato a fare delle indagini, ma dopo la confessione di Wells, più nulla. Come se si fossero accontentati di quella, senza cercare prove a suo carico o seguire altre piste. E questo è strano. E' possibile che non avessero nessun sospettato? -
-Chi è il detective che si occupò del caso? Possiamo parlarci? -
-Oh, eccome se possiamo. E' Marcus Kane, attuale tenente del distretto.-


Il tenente Kane era un uomo sui quarant'anni, con i capelli scuri e folti, con qualche capello grigio che spuntava qua' e la'. Aveva l'aria stanca.
-Cosa c'è, Blake?- chiese, non appena Bellamy e  Clarke entrarono nel suo ufficio.
-Mi scusi, signore.- Iniziò Bellamy. Clarke notò che era stranamente educato con lui. O stava cercando di ingraziarselo e ottenere le risposte che cercava con le buone maniere, oppure provava un profondo rispetto per lui.
-Si tratta del caso Jaha-
Kane si raddrizzò sulla sedia. Era tutt'orecchi.
-Abbiamo trovato dei collegamenti con un vecchio caso, il caso Griffin, che fu affidato a lei dieci anni fa.-
-Cosa volete sapere?- chiese Kane, sospettoso.
-Può parlarcene? Raccontarci com'è andata?- Chiese Clarke.
Bellamy la fulminò con lo sguardo. Clarke non doveva intromettersi nel dialogo tra lui e il suo capo, ricevuto.
Kane emise un lungo sospiro, ma rispose: -Tu devi essere Clarke Griffin. Somigli molto a tuo padre. Conosco entrambi i tuoi genitori, siamo amici da prima che nascessi. La morte di tuo padre fu un colpo durissimo per tutti, soprattutto per tua madre, per Thelonius e per me. - Kane fece una pausa. Clarke capì subito che si riferiva a Thelonius Jaha, il padre di Wells.
Il tenente proseguì. -Era la notte del 24 settembre, me la ricordo benissimo. Jaha non era ancora sindaco, ma era sulla buona strada per diventarlo. Avevamo tutti fiducia in lui. Aveva dato una festa esclusiva al Doge Hotel, nei quartieri alti. Jake Griffin era presente, con sua moglie Abby. C'ero anche io, e ovviamente c'era anche Wells. Jake non era soltanto un amico stretto del sindaco, era un importante ingegnere meccanico, a cui avevano affidato L'Arca, un progetto finanziato da Jaha.-
-Che tipo di progetto?- chiese Bellamy
-Non lo so con certezza. Era confidenziale. Ma pare che si trattasse di un nuovo tipo di palazzo, con appartamenti completi di ossigeno pressurizzato.-
-E che ne è delle altre piste? Non avevate nessun sospettato?-
-Jake non aveva nemici. Quando Wells venne a costituirsi, a noi bastava. Il tenente dell'epoca stabilì che andava bene così, e ci disse di chiudere il caso. In cuor mio ho sempre saputo che non era stato lui ad uccidere tuo padre, Clarke- disse, guardando la ragazza -Ho cercato di raccogliere prove per dimostrare la sua innocenza, ma lui era così determinato. Continuava ad insistere, dicendo che era stato lui. Descrisse l'omicidio nei minimi dettagli, come solo una persona presente sulla scena del crimine sa fare. Non potei fare nulla per lui. Mi dispiace che sia morto. -



-L'Arca?- Si stavano dirigendo verso la scrivania di Bellamy, per cercare altre informazioni  -Possibile che non ne sapevi nulla, Clarke?-
-Giuro.-
-Okay, okay. Ma qualcosa deve pur essere, no? Kane ha detto che forse era un palazzo. -
Clarke si mise al computer, cercando tutti gli immobili venduti dieci anni prima.
-Ho trovato qualcosa-
-Ah si? -
-Un palazzo di dodici piani, appartamenti riempiti con ossigeno, come diceva Kane! E' stato venduto un mese dopo la morte di mio padre-
-Nient'altro? -
-No.-
Bellamy alzò le mani. -Non so tu, Principessa, ma io non ci sto capendo niente. L'unica cosa che so è che sono le otto, e il mio turno è appena finito. Torniamo a casa e dormiamoci su, ne riparliamo domani.-
A malincuore, Clarke spense il computer, e si avviò verso l'uscita.
"Aspetta un attimo..." pensò, mentre usciva dall'edificio "Mi ha chiamata 'Principessa' ??? "



- Octavia! - chiamò Bellamy, entrando nell'appartamento che divideva con la sorella.
-Ah, sei tornato!- rispose quest'ultima -Ho preparato la cena.-
Si sedettero a tavola.
-Allora? Com'è andata a lavoro? Hai una faccia distrutta.- chiese Octavia
-Non ci sto capendo niente.- confessò Bellamy -Il figlio del sindaco è morto, non riusciamo a trovare il colpevole, ed è tutto un gran casino.-
-Mh, mh- fece Octavia distrattamente, mentre prendeva un po' d'insalata.
Quando ebbe finito, prese la borsetta e le chiavi.
-Dove vai?- le chiese Bellamy.
-Esco-
-A quest'ora di notte? Dove diavolo vai?- 
-In giro. Ma poi che te ne importa?-
-Mi importa eccome. Sei mia sorella, e sei una mia responsabilità- ribadì Bellamy.
-Ho vent'anni, Bell. Sono libera di andare dove mi pare e di uscire quando mi pare.-
-Esci da sola? O sei con qualcuno?-
-Non fare lo sbirro con me! - ribattè Octavia, chiudendosi la porta alle spalle.
Bellamy sospirò e scosse la testa.



Clarke aveva preparato una gustosissima macedonia, ma non ne aveva mangiata neanche un po'.
Stava frugando tra le cose di suo padre da due ore, cercando qualcosa che potesse riguardare il progetto Arca o Jaha. Fin'ora non aveva trovato niente.
Ricevette un messaggio. Era Raven. "Usciamo stasera? :D"
Clarke sorrise,ma rispose "Scusa, Raven, stasera no, ho da fare. Salutami gli altri".
Si alzò, aveva le gambe intorpidite. Nel farlo, urtò una scatolina di plastica. Non l'aveva vista ,prima.
La aprì e vide che conteneva  una chiavetta USB. La collegò al computer. Conteneva un filmato. Nel filmato c'era suo padre.
"Mi chiamo Jake Griffin. Sono l'ingegnere capo dell'ambiente e il comandante del dipartimento risorse. Oggi ho il compito di parlarvi del vostro futuro.Quello che ho da dirvi è molto serio. L'Arca sta morendo. Il tempo sta per scadere, l'ossigeno sta per finire, e questa è un'innegabile realtà. Ho deciso di parlare perchè dovete conoscere la verità. Siate forti. "







Note, Dediche, Ripensamenti dell'autrice:
Salve! Sono rimasta davvero sorpresa del fatto che il primo capitolo vi sia piaciuto! Grazie a tutti per le recensioni e i complimenti!
Come promesso, eccovi il secondo capitolo, stanno iniziando ad entrare in scena altri personaggi, e  piano piano appariranno tutti. Il mistero si infittisce!
Spero che anche questo vi piaccia, fatemi sapere con una recensione!
Grazie per aver letto e alla prossima,
Isidar
  
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