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Autore: Idiomatique    23/07/2015    1 recensioni
Eleanor è innamorata e fidanzata da quattro anni con Louis.
Anche Louis è innamorato perso. Solo, non di lei.
“Sono stanca di fingere solo per salvare le apparenze, Louis. Non puoi mentire per tutta la vita solo perché è la soluzione più facile”.
[Elounor + preslash Larry]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I can be your china doll if you want to see me fall

 

"Beh, ho visto cosa Louis ha scritto su Twitter, sei più tranquilla adesso?"
La domanda le viene posta durante l'ennesimo giro che fa compiere al cucchiaino per mischiare lo zucchero nel suo caffè preferito e lei proprio non l'aspettava. Per questo decide di tergiversare, fingendosi stupita. “Non so di cosa tu stia parlando, non ti seguo, Max” dice, arricciando giusto un po’ il naso per la poca quantità di dolcificante presente nell’amato liquido nero. “Però so cosa seguirei adesso: ho visto un vestito da Topshop che è la fine del mondo”.
L’abbigliamento è una passione che condivide con l’amico di sempre, spera così di averlo distolto dallo spinoso argomento. Sbuffa, però, nel vedere le mani grandi e piene di anelli di lui che armeggiano con l’ultimo modello di iPhone, e sbuffa ancora di più quando lo sente dire “Parlo di questo” e con tono solenne recitare “Hows this, Larry is the biggest load of bullshit I've ever heard. I'm happy why can't you accept that”.
Cala un silenzio imbarazzante ed Eleanor non sa cosa dire. O meglio, sa cosa dire, solo non sa come dirlo. Ha dentro pensieri a cui non riesce e a cui non vuole dare forma e teme che Max non possa capirla. “Ah, sì, avevo letto. Adesso andiamo a fare shopping?”
“Ellebelle, sei seria, shopping? Non cercavi prove? Ok, non fate sesso quasi mai, è scostante, freddo e si interessa poco della tua vita ma andiamo, questa è una prova bella grossa! Ha praticamente detto al mondo che ti ama!” Eleanor gli invidia la superficialità con la quale sta parlando e vorrebbe essere superficiale e naif anche lei. Vorrebbe non vedere, ma vede. Vorrebbe far notare al suo migliore amico che, no, quello che Louis ha scritto per lei non è un tweet d’amore, a differenza di quello dedicato ad Harry che sarà sempre nel suo cuore. È venuta al mondo per perdersi dietro a quei particolari che nessuno nota.
Perciò si alza, si stira un po’ con le mani la gonnellina sgualcita, si mette gli occhiali da sole scurissimi sul naso e: “Sono seria, shopping!” esclama. Perché no, adesso ne ha la certezza: Max non può decisamente capirla.

 

 

˟ ˟

 

 

Che Louis non sia propriamente il tipico esemplare di maschio alpha di cui le serie tv poliziesche, le preferite di sua madre, parlano, lo ha capito fin dal loro primo incontro. Le sue movenze, la sua voce fin troppo acuta, il suo modo di vestire. Perché Eleanor non era nessuno e mai avrebbe voluto esserlo per giudicare i gusti e le mode altrui, ma quando al loro primo appuntamento, quello pubblico, si era presentato con un grazioso paio di pantaloncini corti rosa e aveva cominciato animatamente a disquisire dei pro e dei contro di H&M e di Zara, beh, due domande aveva iniziato a farsele.

 

 

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“E quindi hai passato una bella giornata?” Eleanor sbatte le ciglia sulle quali, ore prima, aveva meticolosamente passato l’ultimo mascara della Mac, attenta a non formare grumi, e si prende un minuto per sé perché vorrebbe usare tutto il sarcasmo presente nel mondo per fargli notare che sì, una bellissima giornata, Louis, splendida perché come ti ho già detto per telefono sono stata bocciata all’esame, non vedi quanto stia sorridendo?
“Sì, grazie”, si copre il viso con una mano all’ennesimo accecante flash dei paparazzi. “Perfetta per non passare l’esame per il quale stavo studiando da mesi” sibila. Non ce l’ha proprio fatta, a trattenere il sarcasmo. Ma la frecciatina sembra non colpire Louis, che a dire la verità sembra non ascoltarla affatto, troppo intento a messaggiare, tenendo il cellulare, enorme rispetto alle sue mani, così piccole per un ragazzo

“Sono contento per te, amore”.
Eleanor, con il viso sempre più coperto dalle mani per i flash e per la vergogna, si costringe a non sporgersi oltre per capire chi si cela dietro tutti quei beep. Alla fine, già lo sa.
Si ritrova a pensare che sì, Louis ha le mani minuscole e delicate, ma, no, non le ha mai avute addosso per un tempo sufficientemente lungo.

 

 

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Sono due anni che stanno insieme e tante volte vorrebbe uscire per strada e urlare e implorare di essere lasciata in pace. Dannazione, la star non è lei. Cosa vogliono queste ragazzine urlanti? Oggi è una di quelle giornate, il suo vestitino le svolazza spesso a causa della leggera brezza londinese lasciandole libere le cosce e lei deve stare attenta a tirarlo giù prima che il fotografo che la sta seguendo da quando ha messo piede fuori casa abbia in anteprima un’immagine delle sue mutandine azzurre.
Sta ascoltando una vecchia canzone delle Spice quando si sente tirare il braccio da un’eccentrica ragazzina con i capelli rosa e la frangia azzurra e dal movimento della sua bocca capisce che sta parlando con lei, ragion per cui si vede costretta a togliersi le cuffie e a rivolgerle uno sguardo smarrito.
“Seriamente, non hai un minimo d’amor proprio? Quei due tra poco scopano sul palco e tu stai qui a farti rifare il guardaroba giocando alla fidanzatina perfetta?” Eleanor decide di lasciarla parlare, un po’ perché ciò che realmente vorrebbe farle sarebbe da incivili e verrebbe sicuramente punita, un po’ perché non serviva una bislacca inglese a farglielo capire.
Insomma, Eleanor l’amor proprio ce l’ha e anche tanto. Così come i tarli, mille e più tarli nelle orecchie che decide di ignorare per non farsi ancora più male.
Pura e semplice autodifesa.

 

 

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“E quindi vi siete lasciati?” È quello che crede di aver sentito dire da Niall tra un morso e l’altro di un’aletta di pollo speziata. “E tu non stai male?” Liam scuote la testa e gli rivolge un sorriso buono, ingenuo. “No che non sto male, Nialler. Si vede che non era quella giusta per me”.
Tutti sembrano accettare la risposta, a giudicare dal silenzio scandito solo dal rumore di posate e di denti che cercano di arrivare fino all’ultimo pezzo di carne presente nell’ossicino.
“Io credo sia tutta una stronzata, Payno. Come sempre, quando parli tu”. È la sferzante risposta di Louis a un dialogo che Eleanor credeva fosse morto. “Insomma, che cazzo vuol dire che non era quella giusta? Ci hai rotto le palle per anni con foto, messaggi, pensieri su Danielle e adesso che non la vedrai più per il resto della tua vita finisce così, con un’alzata di spalle?”
Liam lo guarda sinceramente offeso, sta per ribattere ma viene preceduto da Louis che continua dicendo “Nel senso, io se non vedessi più Harry sarei oltremodo distrutto e non penso sarei in grado di uscire di casa per alcuni mesi”.
Niall a questa affermazione sputa molto poco signorilmente la birra addosso ad Harry, che è troppo shockato per permettersi di esser pure schifato. Louis sembra rendersi conto solo dopo di ciò che ha detto mentre Liam scoppia a ridere per la scena comica alla quale ha appena assistito ed Eleanor sente come se la sua carne non fosse più umana ma avicola e i morsi che prima dava Niall all’aletta li percepisce addosso: denti e morsi e strappi che la dilaniano e la spolpano fino alle ossa.

 

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L’aranciata le è appena caduta sul costoso tappeto di casa Payne ma il proprietario non sembra interessarsene al momento, troppo preso a gioire del matrimonio tra Ariel e il suo principe. Si dirige in cucina per prendere uno strofinaccio da usare per cercare di rimediare al danno fatto e, quando torna in salotto, trova il caloroso sorriso di Liam, così simile a quello di un bambino e quello più enigmatico di Zayn. Si siede sul divano e la testa le si riempie subito della voce colma di contagioso entusiasmo di Liam, il quale abbonda di particolari nel raccontare la favola all’amico, chiedendogli con velato sospetto come non possa aver mai visto Ariel, nonostante si tratti di un cult.
Si osserva lo smalto nero, consumato così come le sue pellicine. Se le vedesse una qualunque estetista sverrebbe. Alla fine, dopo aver optato per un più brillante rosa da mettere una volta tornata a casa, si decide a porgere la domanda, quella che l’ha tenuta sveglia un po’ troppo per i suoi gusti. Così interrompe Liam proprio mentre stava per gettarsi in una rocambolesca spiegazione sulle Sirene e su Re Tritone. “Scusami, Liam”, gli sorride con fare materno, per poi procedere dicendo “Sono rimasta colpita dalla tua affermazione riguardo la persona giusta e vorrei sapere qualcosa in più”.
Sente chiaramente Zayn al suo fianco irrigidirsi ma non ci dà il giusto peso, non ancora. Si concentra piuttosto sul ragazzo seduto davanti a lei sul tappeto che si addentra nella sua complicata risposta: “Eleanor, hai presente Vanessa, no? Ecco, Danielle era Vanessa. Mi piaceva, certo, mi trovavo bene e quando aveva i capelli mossi non puoi capire quanto fosse bello farsi fare…” Un discreto colpo di tosse di Zayn interrompe il suo discorso, che Eleanor sospetta avesse una natura decisamente non casta, riportandolo alla realtà e facendolo arrossire
“Sì, scusatemi” mormora Liam con le guance leggermente imporporate. “Mi piaceva, Danielle. Ci stavo bene. Poi però ho conosciuto per caso Sophia ed è tutta un’altra storia. È lei la ragazza giusta, non so bene perché ma so che è così. Senza di lei non riuscirei a, com’è che aveva detto Louis?” Liam si ferma qualche secondo per pensare per poi continuare, prima che lei possa avvertire il pericolo: “Ah, ecco, sì. Aveva detto che senza Harry sarebbe distrutto e non riuscirebbe ad uscire di casa. Ecco, io mi sento così con Sophia, non esiste più nessuna Vanessa a cui pensare, penso e mi dedico solo a lei” Adesso ad Eleanor, che si sforza contemporaneamente di annuire, di non far caso all'occhiata piena di comprensione, quasi di pena, rivoltale da Zayn e di sorridere, tre cose sembrano lapalissiane.
La prima è che Liam è un bambino nel corpo di un uomo e come i bambini ferisce senza rendersene conto, con innocenza.
La seconda è che avrebbe dovuto prestare decisamente più attenzione a Zayn accanto a lei, alla sua reticenza, alla sua freddezza e ai continui finti colpi di tosse durante la conversazione. La terza, infine, è la più dolorosa.
Lei non ha gli occhi chiari come Harry, identici a quelli di Ariel.
Lei li ha marroni come Vanessa.

 

 

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Max non può capire. Zayn ha già capito tutto ma con lui non vuole parlarci. Le fa venire il nervoso quella sua aria zen e saggia. Prova quindi a scoprire se le due donne più vicine al suo fidanzato abbiano capito qualcosa.
Johannah ha lo sguardo sognante tipico di ogni madre che si ritrova a parlare del futuro del proprio figlio e un po’ a Eleanor fa piacere illudersi e rendersi partecipe di quel futuro da lei predetto, di quel “Cara, vedrai! Mi darete tanti bei nipotini con i tuoi boccoli e i suoi occhi azzurri che mi correranno per casa e ai quali comprerò infiniti regali di Natale!”
La risposta di Lottie è più volgare, degna di una quindicenne che strepita per diventare adulta: “Elle ma stai scherzando? Louis gay?” Scoppia a ridere così sguaiatamente che rischia di buttare in terra la sua, da poco iniziata, collezione di trucchi e smalti. “No che non lo è! E poi con Harry, figuriamoci! Harry è mio e deve solo capire che mi vuole, tranquilla”.
Esce di casa loro con in mano una torta da poco sfornata dalla mamma del suo (suo?) ragazzo e con in testa un’unica, triste consapevolezza.
Lottie ha iniziato a uscire con Gemma, ammirandone la libertà e il suo essere donna controcorrente. Johannah invece è così tanto amica di Anne, la mamma di Harry, che su Twitter a volte scherzano chiamandosi suocera. Mentre la sua, di mamma, non ha mai conosciuto Johannah.
E forse mai la conoscerà.

 

 

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A Eleanor la moda piace davvero, nonostante i tacchi che le hanno distrutto i piedi. Sente un piacere immenso quando se li toglie sul divano di pelle di casa sua, con un buon bicchiere di vino in mano.
Ripensa alla serata appena trascorsa, alle mani di Louis attorno alla sua vita, alle risatine della ragazza seduta affianco a lei, che le si era avvicinata e le aveva confidato, imbarazzata: “Non sai quanto io ti stia invidiando, vorrei tanto avere un ragazzo come il tuo!”. A quelle parole Louis si era voltato e, dopo averle fatto l’occhiolino, si era esibito in un sorrisetto sardonico, mentre Eleanor le aveva rivolto un sorriso di cortesia.
In quel momento Eleanor non si sentiva affatto fortunata né da invidiare, perché lui le aveva soltanto chiesto quando la sfilata sarebbe finita. “Ti giuro Eleanor che se arrivo a casa e la partita è già terminata m’incazzo”.
Ma a lei andava bene così. Era felice perché aveva cenato con Louis, gli aveva raccontato la sua settimana e avevano un po’ discusso su delle probabili vacanze da trascorrere insieme.
La sua lingua percepisce sul palato il retrogusto amaro del prosecco che ha appena finito di bere mentre aspettava che si caricasse la pagina principale di Twitter, inondata da foto di loro due la sera stessa. Sorride perché ricorda perfettamente ogni singolo attimo, perché ogni singola ruga sul volto di Louis le fa tornare alla mente una sua battuta e si sente così piena d’amore, di affetto e di gioia che quasi si dimentica che deve mettersi il collirio per gli occhi affaticati dai troppi flash. Ricorda davvero tutto, di quella serata perfetta. Ed è felice e si sente francamente stupida e cattiva ad aver dubitato di Louis e del suo amore per lei.
Scorre tra le tante, troppe, menzioni finché si sofferma su un video che, strano, ricorda proprio tutto di quella serata, perché quello no? Giusto, era in bagno. La sua momentanea assenza non deve essere sfuggita all’intervistatrice che interroga Louis in merito. Eleanor si trova a sorridere innamorata allo schermo del suo iPad davanti a quegli occhi azzurri e a quella bocca fine che sorride anch’essa. Sorride ma ferisce. "Beh, con tutta franchezza non so dove sia Eleanor”.
La testa inizia a girarle e le viene voglia di vomitare quel poco che ha mangiato. Poi tutto finisce e ciò che riesce a vedere sono solo un ammasso di capelli colorati di rosa e di azzurro che inconsciamente la portano ad aprire Youtube e a cercare Larry Stylinson.
Due ore e mezzo di video dopo, Eleanor si sente come prima.
Estremamente stupida e cattiva ad aver dubitato di Louis perché, porca troia, non c’è nemmeno più niente da dubitare, ormai.

 

 

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È la fine di Agosto e non dovrebbe essere così freddo, è tutto ciò cui pensa Eleanor mentre è appartata fuori dal locale nel quale si sta svolgendo il compleanno di Liam. È una bella festa. Il diretto interessato si sta divertendo da matti, come ha avuto premura di urlarle nell'orecchio appena messo piede nel Funky Buddha. I drink erano buoni, la musica carina, le persone amichevoli, inizialmente si stava divertendo, ma… Ma Louis era sparito da quando la chioma scompigliata di Harry aveva fatto il suo ingresso nella sala, Louis le aveva urlato: “Amore adesso vado a prenderti da bere e torno”. E, okay, c'era tanta gente, ma Eleanor considerava troppe le due ore che gli erano servite per portarle un misero Malibù, drink che nemmeno le piaceva.
“Un penny per i tuoi pensieri”. È la frase che la riscuote dalle sue elucubrazioni mentali, insieme al gradevole profumo di dopobarba e colonia maschile che si disperde nella fresca aria inglese.
“Arriverei ad azzerarti il conto in banca se solo iniziassi a parlare, fidati” ribatte sardonica. È uscita dalla festa per stare da sola perché, diamine, quindi, non la lasciano da sola? Si stringe ancora di più le braccia attorno alle ginocchia, un po' per proteggersi dal fresco vento notturno e un po' per vergogna, per tristezza, come scudo. In testa ha solo il sorriso innamorato che ha visto indossare a Liam mentre le presentava Sophia, ed è lo stesso di cui è oggetto Perrie. Eleanor è gelosa, perché i tarli sono sempre più insistenti, perché è sempre stata una ragazza sveglia e vede tutto, anche se non vorrebbe.
“Non penso lo faccia coscientemente”. Si volta di scatto verso il suo interlocutore, ricordandosi solo ora della sua presenza. “Louis, intendo. In realtà credo non sappia nemmeno lui cosa sta combinando”. Eleanor inizia a tremare e Zayn non le porge nemmeno la sua giacca, perché sa che non è un'azione causata dal freddo.
Le porge, però, una sigaretta ed Eleanor vorrebbe tanto accompagnarla con l'alcolico più forte del mondo per potersi scordare di tutto. “Vorrei mi guardasse nello stesso modo in cui Liam guarda Sophia” si sente dire, e un secondo dopo, con gli occhi sgranati, si copre la bocca con la mano curata.
Zayn le copre con la sua mano il ginocchio diventato troppo magro. Eleanor lo sa che dovrebbe mangiare di più ma proprio non ne ha voglia.
“Vorrei che mi guardasse come tu guardi Perrie” inizia a dire, visto che tanto ormai il danno è fatto e Zayn ha la faccia di uno che vuole ascoltare, di uno che sa. “Vorrei si rendesse conto che c'è qualcosa che non va, che ci separa un precipizio e che sto male”. Butta la sigaretta sull'asfalto ed entrambi la guardano spengersi lentamente, prima di continuare: “A una sfilata non si era nemmeno accorto che non ero più con lui perché ero andata in bagno”. Sente le lacrime spingere per uscire ma si rifiuta di fare loro spazio. Ha già sprecato troppi tubetti di mascara in questo modo e teme seriamente che Louise la ucciderebbe se rovinasse il complicato trucco fattole ore prima. “Però quando è lui a mancare eccome se se ne accorge, si comporta come un cucciolo smarrito e con me non lo fa mai.”
Sente le dita di Zayn accarezzarle piano la gamba sinistra, mentre le sue, di dita, sono occupate a pizzicarsi la destra, che proprio non vuole stare ferma.
“Ieri ho cancellato dal cellulare le nostre foto, erano davvero poche. Ho strappato quelle che avevo fatto stampare”. La voce pervasa da un orgoglio tutto femminile di chi pensa di esserne uscita illesa. Zayn le rivolge un sorriso comprensivo. “Vedrai che capirà e andrà tutto bene. Comunque è una buona cosa, quella di strappare vecchie fotografie”. Lei risponde con una scrollata di spalle. “Peccato che un attimo dopo già le aggiustavo con lo scotch”.

 

 

 

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Louis è ubriaco dopo aver vinto tutti quei premi ed Eleanor si sente di troppo perché non è stato lui a invitarla, ma qualcuno della Modest. Il suo ragazzo aveva invitato un vecchio amico d’infanzia al suo posto. Louis adesso sta tornando da una breve intervista durante la quale ha mormorato qualcosa all’orecchio di Harry che l’ha fatto scoppiare a ridere rumorosamente, la tipica risata che Eleanor ha purtroppo imparato a conoscere, quella che ha Harry per Louis.
Eleanor si sente di troppo. Sa che Louis ha una risata personale dedicata a Harry ma nessuna per lei e si sente surclassata. Sente di voler picchiare Malik per quello sguardo pieno di pietà che le rivolge. I tarli adesso sono sempre più insistenti e impossibili da ignorare.

 

 

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Il sole in Australia brucia davvero tanto e lei non è poi così sicura di essersi spalmata una dose sufficiente di crema solare. Ha troppo caldo ed è indecisa se fare un bagno. Alza di poco la testa per avere una visuale migliore di ciò che sta succedendo pochi passi più in là. Niall sta facendo l'ennesima battuta alla quale tutti ridono, Liam passa teneramente l'asciugamano sulle spalle di Sophia per asciugarla, Perrie sta tentando senza successo di abbronzarsi. Manca qualcuno. Cerca con gli occhi Louis e nel farlo intercetta quelli di Zayn, che, chissà da quanto, la stanno osservando. Cambia subito direzione perché non vuole vedergli riflessa nelle iridi la pateticità della situazione che sta vivendo da anni. Trova finalmente Louis, seduto un po' in disparte rispetto al gruppo, in mano il cellulare e addosso lo stesso sorrisetto idiota, forse innamorato.
Uno che non gli ha mai visto rivolgerle.
D'un tratto l'idea del tuffo non le sembra più così cattiva. Magari però in quell'acqua potrebbe anche annegarci, forse sarebbe meno doloroso.

 

 

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Niall si sta lanciando in una danza irlandese da circa un’ora ed ha già tirato un calcio a Liam e due a Zayn, che sta dormendo. Eleanor ridacchia perché sono sul jet privato che li sta riportando a Londra e proprio non capisce come quel ragazzino biondo riesca a dimenarsi come un forsennato pur essendo costretto nel proprio sedile. Harry sta leggendo un libro di Bukowski quando d’un tratto Niall, finalmente, si ferma ed esclama “Amico, hai visto che quella pazza che ha scritto la fanfiction su di te ha pubblicato il libro?”
Questa notizia suscita l’ilarità di Liam e fa letteralmente urlare dalle risate Louis, che sveglia Zayn. “Stai scherzando?” singhiozza tra una risata e l’altra Louis. “Harold, non è quella in cui tu sei una specie di psicopatico dedito solo al sesso e pieno di tatuaggi, t’innamori della protagonista che è già fidanzata e che lascia il ragazzo per te?” Harry sbuffa. Forse, pensa Eleanor, non ne può più di essere in qualche modo legato a quella storia. “Non ha poi tutti i torti alla fine” afferma Niall. “Per quanto discutibile la trama possa essere, s’intende. Qualcosa di vero c’è sempre”.
“Sì!” esclama Liam, esaltato. “Hai anche tu i tatuaggi per esempio!” e inizia a toccare i segni indelebili presenti sul braccio dell’amico, quasi a provare la veridicità di ciò che ha appena detto.
“E poi ti piace fare sesso” sussurra Louis, con una voce che Eleanor non gli ha mai sentito, piena di, non lo sa, lussuria? “E poi mi piace fare sesso, Loubear” conferma Harry, con un languido sorriso. Eleanor li osserva e si sente di troppo. Percepisce nettamente il suo cuore andare in mille pezzi e spera che nessuno degli altri possa sentirne il rumore.
“Adesso basta” è l’avvertimento di Zayn. “Basta sul serio”.
Eleanor gli rivolge un’occhiata piena di gratitudine, però è una donna con le palle, e che cazzo.
Per questo, dopo essersi schiarita la voce, dichiara: “Beh, per quanto ne so anche nella realtà rubi i fidanzati altrui”. Lascia che le sue lunghe dita adornate di anelli possano pescare dal sacchetto l’ultima patatina salata prima di concludere con un sorriso mellifluo: “Quindi suppongo che Niall abbia ragione: un fondo di verità, in quella fanfiction, c’è”.

 

 

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“Ma tu mi ami?” domanda a bruciapelo, interrompendo il suo monologo arrabbiato dopo la sconfitta della sua squadra del cuore. Sono passati quattro anni che l'hanno vista inciampare e finire rovinosamente a terra, sempre però con la forza di rialzarsi. “Che razza di domanda è questa?” È la scorbutica e lontana risposta di Louis, troppo intento a masticare imprecazioni davanti alla televisione, riguardando i goal subiti.
“Beh, è una domanda” la voce di Eleanor si fa d'un tratto piccola, perché sa che la prossima che gli rivolgerà sarà decisiva. “Louis, mi ami? Sono stata la tua prima, vera, grande cotta?”
Il diretto interessato, dopo un ma vaffanculo, Daniel Sturridge di merda, si alza dal divano e si dirige verso il bagno, poi sembra ricordarsi della domanda che lei gli ha posto e fa una cosa inaspettata: scoppia a ridere. Un sorriso sincero, di quelli che gli fanno assottigliare gli occhi chiarissimi. Eleanor si perde nella sua risata e ride anche lei, perché lo ama così tanto che non può fare a meno di unirsi a lui in questo sfogo di libera gioia. “Eleanor” dice Louis, una volta calmatosi. “Prima cotta?”. Imita malamente la sua voce. “Sei seria? Non ho quattordici anni, non sono un fottuto ragazzino che parla di cotte”
Eleanor adesso non ride più. Si ricorda quando, anni prima, in una vacanza tutti insieme, aveva sentito la voce emozionata del suo ragazzo (suo?) mormorare ad Harry: “Ma intendevi davvero quella cosa? Che sono la tua prima cotta?” E dalla risatina successiva si era immaginata la risposta, positiva, data dall’altro.
Eleanor non ride più e si sente addosso la tristezza nello scoprirlo ormai sconosciuto.

 

 

˟ ˟

 

 

Eleanor è stanca e disillusa. Crede che le menzogne delle quali si è circondata non facciano più per lei, così come tutta quella leggerezza di cui dicono in tanti di aver bisogno. È spaventata da Louis, è terrorizzata dai suoi silenzi, dagli sforzi che non fa per venirle incontro. È terrorizzata ancora di più dal fatto di non riuscire a mettere fine a tutto questo. Sua madre la rimprovera sempre più spesso di star dimagrendo a vista d'occhio ma cosa ne vuole sapere lei dell'amore non corrisposto.
Cosa ne vuole sapere il mondo della consapevolezza di essere l'eterna seconda, fidanzata di un ragazzo, ormai uomo, che non le dà più nulla. Vive il classico cliché hollywoodiano del lui, lei, l'altra. Solo che, in questo caso, si parla di un altro.
E questo altro è, ironia della sorte, il migliore amico del suo ragazzo.

 

 

˟ ˟

 

 

È in una giornata nera che lui torna dal tour. Le nuvole che oscurano il cielo lasciano presagire aria di tempesta.
Non si è neanche truccata. Insomma, perché avrebbe dovuto farlo? Per farsi ammirare da qualcuno che probabilmente le avrebbe rivolto un misero sguardo superficiale?
Insieme a lui, sono tornate le valigie, cariche di ricordi di posti e situazioni che lei non ha potuto vivere insieme a lui. Senza dimenticare la biancheria sporca e quelle magliette che sanno di qualcun altro.
Prende le scarpe e le ripone nel ripostiglio insieme alle parole e al dolore con cui vorrebbe solo sommergerlo.
Eleanor si è svegliata quella mattina di febbraio in cui lui è tornato dal tour con la voglia di dire basta.
Infatti richiama su di sé la sua attenzione. "Louis?” Gli sussurra. "Perché sei qua?"
La domanda sembra spiazzarlo ma è bravo a dissimulare e a fingere. Eleanor lo sa bene. "E dove dovrei essere?" sbotta. "Non fare la stupida, Eleanor. Sono appena tornato e sono a pezzi".
No, non vuole proprio fare la stupida perché è stanca di farlo. Dopo tutti questi anni non ne può più. "Ti ho chiesto perché sei qui" gli chiede ancora una volta.
Louis ha in mano le scarpe che Eleanor preferisce, quelle con le faccine disegnate sopra. Si gira indispettito verso di lei con le mani sui fianchi. "Ancora? Perché sono il tuo ragazzo, no?" Da quella domanda retorica sembra trasparire una punta d’insicurezza. Eleanor, attenta com'è ai particolari, la percepisce in maniera perfetta.
“Davvero, Louis? Davvero sei il mio ragazzo? Sei mio o sei suo, Louis?” Ecco, l'ha detto. Abbassa gli occhi perché si aspetta una sfuriata che non ha voglia di sorbirsi, ma la voce acutissima del ragazzo non si fa sentire, così trova il coraggio di guardarlo e lo nota boccheggiare, gli occhi sgranati, colpevoli, le mani a tormentare i corti capelli castani e la risposta non detta che aleggia nel silenzio della stanza fin troppo fredda.
Vorrebbe urlargli davvero tante cose, chiedergli se si rende conto che lei è ai margini della sua vita e fa schifo stare lì perché si cade con facilità e lei proprio non vuole farlo. Non vuole precipitare. Pensa a lui, lo ama addirittura mentre lui torna a casa con il profumo di un altro addosso.
“Sono stanca di fingere solo per salvare le apparenze, Louis. Non puoi mentire per tutta la vita solo perché è la soluzione più facile” mormora invece, perché il resto sarebbe inutile, oramai, dirlo. Perché la risposta, seppur non detta, Eleanor la sa. Louis è di Harry.
"Va’ da lui, Louis” sussurra. Ed è solo quando lui si chiude la porta alle spalle che si permette di scoppiare a piangere.

 

 

˟ ˟

 

 

È seduta al solito tavolo in attesa di Max, stretta nella sua nuova giacca di jeans per ripararsi dal fresco vento dei primi di marzo. Non vede l’ora di dirgli la grande novità ma lui come sempre è in ritardo. Per ingannare il tempo e riempire la noia ha già ordinato qualcosa da mangiare. È reduce da una nottata, l’ennesima, infernale e ha deciso che, no, adesso basta. Ma basta sul serio.
Ha capito che non può competere contro qualcuno che ha già vinto. Insomma, non è un’eroina tragica, non sta portando avanti una guerra titanica e non ha nessuna intenzione di continuare così. Louis non sa nemmeno il giorno del loro anniversario. Ha capito che Jay non ha voglia di conoscere sua madre, nonostante stia insieme con Louis da quasi cinque anni.
“Scusami, c’era un traffico infernale!” É l’ansante voce di Max a riportarla alla realtà. Lei oggi si sente così libera e felice che non vuole nemmeno fargli notare che il bar è a due passi da casa sua e che quindi si è sicuramente svegliato da poco.
Gli rivolge un’occhiata maliziosa da sopra la sua tazza di cappuccino. “Beh, che c’è? Louis te lo ha finalmente dato?” le chiede, sorpreso. Già, si ricorda che Max non può capire. Ma Zayn sì, ed è per questo che la mattina stessa le ha mandato il criptico messaggio salvifico.
“Sai, Max, stavo pensando" inizia Eleanor. "Io ho appena lasciato Louis e, beh, da single ho così tanto tempo libero che, non so, fondiamo una nostra linea di moda?”

 

« Io ti voglio bene, Eleanor, davvero. Anche Louis te ne vuole, non dubitarne mai. Ma ti ricordi cosa ha detto Liam? Tu avrai sempre gli occhi marroni di Vanessa e Harry li avrà sempre chiari, come Ariel. E si sa alla fine chi sceglierà il principe Eric ».




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Ciao!
Questa è la mia prima fanfiction e, come avrete notato, è palesemente Larry ma scritta dal punto di vista di Eleanor, realmente innamorata di Louis che dovrà fare i conti con qualcosa di più grande di lei. Non so chi sia Eleanor in realtà, però mi è sempre piaciuta (motivo per cui ho scritto dal suo pov) e a dirla tutta se proprio Louis doveva fingere di essere in fact straight preferivo restasse con lei al posto della new entry Briana.
Voglio ringraziare in particolar modo Federica (Hyperviolet Pixie), che mi ha fatto da Beta, mi ha supportata e direi sopportata alle ore più impensabili. Sei stata incredibile. Grazie per l'aiuto, per i trulli, per i film notturni, per l'odio verso Liam, per le tue parole sempre dolci nei miei confronti ("ti prenderei a testate, Benedetta") Non ti ringrazio invece per gli Stucky e per il male che mi hai fatto conoscere.

Lascio a voi la parola. Spero vi piaccia, fatemi, se vi va, sapere cosa ne pensate, non solo della storia in sé ma dei vari personaggi e soprattutto della presenza/assenza di Harry.
Grazie a chiunque si prenderà la briga di leggere e commentare.

  
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