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Autore: Conodioeamore    23/07/2015    2 recensioni
Neide è una ragazza di sedici anni che, a causa della partenza improvvisa del padre per Londra, si è dovuta trasferire temporaneamente nella residenza dei Mogedius, suoi lontani cugini.
In questa immensa e sontuosa villa fa la conoscenza dei cinque affascinanti fratelli, dallo sguardo magnetico.
Il riservato e impenetrabile Shaun, il severo Rhys, il perverso e sfacciato Redgrave, il pragmatico Steven e il bellissimo e possessivo Asher.
I cinque giovani rimangono subito stupiti e affascinati dalla personalità e dal carattere di Neide. La ragazza presto troverà un vecchio diario scritto dalla madre e verrà a conoscenza di un segreto che le stravolgerà completamente la vita...
© (Copyright 2015 by Martina Carlucci)
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Se hai intenzione di scappare fallo in fretta. E se intendi mentire, brucerai. Guarda solo me. Sorridi solo a me. Come una marionetta arrendevole mossa da fili... NEIDE Asher mi ha... baciata? Il mio istinto è quello di portarmi le mani sulle labbra. Mi ha fatto la respirazione bocca a bocca, per salvarmi. Certo è stata colpa sua se sono quasi annegata, però invece di lasciarmi lì in acqua si è tuffato e mi ha salvata. Vado nella mia camera da letto ad asciugarmi i capelli e a cambiarmi i vestiti. Sono completamente zuppa. Mi metto un vestito primaverile color caramello, con maniche tre quarti. Non ho, però, il fono per asciugarmi i capelli, come faccio? Mentre vado a cercarlo per la casa lascio i capelli sciolti così da farli asciugare. Da bagnati sono ancora più lunghi. Mi ricordo che il mio sogno era quello di avere i capelli lunghi come l'imperatrice Sissi, così ho sempre evitato di tagliarli. Ora però sembra come se portarli così lunghi non mi bastasse più. Ho bisogno di cambiare. Sbatto contro qualcosa. Alzo lo sguardo e mi ritrovo Redgrave che mi fissa con aria stupefatta. «Sc-scusami» gli dico indietreggiando. «Ehi, Sgualdrinella. Cosa ci fai in giro a quest'ora?» mi domanda sorridente. Il suo sorriso mi fa formare un nodo alla gola. «Sto cercando un asciuga capelli.» Redgrave non sembra soddisfatto della mia risposta, è come se ci fosse rimasto male. Cosa si aspettava, che lo invitassi a bere il mio sangue? «Seguimi.» Mi porta in una camera da letto. È forse la sua? «Siediti su quella sedia e aspettami lì» mi ordina, indicando la sedia vicino alla presa della corrente. Faccio come mi dice. Redgrave sparisce dietro la porta del suo bagno. Quindi questa è la sua camera da letto... me l'ero immaginata un po' diversa. Sembra invece quella di un normale adolescente ricco. Alle pareti c'è la carta da parati rossa. Il suo letto a baldacchino è posto al centro della stanza. Il copriletto è fatto in pizzo nero e bianco. Ha una grande anta dell'armadio, di quelle scorrevoli attaccato al muro. Redgrave esce dal bagno con in mano il phon e la spazzola. Mi alzo dalla sedia e gli vado incontro. «Grazie mille» gli dico. Mi guarda con sguardo glaciale. «Ti forse dato il permesso di alzarti?» mi domanda gelido. Che cavolo...? «Mi serve solo il phon, la spazzola ce l'ho già» rispondo intimorita. «Siediti» mi dice secco. Faccio come mi dice e torno alla sedia accanto alla presa della corrente. Mi prende i capelli in mano ed inizia a pettinarli. È così rilassante quando qualcuno mi spazzola i capelli, sembra come se tutti i brutti pensieri svaniscano di colpo. Incidentalmente con la spazzola intruppa sulla spalla, dove mi ha morso Asher. «Ai» mi lamento. Redgrave sembra avermi sentito. Mi scopre la spalla dove c'è il segno del morso. «Asher?» mi domanda. «Sì.» Senza aggiungere nulla, riprende poi a spazzolarmi i capelli, facendo attenzione a non toccarmi la spalla. Mi fa ancora male, diamine. «Hai dei capelli molto lunghi, chissà quanto ci metterai a pettinarli!» «Più di quanto immagini...» «D'ora in poi voglio che ogni volta che li devi pettinare, vieni da me.» «No, davvero posso fare da sola!» «Non m'importa. Ho detto che da oggi in poi voglio pettinarteli io» ribatte con voce gelida. Non so se dovrei esserne onorata oppure infastidita. «Comunque, pensavo di tagliarmeli. Sono troppo lunghi ed iniziano a darmi fastidio.» Redgrave accende il phon ed inizia ad asciugarmeli. «Mi ricordi una bambina con la quale giocavo da piccolo. Anche lei aveva dei capelli lunghi come i tuoi» inizia a dire. Dovrei dirgli che quella bambina sono io? Dovrei dirgli che siamo imparentati? Perché non mi sembra giusto tenergli nascosto il nostro legame di sangue. «Già... è da quando sono piccola che porto i capelli lunghi. Dicevo che li volevo lunghi come l'imperatrice Sissi» gli confesso. Redgrave si blocca di colpo. Che gli prende adesso? «Non tagliarli mai, Sgualdrinella» mi dice, riprendendo a muovere il phon sulla mia nuca. Spegne il phon e riprende a spazzolarli un altro po'. Dopo qualche minuto mi dice: «Ho finito.» «Gr-grazie» gli rispondo. «Torna quando vuoi.» Mi affretto ad uscire dalla sua camera da letto. Vorrei tanto sapere che ore sono. Cavolo da quando non ho più il cellulare mi sento fuori dal mondo. Vorrei accendere il pc, ma ho paura che entrino uno dei fratelli nella stanza e che si incavoli di brutto, finendo poi per rompermelo. Se mi ritrovassi anche senza il pc non saprei proprio più come vivere. Mi manca stare su twitter e instagram. L'ultima foto che ho postato sui miei profili è stato questa mattina prima di partire, e raffigurava le due valigie piene di abiti. Certo che potrei approfittarne per tornare in quella stanza... Imbocco nel corridoio che porta alla scalinata a chiocciola. Ci metto un po' a ritrovare quella stanza, il lucchetto è ancora a terra. Entro dentro e inizio a rovistare tra i libri che sono sul pavimento. «Eccolo» esulto non appena lo vedo. Dentro c'è anche la fotografia, perfetto. Mi affretto ad uscire dalla stanza per tornarmene in camera mia. Adesso ho tutto ciò che cercavo. Spero che il diario della mamma mi fornisca qualche altra informazione in più su questa famiglia. Arrivo in camera e mi infilo la camicia da notte. Accendo l'abatjour e mi metto a letto. Devo leggerlo dall'inizio se voglio capirci qualcosa. Inizio a leggere le varie lettere ma non trovo niente di interessante. Verso la metà del diario una lettera, però, attira la mia attenzione, perché è dedicata a me. CARA NEIDE, Se stai leggendo questo diario, probabilmente sarò già morta e non potrò più fare nulla per aiutarti. Bambina mia mi dispiace così tanto. Di sicuro non era mia intenzione lasciarti da sola con tuo padre. Lui non è molto bravo a trattare i tuoi meravigliosi capelli. Molto probabilmente questo diario lo avrai trovato nella stanza sigillata dei Mogedius. Ti starai chiedendo, inoltre, che cosa ci fai lì. È semplice, tu sei l'unica che può salvare quei ragazzi. Rendili di nuovo umani. Conoscendo tuo padre, non ti lascerebbe mai troppo tempo alla villa; quindi sfrutta tutti i giorni che hai a disposizione. Loro non si ricorderanno subito di te, ed è tuo compito farli ricordare. Prova a comportarti come quando eri bambina. Cerca di coinvolgerli tutti. Falli riavvicinare gli uni agli altri. Ricorda loro cosa significa essere fratelli. Attenta però a non affezionarti troppo a loro. Forse tu non te lo ricorderai, ma io sì. Asher e Redgrave sono sempre stati i tuoi preferiti. Se succedesse che ti innamorassi di uno di loro due, ti prego non far soffrire l'altro. In fondo sono dei bravi ragazzi, hanno solo avuto un'infanzia sommersa nel sangue... CON AFFETTO, MAMMA Non posso crederci. Mia madre aveva programmato tutto nei minimi dettagli. Anche che mi sarei innamorata di Redgrave e di Asher. Però io non li amo. Cioè non hanno fatto niente di speciale per farmi scattare la scintilla. Poso il diario nel cassetto del comodino e prima di spegnere la luce guardo l'orologio che segna le 5:25. È quasi giorno e loro dovrebbero essersi messi già a letto. Certo però che questi nuovi orari sono un po' strazianti per me. Io non sono abituata a vivere di notte e a dormire di giorno. La sveglia è fissata per le diciotto e mezza precise. Chiudo gli occhi, in poco tempo sprofondo nel mondo dei sogni.
   
 
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