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Autore: resi    23/07/2015    1 recensioni
“Prima o poi sarai mia Kaori … e solo dopo inizierà il divertimento vero e proprio”. Salve a tutti! Ecco a voi una nuova storia che vedrà la nostra sweeper alle prese con un'ardua missione: salvare la vita dell'uomo che ama. Ma come potrà riuscirci se il nemico è uno dei killer più abili del mondo? Scopriamolo insieme ...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Ryo si trovava sul sedile anteriore della jeep al fianco di Umibozu, mentre dietro Miki stava telefonando a Saeko per chiederle di raggiungerli al porto il prima possibile. L’omone di tanto in tanto lanciava uno sguardo pensieroso verso Ryo, il quale, dopo essere piombato al Cat’s Eyes, senza dare troppe spiegazioni sul perché fosse solo, iniziò a studiare con loro una strategia di attacco nel caso si fossero trovati di fronte ad un esercito di killer.
 
Nonostante la sua semi cecità, Umibozu vide perfettamente quanto Ryo fosse turbato e preoccupato, ma capì che tali sentimenti non erano causati dalla sfida che gli era stata lanciata quella stessa mattina.
 
Durante la formulazione del piano d’attacco né Umi né Miki ebbero il coraggio di chiedere a Ryo dove fosse Kaori, lo sguardo dell’uomo era troppo nero e carico di tensione. Ma l’omone conosceva bene il cuore di quel ragazzo che aveva visto crescere nella jungla tra i guerriglieri e Ryo, in quel momento, aveva lo stesso sguardo spento di quei giorni, uno sguardo che aveva sperato di non rivedere mai più. Prima di Kaori, Ryo aveva imparato a rinchiudere le sue emozioni e i suoi sentimenti in un angolino della sua testa e a liberare il cuore da ogni forma di sensazione umana, sostituendoli con il puro istinto.  In questo modo, atrofizzando il suo essere in una bolla impenetrabile era diventato un killer apatico, ma questa era l’unica forma di auto protezione che Ryo era riuscito a creare per sfuggire al dolore, ai ricordi e dalle sue azioni.
La sua vita si era ridotta ad essere una notte eterna senza stelle … ma poi, qualcosa cambiò.
Hideyuki, l’amico più caro che avesse mai avuto, aveva allontanato le nubi dal suo cielo e aveva scoperto qualche stella che dava un piccolo conforto al suo cuore ormai congelato. Ma la notte non voleva finire, gli incubi tornavano puntuali ogni giorno, ogni ora, ogni minuto a ricordargli che lui era un assassino, un mostro che aveva perso la sua anima nel profondo di una jungla nera. A nulla serviva bere fino a svenire in mezzo a una strada, le donne con le quali si intratteneva compiacevano solo il suo corpo e i suoi istinti momentanei, ma sentiva che la sua anima, ovunque fosse, era sempre più brutta e lurida.
Finché, in un giorno di primavera una luce iniziò a brillare nella notte, il buio non riusciva a contrastare la sua bellezza e purezza, così, poco alla volta quel fascio di luce si trasformò in un’alba che diede al sole la possibilità di illuminare ciò che Ryo aveva sempre evitato guardare, ma quel chiarore, nonostante rendesse visibile il paesaggio desolato intorno a lui, riuscì a trasformare quello squallore in un grande prato che, col passare degli anni diventava sempre più verde, sempre più ricco di frutti e di acqua limpida … sempre più sereno.
 
Kaori era il suo sole, la sua redenzione, l’unico essere vivente al mondo che era stato in grado di far riscoprire l’anima di Ryo e di ripulirla dal sudiciume che la vita le aveva rovesciato addosso.
Questo è tutto ciò che Ryo aveva gelosamente custodito nel suo cuore, tutto ciò che quella donna significava per lui, e Umibozu lo aveva intuito. Proprio perché capiva perfettamente i suoi sentimenti iniziò a parlagli durante il viaggio verso il molo:
 
- Ryo, dove hai lasciato Kaori? – ovviamente Umi sapeva benissimo che era stato Ryo a impedirle di seguirlo, infatti lei non lo avrebbe mai abbandonato di sua spontanea volontà.
- A casa.
- E cosa le hai fatto? L’hai legata?
- No. Non sono così sadico.
- Allora l’hai fatta svenire. Certo, e tipico.
- Cos’altro avrei potuto fare?
- Lasciarla libera di decidere … - s’intromise Miki.
- Sarebbe venuta con noi … Quindi non ho avuto molta scelta.
- Hai un brutto vizio sai Ryo? Decidi per gli altri! Come hai potuto farle …
- Ha ragione lui. – la voce di Umi interruppe bruscamente il discorso di Miki.
- COSA? Gliela dai vinta??
- Kaori non è abile come noi con le armi e ci sarebbe stata d’intralcio. Inoltre avremmo dovuto anche proteggerla, il che è pericoloso, sia per lei che per noi.
- Sì è vero ma …
- Niente ma Miki. Non stiamo andando a fare una scampagnata. Tanaka è pericoloso e di sicuro ha reclutato i killer più abili che ha a disposizione. Sarebbe stato più crudele per lei farla venire con noi, esponendola ad un mortale pericolo, che non lasciarla libera di decidere.
 
Ryo in cuor suo stava ringraziando Umibozu per aver preso le sue difese, ma si stava anche dicendo che quella non era tutta la verità … era giusto, Kaori sarebbe stata un impedimento, ma c’era dell’altro. Se Ryo avesse saputo che Kaori era esposta ad un pericolo lui avrebbe perso sia la calma che la concentrazione, e il panico l’avrebbe fatta da padrone, mettendo tutti in guai seri.
Nel bel mezzo di questi pensieri, la jeep si fermò all’entrata del molo … Ormai erano arrivati a destinazione.
 
- Allora Umibozu, come abbiamo stabilito, io vado da solo nel capannone 3 in modo da convincerli che sono solo, mentre tu vai con Miki a piazzare le bombe nelle colonne portanti del capannone. Poi raggiungetemi … se qualcuno riuscisse a sfuggire all’esplosione mi aiuterete a mettere tutti k.o … Però ricordatevi una cosa … Mick Angel è mio.
- Va bene Ryo, sta attento mi raccomando – aggiunse Miki.
 
Così ognuno si mosse verso la propria posizione, Ryo entrò nel capannone e ciò che vide non gli piacque per niente.
Mick, con sguardo glaciale, era circondato da più di cinquanta uomini, tutti professionisti, tutti potenzialmente letali, e alle loro spalle Tanaka guardava Ryo con un ghigno diabolicamente divertito …
 
- Benvenuto Saeba! Ti sono mancato?
 
 
 
 
 
 Il buio aveva avvolto Kaori  per almeno mezz’ora … poi lentamente, mentre riprendeva conoscenza la consapevolezza di quello che era accaduto si stava facendo strada in lei e finalmente riaprì gli occhi …
 
- Ohi ohi … la mia povera testa … Mi sento completamente stordita …
Ryo?

Ryo?!
 …
RYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
Il volume della sua voce aumentava in maniera proporzionale al livello di incazzatura che provava man mano che si ricordava del perché era svenuta …
 
- Brutto deficiente!! È andato da solo all’appuntamento … Grrrrrrrrrrrrr …. Aspetta che ti metta le mani addosso e di te non resterà altro che un mucchietto di cenere!!!!!!
 
Così, decisa a picchiare a sangue il suo “caro” socio s’incamminò verso la porta la quale era chiusa a chiave …
 
Ormai la ragazza era viola dalla rabbia ed era più imbestialita di un toro con il fumo che le usciva dalle narici …
 
AAAAHHHGGGGRRRR!!!!!!
 
La belva umana tirò fuori un martellone da 100.000 tonnellate e iniziò a scaraventarlo più e più volte verso la porta ma invano … Ryo l’aveva fatta costruire appositamente in modo tale che fosse difficile da buttare giù …
 
- Pagherai anche questa Ryo parola mia!!
Così, dopo essersi calmata, prese le forcine che fortunatamente aveva fra i capelli  … Con tanta pazienza iniziò a girarle nella serratura e dopo 1 ora di tentativi  (e dopo aver tirato giù tutti i santi del cielo! ù.ù) riuscì finalmente ad aprire la porta …
Kaori si diresse di corsa verso il garage per prendere la macchina e raggiungere Ryo … ed ecco un’ulteriore sorpresina per lei … Ryo aveva manomesso il motore in modo tale da non essere utilizzabile …
 
- Ma allora vuole proprio morire di una morte lenta e dolorosa eh!
 
Ryo aveva cercato in tutti i modi di rallentarla il più possibile, in modo che le fosse difficile raggiungerlo in tempi brevi. Kaori scoprì che aveva preso con sé il suo cellulare e che aveva anche fatto saltare la linea telefonica per impedirle di chiamare un taxi.
Ovviamente Kaori, ad ogni piccola scoperta di tale entità, allungava l’elenco delle torture che riservava a quel fetentone del suo collega … ma Ryo non poteva sperare di bloccarla con così poco.
Di certo Kaori non avrebbe potuto raggiungerlo a piedi, così iniziò a correre verso la prima fermata del bus che riuscì a trovare e, con la snervante lentezza dei pullman, si diresse anche lei  verso il molo.
 
 
 
 
 
 
 
 
- Tanaka, vorrei tanto dire che è stata una sorpresa per me ricevere tue notizie, ma purtroppo avevo già capito da tempo che presto avrei rivisto quella brutta faccia che ti ritrovi … Si vede che la prima lezione che ti ho dato non è bastata …
- Per causa tua anni fa ho perso un sacco di armi e moltissimi soldi, non potevo fartela passare liscia stronzo cane bastardo! – disse Tanaka iracondo, ma dopo un lieve respiro riprese il discorso – Per fortuna sono riuscito a scappare in America rifacendomi un nome e riorganizzando la mia squadra … E devo dire che sono molto contento che il signor Angel abbia accettato di unirsi a me in questa missione, non solo perché è uno dei migliori killer al mondo, ma anche perché era un tuo socio e amico … uhm! Una bella sorpresa per te non è vero Saeba?
- No, conosco bene Mick e so che razza di stronzo sia, l’ho sempre saputo.
- Andiamo Ryo – disse Mick con un sorrisino strafottente – gli affari sono affari! Non c’è nulla di personale credimi!
- Dovresti vergognarti solo per il semplice fatto di esistere …
- Che cattiveria Ryo, quasi quasi mi fai piangere … - disse sarcastico Mick.
- Ora basta chiacchiere! Signor Angel ha a disposizione tutti questi uomini … veda di guidarli come si deve … e uccida subito City Hunter!
- Ma certo signor Tanaka … - Mick cominciò a camminare verso Ryo e con un sorriso ben noto al nostro sweeper, Mick disse: e che guerra sia … stallone …
- Ryo, con un attimo di stupore negli occhi rispose: a te la prima mossa … mandrillo …
 
D’improvviso tutto lo scenario cambiò, Mick si voltò di scatto verso l’esercito di uomini alle sue spalle e insieme a Ryo iniziò a sparare e a far fuori più criminali possibili.
In un solo istante il capannone si era trasformato in campo di battaglia, ognuno scovò un proprio nascondiglio e una posizione dalla quale attaccare.
 
- ANGEL!! – urlò Tanaka -  Brutto figlio di puttana come hai potuto tradirmi! Morirete insieme come cani!!
 Dopo pochi attimi dei boati terribili percossero il capannone …
- Ryo! Che diavolo succede? – disse Mick
- Tranquillo è Umibozu, scappiamo da qui prima che ci crolli tutto addosso!!
- Il polipone?? EVVIVA! Come ai bei vecchi tempi!! – Mick era euforico per lo scontro che stava per avvenire.
 
Corsero fuori in un lampo e subito si unirono a Miki e Umi contro tutti gli altri killer che erano riusciti a scappare, all’incirca una trentina.
 
- AAAAH! Adoro queste feste! – urlo di gioia Umibozu mitragliando a più non posso verso il nemico.
- Altroché sfida con Ryo! Questo è molto meglio!! – disse Mick ma Ryo lo guardò sospettoso … non credeva alle sue parole e non riusciva a spiegarsi il perché avesse deciso di passare dalla sua parte. Non poteva essere solo amicizia … c’era dell’altro … ma cosa??
 
Miki, Umibozu, Mick e Ryo insieme formavano una squadra micidiale, tanto da eliminare tutti quanti nel giro di 20 minuti! Rimase in piedi solo Tanaka che, da bravo vigliacco, era rimasto rintanato in un angolo a sperare che i suoi uomini facessero fuori quelle quattro furie.
Non appena sentì il suono delle sirene, Tanaka cercò di scappare ma di fronte a lui trovò Ryo che gli puntava addosso la pistola.
 
- Dove credi di andare? Ormai hai perso. Ehi polipone prendi un po’ di corda e lega per bene questo “salame”  …
- Sempre gentile eh bamboccio?
 
Umi legò per bene Tanaka, poi nel giro di pochi minuti Saeko li raggiunse.
 
- Bravi ragazzi, ottimo lavoro!
- Saeko – disse Ryo -  ora vedi di non fartelo scappare di nuovo! Non lavoro gratis per te!
- Ma non l’hai sempre fatto caro? – Saeko sorrise maliziosa – Tranquillo, questa volta adotteremo tutte le misure necessarie affinché questo delinquente non veda più la luce del sole. Tornerò presto qui con altre volanti, cercate di sparire prima di allora …
 
E così dicendo Saeko partì col suo prigioniero verso la centrale di polizia mentre gli altri rimasero seduti un secondo per riprendere fiato …
- Ryo, Mick – iniziò Miki – fatemi capire una cosa, eravate già d’accordo? Ryo, tu sapevi che Mick era dalla nostra parte e non ci hai avvisati?
- No dolcezza -  intervenne Mick – non c’era nulla di programmato … Ryo ha semplicemente colto il mio messaggio …
- E che guerra sia … stallone … - disse Ryo – me lo dicevi sempre quando andavamo a fare le nostre gare di mokkori in America, da buoni amici …
- A te la prima mossa … mandrillo … - riprese Mick – mi cedevi sempre quando abbordavamo delle donne, da lì ho capito che avevi colto le mie intenzioni …
- Devo dire che mi hai stupito Angel – disse Umibozu – pensavo che non avresti fatto il doppio gioco …
- Che devo dirti, l’amicizia viene prima di tutto!
- Non dire cazzate Mick -  disse Ryo in modo freddo – non sei mai stato un tipo che si sacrifica per gli amici … Che cosa stai cercando di combinare?
 
Non fece in tempo a dare una risposta che, da lontano, si avvertì una voce alquanto imbufalita …
 
RYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
 
Come un toro alla carica Kaori fece la sua comparsa, tirò fuori il suo martellone più pesante e con una balzo leonesco diede una sonora martellata in testa al povero sweeper.
 
Ancora ansante dalla rabbia Kaori iniziò una sequenza di imprecazioni molto poco femminili contro il poverino …
 
- DEFICIENTE! CRETINO! STRONZO! INSENSIBILE CAFONE!!! ….                e via così …. ^o^
Come hai potuto farmi svenire in quel modo!!! E lasciarmi bloccata a casa!!! Hai idea dei salti mortali che ho dovuto fare per venire fin qui?????? Per fortuna sei ancora vivo perché adesso potrò avere il piacere di ammazzarti con le mie mani!!!!
- Kaoooriiiii noooooo!! Ti prego perdonami!!! Sono stato cattivo non lo farò più giuroooo! – eccolo la, adesso che il pericolo era passato era tornato ad essere il solito fesso …
Ma per sua fortuna, prima che gli arrivasse una raffica di sberle da capogiro, Kaori si accorse che fra i suoi amici vi era qualcuno che non si aspettava di vedere …
 
- Mick??? Ma cosa … che ci fai qui??
- Kaori … - l’uomo le si avvicino e la guardò con una tale tenerezza … anche il cuore più duro si sarebbe sciolto. – Kaori, qualche giorno fa mi avevi chiesto una cosa …
- O.o … Ti avevo chiesto …
- Di darti una prova d’amore …
 
Fulmine a ciel sereno. Umi e Miki si allontanarono di qualche passo da Ryo, avvertendo una pericolosa energia negativa provenire da lui …
 
- Ecco questa è la mia prova. Ho rinunciato al mio incarico per te, aiutando Ryo a liberarsi di Tanaka. Ora mi credi?
- Io …  ecco … - Kaori era senza parole … allora Mick l’amava sul serio …
- Ti ricordi cosa ti ho detto al parco durante al nostro appuntamento?
- ….
- Beh te lo ripeto adesso … Io ti amo Kaori. Tu sei tutto quello a cui penso, quello che sogno … Ti desidero come non ho mai desiderato nessun’altra donna … vorrei annegare nella dolcezza dei tuoi sospiri e affogare nel tuo corpo … Ti prego, dimmi se mi ricambi o se, magari un giorno anche lontano avrò una possibilità di essere il tuo uomo …
 
Questo era troppo … Ryo non poteva sentire altro … era nauseato da quella scena. Così scattò in piedi e iniziò ad andarsene. Kaori, dopo un momento di smarrimento dopo una dichiarazione d’amore così profonda, si voltò verso di Ryo e lo seguì.
 
- Ryo? Ryo dove vai aspettami!!
Umibozu e Miki erano imbarazzatissimi e non avrebbero voluto assistere a quella scena … ma purtroppo non sapevano che tra loro c’era un altro spettatore … uno dei killer che non era morto ma solo svenuto aveva ripreso conoscenza … prese la sua pistola e nel caricarla la punto verso Kaori …
Ryo, seguendo il suo istinto e il suo udito sopraffino si volto verso il killer … sentì lo sparo … non c’era tempo … il proiettile avrebbe presto colpito Kaori. Senza neanche pensarci si gettò su di lei beccandosi in pieno petto il colpo destinato al suo amore.
Mick, appena resosi conto della situazione sparò di rimando al killer … finendolo una volta per tutte.
E subito dopo lo sparo Kaori fece un urlo straziante …
 
- RYOOOO!! RYO NOOOOOOO! NO! TI PREGO APRI GLI OCCHI!! RYOOOO!
 
La poverina continuava a scuotere in lacrime il corpo dell’uomo che giaceva in una pozza di sangue … Ryo, riverso per terra, sembrava morto.
   
 
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