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Autore: breathemelouis    25/07/2015    0 recensioni
Una studentessa universitaria che si riscopre durante una vacanza nell'isola più famosa della Spagna, quando incontra un ragazzo che la conquista totalmente.
Sheree x Louis
(Non è assolutamente un riferimento alla realtà, è una fanfiction e se non vi piace la semplice figura maschile, non leggete.)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Lips


Il sole entra dalla finestra aperta e quasi mi acceca. Prendo il cuscino e lo stringo contro la mia faccia, mentre urlo: "cosa fate?!" cercando di far capire ai miei genitori che non è un modo carino per svegliare una persona. 
Sento mio padre ridere prima di dirmi: "è tardi, sono le dieci e mezza, e dobbiamo scendere in spiaggia!". Mi alzo a fatica dal letto e mi chiudo in bagno per prepararmi decentemente. E' solamente una spiaggia, ma siamo in mezzo agli spagnoli e in qualche modo mi sento in dovere di apparire carina. 

Scendiamo e ci dirigiamo verso la spiaggia, dove ci aspetta mia madre. Mio fratello dev'essere all'animazione. 
Appena arrivo mi tolgo i vestiti e mi incammino verso il mare. Guardo i miei piedi bagnarsi e guardo l'orizzonte, in modo che la mia mente voli lontano. Penso alle poesie di Prévert, agli amanti e al mare infinito. Penso che niente è delimitato e che siamo sempre in balìa di sentimenti mischiati e scontrati. 

Mentre rifletto, sento un saluto non tanto in lontananza. Mi volto e scorgo avvinicinarsi a me il ragazzo del bar, Louis. Lo saluto con la mano e gli sorrido, chiedendomi cosa ci faccia qui. Si ferma alla mia sinistra ed inizia a parlare, tenendo lo sguardo fisso davanti da sé. "Amo quest'isola, adoro le persone che vengono a visitarla e mi sorridono contente di essersi allontanate dalle loro città Natale." Mi guarda con un'espressione orgogliosa. "Mi piace stare qui perché faccio continuamente nuove conoscenze..." d'un tratto s'incupisce "solo che alla fine tutti se ne vanno, e finisce il ciclo. Poi inizia nuovamente, questo è certo, ma non c'è mai che duri nel tempo. Tutto inizia, tutto finisce." E così conclude il suo soliloquio. 
Mi ha lasciato senza parole questo discorso. Mi accorgo di avere la bocca semi aperta quando lo vedo ridere. 

Capisco di essere rimasta nello stesso posto per troppo tempo quando mi rendo conto che Louis la pensa diversamente rispetto a me. Per me viviamo in un infinito disarmante, per lui è tutto costretto a finire.
Forse non ha ancora provato niente che possa farlo testimoniare del contrario, dice una vocina nella mia testa, ed è subito il ricordo di Stephan. 
"Devi provare l'infinito per crederci" gli dico, quasi distaccandolo dai suoi pensieri. 
"Hai ragione, ma..." guarda a terra "anche il mare finisce. Il mare che è la forma più vasta che esista." 
"Il mare finisce solamente se pensi che finisca" ribatto. "Se lo guardi, non ti sembra finire, al contrario sei quasi intimorito dall'infinità che esso riesce a portare."
Louis mi guarda incuriosito. "Sei una ragazza davvero intelligente. Studi?"
"Lettere all'Università di Bologna, in Italia." 
Spalanca gli occhi. "Sentivo l'accento italiano, ma volevo aspettare prima di chiedere. Mi piacerebbe visitare l'Italia!" esclama.
"Per gli italiani non è niente di che... Pochi sono quelli fieri della loro patria. Io penso sia il Paese più bello del mondo, senza ingigantire le cose."
Louis continua a fissarmi mentre parlo dell'Italia, delle sue Chiese, della sua cultura e del suo cibo. Sembra abbastanza interessato quando gli nomino la carbonara, e il ciò mi fa sorridere.

Senza accorgemene, è l'una ed i miei mi chiamano, dicendomi che è ora di salire per pranzare. Guardo Louis che sta cercando di prendere in mano un piccolo granchio, il quale gli è appena comparso accanto. 
"Louis, devo andare" lo avviso.
"Oh..." mi mostra il granchietto che cammina avanti e indietro sulla sua mano. "Mi stavo divertendo. Spero possiamo parlare ancora!" dice sinceramente. 
Io gli sorrido e lui mi risponde che stasera, in piscina, ci sarà una piccola festa con tutti i ragazzi e le ragazze dell'isola. 
"Non mancherò!" esclamo euforica, dirigendomi verso i miei genitori.
Mia mamma mi guarda con un'espressione abbastanza curiosa. "E' lo stesso ragazzo del bar? E' carino!" 
Io sorrido imbarazzata. "Sì, è lui... E, insomma, non è niente male... Ma non è il mio tipo. Piuttosto, dov'è Tom? Pranza con noi?" svio il discorso per evitare di cimentarmi in qualcosa di peggio. 
"E' al campo da calcio! Dobbiamo andare a prenderlo." 

Al pomeriggio ci allontaniamo dalla spiaggia e facciamo un giro per i negozi locali. Compro qualche souvenir per le mie migliori amiche e un cappello di paglia da mettermi per la festa. Ah, la festa! Devo avvisare i miei. 
"Mamma, papà, stasera dovrei scendere in piscina... C'è una festa per ragazzi, ciò significa che non verrete con me. Posso?" chiedo cautamente, ricevendo approvazioni come risposte.



Sono davanti allo specchio, in intimo, e mi guardo. Devo farmi il più carina possibile.
Vuoi fare colpo su Louis, eh? dice la mia vocina. 
No! mi rispondo da sola. Voglio solamente essere accettabile, niente di più...
In effetti è vero. Louis è davvero un bel ragazzo, ma non sono pronta. A volte penso che non sarò mai pronta se non proverò qualcosa di nuovo. 
Finché il ricordo di Stephan fluttua nella mia testa, non lo sarò di certo. Mi sento stupida, per un secondo, poi smetto di pensarci e mi infilo un semplice vestitino rosa.
Sorrido guardandomi.

Sono le nove e venti quando scendo e vado verso la piscina. C'è già la musica ed in più c'è un sacco di gente! Non vedo Louis, quindi mi immergo nella folla e inizio a ballare. Non sono un'amante delle discoteche, ma questa è una semplice festicciola organizzata senza malignità, solamente per divertirsi. 
Perdo la cognizione del tempo e continuo a ballare con gruppetti di ragazzi e ragazze sconosciuti che sembrano davvero amorevoli. 

Ad un certo punto sento due mani sui fianchi e mi spavento. Mi giro di scatto e noto Louis con un sorriso divertito. Mi urla: "scus, non volevo spaventarti! Ti va di ballare?" 
Freno la lingua ed evito di rispondergli sarcasticamente perché cosa stavo facendo?, così annuisco e ricomincio a ballare. 
Egli non mi tocca mai, ma balla con me seguendo i miei movimenti scoordinati. Lo trovo davvero dolce.
Quando mi giro per una piroetta, Louis mi cinge la vita e mi dice: "ti va di andare in spiaggia a guardare le stelle?"
Per un attimo ho paura, poi accetto, così ci incamminiamo. Sentiamo solamente il rumore ormai lontano della musica e le nostre ciabatte sbattere per terra. 
Quando arriviamo sulla sabbia, lui prende un telo e lo posa in modo perfetto su di essa. 
"Stenditi pure" mi avvisa, così io, titubante, mi corico. Louis fa lo stesso dopo qualche secondo.
Mi incanto a guardare le stelle per un tempo indeterminato ed infine gli dico: "vedi? Anche il cielo è infinito. Guarda la volta celeste quanto vasta è e soprattutto cosa porta con sé!"
Louis ride. "Io penso che anche l'universo finisca, ad un certo punto."
Io scuoto la testa velocemente e lo guardo, perdendomi nei suoi occhi chiari. Mi mordo il labbro inferiore perché la sua bellezza è disarmante. 
Ho perso il fiato e sono immobile. Continuo a guardarlo mentre si avvicina a me, il suo viso sempre più vicino al mio... 
Mi allontano immediatamente, alzandomi. 
"No!" urlo, iniziando a correre verso l'hotel. Lo sento scusarsi, ma non mi volto. 

Sono a letto a guardare il soffitto. Penso a cosa stavo per fare: una parte di me mi detesta per non averlo baciato, l'altra si complimenta per la resistenza.
Come hai potuto rifiutare quelle labbra?! urla la prima.
Ce ne sono di meglio... E le hai già assaporate, quelle più belle. Risponde la seconda.
Mi passo le mani sul viso, sconvolta, e mi addormento.
Sogno labbra con un retrogusto di salsedine che mi baciano ovunque. 



- - - -

Okay, eccomi qua. Di nuovo.
Sono stata male con questo capitolo, giuro...
Spero leggiate e spero vi piaccia. Fatemi sapere.
Elisa
  
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