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Autore: Nikilu    25/07/2015    4 recensioni
Questa storia porta semplicemente un po' di novità al romanzo che già conosciamo. Le scuole sfidanti che gareggiano per il Torneo Tremaghi portano una ventata di freschezza e novità a Hogwarts. Nuovi personaggi sono inseriti in un contesto a noi tanto familiare e ci saranno cambiamenti, amicizie, amori... ma soprattutto il Torneo Tremaghi.
Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Era una giornata soleggiata quella del 1° settembre, il caldo era asfissiante e le valigie troppo pesanti. Quando Nora arrivò al porto di Alicante, una schiera di ragazzi tra i undici e i diciassette anni era già sparpagliata sulla banchina, con zaini a tracolla, bauli alla mano e gabbie contenenti diversi animaletti. Quella estate era stata la più calda degli ultimi dieci anni, o almeno così aveva detto il telegiornale – anche se in realtà lo diceva ogni anno – e Nora si sentiva molto fiacca fisicamente. Era entusiasta per la partenza, ma al contempo non voleva partire: come se un pezzo di lei fosse troppo ancorato alle giornate estive che aveva trascorso nella sua terra, senza libri, né incantesimi e, soprattutto, senza il tormento delle lezioni.
Incamminandosi verso il molo, Nora scorse subito il battello a vapore bianco e blu – con inciso il nome “Agua de mar” -  che occupava i 2/3 dello spazio disponibile, anche se i babbani non lo vedevano affatto. Era sempre straordinario stupirsi per tutto ciò che la magia era in grado di fare, eppure era cresciuta in una famiglia di maghi.
“Tesoro” esclamò ad un tratto il signor Flores “ma ti sei portata dietro tutto il guardaroba?” si lamentò trascinando il baule per la strada asfaltata.
“Papy starò via dieci mesi, credi davvero che avrei portato due maglie e un pantalone?!” obiettò Nora, scatenando una risatina sulla bocca della madre.
“Considera, però, che la maggior parte del tempo avrai la divisa mi Norita…” si intromise dolcemente la mamma.
“Ho sedici anni, quelli del sesto anno non indossano la divisa in ogni istante… non sono mica una novellina” si giustificò la ragazza facendo ondeggiare i suoi capelli biondi con finta modestia.
Giunsero finalmente dove era attraccato il battello e Nora scovò quasi subito la chioma corvina della sua amica Alicia.
“Ali!” chiamò a gran voce, avvicinandosi alla coetanea e lasciando indietro i genitori.
Hola chica!” rispose la ragazza con un sorriso; baciò l’amica sulle guance e poi salutò i signori Flores con un cenno da lontano, dato che erano stati tempestivamente bloccati dai suoi genitori. “Hai per caso visto Este?” domandò subito dopo.
“No niña, sono appena arrivata. Vedrai che a momenti lo vedi venire” la rassicurò la bionda.
“Lo spero per lui, non vorrà di certo abbandonarci….”
“E dove andreste senza di me?” s’intromise una voce alle loro spalle.
Le due ragazze si voltarono contemporaneamente e scorsero l’alta figura snella di Esteban.
“Ma fammi il piacere” lo schernì Nora buttandogli il gomito per l’aria.
Señoritas, dovete ammettere che senza di me le vostre giornate sarebbero vuote e tristi e, or dunque, anche se volessi non potrei lasciarvi da sole ad esplorare un nuovo paese!” si lodò da solo il ragazzo alzando la mano in cerca di un batti cinque che non arrivò.
“Hai mangiato uova e lusinghe a colazione?” lo punzecchiò Alicia.
“Ok, oggi siete meno simpatiche di una pianta tentaculum che si attacca alle pa… Signori Flores!! Signori Bergès!! Ma buongiorno!!” esclamò Esteban con tono fin troppo alto e felice.
“Ciao Esteban” salutò la mamma di Alicia “i tuoi non ci sono?”
“Oh certo, ma si sono fermati alla libreria qui dietro… tra poco arrivano”
“Allora, siete entusiaste di questo viaggio?” domandò il papà di Alicia ai tre ragazzi.
“Molto… Così tanto che vorrei tornare a casa…” scherzò Nora scatenando una risata negli altri.
“Sarà una nuova, grande esperienza. È la prima volta che Gibralfaro viene selezionata come ospite per il Torneo Tremaghi. E’ un evento importante!”
“Basta che non mettete il vostro nome nel Calice di Fuoco e ci fate stare tranquilli” aggiunse subito la mamma di Nora.
“Dai mamma, non fare la piaga. Siamo grandi abbastanza per decidere da soli, non credi? L’anno prossimo di questi tempi saremo maggiorenni”.
“Appunto, l’anno prossimo!” specificò la signora Flores. Nora alzò gli occhi al cielo, era praticamente impossibile discutere con sua madre.
A quel punto sopraggiunsero anche i genitori di Esteban, che si lanciarono in un affascinante discorso sul Torneo Tremaghi e sulla sua gloria. La madre di Nora non era affatto convinta - come la signora Perez – che vincere il Torneo fosse un’ambita gratificazione da aggiungere al curriculum di un giovane mago e che la Coppa Tremaghi fosse un premio altrettanto desiderato.
“Mancano cinque minuti alle undici!” informò tutti Alicia, alzando appositamente la voce per farsi sentire. I genitori dei tre amici abbandonarono i loro discorsi e si dedicarono al saluto dei propri figli. Così, con la promessa di scrivere non appena sistematisi ad Hogwarts, Nora, Alicia ed Esteban si imbarcarono sul battello a vapore.
 
 
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Era la prima volta che il battello a vapore di Gibralfaro lasciava le acque spagnole e i tre amici ebbero addirittura la sensazione che fosse molto più pulito del solito. S’incamminarono all'interno del veicolo e cercarono una cabina libera dove potersi sistemare in santa pace, lontano dai pivelli del primo anno che sbraitavano così entusiasti per ogni minima cosa tanto da snervare parecchio.
“Ogni anno la solita storia quelli del primo” commentò acida Nora trascinandosi a fatica il baule “possibile che non hanno mai visto un battello in vita loro?”
“Probabilmente no, Norita” rispose Ali che aveva finalmente trovato una cabina libera. I tre entrarono nello scomparto, sistemarono i bagagli negli appositi spazi e si stravaccarono sulle poltrone di pelle blu.
“Insomma” cominciò Nora “visiteremo Londra…”
“No, un attimo” la interruppe subito Alicia “Hogwarts non si trova a Londra. Gli studenti di lì prendono una locomotiva a vapore che li trasporta al castello passando per l’immensa campagna londinese. Tecnicamente, non stanno a Londra ma solo in Gran Bretagna. Quindi, non aspettarti di vedere il Big Ben dalla finestra della tua stanza”
“Santo cielo, quanto sei pignola! Lo so che Hogwarts non si trova a Londra, così come Gibralfaro non si trova ad Alicante ma solo in Spagna. Era un pour parler
“Lasciala stare” si intromise Esteban “vuole far vedere che ha ingurgitato Storia di Hogwarts”.
“Quindi, lo hai comprato davvero?” domandò cinicamente Nora all'amica.
“Sì, per corrispondenza da una libreria di nome Il Ghirigoro” rispose saccente Alicia “Non volete sapere la storia della scuola che ci ospiterà?”
“Senti, devi solo ringraziare Dìos se riuscirò a seguire le lezioni… e poi una volta lì basterà fare amicizia con quelli di Hogwarts che ci faranno da guide turistiche”
“E’ quello il suo problema Nory, lei non fa mai amicizia con nessuno” ridacchiò Esteban. Nora scoppiò a ridere e il disappunto si manifestò palesemente sul volto di Alicia.
I tre vennero interrotti da un frastuono in mezzo al corridoio; Esteban subito si alzò per andare a controllare e tornò dopo pochi minuti con una Cioccorana tra le mani.
“Quelli del secondo che fanno a botte” disse indifferente, addentando la Cioccorana.
“E quella da dove è uscita?” chiese Nora alludendo al dolciume.
“L’ho fregata a uno del primo”
“Ma quante volte ti ho detto che non devi fare il bullo… senza di me?” si lamentò Nora ridendo.
“Voi due sareste sicuramente dei Serpeverde…”
“Dei Serpeche?” domandò Este masticando il dolcetto di cioccolata.
“Serpeverde. E’ una delle case di Hogwarts”
“Case? Cioè in che senso?” chiese incuriosita Nora strappando un pezzo di Cioccorana dalle mani dell’amico.
“Ad Hogwarts, gli studenti vengono smistati in quattro case: Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso. Ognuno di loro partecipa alla cerimonia dello Smistamento, ovvero il Cappello Parlante sceglie per loro la casa a seconda delle predisposizioni di ognuno. Harry Potter, ad esempio, è stato smistato in Grifondoro per il suo coraggio a quanto pare… e il coraggio è una delle caratteristiche di quella casa” spiegò diligentemente Ali.
“Scommetto che c’è una casa per i cervelloni” commentò Este.
“Sì, Corvonero” rispose la bruna.
“E tu saresti sicuramente una di loro” aggiunse Nora.
“Probabile” buttò lì Ali nascondendo la modestia.
“E quali sarebbero le caratteristiche dei Serpeverde?” domandò lecito Esteban.
“Ambizione, furbizia, astuzia. In più, è stata la casa di Voi Sapete Chi”
Nora ed Esteban si scambiarono un’occhiata e poi il ragazzo disse “Noi non siamo malos
“Ma lo so che non siete cattivi! Non dicevo che diventerete come Voi Sapete Chi, ma solo che potreste andare d’accordo con i Serpeverde per la vostra intraprendenza, per la vostra ambizione… sbaglio o entrambi avete in mente una mega carriera da Auror?”
“Puoi dirlo forte” disse Nora “Non mi applico mica per niente a Difesa contro le Arti Oscure”.
Ali ridacchiò e cacciò dalla borsa Storia di Hogwarts; cominciò a sfogliare il tomo di pelle quando insinuò curiosità nella sua migliore amica che si sedette accanto a lei a leggere.
 
 
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Il viaggio verso Hogwarts fu lunghissimo, gli studenti di Gibralfaro non erano abituati a tali traversate, infatti quando partivano dal porto di Alicante per raggiungere la scuola, il tragitto durava solo tre ore. Invece, stavolta si erano barcamenati in un’avventura decisamente più estenuante.
Chicas, io un viaggio così lungo non lo reggo” commentò Esteban togliendosi la mano dagli occhi; era sdraiato su uno dei sediolini occupandone tutto lo spazio, mentre le sue amiche erano afflosciate su quello di fronte a lui.
“A chi lo dici” rispose fiaccamente Ali “per di più il tempo inizia a farsi grigio… secondo voi quanto manca ancora?”
“Lo scopriremo subito, vado a parlare col capitano” prese iniziativa Nora e sparì velocemente oltre la porta a vetri della cabina.
Il battello era decisamente troppo silenzioso, evidentemente anche gli altri studenti erano appisolati sulle poltroncine in pelle e troppo esausti dal viaggio per far baldoria. La ragazza raggiunse la cabina del capitano dopo pochi minuti, bussò delicatamente e venne aperta dalla preside Garcìa.
“Signorina Flores” si stupì la professoressa “Come mai sei qui?”
“Volevo chiedere al capitano quanto manca ancora, signora preside” confessò la biondina.
“Capitano, manca all'incirca un’ora, non è vero?” domandò la professoressa girando la testa verso l’interno della cabina di comando.
“Sì señora” confermò l’uomo.
“Ancora un’ora?!” obiettò Nora
“Ebbene sì, Nora. Dai, un altro po’ di pazienza e poi potremmo rinfrescarci e sistemarci ad Hogwarts” la consolò la donna con una carezza sulla spalla.
La ragazzina si arrese e tornò nel suo scomparto, dando la notizia ai suoi amici che – come lei – non furono affatto contenti.
“Al prossimo Tremaghi non vado” si lamentò Este.
“Ovvio che non ci vai, lo faranno tra cinque anni e non sarai più uno studente” specificò Alicia.
“Impedirò ai miei figli di andarci”
“Ah credi che qualcuno voglia metter su famiglia con te?” scherzò Nora.
“Ovvio, quale giovane e prorompente maschione si perderebbe un bel pezzo di carne come me?” si vantò Esteban ammiccando.
“Provaci con Potter, ha un mucchio di soldi” lo stuzzicò ancora Nora.
“Con Potter?! Lo sai che non è decisamente il mio tipo… e poi, ha quel pequeño problemino di Voldemort che gli sta alle calcagna”
“Voi Sapete Chi è morto, ragazzi” commentò Alicia.
“E tu sei così ingenua da credere che basta un bambino di un anno per metterlo k.o.” asserì, invece, l’amica.
“Concordo” disse Esteban.
“Un attimo… siete convinti che Voi Sapete Chi tornerà?” domandò allibita la mora.
“No” iniziò Nora “sto solo dicendo che un mago della sua portata non si arrende Ali. Ci ha provato tramite Raptor, tramite la Camera dei Segreti… credi che non ci proverà di nuovo?”
“Per di più” si intromise Esteban “con Harry Potter ancora in vita, il Bambino Sopravvissuto che ostacola il suo ritorno al potere – che non si sa come riesce sempre ad essere un passo avanti a Voldemort – credi davvero che non le tenterà tutte per ritornare?”
“Ragazzi, mi state spaventando” disse inorridita Ali “mi sembrate davvero due Serpeverde… parlate di lui come se fosse un mito”
“E tu invece ti fai intimorire dal suo nome” obiettò Nora “perché non lo chiami mai Voldermort? Lo sai che la paura di un nome non fa che incrementare la paura stessa?”
“Non intendo nominare un essere così viscido, non intendo continuare questo discorso… non intendo ascoltarvi mentre lo idolatrate!” si infervorò Alicia.
“Idolatrarlo?!” Nora spalancò gli occhi dallo stupore “Ali non ci stiamo mica facendo tatuare il Marchio Nero! Stiamo semplicemente dicendo che sì, è stato sconfitto… ahora es muerto ma potrebbe ritornare. Non puoi dare per scontata una cosa che nessuno ha visto con i propri occhi! Non è mai stato ritrovato il suo cadavere, era un mago oscuro molto potente e – dato che ci ha già provato – potrebbe di nuovo tornare alla carica”
“Questo è quanto” concluse Esteban, d’accordo con Nora “Non nasconderti dietro questi argomenti, Ali. Non possiamo certo parlare solo dei compiti o di altre idiozie… siamo quasi maggiorenni e – purtroppo – dobbiamo prendere in seria considerazione che Voldemort potrebbe tornare”
“Parlate come se foste figli di Mangiamorte…”
“Ok, basta mi hai rotto! Con te non si può ragionare eppure sei così inteligente! Vado a prendere un po’ d’aria” e così dicendo Nora uscì, di nuovo, dalla cabina ma stavolta seguita a ruota da Esteban.
  
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