Era molto simpatica e mi sentivo a mio agio con lei perchè la sua situazione familiare era simile alla mia:i suoi genitori erano morti da molti anni ed era stata adottata dal Sig Cullen,che amava come un vero padre. In effetti quella casa doveve essere un vero manicomio perchè oltre a lei c'erano altri quattro figli,tutti adottati. Beh,se pensavo che la mia situazione familiare fosse complicata...
Avevo un margine di manovra veramenete ristretto questa volta. Dio,so non avessi amato tanto mio fratello lo avrei odiato. Sempre così melodrammatico. Ero stata brava e non avevo ceduto al mio egoismo:avevo fatto quello che era meglio per lei creando quella borsa di studio perchè non era giusto che rimanesse lì a Forks per il resto della vita. Le avevo anche trovato (a caro prezzo ma cosa sono i soldi per chi prevede come me gli andameni della borsa?) una camera singola perchè se assomigliava anche solo un po' a sua madre sarebbe impazzita senza possibilità di stare da sola ed ero pronta a lasciarla in pace a vivere la sua vita normale come avevo fatto con Bella. L'unico motivo per cui non ero intervenuta quando si era ammalata era che non l'avevo vista: mi ero
così allenata a non osservarla e a rimandare indietro le visioni che la riguardavano che non avevo visto quella che riguardava la sua morte. Non avevo neanche scoperto che anni prima aveva chiamato sua figlia con il mio nome o che l'uomo che aveva sposato era molto simile ad Edward (alla sua parte umana almeno). Ma sarei rimasta in disparte a controllarla ed occuparmi di lei se non fosse stato per lui. Dopo essersi aggirato per forks per quattro mesi ricordando ogni secondo della loro vita insieme,Edward aveve deciso che non poteva sopportarlo oltre e che la vita non aveva più significato. Sarebbe andato dai Volturi a chiedere di morire come aveva premeditato 20 anni prima. Sapeva che sarebbe successo,solo sperava che quel momento venisse un po' dopo,che lei avesse una vita più lunga da vivere,non che morisse a soli 43 anni. Alice lo aveva visto arrivare per dire addio a tutti loro e aveva visto che non sarebbero riusciti a fermarlo ne i muscoli di Emmet ne i regionamenti di carlisle. C'era solo una persona che poteva riuscirci e lei neanche lo sapeva. Sempre che lo avesse voluto se avesse saputo cosa aveva fatto a sua madre quel'idiota del mio fratellino.
E ora veniva la parte più difficile:convincere Rosalie a fare un bel pranzo di natale davanti ad un'umana.
La famiglia era tutta riunita nella sala da pranzo che come al solito usavano come sala riunioni.
-ho visto Edward tornare a casa. A natale
-fantastico
-bene
-era ora
-non verrà per fermarsi. Sarà un addio. Partirà per l'italia e noi non lo potremo fermare
Non c'era bisogno della lettura del pensiero per vedere la disperazione nei loro occhi
Ho un'idea ma ho bisogno del vostro sostegno e che approviate...
...
...
-ma non rischiamo di ritrovarci nella stessa situazione dell'altra volta?- era Emmet
-Non se ne parla,non voglio che quella ritorni nella nostra famiglia- Rosalie
-sei sicura che funzionerà?- jasper
-si,proviamoci,qualunque cosa piuttosto che lui muoia- Esme
-L'idea mi piace ma non sono sicuro per lei. E' giusto per lei entrare nel nostro mondo?
– Non merita una vita normale?-Carlisle
– Ascoltate,ho pensato a tutto,basta che lui la veda. Non riuscirà più a lasciarla. Ha anche lo stesso odore. Lo conosco,non cometterà lo stesso errore due volte. Rimarrà nell'ombra a distanza di sicurezza. Ma avrà di nuovo un motivo per vivere.
– Va bene- disse Carlisle. E la sua parola come sempre valeva per tutti
-Bene,allora preparatevi per un tradizionale pranzo di Natale umano!