Però,la mia prima storia e
già 4 recensioni...e 115persone che l'hanno letto in 3 ore!
sulla location ero un po' indecisa,ma ho pensato ceh era ora di
andarsene da Forks e visto che new york la adoro...
Ho già un po' di capitoli pronti ma per il terzo vi farò
sudare un po di più,quindi recensite!!!!
New
York
I primi tempi avevo acconsentito a stare a casa dello zio alla riserva,era molto protettivo e non voleva che stessi da sola ma sentivo di avere bisogno dei miei spazi e di capire cosa fare della mia vita adesso ceh che il mio punto fermo se ne era andato e il mio sogno i sempre di andare alla Columbia era svanito.
Finchè
un giorno,mentre stavo controllamdo le mail ne trovai una che
cambiò
la mia vita per sempre:avevo vinto una borsa di studio. Una delle
tante per cui avevo fatto richiesta,a quanto pare. In effeti questa
non me la ricordavo neanche, ma che importava? Sarei andata alla
Columbia! E sarei diventata medico. Mia madre non ha mai capito
questa mia passione per la medicina,lei che sveniva solo a sentire
l'odore del sangue. Probabilmente mi era nata perchè da
bambina frequentavo piuttosto spesso gli ospedali. Niente di grave,ma
devo ammettere che mia madre era un disastro. Di
più,attirava disgrazie. Praticamnete finivamo al pronto
soccorso due volte all'anno,anche per cose da niente. Se avesse avuto
un marito probabilmente avrebbero pensato che la picchiava ma dopo le
prime visite era diventata quadi una tradizione. Chissà. In
ogni caso una nuova vita mi aspettava a New York.
La
columbia era esattamente come me la spettavo,splendida,maestosa e
imponente. I corsi erano splendidi e c'era una tale varietà di
persone. Dopo essere cresciuta a forks un tale mondo mi sconvolgeva.
Ed oltretutto nel centro di New York,una città che adoravo da
quando ci ero stata la prima volta a 15 anni.
Altra
cosa incredibile,e non sapevo ancora come la avessi ottenuta,avevo
una camera singola che al college vale oro. Pare ci siano liste
d'attesa che iniziano dal primo anno del liceo e famiglie che se la
passano da un fratello all'altro. Perchè per quanto tu possa
essere una persona socievole,e io lo ero,l'idea di non avre un
briciolo di privacy per 5 anni è paurosa.
Avevo
paura di sentirmi sola,ma anche in quello mi era andata bene:alla
prima lezione mi ero ritrovata vicino a 2 ragazze,Jenny e Sara ed
avevamo iniziato a parlare e anche se eravamo molto diverse l'una
dall'altra avevamo legato e ci vedevamo spesso per pranzo ed ai
corsi. Così Jenny,la classica biondina di Boston decisamente
ricca
(pare
che suo padre possedesse meza città) aveva deciso che dovevo
diventare la sua compagna di uscite per locali con i suoi amici.
Sulle prime ero decisamente contaria,apettamdomi i classici figli di
papà perennemente ubriachi e scansafatiche ma dopo molte
insisenze li avevo conosciuti ed erano simpatici ed in gamba.
Certo,l'alcool scorreva a fiumi ma non nel periodo degli
esami,entravamo gratis nei migliori locali della città e in
fondo ero all'università e un po' di pazzia me la potevo
permettere dopo aver passato i miei primi 19 anni a Forks. E poi ero
decisamente padrona di me e non mi lasciavo rapire da questo nuovo
mondo.
Sara
invece studiava cinema ed i suoi amici erano tutti fotografi o
scrittori,il suo ragazzo l'assistente di un professore di
letteretura,insomma,i classici artisti. Con loro passavo serate al
village ad ascoltare concerti di piccoli gruppi che aspettavano di
sfondare,organizzando mostre di fotografia e discutendo di politica e
della situazione in mdioriente.
Ed oltre
a tutto ciò ovviamente seguivo i corsi di medicina che mi
appassionavano sempre di più.
Insomma,tutto ciò che di
meglio New York ha da offrire.
Certo,la mia vita andava avanti perfettamente solo che non avevo
nessuno con
cui dividerla:ormai mi rimaneva solo lo zio Jack che sentivo spesso
ma quella che era stata il centro del mio mondo fino ad allora se ne
era andata.
Mi
mancava una famiglia.
Nelle vacanze di natale sarei dovuta tornare a casa dallo zio ma alla fine o rinunciato inventando un invito di Jenny a sciare ad Aspen(tra l'altro l'importo della mia borsa di studio continuava ad aumentare ,a quanto pare in virtù dei miei ottimi voti, e me lo sarei anche potuto permettere) perchè non me la sentivo di tornare a Forks,non ne avevo la forza. In effetti l'invito era vero,solo che in quel periodo avevo davvero pensato di tornare a casa. Ed ora acausa del mio orgoglio che mi impediva di confidarmi con la mia amica avrei passato le feste da sola a NY.
Era il 20 dicembe,completamente buio alle 6 di sera e camminavo per il campus con i libri in braccio e Claire de lune nelle orecchie dirigendomi in biblioteca x studiare in vista dell'ultimo esame prima delle vacanze quando ho scontrato qualcuno e mi è caduto tutto. Alzando gli occhi ho visto che era una ragazza e dopo le classiche scuse ogniuna ha aiutato l'altra a raccoliere i suoi libri. Tra i suoi c'era Romeo e Giulietta
-Dai,è uno dei miei libro preferiti
-Davvero? Anche il mio!
- A me in effeti ha attaccato questa mania mia madre,insieme a Debussy- e le mostrai l'mp3 come a scusarmi di esserle finita addosso
-Ah. E piacere,io mi chiamo Alice,Cullen
La fissavo mentre mi tendeva la mano
-Anche io Alice,piacere. Alice Swan
Ed entrambe scoppiammo a ridere
Era tanto che non mi sentivo così leggera,visto l'avvicinarsi delle feste.
-Sono appena arrivata,sai per caso dov'è la bioblioteca? mi chiese
-Ci sto andando anche io,se vuoi facciamo la strada insieme