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Autore: Winry977    26/07/2015    1 recensioni
Di certo non è stato facile mollare tutto e partire. Non con tutto quello che è successo. Ma è la prima volta che i miei mi appoggiano e andrò fino in fondo a questa cosa.
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina un raggio di sole mi colpisce direttamente sugli occhi. Non oso nemmeno aprirli, mi rigiro e metto la testa sotto il cuscino. Che sonno ristoratore, penso, ci voleva. Sento il telefono vibrare. In assenza di un comodino l'ho messo sopra una pantofola a caricare, anche se in effetti avrei potuto approfittare del lavandino per poggiarcelo sopra.

Faccio sporgere un braccio e cerco la pantofola, quando trovo il telefono vedo,attraverso le ciglia socchiuse, che Ellis mi sta chiamando. -Pronto?- bofonchio.

-D'accordo che sei arrivata ieri ed eri stanca, ma è da almeno un'ora che ti spammo sul cellulare.- mi acciglio e mi metto a pancia in su.

-Perché, che ore sono?

-Le 10.30! Avevamo detto che un'ora fa ci saremmo messe d'accordo per capire dove vederci!- esclama spazientita.

-Le 10.30...- ripeto io. Guardo lo schermo del cellulare e spalanco gli occhi. -Le 10.30!- mi alzo tutta in una volta ma mi devo fermare subito. -Aaah...

-Ma che eri ancora a letto? Ma che hai?

-Sai quando ti alzi troppo in fretta e ti si oscura la vista per qualche secondo e poi la luce del giorno ti colpisce in pieno in faccia?

Lei scoppia a ridere. -E' un segno del karma, mia cara. Dai muoviti che non vedo l'ora di spupazzarti.

-Hai ragione- scuoto un po' la testa, -Okay, in dieci minuti sono pronta, dimmi dove vederci che attivo il GPS del cellulare.- mentre lei mi spiega il punto di incontro io ho già tirato fuori una maglia lunga, jeans neri e creepers, visto che è uscito il sole. Al massimo mi porto la giacca di pelle.

Spacco il secondo, in dieci minuti sono fuori di casa, auricolari e tutto. Non fa neanche troppo freddo per essere settembre. Certo è che non c'è proprio l'abisso tra qui e il sud Italia, ma a me piace l'idea che le nuvole che ci sono sopra di me possano trasformarsi in un bel temporale. Di solito in questo periodo lì giù ancora si va a mare, invece qui c'è già un venticello fresco.

Il punto di incontro è un parco che a prima vista mi sembra sconfinato. Una volta Ellis ci è andata di mattina presto e mi ha raccontato che ancora c'era una leggera nebbiolina mattutina intorno agli alberi.

La prossima volta cerco di svegliarmi prima, così vado a godermi lo spettacolo.

Comunque ora non mi resta che trovare Ellis.

Vago per il parco per un bel po'. In effetti non è che ci siamo proprio dette dove vederci nel parco. Secondo me ho pure girato un pochino in tondo. Ho attraversato una stradina di pietruzze fiancheggiata da delle aiuole già due volte. Vai con l'orientamento. Però stavolta arrivo a un bivio. E destra sia. Ma mentre sto per incamminarmi sento delle voci provenire dalla strada parallela, tra queste, una che mi è abbastanza familiare. Torno indietro e mi fermo al bivio. E la vedo.

-Ellis...- mormoro quando i nostri sguardi si incontrano. Siamo ad almeno due metri di distanza, e lei è circondata da quattro ragazzi a lei coetanei, credo. Lei molla la borsa a una ragazza vicino a lei e mi corre incontro.

-Oddèi, finalmente...- sussurra quando ci stringiamo l'una tra le braccia dell'altra.

Ha un profumo stupendo. -Ce l'abbiamo fatta!

-Di nuovo- mi sorride lei e mi stringe di nuovo a sé.

-Ragazzi, tra poco mi commuovo.- fa la ragazza che tiene ancora la borsa di Ellis.

Lei è la prima a sciogliersi dall'abbraccio, ridacchiando un pochino. E' più alta dall'ultima volta che l'ho vista. La guardo un pochino -quanto è bella- ha i capelli castani lunghi fin sotto le clavicole, la mia stessa montatura di occhiali che le copre gli occhi scuri. Si accorge che la sto osservando. -No, nulla, è che sei più alta!- lei scoppia a ridere. Mi sento calda in faccia. -E dai, mi sento un hobbit, io non cresco mai. Lo sai che nella mia famiglia siamo tutti tappini.

-Ma dai, tranquilla- ridacchia -vieni che ti presento agli altri.- mi prende per mano e camminiamo verso i ragazzi che erano dietro di noi.

Non ho nemmeno il tempo di guardarli uno ad uno, che mi salta all'occhio un ragazzo dal viso conosciuto. Alzo il sopracciglio. -Ma io ti conosco. Tu sei Alex. Quello di ieri.

Tutti lo guardano. -Ecco dove era finito!- esclama un altro ragazzo che tiene un braccio attorno le spalle di una ragazza minuta con un vestitino gotico. -Ti ricordi, Valeria?- si rivolge alla ragazza bassina, che annuisce timida. -Ci siamo girati un attimo e subito dopo era scomparso. E figurarsi se rispondeva al telefono.- è molto più alto di lei, e ha anche un po' di muscoli. Quasi possente a confronto. Da come è vestito, si direbbe che va anche lui d'accordo con lo stile gothic, forse un po' più aggressivo.

Alex fa finta di essere distratto e si guarda attorno.

-Okay, okay.- interviene Ellis. -Presentazioni. Ragazzi, lei è Alex. La mia carissima amica di cui vi ho parlato e che si è appena trasferita qui.- faccio ciao con la manina. Mi sento piccola tra tutte queste persone che non conosco, oltre Ellis e Alex.

-Alex, ti presento Igrytt- la ragazza minuta mi porge la mano. Sembra delicatissima. Ha una frangetta nera e il resto dei capelli sono legati in una specie di chignon un pochino scompigliato. Trucco nero e rossetto viola scuro. Wow. Ha pure dei tratti orientali. -Il suo ragazzo, Vittorio, ma si fa chiamare Vic.

-Piacere.- sorride e stringe la mano energicamente. Tiene i capelli, neri anche quelli, raccolti in un codino che non va oltre il collo, le braccia scoperte dalle maniche raggomitolate sopra i gomiti sono coperte di tatuaggi. Però, in tutto questo nero, i suoi occhi sono azzurri.

La ragazza che prima teneva la borsa di Ellis si fa avanti. Porta una maglia di Batman -un punto a favore- e i capelli rossi legati in una coda. Sembra della mia età. -Io sono Eloise, sappi che anche se non ci conosciamo Ellis ci ha parlato molto di te e ammiro i tuoi gusti!

-Oh, piacere.- ora ho la certezza di essere arrossita. Sono tutti simpatici, per essere la prima volta che li incontro. Alex mi fissa. -Che guardi tu?- sbotto cercando di non dare a vedere il viso paonazzo. Scoppiano tutti a ridere, dopo un po' mi unisco anch'io.

-Sembrano delle belle persone. Mi piace questa comitiva.- sussurro ad Ellis.

-Si, infatti.- sorride. -Vedrai che ti troverai bene con noi.

  
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