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Autore: Ameliasvk    26/07/2015    7 recensioni
"In principio ci furono le fiamme."
Londra, 1882. Amelie von Kleemt è una giovane di buona famiglia, ed ha tutto ciò che una ragazza della sua età possa desiderare: un nome altisonante, una casa lussuosa, innumerevoli vestiti, gioielli e... un fidanzato che non ha nemmeno mai visto in volto. Accade però che durante la festa di fidanzamento, la ragazza viene a conoscenza della più orrenda delle verità. Chi sono le creature che popolano i suoi incubi? Cosa vogliono da lei... ma soprattutto, sono reali? Ma è proprio quando tutte le sue speranze crollarono in mille pezzi, che Amelie viene salvata da un misterioso ragazzo, il quale, subito dopo…
Genere: Dark, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Patto Col Diavolo

_ Miguel_

La luce dorata delle fiaccole era debole, traballante, ma bastava a rischiarare l'ambiente circostante.
Ero solo.
Non c'era niente, in quella cella.
Niente di visibile ad occhio umano.
Ma io la sentivo, quella presenza, percepivo la sua essenza invadere lo spazio.
Lei era ovunque e in nessun posto.
<< Esci fuori...>> sibilai con un filo di voce, << È inutile nascondersi. Potrai anche avere addosso il suo odore, ma non mi faccio ingannare così facilmente: tu non sei lei...>>
Ci fu un lieve singulto, l'eco soffocato di una risata e nel giro di un secondo, l'aria putrescente s'arricchì di un aroma marino, speziato, dal retrogusto acidulo.
Semplicemente inconfondibile.
<< Povero tesoro...>> gorgogliò la donna, << Guarda come ti hanno ridotto!>>
Un pallido chiarore fuoriuscì furtivamente dalle tenebre, rivelando una figura sinuosa, aggraziata, completamente vestita di bianco.
<< Cassandra...>> sussurrai, << Sei per caso venuta a compatirmi?>>
La strega soppeso le mie parole, scuotendo lievemente il capo.
<< Non potrei mai...>>
<< Beh, allora sarai venuta a controllare queste...>> dissi indicando le catene ai miei polsi, << Ma sta pure tranquilla, stanno svolgendo il loro lavoro al meglio!>>
<< Ne dubitavi?>> rise, compiaciuta.
<< Niente affatto.>> sbuffai, << Ma perché sei qui?>>
La donna si fece più vicina, poi s'inginocchiò, strusciando la stoffa della sua tunica sul pavimento lercio.
<< Ero solo preoccupata per te... Miguel caro.>> mormorò, addolcendo la voce.
Le sue dita ghiacciate mi sfiorarono il volto, la fronte, per poi indugiare sul profilo delle labbra.
<< Sei affamato... il sangue che ti ha dato Rufus non è servito poi a molto.>>
<< Ho passato momenti peggiori...>> confessai.
<< Lo vedo.>> dichiarò piatta, interrompendo tutt'un tratto il contatto fisico.
Aveva sondato la mia mente a sufficienza, ma per qualche strano motivo, sembrava quasi infastidita.
<< Che c'è? I miei ricordi non sono stati di tuo gusto?>> la punzecchiai.
La vidi inarcare un sopracciglio, scuotere il capo e schioccare la lingua in modo sprezzante.
<< Tutt'altro, ragazzo mio. Li ho trovati estremamente interessanti...soprattutto quelli inerenti al periodo che hai passato insieme ai Von Kleemt. Sono accadute un'infinità di cose dall'ultima volta che ci siamo incontrati... Cose di cui non hai fatto minimamente parola con il Consiglio. Ci hai tenuto all'oscuro... sì, ma di tua spontanea volontà.>>
Sapevo a cosa si stesse riferendo, ed il solo pensiero che potesse usare quelle informazioni per fare del male ad Amelie... bastò a farmi ribollire il sangue di rabbia.
<< Tu non...>> incominciai.
<< Sta tranquillo... io sono dalla vostra parte...>> mi zittì subito dopo.
Ma davvero?
Che cosa esilarante!
Incapace di trattenermi, le scoppiai letteralmente a ridere in faccia.
<< Ah sì?>> sghignazzai, << E dovrei crederti, Cassandra?>>
La sua mano tornò ad accarezzarmi il volto, con estrema, estenuante, lentezza... mentre la sua espressione mutava, prendendo sembianze sconosciute.
Del tutto indecifrabile.
Quella dannata strega era l'enigma fatto persona.
<< Sta tranquillo...>> bisbigliò, accostando la fronte alla mia.
Ed immediatamente, il mio cervello fu subissato d'immagini.
Vidi lo studio di Cassandra, la luce accecante e poi lei, il mio Piccolo Tarlo entrare nella stanza.
Era pallida, esausta e... vestita come un uomo.
Ma non feci nemmeno in tempo a sentirla parlare, che la connessione tra la mia mente e quella di Cassandra s'interruppe.
La strega si era di nuovo scostata da me.
<< Com'è possibile?>> bofonchiai, incredulo. << Ryan mi aveva detto che ...>>
<< Quegli stupidi le hanno affidato Elizabeth...>> m'interruppe.
<< Lizzy?>>
Era strano, ma nell'apprendere quella notizia mi sentii in qualche modo sollevato.
<< Esatto... Lizzy. È stata lei a portarla da me.>>
<< Ma come?>>
Cassandra sbuffò spazientita.
<< Tu, ragazzo mio... tendi a sottovalutarla troppo. Amelie è una ragazza in gamba, ma temo che non farà in tempo a raggiungerti. Loro stanno arrivando.>>
<< Che vuol dire?>> domandai, senza fiato.
<< Semplicemente quello che ho detto...>>
<< Cassandra!>> la implorai, arrivando persino a stritolarle le mani.
Volevo che sentisse sulla sua pelle la mia disperazione.
Non riuscivo a controllarmi.
<< Non posso aggiungere altro.>> sentenziò, divincolandosi dalla mia presa.
<< Il tempo che ho a disposizione, è estremamente limitato...>> aggiunse subito dopo, << I sencondi passano, e sta quasi per esaurirsi del tutto. Quindi ascoltami bene, Miguel: lei è al sicuro, con Lizzy. Ma non ancora per molto. Quelle due sciocche si sono messe in testa di poterti salvare da sole, ma non sanno che a guardia del corridoio "T" ci sono i Molossis. Le uccideranno senza troppi preamboli.>>
<< Allora, fa qualcosa... dannazione!>> le inveii contro, << Salvale!>>
<< Mi piacerebbe...>> si affrettò a dire, << Ma non posso.>>
<< Cassandra... ti prego!>>
Se solo avessi potuto, avrei cominciato a strisciare a terra come un verme.
Che importanza potevano mai avere parole come "dignità" e "onore" in un mondo dove lei non c'era?
No... no, no!
Non potevo assolutamente permetterlo.
Avrei fatto di tutto, per Amelie; affrontato di buon grado qualsiasi tortura, qualunque tipo di dolore, e se necessario, dato in pasto a quelle belve la mia stessa vita.
Poi, d'un tratto... ogni cosa mi fu chiara.
<< Mi sono stufato dei tuoi giochetti, Cassandra!>> sibilai a denti stretti, << È giunto il momento di parlare chiaro: che cosa vuoi da me?>>
Il suo volto senza età si dipinse di falsa innocenza.
<< Io?>> si additò il petto teatralmente, << Soltanto avvisarti. Renderti partecipe....>>
<< Non dire stronzate!>> ringhiai, << Sputa il rospo! Tu non fai mai niente per niente. Vuoi sempre qualcosa in cambio. Sempre.>>
<< Mio caro... è questo che pensi di me?>>
<< Ti conosco...>> replicai, gelido. << Perché fare tutta questa strada, per affari che non ti riguardano? A cosa devo tanto disturbo da parte tua?>>
Le sue labbra sottili ed incredibilmente pallide si tesero ancor di più, fino a disegnare un sorriso sardonico.
Aveva denti dritti, perfetti, smaglianti.
Ma quale veleno si celava dietro un simile candore tanto innocuo?
Non feci tempo a chiedermelo, che un improvviso fragore si sparse nell'aria.
Urla, schiamazzi, ed imprecazioni irruppero nella cella, mentre dall'altro lato piccola stanza, il trillare metallico delle chiavi, cozzò contro la serratura.
E le sbarre si aprirono verso l'esterno, cigolando.
Poi il guizzare maligno degli occhi di Cassandra.
<< Miguel Meterjnick!>> tuonò la strega, alzandosi da terra in tutta la sua altezza.
Un cospicuo gruppo composto da una decina di uomini, si pararono ordinatamente alle sue spalle.
I mantelli di pregiato velluto color porpora, erano rivelatori.
Gridavano a gran voce il loro status, l'esatta posizione che occupavano all'interno dell'organizzazione.
Si trattava infatti di Molossis, mastini da caccia, addestrati ad uccidere qualsiasi cosa gli si fosse parata davanti.
Non avevano coscienza, nessuna pietà. 
Erano come macchine da combattimento, volte unicamente a seguire gli ordini del Consiglio. 
<< Il tempo a tua disposizione è terminato.>> proseguì Cassandra, avando d'un passo.
I suoi occhi neri baluginarono, il suo sorriso s'allargò, e prendendomi le mani, avvicinò le labbra al mio orecchio.
Ma non parlò, non disse niente.
Perlomeno... non a voce.
Anzi.
Le sue parole si riversarono come fiumi in piena nella mia testa, invadendola.
Stava utilizzando il contatto fisico per attuare una comunicazione mentale.
Non voleva che i Molossis ci sentissero, e quando capii il perché... rimasi completamente allibito.
Senza fiato.
Il mio cuore mancò qualche battito, poi, un afflusso di sangue e ghiaccio prese a scorrermi violentemente nelle vene.
Non era possibile... lei, sì.
Lei voleva...
Avrei dovuto tirarmi indietro, rifiutare, sputarle in faccia tutto il mio disprezzo.
Ma le sue condizioni erano chiare... ed io, non potevo fare altro che sottomettermi al suo volere.
<< E sia...>> replicai, la voce talmente bassa da sembrare quasi inudibile.
Ormai era troppo tardi per i ripensamenti.
Avevo stipulato un patto col diavolo, e come tale, andava rispettato.
Da entrambe le parti.
Cassandra sorrise e con un gesto plateale, fece segno ai Molossis d'intervenire.
<< Portatelo via...>> gli ordinò, << Il signor Meterjnick deve prepararsi in vista del processo.>>
Gli uomini le obbedirono, circondandomi in un istante con i loro corpi avvolti di porpora.
Erano armati fino ai denti.
Ma quando afferrarono le catene che mi stringevano i polsi per trascinarmi fuori dalla cella, un inatteso calore mi ustionò il palmo della mano.
"Finalmente..." pensai, facendomi furtivamente scivolare l'oggetto in tasca.
Sorrisi biecamente.
Almeno in quella prima parte, Cassandra era stata di parola.
Grazie a lei, la Mimesis... era tornata da me.
Potevo di nuovo stringerla tra le mie mani.

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Angolo dell'Autrice: 
O.O
Salve a tutti...
Credo di non aver mai, lo dico e lo ripeto.... MAI, aggiornato con una simile velocità. 
Mi faccio paura da sola... e non credo che si ripeterà in futuro con una simile celerità O.o
Ma è anche vero che il capitolo è un pò più corto del solito (appena 5 pagine di word)... ma fidatevi, non potevo fare altrimenti. 
La parte che viene dopo è moooolto lunga e complessa, e se le avessi unite... sarebbe venuto fuori qualcosa di eccessivamente chilometrico. 
Quindi, va bene così... almenospero! 
Ma veniamo al capitolo... sorpresa sorpresona, la misteriosa presenza captata da Miguelito non è niente popò di meno che Cassandra in visita turistica nelle prigioni. I due chiaccherano un pò del più e del meno, poi Cassy si cimenta nel doppio, triplo, quadruplo gioco... e sotto i baffi dei bestioni col mantello rosso, stringe una sorta di patto con Mig. Ma di che si tratta? Come mai la strega gli ha fatto riavere la Mimesis? 
Aaaah boh!
Posso solo dirvi che lo scopriremo nelle prossime puntate!

Come sempre, vi ringrazio per le letture e le recensioni! Vi amo!

Ps. fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacione, 

Rob
 <3


 
   
 
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