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Autore: Giulia40174    26/07/2015    4 recensioni
IN REVISIONE (18/08/17) NON TIENE CONTO DI TUTTI GLI AVVENIMENTI DEL QUINTO LIBRO.
Harry Potter, indomabile Gryffindor e l'unico ad essere sopravvissuto a Lord Voldemort per ben due volte, è al suo quinto anno. Ancora scombussolato per la morte di Cedric Diggory, cerca conforto tra le braccia del suo fidanzato Mark. Severus Snape rifila una lunga serie di punizioni al prescelto, cosa accadrà durante i lunghi mesi di detenzione? [ Harry/Nuovo Personaggio] [Harry/Severus]
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Voldemort | Coppie: Harry/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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                      Mentis et Corporis
 
Snape affondò le dita nelle scapole del ragazzo, allontanandolo.
" COSA DIAVOLO STAI FACENDO?" urlò, diventando rosso.
Lily, lei era l'unica che lo aveva baciato, era stato un bacio, uno di quelli semplici sulla guancia ma fino ad allora l'unico che aveva ricevuto.
 
Harry lo fissava, assente.
Mark,  amava solo lui! Non quel untuoso del professore.
 
"La celebrità vuole avere un altra medaglia da appendersi al suo petto? Vuoi essere anche al centro della mia attenzione, beh ti illumino, io ti odio" ringhiò il pozionista.
 
Erano a poca distanza, i loro nasi si sfioravano per l'ennesima volta.
 
 
"Mi lasci andare" disse Potter, mentre, il suo orgoglio ferito ruggiva dentro, come un leone.
 
'Perché l'ho baciato? Cosa mi è saltato in questa testa di legno che ho?! Mi ucciderá, lo so.' 
 
Harry cercò di spingerlo via, ma Snape era troppo forte, non cedette di un millimetro.
 
"Sei così patetico Potter, mi sembri così uguale a tuo padre e ora fuori di qui" disse il potion master, ma la presa non accennava a diminuire.
 
"Lo farei con piacere, professore, ma se non mi lascia come faccio? Dovrei forse pensare che non le dispiace tenermi tra le braccia?" Sussurrò, mentre gli occhi verde smeraldo lo fissavano con rabbia e sfida.
 
Severus lo lasciò andare, come scottato.
 
"Se ti avvicinerai un'altra volta Potter, rimpiangerai di essere nato" minacciò Severus, mentre con lo sguardo, voleva ridurre  il ragazzo in piccoli pezzettini.
 
Harry uscì dallo studio, dirigendosi verso il campo di Quiddich, voleva sfogarsi e non pensare, volare sulla sua scopa.
 
"Accio Firebolt" la scopa si muoveva in modo schematico per raggiungere il capitano della squadra dei Gryffindor.
 
Partì con una leggera spinta, iniziò a salire sempre più in alto, fino a librarsi negli spazi più reconditi, raggiunse i limiti della foresta proibita, guardandola dall'alto, poi notò dei cavalli neri alati, sembravano fragili, ma sicuri nei loro movimenti, 
Harry scese, fino a toccare il suolo e corse sino a che non trovò quegli animali che lo stavano incuriosendo così tanto; c'era una ragazza bionda, era Luna Lovegood.
 
"Ciao Luna" disse il moro, fissandole i piedi senza scarpe, non le avrebbe chiesto spiegazioni perché la Ravenclaw aveva sempre avuto comportamenti strani.
 
"Oh, ciao Harry! Creature magnifiche non trovi?" sussurrò accarezzando il muso di un piccolo cavallo alato.
 
"Li vedi anche tu?" chiese stupito il ragazzo, mentre si avvicinava cautamente all'amica, quest'ultima si girò e gli sorrise.
 
"Certo Harry, sono Thestral, creature  innocue che trainano le carrozze che portano  gli alunni ad Hogwarts, li possono vedere solo le persone che hanno visto morire qualcuno " mormorò con voce assente.
 
"Tu hai visto qualcuno perdere la vita?" chiese allibito il golden boy, credeva che la ragazza fosse cresciuta, al contrario suo, con una famiglia e senza soffrire, ma forse si sbagliava.
 
"Oh, si! Mia mamma quando avevo nove anni " aggiunse con espressione triste, ma sul suo candido viso alleggiava ancora l'ombra di un sorriso. 
 
La ragazza si avvicinò ad un altro cavallo alato e gli lanciò un pezzo di carne.
 
"Sai Harry, penso che Lord Voldemort vuole farti sentire come loro, incompresi da tutti, io ti credo, so che è stato lui a uccidere il povero Cedric" finì la ragazza.
 
Un dolore allucinante colpì il Gryffindor, facendolo oscillare pericolosamente in avanti, le mani reggevano la testa e se non fosse stato per i riflessi della Ravenclaw, probabilmente si sarebbe fatto male.
La cicatrice iniziò a bruciargli come non aveva mai fatto prima, chiuse gli occhi cercando di scacciare tutti i pensieri che gli vorticavano in modo pericoloso nella mente, Voldemort era entrato nuovamente, sapeva che non doveva farlo entrare, ma in quel momento era  debole.
 
"HARRY! VADO A CHIAMARE IL PROFESSOR DUMBLEDORE" gridò la Lovegood, mentre il Gryffindor cercava di fermarla. 
 
Voldemort era seduto al centro, mentre tutti i mangiamorte erano attorno a lui. 
" Miei cari fedeli servitori, mi avete deluso innumerevoli volte, ma ho deciso di premiarvi" ghignò sadico l'oscuro signore mentre accarezzava Nagini.
Il moro poteva sentire la paura che scalpitava nel petto dei mangiamorte, erano quattro uomini. 
"Vi farò un dono, non siete contenti?" chiese passandosi la lingua biforcuta sulle labbra, provocando un brivido d'orrore allo spettatore non richiesto.
 
"Lucius, ho deciso che tu puoi servirmi in un altro modo, devi ospitare Bellatrix, Dolohov, Rodolphus Lestrange e suo fratello Rabastan, stanno evadendo in questo momento hai capito?" Disse Riddle, mentre socchiudeva gli occhi.
 
"C..certo ..m.mio signore" balbettó Malfoy, mentre si chinava a baciare la veste del suo signore, per poi smaterializzarsi in fretta e furia, come per temere un ripensamento per la grazia che gli aveva concesso.
 
"Voi cinque! Butney, mi hai deluso di recente, molto deluso! Ti avevo chiesto di trovare informazioni su Harry Potter, ma hai fallito miseramente. Suwley, tu sei sempre stato una delusione, mi hai disgustato innumerevoli volte, la tua natura da deviato ti ha fatto agire sempre in modo errato! Non sei degno di portare il marchio, tuttavia potrai riscattarti. Harborn, dovresti morire, ma sono molto indulgente, sei sempre stato il più debole, ma nonostante tutto potrai rimediare.
Miei disgustosi amici, dovrete donarmi il vostro cuore!" Disse ridendo l'uomo che aveva ucciso Lily Evans.
Fu un attimo, provarono a smaterializzarsi, ma Voldemort aveva messo incantesimi anti smaterializzazione appena Lucius era andato via.
"Dovreste sentirvi onorati per questo!" mormorò avvicinandosi, uccidendoli uno ad uno.
Dopo aver preso i cuori ancora palpitanti li fece galleggiare in aria.
"Nunc anima mea in cordibus suis removit dispertiam tribus dominis erit ponere novo mei partem pertinebit, ut interficiam omnem carnem in hoc mortali corpore disempowering multum.*" urlò in trance Voldemort, mentre quei tre cuori entrarono nel suo petto per poi assorbire la sua anima.
"HARRY POTTER MORIRAI PRESTO!" Disse ridendo l'unico uomo che si trovava in quel cimitero. 
 
Il golden boy non riusciva a reggersi in piedi, le altre volte che aveva avuto delle visioni non era mai stato così doloroso, sembrava  che la sua nemesi non si fosse accorta che lui stava spiando cosa stesse facendo in quel momento, una fitta alla cicatrice lo distolse dai suoi pensieri, la sfiorò con le dita e si accorse che stava sanguinando.
 
"Maledizione" imprecò sotto voce, le forze incominciavano a mancargli e il senso di colpa cresceva sempre di più.
 
Intanto, Luna correva a per di fiato per raggiungere lo studio del preside, ma dopo aver cercato di entrare ed essersi accorta che del preside non c'era nessuna traccia, andò in panico.
La McGonagall non avrebbe saputo cosa fare, solo Snape poteva sapere qualcosa.
Corse verso i sotterranei e spalancò la porta.
 
"Miss Lovegood, 10 punti in meno a Ravenclaw per la sua..." Sbottó irritato il potion master, ma non aveva finito di parlare che l'alunna lo aveva interrotto. 
 
"Signore, Harry Potter è nella foresta proibita e penso che Voldemort gli stia facendo qualcosa, visto che la cicatrice era molto rossa, si è accasciato a terra, ho cercato il preside ma non c'è!" ansimò, la ragazza mentre cercava di riprendere fiato, Snape perse il poco colore che aveva e corse verso il luogo dove si trovava Potter, Luna lo raggiunse per mostrargli dove si trovava l'amico.
In poco tempo raggiunsero il ragazzo sopravvissuto, si trovava sotto una pozza di sangue che si estendeva in maniera preoccupante dalla sua fronte.
 
"Potter!" esclamò Severus, avvicinandosi per toccare la cicatrice a forma di saetta, Harry cercò di scacciarlo in malo modo, ma un'occhiataccia di Snape lo fece stare fermo.
 
"Signore deve..." rantolò con poche forze il moro " deve usare la legilimanzia su di me, subito." 
 
Il pozionista diniegò con la testa, evocò una pozione rimpolpasangue, che il ragazzo trangugiò, mordendosi poi il labbro.
 
"Potter, ora userò come vuoi tu la legilimanzia , probabilmente ti stremerà, ma deduco che sia necessario." Disse alzando la testa al ragazzo, provocando a quest'ultimo un brivido, i loro occhi si incatenarono di nuovo ed entró nella sua mente.
Il professore ci mise qualche minuto, ma poi venne a conoscenza di quello che era successo, ma era soprattutto stupito perché il ragazzo era una frana in occlumanzia, ma era riuscito a collegare la mente con l'oscurità signore e passare inosservato, cosa praticamente impossibile perché Voldemort era il mago più potente che avesse mai conosciuto, escludendo Dumbledore.
Harry aveva preso conoscenza, Severus lo squadrava con perplessità.
 
"Signorina vada ad avvisare Dumbledore di recarsi nel mio ufficio, non faccia parola con nessuno di ciò che è successo! Il preside sarà tra poco più di mezz'ora ad Hogwarts, nel frattempo aspetterà davanti al suo ufficio, ci siamo intesti?" domandò con serietà e freddezza, di rimando la ragazza bionda fece un cenno di assenso e si diresse verso la scuola.
Snape prese in braccio il ragazzo e notò che dalla sua tasca spuntava un mantello, era quello di James, a corto di idee se lo mise addosso coprendo se stesso e il ragazzo, in modo da passare inosservati.
"Lily, mia cara Lily, lo proteggerò come sempre te l'ho promesso." mormorò, non accorgendosi che Harry Potter aveva ripreso conoscenza, ma durò per pochi secondi perché chiuse gli occhi esausto, la cicatrice continuava a sanguinare.
Una volta arrivati nelle camere private dello Slytherin, lo sistemò sul suo letto e guardò la cicatrice, doveva fermare la fuoriuscita di sangue, sostanza di cui era interamente coperto.
Si diresse verso le sue scorte e prese essenza dell' essenza di dittamo e un'altra pozione Rimpolpasangue.
Gli somministrò entrambe le pozioni e la cicatrice smise di sanguinare da sola.
"Harry Potter" mormorò solo quelle due parole, prima di avvicinarsi e scostare il ciuffo di capelli sporco di rosso da quel viso angelico, dopo essersi accorto di quale azione aveva compiuto, si allontanò scottato, e andò a sedersi in attesa del preside per comunicargli le ultime sconcertanti novità.
                              §§§§
 
*la mia anima divido in tre cuori ormai tolti dai loro propietari, sarò anima e corpo con questa nuova parte di me, distruggi con forza tutto ciò che mi toglie potere in questo corpo mortale.
                           §§§§
 
ADA
Si lo so, ancora in ritardo! Ma il capitolo è lungo!! Mi è piaciuto da morire scrivere questo capitolo! Piccole precisazioni: l'incantesimo e i nomi dei mangiamorte che ha ucciso sono mi mia creazione quindi non sono scritti nei libri! Per quanto riguarda l'evasione da Azkaban doveva svolgersi a 
Gennaio, ma ho preferito metterla in questo capitolo!
Aspetto le vostre recensioni!
A presto
La vostra ritardataria
Giulia 
 
 
 
 
 
 
 
  
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