Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: deny91    24/01/2009    3 recensioni
Amanda è una ragazza come tante altre. È arrivato il giorno del suo diciottesimo compleanno e i suoi amici le hanno organizzato una festa da sogno, ma non tutto va come dovrebbe andare. Amanda si sveglia dopo la festa, di notte, in mezzo al bosco e non ricorda come c’è arrivata. Presto scoprirà di essere morta proprio in quel luogo e capirà di non essere nient’altro che un fantasma …
Mi sentivo uno straccio. Perché nessuno mi voleva parlare? Perché facevano tutti finta di non vedermi? E soprattutto perché quell’agente bionda aveva detto a mio padre che ero “deceduta”?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


04 - Collanina




Non sapevo dove andare. Se da Gabry era stato tanto difficile come mi sarei sentita una volta tornata a casa? Non potevo abbandonare Alice, ma non potevo tornare a casa. Non volevo.
Tornai alla centrale domandandomi quale fosse, alla fine, la causa della mia morte. Mi domandai anche se avessero già fatto l’autopsia sul mio corpo. Non avevo sentito nulla proprio come in quel momento non riuscivo a sentire la fresca brezza primaverile sfiorarmi la pelle.
Arrivai alla centrale nello stesso momento in cui arrivò Alex a bordo della sua vecchia Alfa rossa che avevo visto la notte prima. Lo seguii mentre entrava in centrale e mentre si spostava nei corridoi finché non arrivammo alla porta di un ufficio che, a giudicare dalla targhetta, condivideva con l’agente Mancini. Alex aprì la porta ed entrammo nella piccola stanza.
Il suo ufficio non era molto grande, le due piccole scrivanie ci stavano appena. Doveva essere dura lavorare in un ufficio tanto piccolo con una persona tanto antipatica.
L’agente Mancini era già arrivata e stava fissando un tabellone dove erano state appuntate la mia foto, qualche foto dei miei amici e una piantina con la planimetria della villa nel quale si erano preoccupati di disegnare una bella e grande x rossa proprio nel punto dove avevano trovato il mio cadavere.
«Novità?» le domando Alex distogliendola dai suoi pensieri.
«Sì. Siamo a conoscenza della causa del decesso di Amanda.»
«Adesso hai deciso di usare il suo nome?» disse sarcastico.
«Preferisci che torni a riferirmi a lei come “la vittima” o “il cadavere”?» rispose lei acida.
«No. Qual è la causa del decesso?»
«Emorragia interna.»
«Emorragia interna?!» domandò Alex come se fosse sorpreso.
«Sì. Le hanno dato proprio una bella botta sulla testa.»
«Pensi che l’abbiano spinta o che sia stato un incidente?» bella domanda. Cercai di concentrarmi e ricordare cosa fosse successo, ma era come se avessi rimosso tutto, come se non avessi mai vissuto quell’ora della mia vita.
«Non lo so ma dati i graffi e la terra sulle gambe, i lividi sulle braccia e dalle tracce rinvenute dalla scientifica una cosa è sicura: in mezzo al bosco non c’è arrivata da sola. Qualcuno deve avercela trascinata.»
«Già. Il problema è scoprire chi.» già. Chi? Chi era stato a trascinarmi fino a li per poi andarsene e far finta di niente?
«Lo scopriremo.» gli disse lei avvicinandosi per dargli una pacca sulla spalla. «Comunque dati i lividi si presume che la persona che l’ha trascinata via non abbia avuto la forza di sollevarla. Forse è stata una ragazza.» concluse e Alex annuì.
«Vado a farmi un giro alla villa.»
Alex si chiuse la porta alle spalle e io lo seguii. Finché non sarei stata pronta a tornare a casa l’avrei seguito. Guidò fino alla villa e una volta arrivato parcheggiò sul ciglio della strada. Nonostante fosse pieno giorno quel posto aveva un’atmosfera più tetra che mai. Desiderai di non averci mai messo piede. Forse sarei stata ancora viva.
Continuai a seguire Alex in giro per la villa e fuori, sul portico. Si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa.
«Cosa cerchi, Alex?» domandai ovviamente senza ottenere risposta.
Si fermò e si mise a sedere sui gradini del portico a guardare verso il boschetto. Stette un po’ li a respirare l’aria fresca e poi tirò fuori il suo cellulare e si avviò verso la macchina.
«Non ho trovato niente. Vado ai laboratori della scientifica.»


Non ero mai stata in un laboratorio della scientifica. Quella era la prima volta. Alex aveva mostrato il suo distintivo dell’FBI all’ingresso e adesso lo stava rimostrando a una donna dietro una scrivania che aveva sollevato lo sguardo scocciata.
«Si? Cosa desidera agente?»
«Se non le dispiace vorrei vedere le prove raccolte sul campo del caso 042613 e gli oggetti personali trovati sulla vittima Amanda Belli.» le disse lui riponendo il distintivo nella giacca a vento.
La donna si voltò e cercò tra le carte della scrivania il dossier del mio caso. Poi si alzò e fecce cenno ad Alex.
«Mi segua.» disse e io e Alex le andammo dietro.
Ci guidò lungo un corridoio e poi, all’entrata di una stanza, aprì la porta con una tessera magnetica.
«È tutto su quel tavolo.» disse la donna voltandosi e andando via per tornare alla sua scrivania.
Su un freddo tavolo di metallo erano appoggiate varie buste di plastica contenenti degli oggetti e su ogni busta c’era un numero che segnava l’ordine in cui erano stati trovati e poi c’erano delle foto della “scena del crimine”.
Alex si spostò guardando gli oggetti sul tavolo e si fermo a fissarne uno. Poi lo prese tra le mani. Il reperto numero otto che stava squadrando con tanta attenzione, era la collanina di Jess. Io ne avevo una identica, le avevamo fatte fare insieme. L’unica cosa che cambiava tra le due, era che dalla sua pendeva un ciondolo con la “A” e dalla mia, uno con la “J”. Era il segno della nostra amicizia. Due vere amiche hanno sempre qualcosa del genere per quanto possa sembrare stupido. Doveva esserle caduta.
Alex afferrò con l’altra mano la foto fatta alla collanina prima di essere raccolta. L’avevano trovata vicino ai gradini del portico.
«Ora devo solo scoprire a chi appartiene.» disse tra se e se. Io sapevo che la collanina era di Jess, ma come avrei potuto dirglielo? Comunque solo perché aveva perso la collana non era stata lei ad uccidermi. Alex non la conosceva per niente.

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: deny91