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Autore: Drops of Neverland    26/07/2015    3 recensioni
Storia liberamente ispirata all'episodio 1x09 di Sonny Tra Le Stelle (strange, I know)
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Lily Luna Potter è invitata da Jake Burke, Serpeverde del settimo anno, a uscire, ma quando si accorge che non è il tipo di ragazzo con cui uscire, Dominique e Scorpius intervengono per salvare la situazione...
Dal primo capitolo:
«Sospiri. Canticchi. Hai anche un sorrisetto ebete stampato in faccia. Allora dimmi, chi è?».
«Jake Burke!»
«No!».
«Si!».
«No! Non puoi uscire con lui!» ruggì Dominique, furiosa «prima userà il suo charm da Serpeverde per conquistarti, uscirete insieme e poi ti mollerà, SPAPPOLANDOTI IL CUORE!»
Dal secondo capitolo:
«Non sono gelosa! Sto cercando di proteggerla, è la mia cuginetta».
«Lily non è piccola».
[...]
«E tu perché sei geloso?»
«Non ho mai detto di essere geloso» sbuffò Scorpius, cercando di negare.
Dominique sorrise, compassionevole «Oh, caro Malfoy, le tue labbra dicono “non mi interessa”, ma i tuoi occhi dicono “mi interessa”! E ora, di’ al tuo amico di mollare la presa. Da Dominique Weasley!»
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Dominique Weasley entrò a passo di marcia nel campo da Quidditch, la mattina dopo. Molti sguardi di coloro che stavano seguendo l’allenamento si posarono su di lei mentre, inaspettatamente, invece di dirigersi verso gli spalti, si diresse verso il centro del campo, dove Scorpius Malfoy stava seguendo l’allenamento da terra.
«Dov’è quell’idiota del tuo amico?» chiese, mentre lasciava uno scappellotto a Scorpius. Questo si girò, indignato, e e le lanciò un’occhiataccia «I miei capelli!».
 Dominique pensò che forse gli idioti erano due.
«Metti le mani, a posto, Weasley!» esclamò Malfoy, aggiustandosi i capelli in fretta e furia. Poi fece un sorriso sicuro di sé e schiccò le dita «Bart!» un ragazzo del quinto anno arrivò timoroso alle spalle di Scorpius. Dominique non lo aveva notato, ma in quel momento si rese conto che stava correndo sotto i giocatori, nel caso cadesse la Pluffa. “Lavoro ingrato”.
Dominique aggrottò la fronte, e  lanciò a Scorpius uno sguardo scettico «Non intendevo lui. Jake!» disse, alzando gli occhi al cielo. Sì, era decisamente un idiota.
«Jake?» chiese Scorpius.
«Sì, quello che oggi uscirà con Lily!».
Scorpius sbuffò impercettibilmente, e scoppiò a ridere «Che cosa? Non ci credo».
«Jake. Lily. Escono. Oggi!» Disse Dominique, sottolineando ogni parola, cercando di rendere il concetto più chiaro possibile.
«Lily. Escono. Oggi. Jake?» ribatté Scorpius, sempre più confuso.
«Esattamente. Allora, dov’è andato?».
«Sta cercando di disarcionare Potter Senior proprio in questo momento» disse, piegando la testa e sorridendo sornione.
«James?».
«Oh, no. Forse non sono stato chiaro. Facciamo fare finta ad Albus di essere James, visto che conosce il suo stile meglio di tutti. Così, alla partita, possiamo ostacolarlo».
Dominique alzò gli occhi al cielo, ancora. “E meno male che i Serpeverde dovrebbero essere astuti” «Ma che accidenti avete voi Serpeverde? Una tattica di gioco migliore no?» chiese, sempre più frustrata. Sarà stata anche la bella ed oca Dominique Weasley, ma se c’era una cosa che conosceva, era il Quidditch, nonostante non si fosse mai applicata fisicamente. Era pur sempre una Weasley.
«Nah, è tutto molto psicologico. Alla fine James dovrebbe accorgersi del dono e dell’onore di poter giocare con noi» spiegò Scorpius, gesticolando.
«Ascolta» disse Dominique cercando di intimorirlo, ignorando ciò che aveva detto il biondo «Di’ a Jake di mollare la presa su Lily» e fece per andarsene.
«Aspetta!» La richiamò subito Scorpius «Perché vuoi che molli la presa su Lily?».
Dominique alzò un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.
«Sei gelosa?».
Scorpius Malfoy sapeva essere davvero irritante, quando ci si metteva, con quel suo sorrisetto strafottente e il suo tono superiore. E in quel momento Dominique pensò che il vero geloso era Scorpius. Lontano un miglio, si vedeva che gli interessava quella situazione. Stava cercando di mantenere il suo solito tono di superiorità, ma Dominique lo sentì più alto del solito.
«Non sono gelosa! Sto cercando di proteggerla, è la mia cuginetta».
«Lily non è piccola» mormorò Scorpius, piano, con sguardo vuoto. Evidentemente si doveva esser reso conto di ciò che aveva detto. Scosse la testa, e ritornò il solito, fastidioso Scorpius Malfoy.
«E tu perché sei geloso?»
«Non ho mai detto di essere geloso» sbuffò Scorpius, cercando di negare.
Dominique sorrise, compassionevole «Oh, caro Malfoy, le tue labbra dicono “non mi interessa”, ma i tuoi occhi dicono “mi interessa”! E ora, di’ al tuo amico di mollare la presa. Da Dominique Weasley!» e senza profferire un’altra parola, se ne andò.
Proprio in quel momento, Jake Burke piombò accanto a Malfoy, scendendo dalla scopa con una capriola. “Merlino” pensò Scorpius “questo ragazzo è un idiota. Quanto si sente figo. Non è lontanamente figo quanto me”.
«La so fare anch’io la capriola» disse a denti stretti.
«Eh?» chiese Jake, che si era appena rialzato con un balzo.
«Nulla. Oggi esci con Lily?»
«Ti interessa?» chiese, guardandolo scettico.
«No, no. Figurati» si affrettò Scorpius.
«Già. Ti si legge negli occhi» disse Jake, scrollando le spalle.
In quel momento un grido di gloria rimbombò nello stadio. Alzarono entrambi gli occhi al cielo, e videro Albus che esultava per il campo, facendo un giro di trionfo sulla scopa: era riuscito a segnare.
«Jake!» chiamò qualcuno, dall’alto.
«Ah!» esclamò Burke, dandosi una manata sulla fronte, con fare sbadato «devo rientrare! Mi sono dimenticato!»
 
*
 
Alle undici in punto, Lily si diresse in Sala d’Ingresso, con passo pimpante. Era il suo primo, vero appuntamento; non che alcuni ragazzi non l’avessero invitata a uscire, certo, ma il massimo era stata una passeggiata nel parco del castello e poi il nulla. Lily non era mai stata più emozionata all’idea di uscire con un ragazzo, a Hogsmeade. E poi, quella era la prima volta che la scuola dava il permesso delle visite ad Hogsmeade sia di sabato che di domenica; una strana gentilezza della McGrannit.
Jake arrivò con qualche minuto di ritardo: quei minuti sembrarono ore a Lily. Era terribilmente nervosa, e per alcuni momenti credette di essere stata presa in giro.
Finalmente, dopo sette, strazianti minuti, Jake arrivò in tutta la sua bellezza, con il solito sorrisetto strafottente che molti Serpeverde solevano indossare.
«Andiamo?» le chiese, mettendole un braccio sulle spalle. Lily in tutta risposta gli sorrise e annuì.
Diedero  i nomi a Gazza, e fecero tutta la strada fino a Hogsmeade parlando del più e del meno. Quando furono lì, si diressero da Zonko.
«Allora, piccola Potter» disse Jake, mentre entravano nel negozio  «ti sfido ad una gara di Paintball Magico».
Il paintball magico l’aveva introdotto George qualche anno prima: tutto era nato quando Hermione aveva portato  Rose e Hugo a giocare una partita di paintball babbano, e ai due Weasley era piaciuto così tanto che non fecero altro che parlarne per giorni. George era andato poi a vedere una partita del famoso sport, e aveva deciso di farne una versione magica.
 
Paintball magico: Sport su scope in cui i giocatori lanciano bombette di vernice innocue ad altri giocatori. Il minimo dei partecipanti è due, il massimo infinito. Quando si è stati colpiti da tutti i colori.
I colori a disposizione sono: giallo, verde, blu, rosso, viola, bianco e nero. La partita finisce solo quando rimane un giocatore in campo.
Il campo è costituito da un campo in terreno, a terra, e vari gonfiabili che levitano sopra il campo, dietro i quali ci si può nascondere.
La partita finisce solo quando uno dei due giocatori non è ricoperto da tutte e sette le vernici.
 
«Accetto la sfida» sorrise Lily, spavalda.
 
*
«Merlino, Potter! Non ti avrei mai sfidato se lo avessi saputo!» Urlò Jake, mezz’ora dopo, sporco dalla testa ai piedi di vernice. Lily stava nascosta dietro un grosso gonfiabile volante, ancora del tutto pulita. In quello sport, era un capo. Era stata una dei primi a provarlo, la terza, dopo zio George e Fred, e se l’era sempre cavata egregiamente. Non era come il Quidditch, era qualcosa  di più personale, di soddisfazione personale. Ed era sicuramente una delle giocatrici più brave. Lo zio George l’aveva definita un “talento naturale” fin dalla prima volta che l’aveva vista giocare. Aveva battuto più volte James ed Albus, e una volta persino Fred. Era portata.
«Nessuno mi batte, a paintball!» urlò Lily, di rimando, da dietro il gonfiabile. Poi si librò in alto, di scatto, e lanciò la pallina nera, che si andò a spiaccicare dritta in faccia a Jake. «Ho vinto! Alla faccia tua, Burke!» gli fece la linguaccia, mentre atterrava, e si dirigeva in uno dei camerini auto-pulenti. Ne uscì pochi secondi dopo, linda e con un grosso sorriso stampato in faccia. Sarà stata anche la piccola Potter, come molti la definivano, con sua grande irritazione, ma battere un Serpeverde del settimo anno, Cacciatore, non era da molte ragazzine del quarto anno.  Jake le si parò davanti, prendendole una mano  e avvicinando il suo viso a quello di Lily «Non potremmo fare qualcosa che in cui sono bravo?» chiese, sollevando le sopracciglia «Che so, baciarti?».
Lily si ritrasse in fretta «Prima lavati, Burke. Poi ci pensiamo. Puzzi di fango e vernice. Magari da Madama Rosmerta, tra dieci minuti?».
«Perfetto».
Lily iniziò ad avviarsi verso il locale, mentre Jake andava a pagare e si lavava. Pensò che non aveva mai passato una giornata così: era insolito. Insomma,  aveva avuto altri appuntamenti, ma mai si era sentita così speciale, voluta. Però non era ancora pronta a baciarlo: sarebbe stato il suo primo bacio, e avrebbe voluto che tutto fosse perfetto, che si sentisse completamente a suo agio. E il ragazzo doveva essere quello giusto.
Arrivò prima di quanto si aspettasse ai Tre Manici di Scopa, con sua sorpresa, ordinò due Burrobirre e si sedette al tavolo. Un paio di minuti dopo, arrivò Jake, che si sedette davanti a lei.
«Allora, dov’eravamo?» chiese, con il suo solito fare sicuro di sé. Lily sorrise, e mentre lui si sporgeva in avanti, qualcuno piombò vicino a Lily, tirandola verso di sé. Lily era allibita, e arrabbiata.
«Cugina!» Esclamò Dominique, con più entusiasmo di quanto non ne avesse avuto in tutta la sua vita «Scusate il ritardo, ragazzi!» esclamò di nuovo, con un falsissimo sorriso a trentadue denti.
«Dominique?» chiese Lily, confusa.
«Dominique?» le fece eco Jake.
«Jake! Lily! Allora, che mi sono persa?».
«Un invito a pranzo, forse? Che sei venuta a fare?» le chiese Lily, irritata. Era venuta qui a rovinarle
«Scusate il ritardo!» disse una quarta voce. Nel momento di confusione dovuto a Dominique, una quarta persona si era accomodata vicino a Jake.
«Scorpius?» Chiese Dominique, mentre la sua voce sicura vacillava nell’insicurezza.
«Scorpius?» Jake lo guardò male. No, non male, malissimo.
«Scorpius?» sorrise Lily. E il suo cuore perse un battito.



Neverland's corner:
Ma salve, potterheads, perlopiù Lilius shipper.
Come avrete notato questo è un capitolo di passaggio, che mi serviva, soprattutto per dar un'idea in più sui pensieri dei personaggi e sui loro caretteri. Eeeh, niente.
Aren't they lovely?
Miss Neverland
  
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