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Autore: shinepaw    28/07/2015    3 recensioni
Chase vive da solo in una casa interamente fatta di legno al limitare del bosco. Bosco abitato da scoiattoli, corvi, volpi, cervi e soprattutto lupi.
Ne è sempre stato affascinato, quando un giorno stringe amicizia con un grosso lupo dagli occhi dorati. Ma il sottile confine tra amicizia e qualcos'altro verrà spezzato il giorno in cui troverà l'animale ferito...
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Short story AU abbastanza comprensibile anche da sola, dedicata ad Amelia_!
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Per diversi giorni Shane vagabondò per il bosco, infrangendo la regola sacra per la quale un lupo solitario che aveva abbandonato il branco come lui dovesse restare nel proprio territorio. Sì ma nel proprio territorio c'era Chase.

Chase che l'aveva salvato.

Quando pensò che gli fosse stato lontano abbastanza, tornò nel luogo che sentiva più casa del proprio giaciglio o della tana dov'era nato. La porta della catapecchia era socchiusa come sempre, ma non c'era odore di carne.

Che l'avesse già dimenticato?

Borbottò il proprio disappunto in modo assai lupesco e andò ad annusare e rimarcare casa e baracca. L'umano era all'interno, il suo profumo era inconfondibile.

Prese la rincorsa e caricò la porta d'entrata col capo. Quella si aprì subito con uno scricchiolio inquietante. Trotterellò subito dall'umano.

Chase era seduto nel mezzo della propria stanza, a gambe incrociate, sul pavimento di legno.

- Ti stavo aspettando - sorrise, poi sbuffò. - Ti pregherei però di non sfondarmi la porta ogni volta che entri. Gratta e io ti aprirò.

Il lupo batté la coda e si sedette davanti a lui, prima di sbadigliare. Un attimo prima il moro stava contandogli i denti candidi e appuntiti nella bocca rossa, un attimo dopo in quella stessa bocca c'erano dei normalissimi denti umani, a parte i canini che restavano più lunghi e affilati.

Il ragazzo dagli occhi rossi lo fissò, imponendosi subito dopo di distogliere lo sguardo.

- Non ti imbarazza? - chiese, anche se il più imbarazzato era lui.

- Cosa?

- E-essere nudo...

Shane fece spallucce e si osservò una mano. Da quanto non si trasformava in umano per volontà propria?

Chase si alzò e frugò nell'armadio, dopodiché gli lanciò addosso una canottiera nera e un paio di jeans, tornando a sedersi.

Il castano li indossò. Gli stavano a favola.

- Puoi tenerli, se vuoi.

Lui inarcò un sopracciglio.

- Cosa se ne fa un lupo dei vestiti? - domandò con ovvietà. Calò il silenzio, il disagio che aleggiava fra di loro come un nuvolone scuro.

- Lupo, eh? - disse infine il moro. Il ragazzo-lupo annuì.

- Non avresti mai dovuto vedermi...

- Lo so. Perché ti sei trasformato?

- Non era volontario. Le situazioni potenzialmente letali causano la trasformazione involontaria. Un lupo ferito può resistere di più e aver più possibilità di guarire in fretta, possibilità pari a quelle di trovare un cacciatore pazzo che decida di sparargli addosso perché è debole e vulnerabile - fece una pausa, arricciando le labbra e scoprendo i canini. - Un essere umano ferito morirà in fretta senza cure, ma fa più compassione e ha quindi più possibilità che qualcuno lo salvi.

- Non ti ho salvato per compassione - commentò il ragazzo dagli occhi rossi.

Shane non replicò.

- Come ti sei fatto... quella? - Chase indicò la cicatrice sul petto, quella che lui stesso aveva medicato.

- È stato un cervo...

- Ah...

Il castano scrollò le spalle e arricciò il naso.

- Hai paura di me? - chiese. Non c'era odore di paura.

Lui scosse il capo.

- Perché dovrei averne?

E si sporse verso il ragazzo-lupo, prima di baciarlo delicatamente sulle labbra. Shane si ritrovò, piacevolmente sorpreso, a rispondere al suo bacio. Era come quando da lupo mangiava qualcosa di delizioso come un cerbiatto particolarmente morbido o un coniglietto paffuto: una sensazione deliziosa, inebriante, assuefacente.

Il moro si staccò, le iridi color sangue fisse nelle sue.

Il ragazzo dagli occhi dorati si passò le dita sulle labbra, il respiro corto. Dopodiché chiuse gli occhi per un lungo attimo e si sfilò la canottiera.

La schiena di Chase venne percorsa da un piacevole brivido. Cosa stava per fare?

Shane lo inchiodò al pavimento e lo baciò ancora, insinuando la lingua tra le sue labbra mentre andava a sbottonarsi i jeans. Il moro portò una mano fra i suoi morbidi capelli castani.

E d'improvviso il ragazzo-lupo si alzò e si voltò, dandogli la schiena e lasciando cadere i pantaloni a terra. Con delusione Chase lo vide trasformarsi in lupo e puntare la finestra socchiusa della propria camera.

L'animale saltò sul letto e poi fuori con un balzo elegante. Il moro si sporse dalla finestra.

- Shane! Ti amo! - gridò. Il lupo batté la coda ed emise un mugolio.

L'umano non gli chiese se sarebbe tornato. Shane tornava sempre.

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Note dell'autrice:
okay, il prossimo capitolo è l'ultimo... ma ci sarà un extra! Quindi nulla, restano quattro. Non temete, posterò anche il secondo capitolo di 'Le parole che non ti ho mai detto'. Ora torno a scrivere! Baci
   
 
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