Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Titto91    28/07/2015    1 recensioni
Alexander Tarot è un orfano che per sopravvivere legge i tarocchi come ambulante. Complice il suo bell'aspetto è riuscito a racimolare un bel giro di clientela, soprattutto parecchie ragazze che lo interpellano spesso solo per sentirsi dire di avere qualche possibilità con lui. Un giorno però, proprio quando sta per smontare la tenda ed andarsene, arriva una ragazza diversa dalle altre: fiera, orgogliosa, lo tratta con sufficienza mentre gli chiede di leggere le carte per lei, e non aspetta neanche la fine del consulto. Quando gira l'ultima carta infatti Alexander si rende conto che la ragazza illustrata sulla carta si trovava di fronte a lui poco prima. E da quel giorno la sua vita verrà sconvolta per sempre...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La luna splendeva alta nel cielo. Con la sua luce candida rischiarava la notte, permettendogli di vedere anche al buio. Non era solito dormire, anzi, provava un certo fascino nel restare alzato fino a tardi. Era convinto che dormendo avrebbe sprecato tempo prezioso che poteva dedicare ad altro. Ovviamente con altro intendeva i suoi preziosi tarocchi.

Se non era impegnato a leggerli, si preoccupava di riporli accuratamente, come sua madre le aveva insegnato. “Le carte hanno un'anima, devi trattarle bene”, gli ripeteva sempre accarezzando il suo mazzo. “Se ti prenderai cura di loro, loro lo faranno con te”. Ma non l'avevano fatto con lei...

Indubbiamente i tarocchi lo aiutavano. Oltre ad essere uno dei pochi ricordi dei suoi genitori, erano la sua fonte di sostentamento. Ma non avevano potuto salvare i suoi genitori da quell'incendio...

 

***


 

Aveva solo 5 anni, ma la scena era marchiata a fuoco nella sua mente, ed era sicuro che non avrebbe potuto dimenticarla anche se avesse voluto. Era uscito a giocare e si era allontanto un po' dalla loro abitazione. Mentre il sole tramontava alle sue spalle si aspettava che sua madre cominciasse a richiamarlo per la cena. Invece quando si girò verso casa vide solo il fumo che si alzava in rivoli verso il cielo e le fiamme che avvampavano. Corse a perdifiato attraverso il prato chiamando i suoi genitori. Salì al piano di sopra, noncurante delle scale roventi per il rogo, e li vide.

I suoi genitori erano avvolti dalle fiamme. Sicuramente stavano urlando, ma le loro voci non riuscivano a raggiungerlo. O forse le aveva rimosse per rendere il ricordo meno doloroso. Ricordava solamente che sua madre, rendendosi conto della loro situazione, si era voltata verso di lui e, mentre le lacrime solcavano il suo viso, gli aveva mandato un bacio. Poi le macerie li avevano sepolti. Non ricordava come, ma si era ritrovato sul prato, incapace di volgere lo sguardo alla sua casa che bruciava portandosi via i suoi genitori. Poi erano arrivati i soccorsi, qualcuno gli aveva appoggiato una coperta sulle spalle, ed era stato portato via.


 

***


 


 

Distolse la mente da quei ricordi tristi. Un paio di braccia si avvolsero intorno al suo collo. “E' tardi. Vieni a dormire”. “Si, hai ragione. Basta pensare per stanotte”


 

* * *


 

Quel poco sonno che si concedeva ogni notte era sempre piuttosto tranquillo. Difficilmente sognava qualcosa, ma quando capitava non era mai un buon segno. Ma quel sogno era diverso...


 

Era buio, come una notte senza luna. L'aria era pesante e carica di polvere. Guardandosi intorno non vide altro che devastazione: edifici in rovina, strade ricoperte di macerie. I suoi occhi si stavano abituando al buio, e cominciò a mettere a fuoco la scena di distruzione che aveva davanti. Fu allora che trai detriti li vide: migliaia e migliaia di corpi senza vita erano incastrati nelle costruzioni crollate, o ammassati sulle strade polverose.

Era troppo da sopportare. Si accucciò stringendo la testa tra le gambe, per celare alla sua vista l'orrore che gli si parava davanti. E mentre pregava di potersi svegliare presto, lo sentì. Dapprima sembrava un rombo lontano, come un tuono, poi divenne sempre più forte, e più chiaro, e comprese che non era un semplice rumore, non poteva provenire da una fonte naturale. Qualcuno stava parlando, stava chiamando il SUO nome.

Un brivido percorse la sua schiena mentre piccole goccioline di sudore freddo andavano formandosi sulla sua fronte. Anche se non voleva, sapeva che doveva alzare gli occhi e guardare quella... Qualunque cosa lo stesse cercando. Lentamente, cercando di vincere il terrore che lo attanagliava, si alzò.

Un'ombra nera, più oscura persino del buio che lo circondava, si stagliava alta contro le rovine di un palazzo. Lentamente, spalancò le sue ali color inchiostro, magnifiche e spaventose allo stesso tempo. E dopo aver raggiunto la massima apertura, la creatura aprì gli occhi.

Non c'era iride, non c'era pupilla. Ma erano luminosi, rossi e incandescenti, e maligni. Ed erano puntati su di lui. Finalmente l'essere riprese a parlare, e con un ghigno soddisfatto disse: “Non puoi più fermarmi ora, Cartomante!”

La terra iniziò a tremare mentre l'ombra spiccava il volo sollevata dalle possenti ali nere, e dopo aver preso quota, si gettò in picchiata su di lui. E fu allora che si svegliò ansimando, madido di sudore. La luna piena che fino a poco prima rischiarava la notte era scomparsa, lasciandolo nell'oscurità.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Titto91