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Autore: PersephoneAm    28/07/2015    2 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Ringraziai le lenti a contatto, che per una volta non mi avevano fatta lacrimare e né mi avevano dato fastidio. Iniziarono a dirmi che posizione assumere, dovevo guardare una volta l'obiettivo, poi guardare in basso, poi in alto, poi tenere il viso in diagonale, ... Dopo vari scatti mi fecero cambiare d'abito, anzi jeans. L'assistente di Magda mi aveva spiegato che, per quella foto, si era pensato di aggiungere un secondo soggetto: Tommy.

Scoppiai quasi a ridere quando la ragazza mi informò della cosa. Ecco perché non l'avevo visto sul set! E io che pensavo mi avesse abbandonata per andare a fumare una sigaretta!

«Quindi stavamo pensando di mettere lui girato di schiena e tu con il seno nudo posato sulla sua schiena, mentre lo abbracci da dietro.»mi stava spiegando la ragazza. «Poi, in un'altra, lui stesso ti coprirà il seno con un braccio.»

«Tutto questo per un paio di jeans?»pensai a voce alta.

«No.»scosse la testa lei. «Per I jeans! Quei pantaloni sono uno del pezzo forte della collezione di Magda!»

Annuii, entrando nel camerino. Un ragazzo mi fece indossare i famosi jeans, mentre una donna più matura mi diceva di togliere la camicia che avevo indossato per gli scatti precedenti. Mi diede un asciugamano per coprirmi il seno e la presi, ringraziandola.

Uscii dal camerino, truccata in modo diverso da prima e con i capelli sempre lasciati sciolti lungo le spalle, fino al fondoschiena. Quando vidi arrivare Tommy, vestito con una giacca elegante di un completo da uomo, quasi gemetti. Era davvero bellissimo: i capelli neri contrastavano con il colore grigio della giacca,che però si intonava alla perfezione ai suoi occhi.

«Wow!»mormorai quando lui fu abbastanza vicino da potermi sentire.

Lo vidi sorridere e mi strizzò l'occhio. Il fotografo scattò alcune foto, sfruttando la naturalezza del momento, che ben presto prese il sopravvento dalle posizioni che dovevamo assumere. Come mi aveva accennato l'assistente prima, il fotografo, che scoprii chiamarsi Erick, fece girare di schiena Tommy, dicendogli di guardare all'esterno della finestra, come se fosse un uomo d'affari che ammirava il suo regno. Poi disse a me di abbracciargli i fianchi da dietro, posando le mani sui suoi pettorali e la mia guancia sulla sua schiena, dove si trovava il cuore. I miei capelli, invece, vennero portati a coprire i miei seni.

«Alice, devi sembrare una ragazza che ha incontrato l'uomo della sua vita, l'uomo che ama.»disse il fotografo, iniziando a scattare delle foto. «Ma lui non vuole l'amore, lui vuole solo sesso! Gli interessano di più i soldi e la fama, Alice. Ecco così. Perfetta!»

Mi stavo davvero immaginando come una ragazza respinta dall'uomo che amava, pensavo a come una donna potesse sentirsi al cospetto di un uomo d'affari potente, rispettato e temuto.

«Alice, ora devi girarti verso di me. Porta i tuoi capelli sul lato destro e tu Thomas devi passargli il braccio intorno al petto e coprirle il seno con il tuo braccio.»ci disse Erick. «Thomas, tu non vuoi darle quello che lei vuole, ma puoi soddisfarla con il tuo corpo. Ti senti ancor più potente a sapere che lei è nelle tue mani, che lei affida a te il suo cuore.»

Sentii Thomas stringermi a sé, mentre la base della mia schiena entrava in contatto con la sua erezione. Arrossii e sentii Erick esclamare contento che quella foto doveva essere catturata proprio in quel momento.

«Alice, tu lo devi accogliere! Non te ne frega di come lui si comporti, di quanto ti respinga. Stai pensando che hai abbastanza amore per tutti e due!»continuava a dire Erick. «Perfetti ragazzi! Siete perfetti!»

Sentimmo ancora alcuni scatti della macchina fotografica quando alzai gli occhi lucidi, per guardare Thomas, che sembrava aver adottato la tipica espressione da uomo d'affari, che comunque lui era, visto il suo "lavoro" e il fatto che, prima o poi, avrebbe preso le redini dell'azienda di suo padre, insieme a Nathan.

«Fantastici!» continuava ad esclamare Erick, scattando foto su foto, finché non finì anche quella sessione.

Erick e Magda si misero a guardare le foto ed esclamavano entusiasti che quegli scatti erano uno più bello dell'altro. L'assistente di Magda mi mandò nuovamente nel camerino per cambiarmi. Provai altri vestiti, uno con la gonna a tubino nero, un altro con la gonna a ruota stile anni '50, un altro ancora lungo fino ai piedi, che rimandava a un peplo, gli abiti che usavano le antiche greche. Ogni abito aveva un proprio sfondo e delle proprie acconciature, ad esempio con quello anni '50 mi avevano raccolto i capelli, li avevano cotonati e li avevano arrotolati sulla fronte, fermandoli con delle forcine. Con quello stile antica greca, mi avevano raccolto i capelli in un'acconciatura nolto complicata, finendo per farmi una corona di trecce.

L'ultimo abito era però il mio preferito: era un abito da sposa, con lo scollo squadrato e la gonna ampia, con dei bellissimi ricami di pizzo. Il corpetto era leggermente stretto sui fianchi, con delle stecche per mantenere il busto dritto, aveva alcuni ricami simili alla gonna ma, a differenza di quest'ultima, recava anche dei piccoli diamanti.

Era stupendo!

Il fotografo mi disse che avremmo fatto gli scatti sulla terrazza esterna e io lo fissai sgomenta: sotto la neve? Quel vestito si sarebbe sicuramente rovinato!

«Tieni questo.»mi disse, dandomi un bouquet di rose bianche e rosse.

Il rosso non richiamava nulla nel vestito, se non il mio rossetto, che era di un rosso elegante, un po' spento ma elegante. Uscimmo in terrazza e la vidi immacolata e bianchissima, come il cielo in quel momento. Mi fecero mettere al centro e mi fotografarono dall'alto, in mezzo alla neve e anche seduta su una poltrona completamente bianca.

Incrociai per un momento lo sguardo di Tommy e sorrisi ed Erick non perse tempo a catturare il mio sorriso e le mie guance arrossate dal freddo, così come il mio naso. Quando finimmo, Erick mostrò i nuovi scatti a Magda, che mi sorrise e me ne fece vedere uno: era una fotografia intera, guardavo il mazzo di rose che avevo tra le mani, mentre dei fiocchi di neve mi vorticavano velocemente intorno. Sorrisi alla donna e al fotografo.

«È bravissimo, signore!»dissi, annuendo. «Davvero bravo!»

«Metà lavoro è tutto merito tuo.»rispose lui, guardandomi estasiato. «Sei un soggetto particolarmente bello, Alice!»

Lo ringraziai con un filo di voce, poi gli ridetti la fotocamera e andai in camerino, cambiandomi e indossando nuovamente i miei comodi vestiti. Qualche istante dopo entrò nel camerino il fotografo, porgendomi un CD e un bigliettino da visita.

«Quello è il book.»disse, indicando il CD. «Mentre il bigliettino da visita è mio. Nel caso volessi fare qualche altro book. Non ti farò pagare nulla per il servizio, ma ti chiederò il permesso di esporre le tue foto ad alcune mostre a cui parteciperò.»

Annuii, in preda all'eccitazione e lo ringraziai, dicendogli che lo avrei sicuramente richiamato e, quando entrò nella stanza Tommy, lui ci salutò entrambi, complimentandosi di nuovo, per poi lasciarci da soli. Raccontai tutto d'un fiato quello che Erick mi aveva detto e lui sorrise fin quasi spaccarsi in due la faccia.

«Io l'avevo detto che eri troppo figa per non essere considerata da un fotografo!»esclamò, prendendomi in braccio e facendomi roteare in aria, mentre io scoppiavo a ridere, felice come una Pasqua.

«Ora manchi solo tu.»gli dissi, baciandolo sulle labbra. «Manca solo il tuo sogno, da realizzare.»

«E si realizzerà. Stanne pure certa.» Mi baciò con trasporto, quasi divorandomi le labbra, ma lo lasciai fare, perché ero troppo felice, anche grazie al suo sostegno durante tutti quei giorni di tensione, dove veniva fuori la peggior parte di me. Lui mi aveva fatto da spalla, mi aveva sorretta e mi aveva rassicurata e io avrei sicuramente ricambiato il gesto.

Sicuramente.

«Sei stata bravissima, Alli!»esclamò Tony, quando scendemmo al piano terra, a prendere un caffè. «Erick è stato letteralmente colpito dalla tua grazia innata. Lo sapevo che saresti stata perfetta per il book di mia madre!»

Gli sorrisi. «Grazie a te per avermi fatto fare questa esperienza!»

«Alice!»mi chiamò Magda, venendomi incontro, con un fogliettino in mano. «Scusa, ma mi ero dimenticata di darti anche questo, oltre al book.»

Presi il bigliettino, che si rivelò essere un assegno, e la ringraziai, mentre si scusava di nuovo, dicendo che era in ritardo per un qualche incontro e correva via. Guardai la cifra scritta sull'assegno e strabuzzai gli occhi quando vidi scritto "2500€"!

«Cavolo!»esclamò a bassa voce Tommy, avvicinandosi al mio orecchio. «Quasi quasi faccio anch'io il modello.»

Scoppiai a ridere, baciandolo sulle labbra, mentre Tony si voltava verso la barista, chiedendo che i caffè fossero segnati a nome di sua madre. Tommy insistette per pagarli, ma Tony non si mosse dalla sua posizione.

«Con tutti i soldi che ha, mia madre non si preoccuperà per tre caffè.»ridacchiò.

«Beh, allora grazie amico.»disse Tommy, stringendogli la mano.

«Tony, ti salutiamo.»saltai su io, baciando sulla guancia il mio amico. «Ho una cosa da fare a casa e prima finisco, meglio è.»

«Certo, tanto anch'io devo andare via con mia madre. Sto solo aspettando che scenda.»sorrise lui, abbracciandomi stretta.

Quando Tony se ne andò, mi voltai verso il mio ragazzo, sorridendogli. «Stasera ceniamo fuori e offro io.»

«Non iniziare a fare la spendacciona!»mi riprese lui, posandomi un braccio sulle spalle e scendendo nel sotterraneo. «Offro io perché te lo meriti.»

«Io non sono spendacciona.»mi lamentai, salendo sul suo SUV e chiudendo lo sportello.

«Certo, come no.»mi prese in giro lui, spettinandomi i capelli. «Ma devo dire che con il vestito da sposa stavi veramente bene!»

Gli feci l'occhiolino. «A tuo parere stavo bene anche con solo il jeans addosso.»

Scoppiammo a ridere entrambi, mentre Tommy usciva dal parcheggio sotterraneo e si immetteva nel traffico.

«Quindi stasera, se andiamo a casa mia, facciamo un set come quello di oggi e ritroviamo quella foto?»ammiccò lui.

Ridacchiai. «Vedremo...»
   
 
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