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Autore: _rei_chan_11_    28/07/2015    2 recensioni
Qual'è il modo migliore di festeggiare la fine di quattro lunghissimi anni di università se non con una bella gita con i propri compagni? E questo è quello che decidono di fare Akira, Takanori, Kouyou, Yuu e Yutaka, cinque amici diplomati da poco. Sarebbe tutto magnifico, se non fosse per quelle strane macche di sangue che compaiono sui muri della casa di vacanza dopo un paio di giorni di alloggio....
" Mi appiattisco contro la parete affrescata, cercando di allontanarmi il più possibile dall'ombra che mi viene incontro. Non posso scappare, sono in trappola. Il profilo affilato di un coltello gocciolante mi fissa e io fisso lui, incapace di fare altro.
-Perchè, Akira...perchè...- mormora una voce incrinata dal pianto, o dalla pazzia. La figura entra nell'unico spiraglio di luce, dato da una finestra rotonda sul soffitto a volta, illuminandosi il viso dalle guance sporche di sangue. Il respiro mi si blocca a metà, fra le labbra e la gola."
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aoi, Kai, Reita, Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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~La mattina dopo mi sveglio con Taka addormentato al mio fianco. Non ricordo perfettamente cosa sia successo ieri, quella misera birretta mi ha steso. Takanori ha ancora indosso la maglia del pigiama, quindi non dovrebbe essere capitato nulla di strano.
-Taka, svegliati!- lo scuoto un po'.
-Mhm, ancora cinque minuti dai...- mugola girandosi dall'altra parte.
-Devi tornare nella tua camera! Cosa vuoi che pensino quei tre se ci trovano sdraiati nello stesso letto in mutande?!- esclamo tirandolo per un braccio, usando la mia scusa più banale per convincerlo ad aprire gli occhi.
-Ma cosa...!-
Salta in piedi in tutta fretta, spostando lo sguardo dal mio petto nudo, alle mie gambe, nello stesso identico stato, alle sue.
-N-noi...non...- balbetta indicando il letto. Mi sa che non ha ancora ben capito la situazione...
-Ma sei fuori di testa?! E in ogni caso, ora ne sentiresti le conseguenze.- ridacchio divertito dalla sua espressione sgomenta. È più forte di me, mi diverte troppo prenderlo in giro. Affettuosamente, è ovvio. Spero che non me ne voglia male...
Mi affaccio alla finestra, sentendo un gran rumore in giardino.
-Ehi ragazzi!- li saluto sventolando una mano.
-Akira, copriti!- sibila Taka accucciandosi leggermente per non farsi vedere.
-Ma smettila, vieni qui!- rido prendendolo da sotto le ascelle e alzandolo trionfante per mostrarlo agli altri:
-Guardate un po' chi è venuto a farmi visita!-
-Ooooh Aki-chan, hai fatto colpo!- mi strilla di rimando Kou inforcando gli occhiali da sole. Rimetto giù Taka e mi appoggio con entrambe le mani alla finestra, costringendolo fra lo stipite e il mio corpo. Gli appoggio il mento sulla testa, aiutato da quei dieci centimetri scarsi che mi ritrovo in più, per poter continuare a guardar fuori.
-A-ki-ra!- sillaba il piccoletto avvampando.
-Stiamo solo scherzando, non ci crede nessuno.- dico rilassato continuando a parlare con gli altri.
-Nah, secondo me non è vero...ammettilo, l'hai pagato per venire con te! Taka non può essere così disperato!- ride Yuu, palesemente scherzando. A quella battutina sarcastica un sorrisino malizioso mi storce il viso.
-Ah sì?- chiedo con aria di sfida. Prendo con una mano il volto di Takanori, stringendogli leggermente le guance e lo avvicino di scatto al mio, lasciando che i miei capelli ci coprano da sguardi indiscreti.
-Stai fermo.- sussurro, muovendo piano la testa, fingendo di baciarlo. Lo lascio andare, inscenando un po' di fiatone e alzo il pollice a Yuu. Lui mi risponde allo stesso modo scoppiando a ridere insieme agli altri.
-Non farlo mai più...- soffia Taka sgusciando sotto il mio avambraccio.
-E dai, Matsumoto, stavo solo scherzando!- butto lì leggero. Ma lui se n'è già andato. Bah, chissene importa...
Mi infilo la prima maglia che trovo e un paio di pantaloncini corti e scendo dagli altri.
-Si è offeso?- mi chiede Kou vedendomi da solo. Annuisco alzando le spalle noncurante. Yutaka spinge verso di me un piattino con una brioche e una tazza di caffè.
-Grazie mamma!- lo prendo in giro. Mi fa la linguaccia e torna a dedicarsi al suo thè caldo. Addento il dolce ripieno di crema, sbriciolando un po' ovunque.
-Sei un disastro, Suzuki!- ride Kou togliendomi qualche briciola dalle labbra con le punta delle dita e spazzolandomi la maglietta.
-Eeh che ci posso fare?- sospiro ridacchiando. Takanori ci raggiunge, stretto in uno dei suoi cardigan, e si siede accanto a Yuu, ben lontano da me. Non avrà mica intenzione di tenermi il muso per tutta la vacanza, vero?
-Dormito bene, Taka?- gli chiede Yuta, allungando anche a lui la colazione.
-Mhm...- mugola. Gli altri tre si guardano con un sopracciglio alzato.
-Beeene...che vogliamo fare oggi?- cerca di sdrammatizzare.
-Io devo allenarmi...- dico.
-Noi due vogliamo pulire il piano terra...è pieno di polvere!- aggiungono Yuu e Kou. Dubito altamente che "vogliano" spazzare tutta casa, probabilmente hanno solo voglia di stare un po' da soli.
-Ok, vi darò una mano...do una ripulita alla cucina. Non vedo l'ora di poterla usare! E tu Taka, che vuoi fare?-
-Credo che me ne starò in giardino a prendere il sole...- mormora guardando verso l'ombra proiettata da qualche albero.
-Molto bene, ci ritroviamo per fare pranzo tutti insieme verso l'una.- Yuta si mette a sbarazzare velocemente.
Lo lasciamo fare, ben coscienti del fatto che se solo provassimo ad aiutarlo ci staccherebbe le dita a morsi. A una a una.
I due piccioncini si dileguano in tutta fretta, parlottando fra di loro. Quando torneremo dentro per il pranzo sarà tutto esattamente come l'abbiamo lasciato, posso scommetterci. Ma, dopotutto, non sono affari miei. Che facciano quel che pare loro. Vado di sopra a recuperare una felpa e una bottiglietta di acqua dal frigo bar in camera, per poi tornare in giardino per un veloce riscaldamento prima di andare a correre.
Percorro il perimetro del boschetto posteriore alla casa, la musica sparata a tutto volume da un paio di auricolari, addentrandomi a ritmo di essa fra gli alberi. Quando il sudore comincia ad imperlarmi la fronte, sebbene abbia già levato il giacchetto, decido di incamminarmi di nuovo verso casa per finire gli esercizi. Se continuo così, entro la fine dell'estate diventerò un culturista!
Man mano che si avvicina l'ora di pranzo, il sole scalda sempre di più. Mi tolgo anche la maglietta e mi stendo a terra per fare addominali e flessioni. Dopo quasi un'ora, vado a sedermi all'ombra, prosciugando la bottiglia di acqua, stremato. Poco lontano da me è seduto Takanori, con un quadernetto poggiato sulle gambe sul quale scrive, o disegna, tutto concentrato. Non c'è nessuno a parte noi fuori. Potrebbe essere il momento adatto per fare pace...
Mi avvicino quatto quatto a lui, gattonando dal mio albero fino al suo.
-Ehi, Taka! Che fai?- sorrido, il più gentilmente possibile. Salta in aria lanciando la matita.
-Mi hai spaventato Akira!- sussurra ripettinandosi con le mani.
-Oh scusa, pensavo mi avessi visto.- ridacchio. Dubito altamente che non mi abbia guardato neanche una volta.
-Quindi? Che stai facendo?- ripeto chinandomi verso il quaderno. Lo richiude di scatto, stringendoselo al petto.
-Non puoi guardare.- borbotta fissandosi i piedi.
-Dai, fammi vedere!- piagnucolo puntellandogli ripetutamente la spalla con un dito. Scuote la testa.
-Almeno dimmi che cos'era...non farmi rimanere con la curiosità...- cerco di convincerlo spingendo il labbro inferiore in fuori.
-Canzoni.- mormora.
-Scrivi anche tu?- chiedo, sinceramente interessato.
-"Anche"?- ripete, guardandomi finalmente in faccia. Annuisco.
-Sì...diciamo, almeno ci provo. Ma non sono mai un granchè.- ammetto. Mi mette fra le mani il blocco, aprendolo circa a metà. Si appoggia alla mio braccio, indicando con un dito una strofa.
-Questa è una delle mie preferite...-
La leggo attentamente, rimendo molto colpito. È...è...davvero profonda, romantica, malinconica, e altri mille aggettivi che non pensavo nemmeno di conoscere, tutto nello stesso tempo!
-Wow Taka! Complimenti, davvero!- esclamo. Come al solito, le sue guance si tingono di un delicato rosa magnolia ma che, con la sua pelle color porcellana, risalta piacevolmente.
-G-grazie...- balbetta guardando in basso.
Le ore passano e, tra qualche canzone a malapena sussurrata da Taka e un paio di bozzetti quattro mani , Yutaka viene a richiamarci all'interno. La tavola è già stata apparecchiata per cinque e una grande pentola di pasta fumante ci attende. Ci sediamo vicini, cominciando subito a mangiare.
-Lasciatene un po' anche per noi, mangioni!- ride Yuta, sedendosi a capotavola.
Ridacchiamo guardandoci di traverso. Il sopracciglio perfettamente depilato di Kouyou si alza lentamente con un sorrisino ad accompagnarlo. Chissà che cosa sta pensando...
-Mhm, Kou mi dai una mano con il giardino questo pomeriggio?- gli chiedo.
-Che cosa dobbiamo fare?-
-Dovremmo dare una tagliatina al prato, togliere quelle due o tre erbacce, inaffiare i fiori sul terrazzo e cambiare la terra ai vasi in giardino.-
-Sembra essere faticoso...- comincia già a lamentarsi.
-Vi do una mano io!- interviene prontamente Yuu. Gli basta sapere di poter avere il suo tesorino sottomano per fargli cambiare idea.
-Ok, ci sto.-
Takanori rimane in cucina a pulire i piatti con Yutaka, mentre noi tre ci armiamo di salopette e attrezzi, pronti per rimettere a nuovo l'esterno.
-Yuu e Kou, voi tagliate il prato mentre io mi occupo dei fiori sul davanzale.- dico battendo le mani per sottolineare l'ordine.
-Ma guarda un po' questo qua...un filo di muscoli in più e già si crede il capetto della situazione!- si lamenta volutamente a voce alta Kouyou.
-Che cosa hai detto femminuccia?- lo prendo in giro tirandogli delicatamente una ciocca di capelli.
-Niente niente!- ridacchia.
-Stai attento, ti tengo d'occhio!- gli do un pugnetto sulla spalla.
Vado a rimettere in ordine i vasi al piano di sopra, tenendo sott'occhio anche gli altri due. Sarà meglio che facciano il loro lavoro o stanotte andrò a svegliarli a secchiate d'acqua gelata alle tre del mattino. Così avranno un buon motivo per lamentarsi della stanchezza!
-Avete finito?- chiedo sfregando le mani l'una contro l'altra per levare la terra.
-Sissignore!- esclamano entrambi mettendosi sull'attenti.
-Perfetto soldatini! Ora tutti giù per terra a strappare le erbacce fra le lastre sotto al vigneto! Su su su! Un! Due! Un! Due!- li comando a bacchetta divertito. Ci inginocchiamo tutti a terra, alla ricerca dei ciuffetti di erba che rovinano l'eleganza di quel bellissimo vigneto. Dopo neanche due minuti Yuu si alza in piedi borbottando:
-Non ce la faccio più. Fa troppo caldo! E mi sta venendo mal di schiena! Io me ne torno dentro con gli altri...-
-Povero vecchietto!- ridiamo entrambi, continuando poi il nostro lavoro in silenzio.
Finiamo di riordinare tutto, dando anche una spazzata alle pietre bollenti a causa del sole. I signori Takashima non potranno di certo lamentarsi. E, chissà, forse cominceranno ad apprezzarmi almeno un po'.
-Spero che non mi sia rimasto il segno della salopette...- mi lamento spostando una spallina per controllare la situazione.
-Anche se fosse? Hai due settimane per prendere tutto il sole che vuoi! Andrà via in men che non si dica! Oh, ma guarda qua...sei tutto sporco di terra!- dice con una risatina pulendomi lo zigomo.
-Uh anche tu!- ghigno passandogli un dito sul naso e lasciandoci una bella traccia.
-Iiiiih! Akira, ti ammazzo!- strilla cominciando a rincorrermi, tenendosi il cappello a falda larga di paglia con le mani per non farlo volare via. Mi fermo solo davanti alla porta di casa, appoggiandomi alle ginocchia con il fiato grosso, lasciandomi raggiungere da Kou.
-Preso!- mi urla nell'orecchio saltandomi in spalla. Gli prendo le gambe, strette intorno alla mia vita, e mi rimetto a correre sghignazzando.
-AAH! Aki! Fermati!- grida aggrappandosi al mio collo con entrambe le braccia.
-Kouyou! Così mi strozzi!- rido rimettendolo giù.
-Che cos'è tutto questo baccano?!- esclama Yutaka aprendo di scatto la porta. Vedendoci tutti scombinati, sporchi di terra fino alla punta delle dita e sudati non può fare a meno di ridacchiare un po' anche lui, prima di spedirci dentro con l'obbligo di farci una lunga doccia.
-E non osate toccare nulla con quelle manacce sudicie! Ho appena pulito.- ci ricorda agitando il dito.
-Sì mamma...- cantileniamo sbuffando. E io che pensavo di potermi divertire...
Ci infiliamo sotto il getto di acqua fresca insieme per risparmiare tempo. Non ci vergogniamo di mostrarci "come mamma ci ha fatti" l'uno davanti all'altro, ci conosciamo da tantissimo tempo e dopo gli allenamenti abbiamo sempre fatto la doccia insieme. Quindi, almeno per noi, non è nulla di strano.
-Ehm Akira? Yutaka mi ha incaricato di portarti gli asciugamani...- sussurra una vocina delicata aprendo piano la porta. Kou si affaccia da una parte della tendina plastificata, di un arancione a dir poco nauseabondo, sorridendo.
-Lasciali pure sul bordo del lavandino.-
-K-kou?!-
-Eh chi è?- chiedo spuntando dall'altra parte.
-E Akira?!-
-Sì?- ridacchiamo insieme.
-S-scusate...io n-non pensavo che voi...me ne vado!- balbetta indietreggiando e sbattendo la porta.
-Ma che gli prende?- chiede Kou continuando a guardare la porta ormai chiusa.
-Bah chi lo capisce quello...- borbotto finendo di togliermi ogni traccia di sapone dai capelli.
Mi avvolgo uno degli asciugamani intorno ai fianchi.
-Naah guarda Kou! Mi è rimasto il segno della tuta!- mi lamento seguendo il contorno dell'abbronzatura con il dito.
-Tranquillo, ho una crema apposta...vieni qui che te la metto.- dice tirando fuori un barattolino verde menta. Si siede sul coperchio del water chiuso e mi spalma il prodotto su tutta la schiena e sul petto.
-Grazie Kou-chan!- sorrido scompigliandogli i capelli umidi.
-Di niente Aki-chan!- cinguetta in risposta prendendo il phon e cominciando ad asciugarsi i capelli, piuttosto lunghi per un ragazzo.  Lo lascio solo, sebbene mi abbia detto più volte che non gli do alcun fastidio, e torno in camera a vestirmi. Do una mano a preparare  la cena, o almeno ci provo, ma ottengo solo una padella da buttare, un bel po' di soffritto bruciato e una mano fasciata.
-Apparecchia la tavola. E cerca di non distruggere niente, goffo che non sei altro.- sospira Yuta ficcandomi fra le braccia una pila di piatti. Borbotto qualcosa di probabilmente incomprensibile, posando sul tavolo all'esterno tutto ciò che mi viene passato dalla cucina. Takanori mi aiuta piegando i tovaglioli in vari graziosi origami che posa al centro di ogni piatto. A me tocca un pesciolino.
-Akira! Puoi andare di sopra a chiamare Kouyou? E già che ci sei vai a buttare giù dal letto Yuu. Quel poltrone si sarà sicuramente addormentato, non lo vedo da ore.- mi chiama Yuta affacciandosi dalla finestra.
-Subito!- grido di risposta mettendo l'ultimo paio di bacchette accanto ai piatti.
-Rimani qua fuori da solo Taka?- gli chiedo alzandomi in piedi.
-Sì...- mormora continuando a piegare, girare ed arricciare i vari animaletti di carta fino a renderli perfetti.
-Sei sicuro?- domando ancora piegando leggermente la testa.
-Ho detto di sì, Akira. Corri pure dal tuo Kou-chan.- dice freddo, stringendo un po' troppo forte un'ala del cigno che stava costruendo.
-Guarda gli hai rotto un'aluccia, ora non potrà più volare.- commento triste.
-Non mi importa...- borbotta appoggiandolo nel piatto di Kouyou.
-Ma basta qualcuno dal tocco magico e gentile, et voilà, il bel cigno potrà tornare a svolazzare.-sussurro rimettendolo a posto. Mi guarda, serrando impercettibilmente le labbra, per poi spiegarle in un sorriso insicuro che va man mano a farsi più certo.
-SUZUKI!- strilla arrabbiato Yutaka vedendomi ancora in giardino a parlare.
-Arrivo arrivo!-
-Torno subito...- mi rivolgo poi a Taka in tono flautato.
Salgo di corsa le scale e spalanco la porta della camera matrimoniale.
-Yuu! Alzati e scendi! Si mangia!- gli urlo saltandogli addosso e prendendo a scuoterlo per farlo svegliare.
-Ma che cazz...Akira!- esclama, prima di vedermi balzare giù dal letto e correre via. Vado in bagno, dove avevo lasciato Kou, e lo ritrovo mentre sperimenta qualche nuovo trucco con l'eyeliner di Taka. Non credo che ne sarà felice...
-Si mangia!- sorrido semplicemente mettendo la testa nella stanza ancora piena di vapore.
-Vengo!- risponde siacquandosi velocemente la faccia per poi seguirmi. Per fortuna è già sceso anche Yuu, con la faccia ancora un po' rimambita di chi è stato svegliato di soprassalto. Cosa che in effetti ho fatto.
-Itadakimasu!- esclama Yutaka con un gran sorriso portando le padelle in tavola. Ceniamo lentamente, parlando del più e del meno.
-Che ne dite di fare un gioco?- chiede Kou rigirandosi fra le dita la bottiglia di birra vuota, che io ho attentamente evitato.
-Che tipo di gioco?- chiede Yuu con un ghigno, improvvisamente interessato.
-Non "quel" tipo di giochi, maniaco. Pensavo al gioco della bottiglia.-
-Ma siamo tutti maschi!- mi lamento. Ricevo solo qualche fulminata e mi limito a stare zitto.
Qualche altra birra viene bevuta e il morale, insieme al tono di voce, si alza di poco.
-Dai gira tu per primo Yuu-chan!-
-Ecco...oh Yutaka, tocca a te. Obbligo o verità?-
-Verità.-
-Sei ancora vergine?-
Tutti sghignazzano divertiti, Yutaka che rosso come un pomodoro borbotta qualcosa a metà fra un "forse" e un "magari".
-Aki tocca a te!- chioccia Kou, più brillo che mai.
-Non potremmo cambiare gioco?-
-No.-
-Ma io...-
Vengo zittito da un paio di labbra morbide e gonfie.
-Ah!- esclamo preso alla sprovvista, diventando incandescente. Nulla di troppo strano, era già successo qualche anno fa, prima che Kou si mettesse con Yuu. Era successo e non mi era piaciuto.
-Kou! Che cosa ti salta in mente!?- strillo mettendomi una mano sulla bocca per evitare altri attacchi.
-Non ti decidevi a stare zitto, così ho trovato una via alternativa.- spiega candidamente sorridendo come un angioletto. Si strofina contro la mia spalla, riempiendomi il naso di capelli esageratamente profumati:
-E dai, non può essere stato così orribile!-
Lancio uno sguardo a Yuu. È già bello che perso nel suo mondo, non sembra essersi accorto di nulla.
-Nah, ma so che puoi fare di meglio.- ghigno dandogli corda e appoggiandomi a lui con un braccio.
-Se vuoi ci riprovo...- sussurra abbassando le palpebre.
-Scemo.- rido schiacciandogli il naso con un dito. So che non tradirebbe mai Yuu, ha un animo troppo puro per fare una cosa del genere, sono sicuro che stia solo scherzando. E, dopotutto lui elargisce baci, abbracci e dolcezze a tutti quanti. In quanto suo migliore amico da tempo immemore dovrei saperlo.
Takanori si alza di colpo, lasciando cadere la sua bottiglia, che va ad infrangersi per terra.
-Io...io vado a dormire!- dice innervosito, correndo dentro.
-Taka?- lo richiamo. Ma che è successo?
-Oh cielo! Guardate che ore sono! Sarà meglio rientrare...- esclama Yutaka guardando il suo orologio da polso. Riportiamo tutto dentro.
-Puliremo domani....io sono troppo stanco.- sbadiglia lanciando i le stoviglie nel lavandino. Annuisco e salgo insieme agli altri per andare a dormire. Mi spoglio e mi infilo sotto alle coperte, chiudendo gli occhi quasi immediatamente. Il rumore delicato della pioggia culla i miei pensieri, inframezzato da qualche tuono non troppo forte. Chissà se pioverà tutte le notti...e chissà se Takanori starà dormendo. Probabilmente in questo momento sarà rintanato nel suo letto, avvolto nel piumone con le mani sulle orecchie cercando di sconfiggere la paura. Scometto che vorrebbe venire da me per farsi proteggere anche questa notte, ma non lo farà. È troppo orgoglioso e stasera deve essere successo qualcosa che gli ha dato particolarmente fastidio, o non si spiegherebbe il suo improvviso nervosismo. Spero solo che riesca a dormire almeno un po'. Mi dispiacerebbe sapere che ha dovuto farsi la notte in bianco a causa di quel suo piccolo ed insignificante problema, che potrebbe essere tranquillamente ovviato bussando un paio di volte alla mia porta. Non mi darebbe troppo fastidio ospitarlo qui un'altra notte, anzi, devo ammettere che mi farebbe quasi piacere. È noioso doversene stare in camera tutti soli ed è molto piacevole svegliarsi il mattino dopo con qualcuno al proprio fianco, che ti sorride e ti da il buongiorno anche se in quel momento vorrebbe solo mandare a quel paese tutto e tutti e ritornare a dormire. Vorrei quasi alzarmi e andare a vedere come sta, ma ho così sonno....

 

 

-Akira...Akira! AKIRA!- mi scuote qualcuno. Non dev'essere molto grande, considerando che le mani gli bastano a malapena per cingermi un braccio.
-Uh?- mormoro sbattendo le palpebre ripetutamente per abituarmi alla luce intensa del sole. Il visino di Takanori sta a cinque centimetri dal mio, le ciglia bagnate di pianto e le guance più pallide che mai.
-Che succede Taka?- chiedo preoccupato alzandomi sui gomiti.
-Kouyou...Kouyou è sparito!- esclama infine.
-Che cosa?!- urlo alzandomi di scatto.
-Yuu stamattina si è svegliato e non l'ha trovato a letto. A pensato che fosse uscito per qualche commissione ma entrambe le macchine sono parcheggiate fuori dove le abbiamo lasciate ieri.- spiega tutto d'un fiato.
-Dove sono gli altri?- chiedo respirando profondamente un paio di volte. In momenti come questi devo stare calmo, non devo farmi sopraffare dai pensieri o dalla paura.
-In cucina.- soffia. Lo faccio scendere dal letto e corriamo di sotto insieme agli altri. Siamo tutti ancora in pigiama, io con i miei boxer, Yuu e la sua T-shirt, Taka con il suo pigiamino con i bottoni e Yuta che si è almeno preso la briga di indossare un accappatoio. Yuu ha gli occhi rossi e i capelli tutti scarmigliati che gli ricadono disordinati sulla schiena. Glieli pettino con le mani, so che lo rilassa ed è quello di cui ha bisogno ora, passandogli di tanto in tanto un fazzoletto per potersi tergere le lacrime.
-Allora...innazitutto, non dobbiamo farci prendere dal panico. Stiamo calmi, Kouyou è adulto e vaccinato, può fare quello che vuole. Sarà uscito per una passeggiata, non c'è bisogno di saltare subito a conclusioni senza senso. Quindi ora Yutaka ci prepara un bel the così ci diamo una calmata, eh?- dico massaggiando le spalle a Yuu, che hanno ricominciato ad alzarsi ed abbassarsi ritmicamente. Yuta annuisce e si mette ai fornelli per scaldare l'acqua. Taka rimane in silenzio per tutto il tempo, fissando il pavimento. Quando Yuu sembra essersi calmato, vado ad inginocchiarmi davanti al piccoletto, per poterlo guardare in faccia.
-Tutto ok?-
-C-credo di sì...- balbetta tremando leggermente.
-Tranquillo, andrà tutto bene.- gli dico dandogli un buffetto sulla guancia.
Dopo una tazza di the caldo e altre rassicurazioni, i pianti si placano.
-Avete già provato a chiamarlo sul cellulare?- chiedo.
-No! Passatemi un telefono!- salta in aria Yuu prendendo il mio cellulare. Compone il numero in tutta fretta, mette il vivavoce e lo lascia squillare per un bel po'. Ma nessuno risponde.
-Cazzo...-
-Io vado a cercarlo.- esclamo spazientito infilandomi una felpa e dei pantaloncini di Yuu abbandonati sul divano.
-Veniamo con te!-
-Dividiamoci in due gruppi, Yuu vieni con me, Taka vai con Akira. Se lo trovate chiamatemi.- propone Yuta. Partiamo a perlustrare tutto il bosco, mentre gli altri due esaminano la zona intorno alla casa e giù dalla collinetta.
-Akira, hai sentito quel rumore?-
-Quale rumore?-
-Era tipo "frush frush"....-
-Forse erano le foglie?-
-No era...Iiiih!-
-E questo invece era il mio cellulare. Dai, togliti, non riesco a rispondere se mi stai in braccio!-
Finalmente Taka torna a terra, lasciandomi le mani libere. Leggo velocemente il messaggio di Yutaka:
"Venite subito sul retro della casa...abbiamo trovato una cosa. È abbastanza inquietante..."
Torniamo sui nostri passi, ritrovando i due amici ad osservare la parete della casa.
-Eccoci...cosa...?-
-Guarda Akira...- mormora Yuu spostandosi. Qualche macchia di sangue sporca tutto quel bianco perfetto. Non è molto, sono solo alcune gocce grandi quanto una monetina, circa all'altezza degli occhi di Yuta.
-È...sangue?- chiede Taka sbiancando.
-Sì...- soffio avvicinandomi. Potremmo sbagliarci, ma cos'altro potrebbe essere? Non riesco a contestualizzarlo....perchè?
-A che pensi?- mi domanda Yuta, vedendomi tutto concentrato a fissare il muro sporco.
-Sto cercando di capire da quanto è lì...e sopratutto come ha fatto ad arrivarci.-
Mi giro verso gli altri e conto mentalmente fino a tre per riordinare i pensieri, prima di rivolgermi a loro:
-Ieri non c'era, ne sono certo. Sono andato a correre al mattino, me ne sarei accorto, ci sono passato davanti tre volte. Sembra essere abbastanta fresco, benchè sia già secco. Inoltre, se notate, non ha un colore vivo, come se fosse slavato ed è colato parecchio. Quindi dovrebbe essere qua da questa notte, dato che ha piovuto. L'unica cosa che non riesco a capire è come faccia a trovarsi così in alto. Se dovesse essere di un animale, l'ipotesi più sensata, sarebbe molto più in basso...-
-Cosa stai cercando di dire?- chiede Yuu, con gli occhi di nuovo lucidi.
-Nulla, sto solo cercando di pensare ordinatamente...- mormoro grattandomi il mento.
-Ragazzi, che ne dite di tornare dentro? Andiamo a dare un'altra occhiata, magari nel frattempo è tornato.- ci spinge gentilmente verso la porta Yutaka.
-Io faccio il giro al piano di sopra.- dice Yuu cominciando a correre su per le scale.
-Io vado a vedere nel solaio.- lo segue Yutaka
-Bene, noi stiamo al pianterreno...- sospiro guardando Takanori, ancora bianco come un cencio.
-Dai, non preoccuparti, risolveremo questa situazione. In un modo o nell'altro.-
Si tuffa fra le mie braccia scoppiando a piangere. Lo abbraccio delicatamente.
-Anche io sono spaventato, non credere...- mormoro.
-Non lo dai a vedere...- sussurra con il muso nella mia felpa.
-Sono diventato bravo a nasconderlo. Le persone cattive sentono l'odore della paura...-
Un'urlo straziante copre i singhiozzi di Takanori. È Yuu.
-Yuu! Cosa succede?- esclamo scattando di sopra. Lo ritrovo aggrappato alla maniglia della porta del bagno, quello con la vasca, che non usiamo mai perchè lo sciaquone non funziona.
-Yuu?- lo chiamo ancora. Si lascia cadere in ginocchio boccheggiando.
-Yuu, che cos-...- le parole mi si bloccano a metà strada, come tante gocce di pioggia che evaporano ancor prima di toccare terra. È una carneficina ciò che mi si presenta davanti agli occhi, non saprei in quale altro modo poter descrivere questa scena raccapricciante. Il corpo di Kou, torturato fino a renderlo quasi irriconoscibile, è posato nella vasca, con un ordine quasi maniacale rispetto alla furia con cui è stato deturpato. Il viso non è stato toccato, eccezzion fatta per le labbra, che sembrano siano state morse con violenza fino a riempirle di tagli. Quelle magnifiche labbra...
-Taka! Non guardare!- urlo vedendolo salire le scale. Rimarrebbe shockato, non voglio costringerlo a quella vista orribile. Ma è troppo tardi. Spalanca occhi e bocca sconvolto, dondolando leggermente avanti e indietro, senza emettere alcun suono. Corro a mettermi dietro di lui, per prenderlo al volo nel caso svenisse. Invece mi cade semplicemente addosso, le gambe di gelatina, incapace di tenersi in piedi, ma ancora cosciente per fortuna. E solo in quel momento si lascia andare. Urla, tanto, aggrappandosi alla mia maglietta. Arriva anche Yutaka che, dopo lo sconvolgimento iniziale, si preoccupa di trascinare Yuu lontano da quella stanza maledetta. Chiudo la porta per fare in modo che nessuno riveda quello spettacolo.
-Taka, andiamo di sotto...- sussurro tendendogli la mano. È seduto per terra, le ginocchia al petto e le braccia a coprirgli la testa, come a volersi proteggere.
-N-non ci riesco Akira...- piagnucola tremando visibilmente.
-Oh, vieni qui...- sospiro prendendolo in braccio e cullandolo piano. Lo porto dagli altri.
-Come sta Yuu?- sillabo solo con le labbra a Yutaka, appoggiando il mento alla spalla di Taka per poter guardare fuori.
-Distrutto.- mi risponde allo stesso modo. Annuisco mortificato. Mi siedo sulla panca accanto agli altri due, Yuu che continua a piangere ininterrottamente lasciandosi scappare qualche lamento del tipo: "Perchè proprio lui?" o "Non se lo meritava...". Takanori non accenna a volermi mollare, quindi lo tengo sulle mie ginocchia, lasciando che si sfoghi sulla mia spalla, cercando di consolare allo stesso momento anche il moro. Non devo farmi sopraffare da tutto in questo momento. Devo rimanere calmo. Hanno bisogno di un punto di riferimento solido, non posso crollare proprio ora.
-Bene...dovremmo pensare a cosa fare.- dico in tono piatto.
-A-akira?- mi interrompe Taka. Rivolgo la mia attenzione a lui.
-N-non mi sento molto bene...ho bisogno di un po' di aria.- boccheggia con il respiro affannoso.
-Vuoi che ti accompagni?-
-No, posso farcela da solo...c-credo.- balbetta smontando dalle mie gambe. Ha il passo ancora un po' infermo.
-Mhm, se hai bisogno chiamami...- mormoro non molto convinto. Speriamo che non svenga prima di riuscire a chiedere aiuto...
-Stavo dicendo...dovremmo chiamare la polizia, almeno per vedere cosa fare con il corpo. E poi direi di tornare difilato a casa. Mi sembra ovvio che ciò che è successo è opera di mano umana, è pericoloso rimanere qui.-
-Mano umana, dici?- ripete Yutaka.
-Che altro potrebbe essere stato? Era tutto troppo preciso e "pulito", in un certo senso. Quasi chirurgico, sotto certi aspetti.- spiego.
-Non lo so, Akira...nulla ha più senso. Non capisco niente...per quanto mi riguarda potrebbe anche essere stato qualcosa di soprannaturale...- sospira abbracciando di nuovo Yuu, dopo un'altro dei suoi ululati che ti incrinano il cuore. Takanori torna dalla sua boccata d'aria, le guance leggermente più rosee.
-Tutto bene?- chiedo riaccogliendolo su di me. Annuisce quieto, accoccolandosi contro il mio petto, il cuore che batte all'impazzata e ancora quel leggero fiatone. Sembra quasi che abbia appena corso...ma credo sia solo dovuto a quella sottospecie di attacco di panico avuto poco fa.
-Passami il cellulare. Chiamo la polizia.- dice Yutaka alzandosi in piedi. Si allontana di qualche passo per poter telefonare con più calma, ritornando poco dopo con la faccia scura.
-Non c'è campo. E i signori Takashima non hanno il telefono fisso qui. Vado in giardino.-
Si avvicina alla porta principale, abbassando lentamente la maniglia. Non scatta niente. Ci riprova.
-Akira?-
-Mhm?-
-Non si apre.-
-Come non si apre?-
-È bloccata. È chiusa a chiave. E le chiavi sono sparite.-


Note:
Fiiiiinito finalmente!
Non potete capire quanto ci abbia messo per scrivere questo capitolo. Come ho ribadito più volte su Twitter, è difficile scrivere una storia horror/thriller..devo fare in modo che tutto abbia senso e che non rimangano domande senza risposta o stiuazioni insensate alla fine. Uff, un lavoraccio...ma per voi questo ed altro pasticcini u.u
Come al solito fatemi sapere che ne pensate ^^
Tenetevi forte per il prossimo capitolo....l'incubo è appena cominciato!
 

  
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