Anime & Manga > Lupin III
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Autore: ThiefOfVoid    29/07/2015    4 recensioni
"Cinque giorni di coma e due arresti cardiaci più tardi mi risvegliai e il mio caro zio, arrivato alla velocità della luce da Tokyo per starmi vicino, mi convinse in qualche strana maniera a lasciare la mia brillante carriera da diagnosta per arruolarmi nell’Interpol. Tre mesi dopo essere stata dimessa lasciai il camice bianco per una divisa. [...] Ho le idee chiare, devo e voglio lasciare l'Interpol"
Un'hacker alle prese con la sua prima missione sotto copertura per conto dell'ICPO. Saprà rimanere distaccata o si lascerà trasportare?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jigen Daisuke, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio un’ora e mezza prima dell’incontro. Sia io che Jigen ci prepariamo in mezz’ora per poi scendere a fare colazione. L’unico oltre noi che è sveglio è Goemon. Dimenticavo di dire che Lupin non ha problemi a lasciarmi dei giorni in più di permanenza ad Atene, se questo può servire a me e a mia madre. E sia lui che Goemon vogliono rimanere al mio fianco, anzi, al nostro fianco, per la durata di questa storia. E come sempre, questo mi rende davvero felice. Comunque, dopo aver fatto colazione alla velocità della luce ci dirigiamo in piazza, anche se ancora è molto presto. Assistiamo al cambio della guardia davanti al palazzo del parlamento e pochi istanti dopo il mio sguardo si sposta, incrociando quello di mia madre. Non è cambiata nemmeno un po’. Ora anche lei porta i capelli corti, seppur in modo più drastico rispetto a me, e come sempre dimostra meno anni di quelli che ha veramente. Nonostante tutto quello che ha passato è raggiante, e i suoi capelli non tinti sfoggiano pochi capelli bianchi in proporzione alla sua età, si può vedere ancora chiaramente il suo castano scuro. Non è mai stata emotiva quanto me, ma con un leggero sorriso mi fa intendere che anche lei è commossa e felice di vedermi. Già, sto iniziando a piangere, quando mai. Non le lascio il tempo di dire niente, l’abbraccio, perché infondo la mamma è sempre la mamma.

Si separiamo solo dopo un lungo istante “Lui è Jigen, non è così?” dice dandomi una gomitata per smorzare la tensione

“C-cosa? Oh, hem, sì, lui è…” dico imbarazzatissima

“Il tuo ragazzo, sì lo so, e so anche che sei andata dritta al sodo figlia mia” non sapevo che mia madre fosse così…così…come posso dire…diretta, ecco

“M-mamma!” sono così rossa che un pomodoro sarebbe geloso di me “Comunque…immagino che tu volessi vedermi anche per farmi sapere qualcosa, non è vero?”

“Sempre perspicace la mia ragazza…bhe ecco, sono coinvolta nel caso di Riez, la CIA lo sta cercando da tempo ormai. E’ un miracolo che mi lascino partecipare, visto che, sì insomma…”

“Non preoccuparti, ho afferrato. Quindi questo significa che se ci vediamo in giro c’è anche lui, esatto?”

“Sì, è esatto. Dovrei essere io a catturarlo, sempre se il mio caro genero non decide di ucciderlo prima che io possa farlo. Comunque devo avvertirvi, è arrivato ad Atene due ore fa, ed è quasi riuscito a trovare voi e gli altri”

Spostando lo sguardo verso il palazzo del parlamento ho quasi l’impressione che il mio cuore abbia saltato un battito. Riez ci tiene sotto tiro con un fucile da cecchino. Probabilmente sta valutando chi di noi uccidere per primo. Siamo in un luogo troppo affollato perché possa ucciderci tutti, già sparare ad uno solo di noi è un grossissimo rischio “Non vorrei contraddirti, ma ci ha già trovati” dico, facendo un piccolo cenno con la testa. Sia Jigen che mia madre guardano in quella direzione senza però spostare il capo.

Jigen tiene d’occhio Riez con molta attenzione, senza però risultare sospetto. Conosce bene i movimenti di un cecchino, e forse è proprio per questo che improvvisamente mi prende per un polso e mi tira a se, facendomi così evitare il colpo sparato da Riez. In piazza scoppia il panico, e come se non bastasse degli agenti di polizia intorno al parlamento ci hanno riconosciuti. Mia madre ci suggerisce che direzione prendere per scappare e riesce a distrarre i poliziotti. Quando ci raggiunge ci dice di seguirla, sa come raggiungere un luogo sicuro, e ci spiega che ha sfruttato la sua presenza nella CIA per fare in modo che la polizia non ci seguisse. Sia io che Jigen ci chiediamo solo come diavolo ha fatto ad entrare nel palazzo del parlamento. Dopo non molto tempo però ci rendiamo conto che Riez non è da solo. Infatti ci sta alle costole e, anche se noi non abbiamo la stessa fortuna, ci sta inseguendo a bordo di un auto, dove c’è anche Gavez. Un sicario qualunque è alla guida, Riez è seduto davanti e ci sta sparando contro con l’aiuto di un secondo sicario che è dietro accanto a Gavez. Poco dopo si aggiungono altre due auto. Decidiamo di dividerci, così che anche loro siano costretti a separarsi. Riez e Gavez decidono di inseguire Jigen. Io sono seguita da Shade e i suoi. Riesco a far perdere le mie tracce e appena sono sicura di non essere più seguita controllo la posizione di Jigen e aggiungo mia madre alla mia mappatura. Entrambi sono fermi nello stesso luogo, e la cosa non mi rassicura affatto. All’improvviso ricevo una chiamata da Lupin.

“Alexis, dovete mettervi al sicuro. Riez ha scoperto dove ci troviamo”

“Fammi capire, è entrato in hotel?”

“Sì, vi stava cercando. Io e Goemon siamo riusciti a nasconderci, ma abbiamo capito subito che quando è uscito stava mirando a voi. Dovete-“

“Mi dispiace Lupin, ma è troppo tardi. Ci ha già attaccati, con l’artiglieria pesante per giunta. Sei ancora in hotel?”

“Devo prenderti il fucile di precisione vero?”

“Esattamente, sai già dov’è. Vi aspetterò qui dove sono ora, anche se non so dove sia ‘qui’. Io intanto cerco di capire dove sono mia madre e Jigen”

Interrompiamo la chiamata e inserisco le loro coordinate, ottenendo così delle immagini via satellite, come quelle di Google Maps. Sono vicini alla costa, e ora sono di nuovo in movimento. E’ ovvio che sono stati catturati, ora li stanno portando su un’isola disabitata, molto vicina ad Atene. Appena Lupin e Goemon arrivano andiamo immediatamente verso la costa e raggiungiamo anche noi l’isola abbandonata. Avvicinandoci alla loro posizione attuale sento che quel verme di Riez si rivolge a mia madre usando il diminutivo, Pam. Faccio segno a Lupin e Goemon, facendogli capire che entrerò in un hotel abbandonato per utilizzare il fucile di precisione, mentre loro decidono di fare da diversivo, così che io riesca a passare inosservata.

“E’ passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo incontrati, Gavez” Lupin esce allo scoperto insieme a Goemon, dialogando come se nulla fosse

I sicari puntano le armi contro di loro “Guarda guarda, ci sei anche tu Lupin, razza d’infame. E ora che la banda originale è al completo posso consumare completamente la mia vendetta. Alla ragazza penseremo successivamente, e state certi che avrà un trattamento speciale”

Riez sorride in maniera maniacale, come al suo solito “Credimi, non dovrai aspettare troppo. Sono certo che Alexis sia già qui, come potrebbe abbandonare delle persone così importanti per lei? A meno che non sia troppo codarda ed egoista”

“Alexis è tutto meno che codarda ed egoista” Jigen non riesce a tenere questo pensiero per se, e lo esprime con un tono pieno di disprezzo

Gavez toglie la sicura alla magnum di Jigen e gliela punta contro “Voi due, gettate le armi se non volete che spari immediatamente a questo traditore con la sua stessa pistola” Lupin e Goemon esitano per un momento, ma sono costretti a fare come dice “E per te mia cara, ho una domanda che ho già posto in passato. Quanto può una persona vivere sapendo che la sua anima gemella è morta per colpa sua? Conterò fino a tre, se non vieni fuori assisterai ad uno spettacolo indimenticabile”

Carico velocemente il fucile, e senza pensarci su nemmeno un secondo prendo la mira e sparo. Il colpo trapassa il cranio di Gavez quando stava quasi per pronunciare il tre. Riez e Shade, poco intelligentemente, danno l’ordine di catturarmi, lasciando campo libero agli altri per liberarsi e riprendersi le armi. Smonto velocemente il fucile, e visto che ormai sono bloccata su questo piano riesco a portarmi giù fino al secondo aiutandomi con i balconi. Mentre cerco di scendere al primo però il mio appiglio cede, ma fortunatamente riesco ad arrivare a terra senza alcun danno. I sicari ci circondano in breve tempo. Sono molti di più di quanto può sembrare e Riez si stava approfittando della confusione per spararmi, ma riesco a disarmarlo e a fargli perdere la pistola. Incredibile ma vero, ho appena messo in grossa difficoltà uno degli assassini più quotati nel mondo criminale. Non può fare altro che darsi alla fuga. Lo inseguo finché non arriva al motoscafo, dove prende la mitragliatrice e inizia a sparare prima che io possa fare qualsiasi cosa. Sono costretta a nascondermi e appena interrompe la sua raffica di proiettili esco allo scoperto, ma ormai è già troppo lontano. Quando mi volto vedo che gli altri si sono già liberati di tutti gli altri sicari. I pochi che hanno ancora la forza di reagire si danno alla fuga, seguiti pian piano dagli altri. Mi assicuro che mia madre e Jigen stiano bene e poi torniamo ad Atene. Quando Lupin fa un commento sulla morte di Gavez, dicendo che in un istante ho messo fine ad uno dei gruppi mafiosi più grandi di New York da sola, mia madre ci fa sapere che non è così. Ha motivo di credere che ora il clan passerà al comando di Riez o di Shade, più probabilmente di Riez. Questo significa che nonostante tutto avremmo ancora tanti fastidiosi pesci piccoli da affrontare per arrivare vivi allo scontro decisivo. Ripenso a come sia riuscito a scappare quando lo avevo quasi in pugno. E’ davvero frustrante. Ma ho promesso a me stessa di non mollare, di andare avanti fino a che non avrò raggiunto lo scopo, e chissà, magari lo raggiungerò insieme a mia madre, formando un duo scoppiettante anche se momentaneo. Perché probabilmente dopo tutto questo anche lei dovrà darmi la caccia. Ma anche qui, come mio zio, lei la prende con filosofia, come una sfida. E’ ancora con noi quando decidiamo di lasciare Atene il più presto possibile, ossia fra poche ore, a bordo del jet privato di Gavez che mia madre è riuscita a far bloccare in aeroporto. Mi spiace solo di non aver visitato come si deve la città, ma non abbiamo altra scelta. E’ ovvio che Riez non si muoverà subito, deve riorganizzare un clan, ristabilendone l’equilibrio. So solo che da ora in poi sarà ancora più accanito e malvagio dopo ciò che ho fatto, ma non ho alcun rimpianto. Certo, non vado fiera di aver ucciso un uomo, e non era esattamente necessario, ma stava per sparare a Jigen, e non ho potuto fare altro se non farmi lasciare guidare dall’istinto, ed esso, guidato anche dal rancore, mi ha portato a compiere quel gesto. Ora l’isola sarà ‘infestata’ dagli agenti dell’Interpol guidati da mio zio, che probabilmente è arrivato qui poco fa…e già deve ripartire. Torneremo a New York, e da lì Goemon partirà per il Giappone. Vuole spendere questo periodo di pausa di circa un mese per la meditazione e per il suo addestramento. Non posso fare altro che ammirare la sua perseveranza, quella perseveranza e quella voglia di perfezionarsi che caratterizzano la cultura samurai. In un certo senso seguo anche io questo precetto, cercando sempre di migliorarmi in tutti i modi possibili, in tutti i campi possibili.
Dopo circa nove o dieci ore di viaggio siamo di nuovo a New York. Salutiamo Goemon, che già un po’ mi manca, e poi finché ne abbiamo la possibilità facciamo la strada con Lupin. Lui starà a casa di Jigen, vicino a Time Square, mentre Jigen starà da me, sulla 24esima. Nonostante io sia molto stanca non posso fare a meno di osservare dopo tanto tempo la città che conoscono come le mie tasche, che per me non ha segreti nonostante sia una megalopoli, che non ha eguali nonostante io riesca sempre a trovare un motivo per amare una città, che sempre mi mancherà nonostante io sia una donna che ama viaggiare. Solamente il giorno dopo torniamo a goderci a pieno la nostra città natale, troppo stanchi per farlo dal primo istante. Non sappiamo bene perché, ma torniamo sul luogo del primo incontro fra Jigen e Lupin, la prima villa di Gavez. Dopo che il clan fu neutralizzato nel periodo in cui Jigen cambiò almeno in parte vita, la villa è diventata proprietà dello Stato, ed ora è in vendita. E’ stata comprata e restituita più di una volta dopo la ristrutturazione grandiosa dei sotterranei, dove Gavez aveva la sua sala delle torture. Molti acquirenti non conoscevano il segreto della villa, e dopo averla comprata la rivendevano allo Stato, terrorizzati da quello che la villa fu un tempo, probabilmente anche guidati dalla superstizione. Quindi non c’è assolutamente nessuno. Periodicamente un addetto viene a controllarne lo stato, ed è sempre impeccabile. Non è rimasto niente di valore all’interno, e anche i vandali preferiscono tenersi lontani da questo posto per paura che la mafia possa tornare da un momento all’altro per riprendersi la villa. Non c’è alcuna sorveglianza, niente di niente. Sempre senza essere certi del motivo scavalchiamo ed entriamo. Jigen ripercorre lentamente i corridoi fino a quello che era lo studio di Gavez, assalito dai ricordi.

“E’ proprio qui che ci siamo incontrati la prima volta, ancora come nemici. Lupin, che ancora agiva da solo, aveva messo gli occhi sullo scrigno di Ermes. La cosa ironica è che era fatto con una lega speciale, e al suo interno conteneva la pergamena per realizzare la lega stessa. Come al solito quando si parla di tesoro i punti di vista sono diversi, e fu proprio questo che diede a Lupin il motivo di rubarlo. Era in quella cassaforte, un tempo nascosta dietro ad un quadro. Si approfittò di una festa e con un perfetto travestimento si intrufolò qui dentro, senza sapere ne accorgersi che ero qui, a fare da guardia del corpo a Gavez…per mia grande sfortuna. Riuscì a sfuggirmi, gettandosi da quella finestra dietro la scrivania. Prima che diventassimo soci volevo ucciderlo, ma non perché me lo avessero chiesto o perché da buon sicario cercavo la vendetta, ma era diventata una questione personale. Per un attimo ho rischiato di distruggere tutti i miei principi. Ma fortunatamente, quando finalmente lasciai da parte l’orgoglio, con il tempo realizzai di aver trovato non solo il giusto socio in affari, ma un amico, o forse un fratello. Nonostante sia un completo idiota a volte, nonostante una volta ci abbia tirato un odioso tiro mancino, niente può portarmi ad abbandonarlo o tradirlo. Non solo è come un fratello, ma gli devo troppo, e basterebbe solo questo per essere fedele a lui e al gruppo. A dire il vero per me, come forse anche per te ormai, non si tratta solo di una banda, Lupin e Goemon sono come una seconda famiglia. Ecco, l’unica con cui non vado esattamente d’accordo è Fujiko, ma questo è più che normale. Conoscendoti sarà lo stesso anche per te”

Volendo essere sempre alla pari decido di raccontargli di come sono finita all’Interpol. Gli racconto del mio ultimo caso con tentato omicidio, di come io mi sia lasciata sopraffare dalla curiosità di una nuova carriera e dalla voglia di trovare l’assassino di mio padre…e poi gli racconto cosa mi ha spinta ad accettare la mia prima e ultima missione sotto copertura, sia lodata la mia voglia di sperimentare. Stiamo per andarcene quando ci accorgiamo che l’addetto statale per il controllo della villa è entrato, così usciamo da qua in una maniera improponibile, alla velocità della luce. Sembriamo due adolescenti allo sbaraglio negli ultimi tempi. Non che la cosa mi dispiaccia, rende la nostra relazione divertente oltre che profonda. Passiamo il resto della giornata a casa, lasciandoci conquistare dal primo capitolo di Assassin’s Creed. Jigen mi fa sentire tremendamente imbranata quando si tratta delle missioni a tempo, dove bisogna inseguire qualche anima sfortunata che poi solitamente finisce per essere uccisa dal protagonista, in questo caso il caro vecchio Altair. E infine serata easy al Jazz Club di Time Square, dove ormai tutti sanno che non siamo solo amici. Le voci girano poco velocemente mi dicono. Torniamo da me e ci addormentiamo entrambi in una manciata di minuti, esausti, ma estremamente soddisfatti per la giornata passata. 

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Angolo autrice

E sì, sono riuscita a pubblicare due capitoli al mese rimanendo puntuale con quello regolare, già. Non chiedetemi come mi sia venuto in mente tutto questo, come al solito non ne ho la più pallida idea. Mi sono lasicata trportare in maniera estrema, e questo è il risultato, accettabile direi. Pensare che fra un mese esatto comincia la nuova seire di Lupin mi fa fangirlizzare di brutto *-* anche se la sigla è discutibile. Spero he queste nuove puntate possano ispirarmi ulteriormente per questa storia, sarebbe fantastico. 
E stranamente non ho molto da dire oggi.
Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo c:
 
  
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