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Autore: lilarose    29/07/2015    4 recensioni
Discleaimer:Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprieta di R. Ikeda.La storia è scritta senza scopo di lucro.
È la prima volta che provo a scrivere.Cerco di ispirarmi all'anime,al manga e al gaiden di Andrè,per riempire i vuoti e colmarli con ciò che io avrei voluto che accadesse.Il raccontoè scritto in prima persona e a seconda del personaggio.
"Ti guardo, non posso fare a meno di vederti bella, di vederti donna, di vederti anche tanto triste, tanto innamorata.
Mi dai le spalle, mentre alla vetrata guardi un tramonto che ti illumina il viso candido e regala ai tuoi capelli riflessi ambrati.Lui è stato qui oggi, non vi ho persi di vista un solo istante
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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~~Oscar]
Quando André mi ha raggiunto la pistola era ancora fumante, quell’uomo riverso a terra sembrava morto.
Ho chiesto subito ad André di togliergli la maschera e abbiamo riconosciuto in lui il giovane che è sempre con Roberspierre, il giornalista Bernard Chatelet.  L’abbiamo portato a casa, perché ferito ad una spalla. Avrà bisogno di un po’di tempo per riprendersi, nel frattempo voglio capire per chi opera e cosa a che fare col Duca d’Orlèans.
Arrivati a casa lo abbiamo sistemato in una camera per gli ospiti, anche troppo per un comune ladro che ha ferito gravemente l’occhio di  André.
Mentre torniamo al piano di sotto, André arresta il suo passo, una mano a reggersi la testa.
<< Che ti succede, non stai bene André? >>
<< No, mi gira solo un po’ la testa. >>
<< Vai pure a distenderti in camera tua, nel frattempo mando  qualcuno a chiamare il dottore. >>
Per sicurezza lo accompagno fino al suo letto, prima di uscire dalla stanza mi fermo a guardarlo, ha gli occhi chiusi, mi sembra di vederlo per la prima volta, vorrei dirgli qualcosa ma le parole muoiono con un sospiro nelle mie labbra. Ma è lui a rompere il silenzio, inaspettatamente.
<< Grazie Oscar, grazie per quello che stai facendo per me. >>
<< André ma cosa dici? Sono io che dovrei ringraziarti. Tu ci sei sempre per me, io so che posso fare tutto quello che voglio, perché ci sei tu con me. Spesso ti ho dato dei problemi, ma so che posso muovermi come voglio perché tu mi segui come un’ombra. [*] Quindi sono io che devo ringraziarti,  adesso vado hai bisogno di un dottore. >>
                                 ******************
Quando il Dottore ha visitato André ha detto che il suo occhio sinistro è ormai irrecuperabile, che non avrebbe dovuto togliersi la benda. Il cuore mi si è lacerato, lui ha tralasciato tutto per venire ancora una volta in mio soccorso, la responsabile di tutto ciò sono io per prima.  Tuttavia la rabbia mista al dispiacere, muove in me il desiderio di vendetta : salgo le scale in fretta e con la spada sono pronta a mettere fine alla vita di quel misero ladro, o quantomeno a procuragli lo stesso dolore di cui è stato vittima  André. L’uomo mi guarda impietrito e inerme, ha sicuramente capito le mie intenzioni.
Una voce mi ferma, la voce di André, la voce calda e pacata che conosco.
<< Oscar fermati, non farlo, non servirebbe a nulla. >>
Abbasso l’arma, mi sento sconfitta, non posso farlo, André ha ragione: un ufficiale non dovrebbe mai farsi guidare dai sentimenti nelle sue scelte. Non mi resta altro da fare che consegnarlo  alle  autorità.
Lasciamo la stanza e ci dirigiamo al piano terra, Andrè ha detto che vuole parlami, ha un’aria preoccupata. Così lo sollecito cercando di metterloa suo agio.
 << Dimmi pure André, ti ascolto. >>
<< Senti Oscar, mi resta sempre l’occhio destro, posso ancora vedere la luce del sole, le persone, sì in fondo non è cambiato molto nella mia vita, sei sicura di voler consegnare alle autorità il Cavaliere nero? In fondo ha fatto molto per i poveri sono loro a morire di fame, non di certo i nobili, la nobiltà non fa niente per i poveri mentre lui ha fatto davvero molto. >>
Questo tuo pensiero mi lascia spiazzata, credevo avessimo le stesse idee, che camminassimo di pari passo verso gli stessi ideali, ma forse non si possono negare le proprie origini e i tuoi pensieri lo dimostrano, nel dubbio mi lascio guidare dal mio impulso di fedeltà al mio rango. Ma forse non è solo questo, forse è il fatto che quell’uomo che giace ferito in un letto , avrà sempre due occhi per guardare le meraviglie del mondo, mentre ha privato te di uno smeraldo prezioso, ti ha deturpato. Questa cosa  mi ferisce, la ferita che hai sull’occhio è la stessa che ha fatto a me sul cuore, ma questo non posso dirtelo, non posso perché io sono un soldato e agisco da soldato, sono un uomo e devo prendere decisioni da uomo.

<< Ma ti rendi conto di cosa dici André?! Stai parlando in favore dell’uomo che ti ha privato per sempre dell’occhio sinistro!!! E poi… si tratta di un volgare ladro. >>
<< Allora ti chiedo scusa Oscar, avevo dimenticato per un momento che lavoro per una famiglia nobile e che voi certi discorsi non li capirete mai e poi mai, devo ammetterlo a volte sono proprio un illuso, ti prego di scusarmi Oscar. >>
Lasci mestamente la stanza, e  un mare di pensieri inizia a ondeggiare nella mia mente. Non so più qual è la decisione giusta, una parte di me sa che sarebbe giusto lasciarlo libero, un’altra parte chiede giustizia, vendetta.
Con la testa tra le mani cerco di fermare i pensieri, ripenso alle tue parole. Sei leale tu André, fedele ai tuoi principi ma anche a questa famiglia, nonostante ciò non hai mai timore di dire quello che pensi. Ti conosco come un uomo giusto e voglio credere in ciò che credi, voglio fidarmi di te.
La luce del tramonto rischiara la sera, affianco la carrozza che trasporta Il Cavaliere Nero.
<< Questa carrozza ti condurrà  a Parigi, lì sarai accolto da una certa Rosalie alla quale ho scritto di te. >>
Mi ringrazia, gli ho detto con molta fierezza che è André che deve ringraziare e non me. Soltanto lui ha dimostrato di essere un vero uomo .
[*] frase del manga, usata da me in un altro momento della storia.
 Nella mia storia l'amose di Oscar per  ANdrè cresce silente nel tempo, ma è un fiore che deve sbocciare ma c'è sempre stato, mi piace pensare così perchè altrimenti le sue scelte mi sanno troppo di ripiego.

 

 

   
 
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