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Autore: StormyPhoenix    30/07/2015    4 recensioni
Nulla inganna più dell'apparenza, e vale anche per Ashley Purdy che sotto la patina dell'uomo sicuro di sé, affascinante e donnaiolo nasconde la parte più fragile di sé...
Ho la fama di donnaiolo impenitente, ma quasi nessuno, eccetto i miei amici più stretti che sono anche i miei colleghi di band, si preoccupa di scoprire cosa cela la mia immagine. [...] Ma se si scavasse più in fondo e si oltrepassasse la mia immagine, verrebbe fuori dell'altro [...]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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E rieccomi qui ad aggiornare! :D
Volevo aspettare qualche altra eventuale recensione prima di aggiornare, e così è successo, quindi ecco qui il nuovo capitolo!
In realtà il pezzo importante di cui parlavo nelle note d'autore dello scorso capitolo non è ancora qui, ma già si percepisce qualcosa... e più di questo non posso dirvi, se no vi rovino la sorpresa :B
Grazie a tutti i lettori e i recensori che mi seguono!
Buona lettura <3
Brani consigliati per la lettura: Boys Like Girls, Thunder (acoustic, per l'ultimo pezzo)






«Su, diamo inizio alla serata di karaoke!» strepita Christian, arrivando in corsa sul divano; fa cadere tutti e fanno un'ammucchiata.
L'apripista, quasi ovvio, è Andy che si esibisce nella sua versione di Fiend Club dei Misfits, una canzone che ricordo bene di aver sentito al party a tema quando ho incontrato Ashley, e a fine canzone mi sbraccio in stile fangirl... è pur sempre un cantante famoso che apprezzo, eh!
Dopo di lui si offre Christian, che quasi strappa il microfono dalla mano del cantante e sceglie di provare a cantare Livin' on a prayer dei Bon Jovi; non riesco a trattenere le risate, poiché ogni tanto prende qualche piccola stecca e lui stesso a tratti fatica a cantare perché gli viene da ridere.
«Grande Chris!» esulto a fine canzone e batto il cinque e lui ricambia, entusiasta.
«Sotto a chi tocca!» fa Andy, invitando il prossimo cantante con un gesto della mano.
«Eccomi!» salta su Ashley, poi allarga le braccia, quasi fosse una celebrità che raccoglie applausi; la canzone da lui scelta è Sex action degli L.A. Guns, e appena finisce ne canticchia un'altra giusto per farci ridere, Party like a rockstar, raccontandomi poi che la cantò casualmente tempo fa, durante un'intervista, con una tipa dalle unghie lunghissime e stranissime, dopo aver improvvisato un pezzo di Everytime you go away di Paul Young.
«Insomma ti sei divertito quella volta, eh?» replico, dandogli un piccolo pugno contro un braccio.
«Moltissimo!» mi risponde per le rime, con una smorfia buffa.
«Su Jinxx, facci sentire qualcosa!» acclama Christian, battendo le mani tutto eccitato.
«E va beeene» Jinxx si alza finalmente dal suo posto e si accinge ad esibirsi. «Se per caso stono non lanciatemi i pomodori, vi prego!»
Sceglie Crazy train di Ozzy Osbourne dall'immensa lista di brani e la canta davvero per benino.
«Grazie, troppo gentili, meno male che non mi avete linciato» commenta alla fine del brano, con un inchino scherzoso. «Se avessi avuto la chitarra l'avrei anche suonata, ma meglio evitare, non voglio sembrare uno spaccone.»
«Jaaaaakey» chiama Andy, quasi canticchiando. «Non vorrai provare a sottrarti!»
«Figurati se ci riesco, se mi rifiuto come minimo mi costringete o mi saltate addosso» Jake sembra rassegnato, ma in realtà sorride a trentadue denti; si alza e ci regala la sua versione di Nothing else matters dei Metallica.
«Anche io mi associo a quello che ha detto prima Jinxx a proposito della chitarra, comunque» aggiunge, ridendo, prima di tornare al suo posto.
«E ora... Aaaamber!»
«Oddio, devo proprio?» improvvisamente mi si forma un magone. Non sono abituata a cantare in pubblico, mi sale sempre una grande ansia...
«Certo che devi!» afferma Christian. «Se no mi ritengo offeso!»
«Non è giusto però, così mi ricatti» protesto, cercando di fargli lo sguardo da Gatto con gli stivali. «E va bene, hai vinto, ti accontento» mi arrendo; mi alzo a prendere il microfono e scorro un po' la lista delle canzoni, alla ricerca di un brano cantabile per me.
«Possibile che non abbiate nulla di facile da cantare per una ragazza?» brontolo, poi mi capita sott'occhio un brano interessante, Make me wanna die dei The Pretty Reckless.
Il magone diminuisce mentre canto, sebbene rimanga percepibile, ma cerco di controllarmi il più possibile per non bloccarmi.
A fine canzone i cinque rimangono per qualche secondo in silenzio e mi sento parecchio osservata, poi prorompono in urla e applausi... mi stanno prendendo in giro oppure no?
«Esagerati, sono davvero stata così brava?»
«Decisamente! Hai una voce notevole, ragazza» commenta Andy, annuendo più volte, e i suoi colleghi ripetono il gesto.
«Ommioddio, ho cantato davanti ad una band famosa che ha anche apprezzato» biascico, coprendomi la faccia per non far vedere il mio colorito da peperone.
L'improvvisata "Corrida" continua, con l'aggiunta di altro cibo, altra Coca Cola e altre birre. Nelle pause ci inventiamo i giochi e gli scherzi più strani e idioti che riusciamo a trovare: ingaggiamo battaglie con pezzi dei cartoni ormai vuoti, tiri a segno con i tappi delle bottiglie e poi, tra gridolini e risatine, saccheggiamo alcune piante sul terrazzo e ne facciamo una corona floreale improvvisata da mettere in testa a qualche malcapitato per ridere un po'. 
Alle due di notte, ormai, Christian ronfa a metà tra il divano e il pavimento insieme a Jinxx, Jake ed Andy scherzano dandosi palpatine a vicenda e ridacchiando furiosamente ed Ashley, seduto sul pavimento, giace abbandonato contro il divano, come del resto anche io. Ho in circolo una quantità di alcol sufficiente a farmi sentire stordita e, prima di riuscire a fare una qualsiasi cosa, sprofondo nel sonno.

Riapro gli occhi e ben poco passa prima che io mi accorga di aver dormito, di nuovo, in un posto che non è casa mia.
Metto a fuoco l'ambiente circostante, ancora nella penombra del primo mattino, e capisco di non essere nemmeno nel salotto della sera prima: sono in una stanza di letto, probabilmente al piano di sopra, tappezzata di poster di band e di ragazze in bikini succinti. Deve essere la stanza di Ashley, come minimo.
Sposto lo sguardo e ho come un déjà vu: Ashley dormiente e senza maglietta nello stesso letto in cui sono io. 
È vicino, troppo vicino... avvampo violentemente.
In momenti come questi, in cui sono ancora rimbambita dal sonno e dagli alcolici, la presenza di Ashley è per me un qualcosa che mi fa provare inquietitudine per la sua vicinanza e piacere perché la apprezzo, mi piacciono il suo calore e il suo profumo. 
Ho dormito più volte con un amico che col mio ragazzo... la cosa mi fa quasi ridere, è paradossale ma è indicativa anche di come ognuno dei due mi fa sentire a mio agio: Ashley del tutto, Matt quasi per niente, soprattutto ultimamente.
Le mie riflessioni si interrompono quando percepisco che il bruno si sta muovendo e richiudo gli occhi, rapida, fingendo di dormire. Improvvisamente avverto un calore e qualcosa di morbido e caldo; socchiudo gli occhi e scorgo le clavicole di Ashley troppo poco distanti dal mio naso, oltre a sentire un leggero soffio che mi solletica i capelli ad intervalli regolari e il suo braccio poggiato a peso morto sul mio fianco... mi ha abbracciata. Sento come se avessi delle fiamme accese proprio sul viso. Mi muovo un poco, ma la presa si serra e mi ritrovo con una guancia premuta contro il suo sterno... insomma, dalla padella alla brace.
Per qualche minuto cerco di respirare lentamente, temendo quasi che lui possa sentire il cuore che mi martella nella cassa toracica, poi sposto leggermente il viso e appoggio l'orecchio al suo petto; il suo battito, lento e regolare, mi trasmette istantaneamente una sensazione di tranquillità e mi rilassa a tal punto che chiudo gli occhi e risprofondo nel sonno.
  
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