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Autore: ophelia_5    30/07/2015    0 recensioni
Cosa duccederebbe se per una volta tutti i tuoi sogni si stessero realizzando? Se la persona fatta a posta per te si presentasse con l'aspetto di uno dei cantanti più famosi del momento? Andrebbe veramente tutto come avevi immaginato?
La storia di una ragazza come tante che con un po' di coraggio riuscirà ad attraversare una vita che non sente sua
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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C H A P T E R    I
Once in a Lifetime.


*
“Quindi era questa l'aria Londinese di cui tutti parlano” pensò Giorgia non appena mise la testa fuori dal portellone dell'aereo ormai atterrato. Scese a grandi passi gli scalini e sentì il calore, tramite le scarpe sottili, dell'asfalto riscaldato dal sole splendente di Agosto, un Agosto stranamente caldo per l'Inghilterra.


 

«Siamo arrivati finalmente!» disse una voce dietro di lei


 

Era quella di Laura, una ragazza che aveva conosciuto sull'aereo. Giorgia le fece un sorriso mentre si voltava a guardare ancora una volta l'aereo fermo. Non le sembrava vero, tutti i suoi sogni più grandi si stavano realizzando uno dopo l'altro: essere lì, in quella che sentiva la sua città, per fare la cosa che amava più al mondo mangiare cantare!
Quando sua madre e suo padre le avevano detto che quest'anno avrebbe avuto la possibilità di frequentare quel campo di musica che lei tanto bramava da anni non le sembrava vero. Per un momento aveva pensato di svenire quando il cuore ha cominciato a battere all'impazzata e gli occhi avevano cominciato ad appannarsi come un vetro in inverno.
Ma poi aveva cominciato ad urlare con una voce che non le sembrava nemmeno la sua e a saltare per tutta la casa quindi aveva capito che andava tutto bene.
A questo campo non solo aveva la possibilità di conoscere gente nuova, di parlare inglese 24h o studiare come se stesse in una vera e proprio scuola londinese, pensare, mangiare e vestirsi come una ragazza del colledge qualsiasi ma poteva anche coltivare la sua passione per il canto e per la musica in generale. Infatti erano previste qualcosa come 5 ore di musica ogni giorno divise in composizione, strumento, musica d'insieme ed esecuzione ed interpretazione. Aveva scelto come strumenti, oltre alla sua voce, chitarra e violino poiché erano gli unici strumenti che era in grado di suonare davvero bene e perché voleva concentrarsi sopratutto sul canto. D'altronde se l'avevano presa per far parte di quel campo qualche dote canora doveva anche avercela no? Altrimenti non sarebbe passata giusto? GIUSTO?
Ad un tratto venne risvegliata dai suoi pensieri, una stretta forte le stava tirando la spessa cosa di capelli rosa come per richiamarla, era Alice, la sua donna, quella persona che si dice "la conosco come le mie tasche", ed era proprio così. Erano grandi amiche da ormai 6 anni, da quando quel primo giorno di prima media si erano strette la mano e ne avevano passate veramente tante in questi anni e sapere che lei sarebbe stata al suo fianco anche questa volta la faceva non solo sentire al sicuro e tranquilla, ma mille volte più elettrizzata e pronta a correre.

«Hai finito di guardare l'aereo? Guarda che ci lasciano qua!» disse indicando un gruppo di gente a un po' di metri da loro

In effetti tutte le altre ragazze italiane del loro gruppo stavano seguendo una donna con un cartello con su scritto "Music Campus London". AH. Le due ragazze cominciarono a correre per raggiungere gli altri ridendo.

**

Dopo circa 30 minuti dall'aeroporto tutti i ragazzi, ai quali si erano aggiunti anche altre persone provenienti da altri paesi, erano al campus, smistati in camere da 4 persone, e si avviavano nelle relative camere, appunto, per disfare le enormi valigie.
Alice e Giorgia erano capitate con altre due ragazze Italiane, che avevano volato con loro: Ilaria e Alessia, non le avevano notate sull'aereo ma ora che camminavano insieme per i corridoi dirette verso la loro stanza avevano cominciato a parlare.

«Allora come vi sentite? Emozionate?» disse Alessia per attaccare il discorso
«Assolutamente, non vedo l'ora di iniziare» le rispose Giorgia con aria concentrata e trepidante
«Oh anche io, cosa abbiamo alle 16? non ho capito bene, il mio inglese è un po' arrugginito» Ilaria aveva un sorriso bianchissimo
«Abbiamo le Jam, cioè dobbiamo cantare come vogliamo per far vedere a che livello siamo ai professori che ci seguiranno e poi ci divideranno in classi credo.» le spiegò Giorgia
«Ah, solo a me sta salendo un po' d'ansia?»
«Perché non cantiamo insieme? Almeno sarà più facile in gruppo non credete?» disse Alice dal nulla

Giorgia si voltò verso di lei stupita, di solito prima di parlare con uno sconosciuto ci metteva ore, era sempre lei a fare il primo passo per farla interagire.

«Oh si io ve ne sarei grata, veramente!» disse Alessia, sembrava la più preoccupata

Giorgia non era esattamente quella che si potrebbe definire "bestia da palcoscenico" anzi, di solito era così timida che non riusciva nemmeno a canticchiare una melodia davanti a qualcun altro senza arrossire vertiginosamente, ma dopo essere stata selezionata la sua autostima era salita, e avere la sicurezza di non andare da sola la faceva stare meglio.

Dopo essersi sistemate si ritrovarono tutte e 4 in una sala comune del campus

«Allora, avete pensato a cosa cantare?» chiese Ilaria

I lunghi capelli neri le ricadevano sulle spalle e le arrivavano sotto il seno dove prendevano una forma arrotondata anche se per il resto della lunghezza erano dritti come spaghetti. Gli occhi castani erano contornati da una fitta linea di eyeliner e da un paio di pesanti occhiali neri che però non nascondevano le forme delicate e aggraziate del viso, la pelle pallida come un fantasma sembrava quasi di porcellana, come anche le labbra carnose e perfettamente idratate. Giorgia guardandole con attenzione si sentì un po' invidiosa, la sua bocca non aveva niente di speciale, era sottile (quasi inesistente) ed era perennemente screpolata. Lei non amava truccarsi, anche se se la cavava bene, ma di solito preferiva restare leggera disegnandosi solo le sopracciglia e mettendo del mascara quando ne aveva voglia. I suoi, di capelli, erano rovinati (dopo la decolorazione che avevano subito) ed erano rosa più o meno dall'altezza delle orecchie fino all'ombelico dove arrivavano. Per il resto erano castani, spesso legati in una coda o ancora meglio in trecce di ogni tipo. Era alta e snella, i fianchi generosi ma non troppo e il seno... beh inesistente. L'opposto di Ilaria e Alice che invece erano abbastanza prosperose per quanto riguardava il seno e minute nella parte inferiore. Alessia invece era perfettamente proporzionata, il fisico asciutto e allenato e la pelle abbronzata con i capelli e gli occhi castani chiarissimi che sembravano quasi gialli.

«Beh io ho gusti musicali un po' strani -disse Giorgia, quasi per scusarsi- quindi decidete voi per me è uguale!»
«In che senso strani?»
«Ascolta praticamente solo band sconosciute e sopratutto indie inglesi» intervenne Alice, Giorgia le lanciò un'occhiataccia
«Tipo?»
«Hem non so... the 1975, Arctic Monkeys, Bastille... Però adoro Ed Sheeran, quello lo conoscete di sicuro!»
«Mai sentiti, beh a parte Ed, piace molto anche a me» disse Ilaria
«Nessuna di voi due ascolta gli One Direction? Noi li adoriamo»

Giorgia scoppiò in una risata fragorosa guardando Alice, che però era stata interpretata male così si sbrigò a correggersi

«No, rido perché Alice li adora ma io proprio...»
«Non è vero! Tu sei la prima a sentirli, vuoi solo fare la dura ma piacciono anche a te, pur non seguendoli»
«Ok si mi piacciono alcune canzoni, molte visto che qualche anno fa piacevano molto anche a me, ma non so niente della loro vita privata quindi non chiedetemi cose» disse Giorgia ridendo
«Tranquille ragazze, in questo mese la convertiremo» disse Alice in tono consolatorio ad Ilaria e Alessia che risero e si lanciarono uno sguardo d'intesa
«Allora che ne dite di cominciare facendo proprio una loro canzone?» propose Alessia
«SI!» gridò Alice visibilmente emozionata
«Ok ma una che conosco»
«READY TO RUN!»
«Uhm si potrebbe andare bene..» disse Giorgia quasi persa nell'agitazione generale, in realtà sapeva bene quella canzone e vi era molto legata e Alice lo sapeva, per quello l'aveva proposta.

**

Due ore dopo erano tutti nel teatro del colledge dove i professori erano seduti ai classici banconi che si vedono in quei telefilm dove i protagonisti fanno i provini per entrare nei club di canto. Infatti sembrava di essere proprio in uno di quei telefilm, e la cosa buttava non poca ansia.
Una donna, la stessa che le aveva prese all'aeroporto, prese un microfono e si schiarì la voce, poi cominciò a parlare in inglese.

«Buonasera a tutti ragazzi e ragazze! Io sono la direttrice di questo colledge che vi ospiterà per il prossimo mese, vi voglio ringraziare dal profondo per essere qui e per aver deciso di aderire all'iniziativa una volta selezionati. Vi auguro una buona permanenza e spero che vi divertiate al massimo, per qualsiasi cosa il mio ufficio...»

E cominciò poi ad elencare una serie di regole e di cose da fare e da dire, luoghi, stanze, biblioteche delle quali a Giorgia non importava molto al momento, era più impegnata a vedere le facce sconvolte delle ragazze nelle file davanti alla sua che si voltavano freneticamente cercando per tutta la stanza con lo sguardo qualcuno o qualcosa.

«Per le persone che sono arrivate in ritardo: come ho detto prima alle persone che erano già all'interno del teatro quest'oggi abbiamo degli ospiti speciali, delle star, che sono tornate dal tour recentemente e che, avendo finanziato questa associazione, si sono presi l'incarico di venirvi a valutare e a darvi dei loro personali consigli, ma vi svelerò la loro identità alla fine delle esibizioni poichè non voglio agitarvi, comunque sono già qui dietro le quinte»

"AH GIUSTO PER NON AGITARCI" pensò Giorgia, ok era decisamente agitata. Perché facevano queste cose? Non potevano provarla in questo modo già dal primo giorno. E se sbagliava qualcosa? nononononono-


**

«Siete voi Georgia, Alis, Ilarìa e Alesìa?» disse un uomo che ci si era avvicinato durante una delle ultime esibizioni con un accento inglese fortissimo, ovviamente doveva essere parte dello staff del campus
«Si -disse Giorgia irrigidendosi- perché?»
«Toca a voì!»

Giorgia si chiese per una frazione di tempo perché non parlasse Inglese se gli riusciva tanto male l'Italiano, poi si ripeté in testa le parole che aveva detto e... COSA? TOCCAVA A CHI? le mani le cominciarono a tremare.

«Pinkiepie stai calma, ti trema la coda» disse Alice vedendola in difficoltà accarezzandole la schiena per calmarla
«Io muoio così Alice, capisci?» disse mentre si avviavano verso le quinte

Arrivate lì si posizionarono tra la seconda e la terza quinta aspettando che il gruppo prima di loro finisse la loro versione di El Perdon, una canzone di Enrique Iglesias che quest'estate andava tanto, anche se forse lo spagnolo non era proprio una buona scelta per loro.
Giorgia si guardò nervosamente intorno per cercare una possibile via di fuga. Ad un tratto nella totale oscurità che c'era dietro il palco vide due occhi che lampeggiavano, risplendevano di una luce così forte che si chiese quasi se fossero umani. Un verde acceso, circondato da capelli castani scuri, mossi, che incorniciavano un viso duro che le stava osservando. Vi erano anche altri volti accanto ma Giorgia riusciva solo a vedere quello, il cuo sguardo la percorreva in quel momento. Assottigliò gli occhi a due fessure per cercare di mettere a fuoco il volto ma in quel momento si sentì tirare verso il palco da Alice.

«Hi! Hem.. I'm Alessia and thos are Giorgia, Alice and Ilaria» disse indicandoci una alla volta
«We're going to sing "Ready To Run" by One Direction and... yes..»

Ci posizionammo in circolo con un microfono ciascuna, prendendo in giro con lo sguardo Alessia visibilmente imbarazzata per la brillante presentazione.

"There is a lightining in your eyes I can’t deny,
then there is me inside a sinking boat running out of time
without you i’ll never make it out alive
but I know, yes I know, we’ll be alright.."


Le era stato detto di fare le parti di Harry e Zayn poichè aveva il timbro di voce a metà tra i due, anche se non le sembrava, ogni volta che qualcuno le faceva una sorta di complimento trovava sempre qualcosa da obbiettare. Tipo il fatto che Alice avesse la voce molto più simile a quella di Zayn rispetto a lei. Comunque lei aveva deciso di fare la parte di Louis perché "ci era più affezionata", anche perché così avrebbe potuto farle qualche controcanto rispettando la linea della canzone, lavoravano veramente bene insieme, ma anche con Alessia e Ilaria il risultato non cambiava, anzi migliorava. Venne fuori una bella armonia, sopratutto nelle parti degli ultimi ritornelli. Alla fine era diventato un divertimento a l'ansia era sparita.
Non appena ebbero finito nel teatro ci fu un grande applauso con anche delle grida di approvazione. Giorgia non sapeva se anche agli altri c'era stata la stessa reazione, non ci aveva fatto quasi caso, ma quella sensazione le piaceva e quasi quasi ci si poteva fare l'abitudine.

«Oh wow very good girls! Lavorate bene inseme» ancora quell'Italiano arrancante

«Bene -la donna tornò a parlare mentre le quattro ragazze tornavano al loro posto- con questa esibizione si conclude questa prima jem. Ora direi che siamo pronti ad accogliere i nostri ospiti. Ragazzi date un caloroso benvenuto a Liam, Harry, Louis e Niall»

Nel teatro ci fu un attimo di silenzio tombale, giusto il tempo per assimilare quei nomi e per rendersi conto che si, si trattava effettivamente degli One Direction, e tutto intorno a Giorgia esplose in una cosa contorta. Un insieme di urla, pianti, applausi e respiri pesanti.
Giorgia sorrise piacevolmente colpita, quegli occhi le sembravano familiari, e quando li rivide sul palco, sotto la luce, capì che non si era sbagliata. Harry guardava la folla sorridendo e salutando con la mano, mentre gli altri quattro applaudivano e sorridevano di rimando al pubblico.

«NON RESPIRO PIU' AIUTO»

Giorgia si era persa di nuovo nei suoi pensieri, si accorse appena in tempo che le sue tre amiche stavano entrando in iperventilazione e stavano saltando sulle poltrone.


 

|| ANGOLO AUTRICE ||     

Saaaalve cuoricini, fatemi innanzitutto scusare per la lunghezza spropositata ma non potevo proprio spezzarlo questo primo capitolo, spero di non avervi annoiato e spero che i prossimi saranno più brevi e concisi
Detto ciò vi voglio ringraziare per aver letto, e spero vi sia piasciuto, se è così fatemelo sapere con qualche bella recensione, datemi consigli pareri eccetera
Durante i capitoli potete suggerirmi delle ship se volete, o potete dirmi cosa vi aspettate che succeda!
Un bacio a tutti voi, Giorgia <33


 
   
 
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