Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: 50shadesofLOTS_Always    31/07/2015    1 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pochi giorni dopo... 

É stata una settimana d'inferno. Le lezioni di danza sembravano non finire mai. Montare la coreografia non é stato semplice neanche per Andrea,che ora fa' un cenno all'autista che ci apre le porte del bus. Uno ad uno saliamo sul mezzo. Io e Marco per ultimi e troviamo posto in terza fila. Gli cedo il posto al finestrino,il mio preferito. "Per lui puoi fare un'eccezione",trilla la mia vocina. Sorrido fra me mentre lo aiuto a sedersi. Mi siedo accanto a lui << Hai gli antidolorifici? - annuisce e stringe i denti - Devo abbassarti il sedile? >>. Annuisce di nuovo,guardandomi negli occhi. Mentre Andrea fa' l'appello,mi sporgo sul fianco di Marco verso il finestrino,in cerca della leva per lo schienale del sedile. La trovo e la tiro,posando una mano sullo schienale,vicino alla sua testa << Non capisco perché sei voluto venire,sapendo di avere due costole incrinate e un polso fratturato? >> borbotto aspramente quasi piú rivolta a me stessa che a lui << Lo dipingi come una tragedia... - gli rivolgo un'occhiata torva - E poi mi sarei mai potuto perdere l'assolo della mia ragazza? >>. Lo guardo negli occhi,restando chinata su di lui con una mano sullo schienale per non cadergli addosso << E cosí sono la tua ragazza... Credevo di essere una testa incasinata >> mormoro fingendomi sorpresa << La mia ragazza con la testa incasinata >> ribatte lui con un sorriso da cretino stampato in viso. Alzo gli occhi al cielo,tornando a ricompormi sul mio sedile e rispondo al mio nome quando Andrea lo pronuncia.

Durante il breve viaggio,sonnecchio con la testa appoggiata alla sua spalla alternando il sonnellino,a momenti di osservazione paesaggistica mentre Marco fa' lo stesso,guardando fuori dal finestrino con le cuffie nelle orecchie. Mi ricorda la prima volta,che l'ho visto quando Tiberio era andato a Bologna. Lo aveva nominato il mio nuovo 'Angelo Custode di Riserva'. Mentre la mia mente vaga fra i ricordi piú recenti,mi prendo del tempo per osservarlo ancora una volta. Il naso dritto,le labbra piene e la mascella lievemente squadrata. Senza rendermene conto,le mie dita si sono intrufolate fra i suoi capelli ambrati. Giocherello con le corte ciocche dei suoi capelli sulla nuca,continuando ad accarezzarlo con la punta dell'indice sul lobo dell'orecchio fino alle basette. Lui si volta,forse disturbato dal mio tocco e mi osserva sorridendo << Vuoi ascoltare? >> chiede con un sussurro,porgendomi una cuffietta. Sorrido di rimando mentre la afferro,infilandola nell'orecchio. Subito la voce di Laura Pausini,la mia cantante preferita fin dall'infanzia,mi invade piacevolmente i timpani. Mi ritrovo a canticchiare le parole di "Due innamorati come noi",decisamente una delle mie preferite della Pausini. Specialmente nell'ultimo periodo con Marco,e mi stupisco di sentirla dal suo I-Pod. Lo guardo mentre le parole della canzone mi scivolano sulle labbra,ormai impresse nella mia mente. Vivide e associate a lui,che mi guarda intensamente << Stanotte voglio te,a consumarmi il cuore... Ridere,poi ritrovarsi a far l'amore... >> sussurro a tempo con la musica,sapendo che sta ascoltando la canzone mentre legge le parole sulle mie labbra. Mi scruta,cercando di carpire i miei pensieri fino a che non arriva al messaggio lanciato con la canzone. Devo ammetterlo a me stessa: Marco mi attrae fisicamente. Non é il tipo di ragazzo palestrato,ma ha il suo fascino. E poi é un ballerino e non avete idea dei suoi addominali. Se qualche sera fa,non mi avesse fermata sul divano... Una volta giunto alla mia allusione,sgrana gli occhi e le sue pupille si dilatano,inghiottendo le iridi nocciola. Arrossisce sulle guance,dove ormai le fossette create dai suoi sorrisi,sono svanite e distoglie lo sguardo,scuotendo lievemente il capo in un misto fra lo scioccato e il divertito. Rido sotto i baffi,mordicchiandomi nervosamente il labbro. Continuo ad ascoltare la musica con lui,quando sento le sua mano scivolare verso la mia,stringendola gentilmente. Il contatto con la sua pelle é una scarica diretta di serotonina al mio cervello e quasi mi stordisce,rendendomi dipendente del suo contatto << Stai accelerando... - lo scruto perplessa mentre lui riprende il discorso,guardando ancora fuori dal finestrino - Non voglio che tu te ne penta,solo perché vuoi sapere fin dove la paura di un rapporto si é radicata in te... >>. Dopo qualche istante,mi guarda stringendo un attimo le labbra,come se fosse nervoso. Forse ha ragione,ma quello che sento ogni volta non puó essere negato << Il mio non é un no... >> sussurra inclinandosi leggermente verso di me,baciandomi la guancia. Abbozzo un sorriso mentre le note del pianoforte di Claudio Baglioni,ci interrompono. 

****

Stare dietro le quinte é snervante. Il palco é già illuminato ed io sono la prossima. Stavolta sono da sola,davanti a qualcosa come settecento spettatori. Forse anche piú. Riesco a distinguere,da un piccolo spiraglio, le forme del lamapadario enorme appeso al soffitto che grava sulla platea mentre il ballerino,si esibisce tranquillo. Mentre sciolgo i muscoli della braccia e delle gambe,Marco mi raggiunge silenziosamente << Ehy,tutto bene? >> mi domanda avvolgendo le sue braccia attorno a me. Sento il suo petto alzarsi e sollevarsi contro la mia schiena mentre mi posa un bacio sulla spalla scoperta. Un brivido caldo mi percuote con piacere << Solo un pò tesa >> rispondo cercando di concentrarmi. Non é facile con lui cosí vicino. Le sue braccia attorno ai miei fianchi,il suo corpo caldo schiacciato contro il mio scosso dai tremori dell'agitazione e il suo inebriante profumo di menta e caffé << Andrai bene... Lo sai: meno ci pensi e piú facile sarà... >> mormora stampandomi un secondo bacio sulla tempia. Un applauso e poi il buio. Mi stacco riluttante da lui e faccio il mio ingresso sul palco,ancora avvolto nelle tenebre mentre il presentatore pronuncia il mio nome. 

****

Non ho vinto il concorso. Su 100 partecipanti era impossibile. Ma dopotutto,ci sono abituata. Nel mondo della danza,le sicurezze sono come un cappio al collo. In compenso, Marco e Firenze sono stati il mio premio di consolazione. Abbiamo passeggiato per la città ed i negozi,esplorando le vie ed i monumenti,attraverso folle di fiorentini e di turisti. Alcune delle ragazze che hanno presnetato altre coreografie,sono tornate prima a casa. Ecco spiegato il pullman quasi vuoto mentre saliamo per tornare a casa. Sono quasi le 20 di sera e dopo un veloce panino,ci siamo precipitati da Andrea per prendere il mezzo. Prendo Marco per mano e assicurandomi che Andrea non ci veda,ci accomodiamo negli ultimi sedili,nascosti dalle file piú avanti. Aspetto che l'autista parti e che spenga le luci,prima di voltarmi verso Marco << Ti dispiace di non aver vinto? >> chiede scostandomi i capelli dalle spalle mentre lo spingo delicatamente con la schiena sulle sedute dei sedili. Otto posti tutti per noi << Ho avuto il mio premio di consolazione... >> mormoro abbassando il viso verso il suo,baciandolo. Di nuovo,quella scarica narcotica mi percorre la spina dorsale. Mi siedo a cavalcioni su di lui,appoggiandomi sulle mia braccia semi tese,per non gravare con tutto il mio peso su di lui. Avverto il ronzare di un telefonino,nella tasca del suoi pantaloni,appena sotto la mia coscia destra. Allungo una mano,senz astaccare gli occhi dai sua e gli porgo il telefono. Risponde << Ciao mamma. Sí,sto' bene... No,però non mi sembra triste... - mormora facendo unchiaro riferimento alla sottoscritta - SÍ,certo... Ah-ah... >>. Lo guardo disteso sotto di me,completamente rilassato. Finalemente gli antidolorifici,fanno il loro dovere. Distratto dalla conversazione con sua madre,ne approfitto per posare una mano sul suo addome senza spostarmi troppo dalla zona ombelicale. Lui mi guarda fisso,in attesa della mia prossima mossa. Chiude la chiamata una volta terminata e mi guarda piú serio << Tranquillo, terrò le mani a posto... >> sbotto giocosamente mentre sospira rassegnato. Senza fretta,faccio scivolare la mano dentro alla sua maglietta nera arrivando alla sua pelle. Lui rabbrividisce,ma sorride ugualmente e mi lascia fare. Primo punto, conquistato!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: 50shadesofLOTS_Always