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Autore: Lucy Farinelli    25/01/2009    2 recensioni
Dopo "Tutto in una notte", ecco la long-fic che vi avevo preannunciato. Harry, Ron e Hermione hanno lottato contro Lord Voldemort e lo hanno sconfitto. Tuttavia, le sfide non sono finite: un matrimonio si profila infatti all'orizzonte. Tra ritorni dal passato e vecchie abitudini dure a morire, fic in rosa che non tiene conto degli avvenimenti del 7° libro.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 12
Andare a trovare il professor Silente

Harry si svegliò con un fiotto di sole che gli batteva fastidiosamente sul viso.
Socchiuse appena gli occhi e cercò a tentoni gli occhiali sul comodino.
Ginny non c’era, probabilmente era già scesa a colazione, e decise di seguire il suo esempio.
Si vestì e andò in cucina, sentendo l’acciottolio dei piatti aumentare gradualmente di volume man mano che si avvicinava.
Trovò Ginny seduta con una tazza di caffè in mano che leggeva la Gazzetta del Profeta con aria annoiata e la signora Weasley che sovrintendeva alla cottura delle salsicce impugnando la bacchetta con aria minacciosa.
‘Buongiorno, Harry caro,’ lo salutò quando Harry varcò la porta della cucina.
Harry ricambiò il saluto e andò a posare un bacio sulle labbra di Ginny, poi si sedette e la signora Weasley gli fece cadere cinque o sei salsicce nel piatto.
‘Novità?’, domandò accennando al giornale.
‘Il solito,’ rispose Ginny. ‘Rufus Scrimgeour delude la comunità magica, cercasi nuovo Ministro a cui affidare la sicurezza, la pubblicità di un nuovo detersivo di Nonna Acetonella, Harry Potter, Ron Weasley e Hermione Granger sconfiggono Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato e i suoi Mangiamorte,’ disse, sfogliando le pagine all’indietro.
‘Siamo ancora in prima pagina?’, domandò Harry stupito, infilzando una salsiccia con la forchetta.
‘E lo sarete ancora per un bel pezzo!’, esclamò allegramente la signora Weasley imburrando una fetta di pane e passandogliela.
Proprio in quel momento Hermione comparve sulla soglia già vestita di tutto punto.
Salutò gli altri e si guardò in giro come se stesse cercando qualcosa.
‘Dov’è Ron?’, chiese.
La signora Weasley si girò a guardarla, sorpresa.
‘Non te l’ha detto?’
‘Dirmi cosa?’
‘E’ andato con Arthur al lavoro. E’ da quando siete tornati che in ufficio non vedono l’ora di potervi avere un po’ sotto le mani, così stamattina Ron ha accettato. Effettivamente, è stato un po’ improvviso, prima era così restio.’
Molly si stropicciò il grembiule con aria pensierosa.
‘Davvero non te ne ha parlato?’
Hermione scosse la testa in cenno di diniego.
Harry e Ginny seguivano interessati la conversazione, masticando lentamente la colazione e lanciandosi sguardi cupi.
‘Stamattina è sceso prestissimo dietro a suo padre, gli ha chiesto se poteva andare con lui e si sono Smaterializzati insieme,’ continuò la signora Weasley.
‘Per caso gli hai parlato di quella faccenda degli inviti, cara?’
Hermione scosse ancora la testa.
‘Volevamo farlo stamattina,’ interloquì Ginny, ‘prima di uscire. Ma ci toccherà rimandare a dopo pranzo a quanto pare.’
Hermione scrollò le spalle e cominciò a mangiare, poi trascorse la mattinata a passeggiare con Ginny e Harry per Diagon Alley.
Rientrarono un po’ prima di mezzogiorno, seguiti a ruota dai gemelli che iniziarono immediatamente a riempire la madre di complimenti per l’ottimo odorino che aleggiava in cucina.
La signora Weasley li fissò entrambi, guardinga, poi commentò divertita tra sè e sè, ‘I vestiti sporchi riescono a fare miracoli.’
Poco dopo, arrivarono anche il signor Weasley, Ron e Bill, il quale non aveva voglia di pranzare da solo visto che Fleur era fuori città quel giorno per conto della Gringott.
Ron si comportò stranamente per tutto il tempo: appena entrato in cucina, salutò di sfuggita Harry, Ginny e Hermione e, a tavola, parlò con tanta foga della mattinata ai fratelli e alla madre da avere a malapena il tempo di lanciare ai tre qualche occhiata.
Dopo mangiato, Hermione provò ad attaccare discorso con Ron, ma lui la liquidò in fretta e sparì di nuovo in ufficio con suo padre, lasciandola esterrefatta e un po’ seccata.
Harry pensò che fosse il caso di cambiare un po’ aria, così propose alle ragazze di andare a trovare Hagrid e aspettare con lui l’ora di cena, visto che quella sera era stato invitato con Lupin, Tonks, Bill, Fleur e Charlie.
Ginny era già impegnata: aveva promesso alla madre di uscire a fare compere con lei, così Harry e Hermione andarono a trovare Hagrid da soli come ai vecchi tempi.
Si Materializzarono a Hogsmeade (con le parole di Hermione che risuonavano ancora nelle orecchie di Harry dopo tanti anni “Non ci si può Materializzare o Smaterializzare entro i confini di Hogwarts!”) e risalirono il villaggio fino alla capanna di Hagrid, nel parco della scuola.
Fierobecco era ancora legato lì fuori, a fissarli con occhi sprezzanti; Harry si inchinò e, poco dopo, l’Ippogrifo ricambiò, permettendogli di avvicinarsi.
Hermione, intanto, si guardava intorno.
‘Che c’è?’, le chiese Harry, accarezzando il morbido collo piumato dell’animale.
‘Niente,’ rispose Hermione. ‘E’ solo che è strano trovarsi qui quando non c’è nessuno. E’ così...vuoto.’
Harry non rispose e si limitò a lasciar vagare lo sguardo sul lago e sul castello, concordando intimamente con Hermione.
Era vero, la scuola così era insolitamente silenziosa e anche un po’ triste.
In quel momento, si udì un gran abbaiare e Thor, il monumentale danese di Hagrid, si lanciò in avanti, cercando di leccar loro le orecchie.
Hagrid comparve un secondo dopo, spuntando dal limitare della Foresta Proibita con una balestra in mano.
‘Ah, siete voi!’, li salutò gioviale. ‘E Ron dove l’avete lasciato?’
‘Possiamo entrare, Hagrid?’, disse Harry in fretta, notando lo sguardo truce di Hermione.
‘Certo certo, che domande. Giù, Thor, stai buono.’
Hagrid afferrò il cane per il collare ed entrò in casa; Harry e Hermione lo seguirono, chiudendosi la porta alle spalle di modo che Hagrid potesse lasciare andare Thor.
I ragazzi sedettero sul divano e il cane piazzò immediatamente il testone in grembo a Harry, sbavando tutto contento.
Hagrid, liberatosi della balestra, servì loro un piatto di dolcetti rocciosi, iniziando a preparare il the.
‘Allora?’, domandò accendendo il fuoco sotto il bollitore. ‘Non avete da prepararvi per il gran giorno, voi due, che venite qui da me?’
Harry e Hermione scossero la testa.
‘E’ tutto pronto. E’ con Ron che abbiamo un problema. Non ci parla,’ disse Harry.
‘Come sarebbe a dire?’, chiese Hagrid, sedendosi davanti a loro su una sedia e cominciando a pulire dei fagiolini in una ciotola.
‘Sarebbe a dire che oggi gli è venuta la bella idea di trascorrere la giornata al Ministero e non ci ha detto niente,’ spiegò Hermione stizzita.
‘Al Ministero?’, ripetè Hagrid sorpreso. ‘Da Scrimgeour?’
‘Esatto. E non ci ha rivolto la parola nemmeno quando è tornato a casa per il pranzo,’ disse Harry, grattando Thor dietro le orecchie.
‘Non è che fa i capricci?’, disse Hagrid, facendo l’occhiolino. ‘Perchè magari è un po’ geloso?’
‘No,’ sospirò Hermione, tormentandosi le mani sulle gambe. ‘Crediamo che abbia a che fare con alcuni invitati al matrimonio. Almeno, è l’unica spiegazione che abbiamo.’
‘E chi?’
Hagrid pescò un fagiolino particolarmente grosso dal cesto sotto la sua sedia.
‘Ehm...Viktor Krum e Lavanda Brown,’ snocciolò Harry rapido. ‘Anche se non abbiamo idea di come sia venuto a saperlo.’
Hagrid si fermò e li fissò per qualche momento.
Poi tornò ai suoi fagiolini.
‘Ci passerà,’ borbottò. ‘Ci è sempre passata, no? E poi, ne avete passate di peggiori di questa insieme, dico bene?’
‘Sì, beh, al sesto anno non ci siamo parlati per mesi...se abbiamo superato quello...’, commentò Hermione con voce piatta.
‘Male che vada, lo si può sempre avvelenare di nuovo,’ suggerì Harry.
Hermione lo fulminò con un’occhiataccia.
‘Però...Krum al tuo matrimonio, Harry,’ disse Hagrid dopo un po’, tuffandosi sotto la sedia per recuperare un fagiolino fuggitivo. ‘A questo punto, perchè non fai venire tutta la squadra bulgara, eh? Scommetto che a parecchie persone ci piacerebbe.’
‘Io...non ci avevo pensato...però sarebbe forte,’ balbettò Harry, colto alla sprovvista.
‘Tu che dici?’, domandò, rivolto a Hermione.
Lei sbuffò e replicò, piccata, ‘Harry, abbiamo già abbastanza problemi con un Bulgaro, pensa cosa potrebbe accadere con sette.’
Harry rimase zitto per un momento, poi gli tornò in mente quando Ron aveva chiesto a Krum di fargli l’autografo dopo che il giocatore era venuto a salutare Hermione alla fine del quarto anno e lo disse a Hermione.
 ‘Sì,’ rispose lei cauta. ‘E allora?’
‘Se noi invitiamo tutta la squadra, non credi che...’
‘...che questo possa distrarlo dalla gelosia che ha nei confronti di Viktor?’
Hermione sollevò scettica le sopracciglia.
‘Andiamo, Harry, credi davvero che Ron sia così...’
Si interruppe a bocca aperta e Harry sorrise.
Hermione sospirò e si mise una mano sulla fronte, mormorando rivolta alle proprie ginocchia, ‘Gli scriverò stasera stessa.’
In quel momento, la teiera sibilò irosamente, facendo sobbalzare Thor.
‘Oh, il the,’ disse Hagrid, alzandosi per andare a togliere il bollitore dal fuoco.
I ragazzi rimasero a chiacchierare con Hagrid per il resto del pomeriggio, ma quando Hermione tirò di nuovo in ballo il C.R.E.P.A., Harry decise di andare a fare una passeggiata fuori.
Staccò Fierobecco dal guinzaglio e l’animale lo seguì docilmente fino alla riva del lago, dove Harry si era fermato a fissare un’elegante tomba di marmo bianco.
‘Ce l’ho fatta, professor Silente,’ mormorò pianissimo.
L’Ippogrifo alzò la testa verso il ragazzo che stava parlando da solo.
‘L’ho distrutto. Ho fatto quello che mi aveva chiesto, ma non sarei mai arrivato fino in fondo senza di lei.’
Si fermò; un nodo alla gola gli impedì di continuare.
‘E ora Voldemort non c’è più. I suoi Mangiamorte torneranno all’attacco, sicuramente; ma non permetterò che la storia si ripeta, professore. Glielo giuro.’
Passò la mano su una lucida venatura e alzò lo sguardo sulla torre di Grifondoro, su al castello, ricordando ogni singolo istante passato lì.
‘Hogwarts cesserà veramente di esistere quando non ci saranno più persone fedeli a lei, professor Silente. E io cercherò di fare in modo che questo non accada. Mai.’
Harry sentì gli occhi pizzicargli fastidiosamente e si affrettò ad alzarli verso il cielo azzurro.
In quel momento, gli parve di vedere una Fenice volare in ampi cerchi sopra la sua testa.

***

Tornarono alla Tana poco prima di cena, per trovare Lupin, Tonks, Bill e Fleur con la signora Weasley e Ginny seduti in veranda a chiacchierare.
Quella sera, Tonks aveva optato per dei lunghissimi capelli castani che le arrivavano fino alla vita e un paio di occhi violetti.
‘Harry caro, puoi venire un attimo qui? Dobbiamo chiederti una cosa,’ disse la signora Weasley.
Harry si andò a sedere accanto a Ginny, mentre Hermione domandava con circospezione, ‘Ron è tornato, signora Weasley?’
‘Sì, è in camera sua, di sopra,’ rispose.
Hermione scomparve dentro casa e la signora Weasley si rivolse a Harry.
‘Ci stavamo chiedendo, caro,’ iniziò, ‘se ti andasse l’idea di essere accompagnato all’altare.’
‘Accompagnato...in che senso?’, chiese Harry.
‘Nel senso che Arthur voleva portare Ginny all’altare e io volevo venire con te. Di solito è una cosa che spetta ai genitori, ma...’
La signora Weasley cominciava ad innervosirsi.
‘Oh,’ fece Harry, non sapendo cos’altro dire.
Di solito è una cosa che spetta ai genitori.
Le parole della signora Weasley risuonarono come campanelli nelle sue orecchie.
‘Oh,’ ripetè, solo vagamente conscio che gli altri lo stessero fissando.
‘Ma se non vuoi...’, si affrettò ad aggiungere la signora Weasley.
‘Oh no, no no, va benissimo per me. Nessun problema. Solo che...visto che dovrebbe essere compito dei genitori, se ne potrebbero avere due? Di accompagnatori, intendo,’ aggiunse velocemente Harry in risposta allo sguardo interrogativo della signora Weasley.
‘Cos... Oh beh, sì, certo...Avevamo solo pensato che, date le circostanze...’
Ginny le sferrò un calcio sullo stinco, cercando di passare inosservata.
‘Ma non c’è alcun problema. Chi vorresti, caro?’
‘Lei, signora Weasley, se Ginny è d’accordo naturalmente, sarebbe meraviglioso,’ cominciò Harry.
Ginny annuì energicamente e la signora Weasley si tamponò commossa gli occhi con l’enorme fazzoletto a pallini che Hagrid le aveva porto.
Harry sorrise e continuò, guardando Lupin, ‘E mi piacerebbe che l’altro fossi tu.’
Lupin tornò a posare lentamente lo sguardo su Harry, distogliendo la propria attenzione da Grattastinchi che puntava ad orecchie basse un cespuglio tremolante.
‘Io? Ma, Harry, io non so se sono davvero la persona più adatta per...’ cominciò Lupin titubante.
Guardò Tonks in cerca di appoggio, ma lei lo esortò con lo sguardo.
‘Sei l’unica persona che conosca ancora in vita più vicina al mio papà,’ continuò Harry.
Lupin parve rimanere colpito da quelle parole.
Rimuginò pensieroso per qualche secondo, poi...
‘Ne sarei onorato,’ rispose.
‘Ottimo,’ esclamò Ginny. ‘Allora io prendo Tonks. Ti va?’, le chiese allegramente.
‘Sicuro,’ replicò prontamente Tonks. ‘Posso...?’
Ma Harry e gli altri non riuscirono a sentire il resto della frase perchè, in quel preciso istante, voci altissime proruppero dai piani superiori, precisamente dalla finestra della camera di Ron.
Grattastinchi soffiò irato e scappò via sul retro; il cespuglio tremolante smise di vibrare.
Fleur sobbalzò e si portò una mano sul cuore ad occhi chiusi, mormorando ‘Mon Dieu’, mentre Bill, Hagrid, Lupin Tonks e la signora Weasley trasalirono e alzarono gli occhi verso l’alto, domandandosi cosa stesse succedendo.
Harry e Ginny erano rimasti immobili; ormai erano abituati a quel genere di baccano perchè ne conoscevano la fonte, ma si sarebbero volentieri messi le mani nei capelli.
‘NON CI POSSO CREDERE, RON! NON DI NUOVO!’, stava strillando Hermione. ‘QUANTE VOLTE TE LO DEVO RIPETERE ANCORA? IO E VIKTOR SIAMO SOLO AMICI!’
‘Oh no,’ bofonchiò Ginny, nascondendosi il volto tra le mani.
‘AH, DAVVERO? ALLORA COME MAI NON MI AVETE DETTO CHE VIENE ANCHE VICKY AL MATRIMONIO?’, gridò Ron ancora più forte.
‘L’AVREMMO FATTO SE TU TI FOSSI DEGNATO DI RIVOLGERCI LA PAROLA! E NON CHIAMARLO VICKY!’
‘NON STO PARLANDO DI OGGI! POTEVATE BENISSIMO DIRMELO PRIMA, VISTO CHE TU LO SAPEVI GIA’!’
Le teste curiose dei gemelli fecero capolino dalla porta, seguite da quelle di Charlie e del signor Weasley; dovevano essere usciti dalle rispettive camere appena avevano udito la confusione.
Il signor Weasley era parecchio arruffato; evidentemente, stava schiacciando un pisolino prima di cena, dato che in ufficio aveva ancora molto da fare e spesso la mattina usciva prima dell’alba.
‘Ma che succede?’, chiese Charlie.
‘Siamo tornati a Hogwarts, per caso?’, domandò George.
‘POSSO CAPIRE HARRY E GINNY, MA TU, HERMIONE!’
‘IO COSA, RONALD?’
‘TU PIU’ DI TUTTI AVRESTI DOVUTO DIRMELO!’
‘AH SI’? E PERCHE’ SOLO IO, DI GRAZIA? PERCHE’ NON ANCHE HARRY E GINNY?’
‘PERCHE’ GINNY E HARRY SI FANNO PIU’ GLI AFFARI LORO ADESSO!’
Ci fu un attimo di pausa.
‘E QUESTA CHE RAZZA DI RISPOSTA E’?’
‘LA MIA!’
‘Siete...siete sicuri che non dovremmo intervenire?’, chiese perplesso Bill, fissando preoccupato la finestra e interpretando il pensiero comune.
‘E farci staccare il naso a morsi? No, grazie,’ ribatté Ginny, appoggiandosi le mani sulle gambe.
‘Quando quei due litigano, l’unica soluzione possibile è lasciarli fare finchè o si ammazzano o si ignorano,’ commentò Fred.
‘Vero,’ concordò Harry.
‘E COMUNQUE COSA C’E’ DI MALE, EH?’, strillò Hermione, inviperita.
COSA C’E’ DI MALE? COSA C’E’ DI MALE? GUARDA CHE HO VISTO COME TI FISSA!’
‘E ALLORA?’
‘E ALLORA NON MI PIACE!’
‘RON, STO CON TE SI’ O NO?’
‘SI’! E NON VOGLIO CHE LUI TI PORTI VIA DA ME!’
‘MA SE STO CON TE, COME PUO’ PORTARMI VIA, ME LO SPIEGHI? COME SE IO FOSSI D’ACCORDO, POI! CE L’HO ANCORA UN CERVELLO PER RAGIONARE, SAI?’
‘IO...LUI... NON LO VOGLIO QUI!’
‘BEH, MI DISPIACE, RONALD, MA DOVRAI ADATTARTI, PERCHE’ LUI E’ MIO AMICO E NON HO INTENZIONE DI...’
‘AMICO, COME NO!’
‘BASTA! BASTA!’
Hermione stava diventando isterica.
‘NON SO PIU’ COME FARE PER CONVINCERTI, E SE NON TI FIDI DI ME, ALLORA ABBIAMO UN PROBLEMA! E BELLO GROSSO ANCHE!’
‘IO NON HO MAI DETTO CHE NON MI FIDO DI TE!’
‘CHE STRANO! MI ERA PARSO DI CAPIRE COSI’! FORSE MI SONO SBAGLIATA!’
‘IO...’
‘Ma sono sempre così?’, domandò turbata la signora Weasley.
‘No, non sempre,’ disse George. ‘Questa è diversa.’
‘Hai ragione, George,’ replicò Fred.
La voce di Hermione si incrinò appena.
‘E COSA DOVREI DIRE IO, EH, RONRON, VISTO CHE VERRA’ ANCHE LA TUA ADORATA LAVLAV?’
Un vaso sulla finestra esplose.
‘Questa è più tranquilla delle altre,’ continuò Fred.
‘COME PUOI SOLO PENSARE CHE IO POSSA TORNARE CON QUELLA PIOVRA?’, sbottò Ron.
‘NON LO SO! FORSE NELLO STESSO MODO IN CUI TU CREDI CHE CI SIA QUALCOSA TRA ME E VIKTOR!’
‘NON E’ LA STESSA COSA!’
‘SI’, INVECE, SI’!’
Cadde un attimo di silenzio, poi Hermione ricominciò, cercando di controllare il pianto.
‘SAI CHE TI DICO, RONALD? MI HAI STANCATA, SONO STUFA DEI TUOI CAPRICCI! CREDEVO FOSSI CAMBIATO, MA EVIDENTEMENTE MI SBAGLIAVO! TORNA DA ME QUANDO SARAI CRESCIUTO, OPPURE VATTENE DALLA TUA LAVLAV, SINCERAMENTE NON MI INTERESSA!’
Si sentì sbattere una porta e la compagnia nella veranda si affrettò a sbirciare dalla finestra giusto in tempo per vedere Hermione scendere di corsa le scale con le guance accaldate rigate di silenziose lacrime di rabbia.
Proprio mentre lei stava per uscire dalla porta sul retro, Ron, sceso anche lui in fretta, la fermò; il suo viso era di una bella tonalità rosso scuro.
Ormai fuori di sè, le gridò dietro a pieni polmoni,
‘E ALLORA SAI CHE TI DICO IO, HERMIONE? CHE, ALLA FINE, LAVANDA NON ERA POI COSI’ MALE! ALMENO LEI NON HA IMPARATO A STARE CON QUALCUNO DOVENDOLO STUDIARE PRIMA SU UN LIBRO!’
Fu come se tutti fossero stati colpiti dall’Incantesimo della Pastoia Total Body.
‘Ehm...questa era un pochino pesante,’ disse George, ora serio anche lui.
Hermione fu la prima a riaversi dallo shock.
Tornò di scatto verso Ron, ancora immobile con il petto che si alzava e si abbassava affannosamente, e lo schiaffeggiò con un tale forza che il ragazzo barcollò e si dovette aggrappare allo schienale della poltrona per non perdere l’equilibrio.
Hermione si lasciò sfuggire un singhiozzo e sparì in giardino passando per la porta sul retro.




Soddisfatte della sfuriata? XD

Per titty79: addirittura il tuo matrimonio? Wow, che onore! Comunque, è bello sapere che come scena è risultata così realistica. Grazie, un bacio!
Per TINAX86: "La professoressa Cooman 2: The Return"... XD Vedo che i fondi di insalata fanno effetto! Grazie, un bacio!
  
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