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Autore: 50shadesofLOTS_Always    31/07/2015    1 recensioni
La vita può cambiare in un attimo. In una sola notte. Per sempre. Come ritrovare allora la gioia di vivere e quella sensazione di amare e sentirsi amati? Alle volte,basta una tavolozza di colori,una paio di punte da ballo ed un ragazzo dagli occhi nocciola...
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore piú forte del Destino'
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Qualche mese dopo,in un fresco giorno di Marzo...

Ora so a cosa Tiberio fa' riferimento quando dice di non potersi trattenere,accanto ad Irene. Non é semplice mantenere il controllo sulle proprie facoltà intellettive e comportamentali quando accanto a te,a pochi centimetri di distanza,c'é la persona che ti attrae sotto ogni aspetto. Dai difetti al modo di pensare. Quando c'é la persona che ami accanto a te. Già. Questa é la schiacciante verità con cui ho avuto a che fare in questi mesi,fra banchi di scuola,danza e serate al pub. Un dolce fardello da portare,che forse anziché appesartirmi,mi rende piú leggera dell'aria. Come in questo momento,a casa mia da soli,seduti al tavolo della cucina a discutere sulla geometrizzazione del bozzetto iniziale per un logo di un maglificio. Il compito ci é stato assegnato dalla prof di laboratorio artistico e va' consegnato entro i prossimi tre giorni. Probabilmente é il lavoro piú importante dell'anno scolastico e come di consueto,Marco sta' dando di matto visto che non riesce a trovare la tangenza di due circonferenze. Mi alzo come ha fatto lui per poter disegnare meglio e gli vado vicino << Dammi qua >> dico porgendogli una mano su cui posa innervosito il compasso. Mi chino sul tavolo,iniziando a tracciare la circonferenza prima di trovarne una tangente ad essa. Il suo profumo mi invade i polmoni ed ho un gremuto di esitazione. Mi guarda, come se avessi appena scalato l'Everest << Non é possibile! >> esclama agitando una mano sul disegno. Alzo gli occhi al cielo << Non hai pazienza,é questo il tuo problema... - lo riprendo gentilmente,facendogli prendere di nuovo il compasso - Rilassati... >>. Sospira,abbandonandosi sulla sedia. Lo osservo e gli tolgo il compasso di mano << Perché non facciamo una pausa? >> gli propongo guardando l'orologio. Sono le 17:30 e stiamo lavorando su questo disegno da circa due ore e mezza. Annuisce chiudendo gli occhi per poi sedersi su una sedia ed espirando lentamente. Lo lascio da solo per chiudermi in bagno. Ho bisogno di recuperare la mia lucidità mentale,ma soprattutto devo far tornare in assetto il mio corpo. Mi guardo allo specchio e vedo i miei occhi lucidi di malizia. 'Riprenditi!',mi sgrida la mia coscienza. Mi sistemo i capelli sulle spalle,cercando di calmare il cuore che non fa' altro che disobbedirmi. Prendo un bel respiro ed esco dal bagno,senza trovare Marco in cucina. Lo cerco in salotto,ma non c'é neanche lí. Mi dirigo nella mia stanza e lo trovo in piedi,le mani dietro la schiena che osserva alcune foto appese al muro. Mi avvicino a lui << Chi é? >> domanda indicando una ragazza bionda,accanto ad una me di dodici anni << É mia cugina,la figlia di mia zia. Questa era la sua stanza,ma da quando si é trasferita a Roma ed io sono rimasta sola,dormo e vivo qui... >> mormoro questa spiegazione in fretta << I tuoi dove sono? >> chiede osservandomi << Mio padre lavora in Germania e manda i soldi. Ogni tanto lo sento al telefono... Mia madre é come se fosse morta per me >> rispondo secca. Non mi piace parlare della mia famiglia assente << Tiberio é la tua famiglia,vero? >> continua prendendo una piccola cornice in cui ci siamo io e Tiberio al mare. Ricordo quella vacanza di tre anni fa << Sí. É il fratello che non ho mai avuto... >> << É sempre stato tuo amico? >>. Il tono basso delle sue parole non mi sfugge e qualcosa mi dice,che la gelosia si sta' infiltrando nei suoi pensieri << Ho avuto una cotta per lui alle medie,ma é durata solo pochi mesi...- lui stringe gli occhi a fessura - Ha avuto undici anni per provarci con me... Non devi esserne geloso e poi,ora sta' con Irene... >> lo rimprovero << Non sono geloso >> sbotta piccato. 'Oh,Marco lo sei eccome!',rido mentalmente. Posa la cornice sul comodino,esattamente dove era,dandomi contemporaneamente le schiena. Colgo l'occasione e gli avvolgo le braccia attorno alla vita,stringendolo piano mentre appoggio la guancia sulle sue spalle in mezzo alle scapole << Non ti fidi della mia lealtà? >> mormoro a bassa voce. Alzo gli occhi in tempo per vederlo voltarsi e guardarmi di sottecchi,da oltre la sua spalla << Sei l'unica di cui mi fido... >> risponde piú pacato. Il suo respiro é calmo e regolare. Poggio la fronte contro le sue spalle,inspirando lentamente il suo profumo. Mi ritrovo a desiderare quel profumo addosso,sulla mia stessa pelle. Mi ritrovo a desiderare Marco. Cerco di scacciare quel pensiero. Vuole aspettare e lo so che lo fa' solo per mettermi nelle condizioni di decidere coscientemente. Ma io ho già scelto << Tutto bene? >> domanda girandosi completamente verso di me << Sí... >> farfuglio senza incrociare i suoi occhi. Non potrei reggere il suo sguardo aureo adesso << Non mi sembri convinta... - commenta mettendo una mano a coppa sotto il mio mento,sollevandomi il viso verso il suo - Guarda che lo so a cosa stai pensando... >> dice criptico abbassando la voce fino ad un sussurro. Un bisbiglio quasi eccitante. Non penso che si renda conto dell'effetto che ha su di me. Deglutisco sonoramente alla vista dei suoi occhu lucidi,come i miei quando mi sono guardata nello specchio del bagno. Il sole del tardo pomeriggio filtra dall'unica finestra della stanza,giocando con la sua pelle e i tratti del viso. Sorride ed abbassa lo sguardo anche lui,lasciando andare il mio viso << Sai,mi sono preparato per questo momento... >> mormora imbarazzato,guardandomi da sotto le ciglia come per assicurarsi che non me ne vada. Sento le mie orecchie arroventarsi e ringrazio Dio,di avere i capelli abbastanza lunghi da coprirle. Lo guardo a mia volta in attesa di una sua mossa che tarda ad arrivare. Inclina lievemente la testa e le sue labbra catturano le mia mentre poso i palmi delle mani sul suo petto coperto da una felpa ed una T-shirt. Ci stacchiamo appena per riprendere fiato,restando l'una contro la fronte dell'altro. Sento il suo fiato di menta sfiorarmi le guance accaldate mentre mi sfilo le scarpe,una alla volta. Lui fa' lo stesso,senza scollare lo sguardo dal mio come ipnotizzato. Con una mano,abbasso la zip della sua felpa,già semiaperta e gliela sfilo dalle braccia. Le mie dita si stringono attorno ad esse mentre torna a baciarmi. Lascio andare la presa sui bicipiti mentre le sue mani si posano sui miei fianchi,indugiando sul bordo della maglietta che porto. Si decide a sollevarla ed alzo le braccia per collaborare,staccandomi dalle sue labbra con riluttanza. La mia maglietta raggiunge il pavimento come la sua felpa mentre resto immobile a guardarlo liberarsi dalla T-shirt. Porta le braccia dietro le spalle e si sfila la maglietta,sollevandola sulla testa per poi lasciarla cadere. Le mie dita esitano sul suo busto. La pelle é calda al tatto ed i brividi mi attraversano la spina dorsale,quando mi avvolge in un debole abbraccio schiacciandomi gentilmente contro di sé. La mia pelle incontra la sua ed istintivamente,sorrido mentre guardo le mie stesse mani vagare sul suo petto dai pettorali non cosí evidenti,sul suo addome allenato ed infine sul bordo dei suoi jeans,tenuti da una cintura in pelle. Non é molto muscoloso,ma la v inguinale che si intravede appena,fa' vacillare la mia razionalità. É qui, davanti a me. Sei mesi fa non lo immaginavo cosí vicino fisicamente e moralmente. Prendo un bel respiro mentre mi sorride bonario. Si abbassa piegando le ginocchia, abbastanza da stringere le braccia attorno alle mie cosce e sollevarmi. Mi tengo alle sue spalle fino a che non mi posa sul letto,in piedi. Inclina la testa all'indietro per potermi guardare negli occhi mentre le sue dita si avvicinano ai bottoni dei miei jeans. Sgancia il bottone ed abbassa la zip,poi li tira piano verso il basso fino a che non si raccolgono ai miei piedi. Esco dai jeans che lui sposta sul pavimento,unendoli al piccolo cumulo precedente di vestiti. Mi abbasso per posargli un casto bacio sulle labbra,affondando le dita nei suoi capelli mentre si sporge verso di me,appoggiando le sue labbra sulla mia pancia facendomi sorridere. Sulla pelle,sento la sua bocca piegarsi in un sorriso. Mi siedo sul materasso a gambe incrociate e lo osservo ancora in piedi. Gli prendo la mano e lo trascino con me sul letto. 

Chiudo gli occhi cercando di assimilare quanto piú possibile dell'attuale situazione. Gli spasmi muscolari scemano gradualmente arrivati al picco del piacere mentre avverto il sangue pompare nei timpani,rendendomi quasi sorda. Chiudo gli occhi dopo aver intravisto la bustina azzurra del profilattico sul pavimento mentre il respiro di Marco soffia pesante sulla mia gola. Mi avviluppo a lui,circondandolo in un abbraccio e sentendolo farfugliare qualcosa. Restiamo qualche minuto cosí,fermi cercando di riprenderci dall'amplesso. Lo sento puntellarsi sui gomiti per non gravare troppo col suo peso su di me ed apro le palpebre,incontrando il suo sorriso sbilenco. Ha i capelli scarmigliati e gli occhi nocciola brillanti << Ti amo... >> sussurra col respiro ancora spezzato. Quelle parole sembrano uscirgli dal cuore. Apparentemente cosí grandi,troppo grandi, sembrano le uniche in grado di esprimere quello che provo anch'io nie suoi confronti << Anch'io >> rispondo di getto prima di raccogliere un altro suo bacio lungo,quasi voglia durare all'infinito,ed intenso. Porto le mani sulle sue spalle,scivolando dietro la nuca fra i capelli,spettinandoli ancora di piú. Allaccio una gamba attorno alla sua mentre riprendo fiato,abbandonando la testa sul cuscino. I raggi dell'ultimo sole gli illuminano il viso,su cui é stampato un'espressione giocosa e dal cipiglio irriverente. Praticamente il solito Marco << Credi che tua zia mi ucciderà? >> << Non se rimani fino al suo ritorno a casa... Ovvero alle due di stanotte >>. Lui mi accarezza i capelli << Okay... - mormora sfiorando il mio labbro inferiore col pollice - Hai qualcosa da mangiare? >> << Dovrei avere della pizza in frigo... >> rispondo mentre mi sciolgo dal suo abbraccio per prendere la sua felpa ed un paio di slip puliti dal cassetto. Mi "rivesto" e mi dirigo in cucina. Apro il frigo e prendo il piatto con tre fette di pizza margherita,avanzati dal pranzo. Torno in camera,dove trovo Marco seduto sul bordo del letto. Ha avuto il tempo di ritrovare i suoi boxer. Gli sorrido raggiante,come non lo sono mai stata e mi siedo sulle sue ginocchia,a cavalcioni su di lui << Grazie >> dice arraffando uno spicchio di pizza. Faccio lo stesso,osservandolo nel suo aspetto durante la fase post-coito << Avevi fame,Rossi? >> gli chiedo ironica << Sarà l'intensa attività fisica di pochi minuti fa... >> bofonchia facendo spallucce. Gli mollo un pugno scherzoso sul braccio mentre ridacchia. Scuoto la testa arrendendomi quando il trillo del mio cellulare ci interrompe. Scendo da lui e prendo il telefonino. Un messaggio da mia zia.

Oggi ho finito prima e sono già in strada. Cinque minuti e sono a casa. 

Mi volto verso Marco,ancora intento a gustarsi la pizza << Mia zia sarà qui fra cinque minuti >>. Mi guarda,inarcando le sopracciglia << Cosa?! Avevi detto che sarebbe tornata alle due del mattino! >> risponde irritato ingollando l'ultimo boccone di pizza << Questo é quello che sapevo anch'io >> sbotto lanciandogli i jeans mentre rifaccio il letto disfatto,come travolto da un uragano. Mentre mi tolgo la sua felpa per indossare la maglia,mi sento osservata. Mi volto a guardarlo,quando la mia testa sbuca dal colletto della maglietta e noto che mi sorride come un idiota. Alzo gli occhi al cielo prima di sedermi sul letto per riuscire ad indossare i jeans. Mi accerto che sia tutto in ordine ed improvvisamente,mi afferra per i fianchi stringendomi a sé per poi baciarmi di nuovo. Ricambio il gesto, concedendomi ancora qualche istante per sentire la sua pelle sotto i miei polpastrelli. Ci interrompiamo quando sento il rumore della chiave nella serratura. Mi piego sul pavimento,mollandogli la T-shirt che si mette in due nanosecondi mentre corriamo in cucina. Se ci trova in camera,non saprò quale balla rifilarle. Ci accingiamo ad arrotolare i fogli del lavoro mentre sento i passi di mia zia in corridoio << Sono a casa! - dice a voce alta per farsi sentire mentre fa' il suo ingresso in cucina - Oh,hai compagnia >> esordisce con un sorriso a trantadue denti << Zia,questo é Marco Rossi. Marco questa é mia zia,Cinzia >> mormoro tesa come una corda di violino << Buonasera >> esordisce lui educatamente mentre si stringono la mano. Lei risponde con un cenno del capo e la liquidiamo dicendole che Marco,stava per andarsene. Rimettiamo tutto a posto e lo accompagno alla porta di ingresso. Certa che mia zia non possa vederci,lo saluto con un lungo bacio bloccandolo sull'uscio di casa. La sua lingua giocherella timidamente con la mia prima che le sue labvra si stacchino definitivamente << Ci vediamo domani a scuola >> sussurra suadente. La sua sembra una promessa carnale e dentro di me,sto' rivivendo il nostro pomeriggio. Annuisco e lo lascio andare con ancora i capelli spettinati. Chiudo la porta fino a che non sento la porta del condominio chiudersi con un tonfo sordo,che rimbomba in tutto l'edificio. Mi chiudo la porta alle spalle << Tesoro,che ne dici se stasera... >> << Mi spiace zia,ma sono molto stanca... - dico sbadigliando - Credo che andrò a letto >> annuncio avviandomi in camera << Ma sono solo le 19 >> mormora con lieve stizza e forse delusione. Mi chiudo di nuovo in camera, trovando la felpa di Marco sul pavimento. Sospiro con un sorriso e mi tolgo jeans e maglietta,prima di indossare la felpa nuovamente. Mi infilo sotto le coperte che ancora odorano di menta e caffé. Odorano di Marco,tanto che mi sembra quasi che sia ancora qui. 

   
 
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