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Autore: gigia96    01/08/2015    2 recensioni
Jade pensa di essere una ragazza normale fino a quando nel 1992 riceve la sua lettera da Hogwarts.
In quell'anno Harry e i suoi amici stanno per frequentare il secondo anno.
In quella scuola Jade conoscerà nuovi amici, vivrà molte avventure e scoprirà cosa vuol dire essere una strega, e che non basta agitare una bacchetta per esserlo.
Seguite Jade nei suoi anni a Hogwarts e osservatela crescere e imparare
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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~~Le giornate a Hogwarts passavano tranquille fra lezioni, chiacchierate e grandi mangiate.
Ormai eravamo entrati nel vivo delle lezioni e avevo guadagnato circa una ventina di punti più qualche Eccezionale e degli Oltre Ogni Previsione. Andavo bene in quasi tutte le matierie, tranne in Volo.
Volare su una scopa, ma perché dovrebbe essere una materia?
Dopo più di un mese tutti i progressi che avevo fatto erano: staccarmi di qualche centimetro dal suolo e riuscire sempre a prendere la scopa al primo tentativo.
Ginny, a differenza di me era brava a volare, sembrava essere nata per farlo.
Mentre io ancora saltellavo sulla scopa lei si librava tranquillamente, come se non avesse fatto altro nella vita. Spesso mi raccontava che un giorno le sarebbe piaciuto entrare nella squadra di Quidditch e, se avesse continuato così, ero certa che prima o poi ci sarebbe riuscita.
Con  la mia prima pozione presi il mio primo Eccellente nella materia, voto che non sapevo se sarei riuscita a replicare data la severità del professore.
Inoltre la pozione che dovemmo preparare era particolarmente semplice, l’unica difficoltà stava nel farla fermentare per il giusto tempo e poi avremmo avuto la nostra pozione Scacciabrufoli pronta di un bel colore blu.
Nonostante la semplicità della pozione molti riuscirono a sbagliarla, fra cui il ragazzo tremante, che nello smistamento era finito in Tassorosso, di cui non ricordo il nome.
Di Difesa contro le Arti Oscure è meglio non parlarne. Continuavo ad andare avanti da sola con gli appunti di Hermione e il libro, perché il professore continuava a parlare di sé, mentre alcune pendevano dalle sue labbra, molti Serpeverde lo prendevano in giro e gli altri chiacchieravano fra loro.
Lo stesso valeva per Storia della Magia, anche se avevo trovato un metodo che mi aiutava nei momenti in cui mi stavo per appisolare. Quando sentivo che la penna mi stava scivolando di mano ripensavo agli incubi che faccio tuttora di notte, così vividi da sembrare veri. E allora riuscivo a svegliarmi, così da poter continuare a prendere appunti.
Avevo imparato due nuovi incantesimi e, anche per questi, ero stata fra le prime a eseguirli in modo corretto.
La mia piuma fu infatti una delle prime a cominciare a volare nell’aula, mentre il mio lucchetto fu uno dei primi a scattare e ad aprirsi.
Mi piaceva Incantesimi, era una di quelle materie che erano veramente proprie dei maghi, a differenza di molte altre materie.
In Astronomia, che continuava a essere la mia materia preferita, dopo le stelle, eravamo passati ai pianeti, finora avevamo visto e studiato Mercurio, Venere e la Terra.
Ormai il tempo cominciava a essere particolarmente freddo e pioveva spesso, pensavo che sarebbe passato ancora un altro mese prima che avesse iniziato a nevicare.

Mi strinsi nel mio mantello mentre andavamo nella serra per seguire la lezione di Erbologia.
- Oggi fa più freddo del solito o sbaglio? – dissi tremando leggermente.
- Non più del solito credo – mi rispose Cathy.
- Fra quattro giorni sarà Halloween, come pensate che sarà il banchetto? Ogni sera è fantastico ma quello di Halloween dovrebbe essere ancora meglio – sospirò Narumi.
Dovrebbe essere ancora meglio.
Per un momento la mia mente non pensò più al freddo, da quando ero ad Hogwarts ero diventata una golosa di prima categoria e solo al pensiero del banchetto di Halloween mi venne l’acquolina alla bocca.
Mentre parlavamo eravamo arrivate alla serra, dove ci aspettava la professoressa e i Tassorosso.
Fortunatamente nella serra faceva caldo come al solito e quindi potei seguire la lezione senza dover tremare come una foglia. Notai che, mentre Narumi era molto dotata in Trasfigurazione, la sorella sembrava avere un talento naturale per l’Erbologia.
In qualche modo aveva qualcosa di spettacolare, ogni volta che Tomoe aveva a che fare con le piante queste sembravano felici della sua presenza. Anche Cathy se la cavava, non bene quanto la Tassorosso, ma riusciva a prendere comunque ottimi voti.

Quella sera non riuscivo ad addormentarmi e, mentre io mi giravo e rigiravo nel letto vidi Luna alzarsi e uscire.
Dopo quella volta che l’avevo seguita non mi era più capitato di vederla sonnambula.
La seguii, dopotutto la prima volta mi aveva portato in un posto interessante chissà che non mi avrebbe portato in un altro luogo del genere.
Come la volta scorsa mi portai la bacchetta e la mappa, così da non potermi perdere.
Fu tutto molto simile a quella sera, se non fosse per il fatto che invece di salire iniziammo a scendere, trovandoci così nel seminterrato.
Come la volta scorsa quando ci fermammo ci trovammo di fronte a una parete, stavolta non era vuota però, c’era un quadro su cui era dipinta della frutta.
Guardai Luna in attesa  di qualche suo movimento, ma lei rimaneva ferma a guardare il quadro. Dopo qualche secondo allungò una mano per toccarlo.
Non successe nulla fino a quando non toccò la pera, allora si aprì una porta ed entrammo.
Mentre passavo dal quadro mi chiesi come facesse Luna a conoscere ogni cosa del castello, sembrava che ogni scorciatoia o passaggio le fosse nota già da prima di percorrerlo.
Ci ritrovammo nelle cucine e una piccola folla di creature ci venne incontro dandoci il benvenuto. Si accalcavano uno sull’altro per servirci qualcosa.
- Chi siete voi? – chiesi dopo un momento di esitazione.
- Io sono Couchpotato (in inglese vuol dire “scansafatiche, pantofolaio” n.d.a), mi hanno chiamato così i miei padroni, perché dicevano che non facevo mai niente di utile, ma gli altri mi chiamano Potchy che è più carino e sono un elfo domestico – rispose quello più vicino a me.
- Io sono Blimp e questo qui affianco a me è Beetlejuice – si presentò un’ elfa domestica indicandone un altro poco distante con una faccia un po’ scocciata.
- E cosa ci fate qui? -
- Noi ci lavoriamo, siamo noi che cuciniamo e mettiamo a posto quello che lasciate in giro – rispose Beetlejuice.
- Non essere scortese – disse Blimp rivolta all’elfo - Possiamo fare qualcosa per voi? – mi domandò nuovamente.
Io guardai Luna e mi accorsi che si era sdraiata per terra e ora dormiva.
- Mi aiutereste a portare Luna nel dormitorio? – dopo una pausa vidi una teiera sul fuoco – E poi potrei avere un po’ di tè con il latte? -
Dopo qualche secondo avevo già una tazza di tè fumante in mano.
- Per Luna non ti preoccupare tu comincia a tornare nel dormitorio, per quando sarai arrivata lei sarà già nel suo letto -
Quindi li ringraziai e uscii, promettendo che sarei tornata a far loro visita. Effettivamente quando arrivai nel dormitorio Luna era già lì, ma ormai avevo smesso di farmi domande, le cose con la magia accadevano e basta.

Il giorno di Halloween arrivò in un lampo, fu come se i giorni precedenti non fossero nemmeno esistiti, le giornate passarono talmente velocemente da quasi non accorgermene.
La mattina mi svegliai eccitatissima, inoltre essendo sabato potei anche prepararmi e scendere a fare colazione con calma.
Per tutta la giornata feci quello che mi andava di fare, non mi capitava molto spesso di fare quello che mi volevo.
Mi sono seduta sulla riva del lago per prendere qualche pigro raggio di sole.
Sono andata in biblioteca per leggere quello che volevo e non quello che dovevo.
Ho fatto una passeggiata e ho incontrato Hugh, che mi ha detto che per le vacanze tornerà a casa e Andrew, il prefetto di Corvonero, che si è dimostrato gentile come al solito.
Sono passata in Guferia per spedire una lettera ai miei genitori, Natale si stava avvicinando e non vedevo l’ora di tornare dalla mia famiglia.
Quando arrivò finalmente l’ora di cena non vedevo l’ora di entrare nella Sala Grande a mangiare.
Prima di andarci però salii nel dormitorio per andare incontro alle mie compagne di stanza così da poter andare tutte insieme.
Quando entrammo avevamo tutte la bocca spalancata e gli occhi sgranati per la meraviglia, se di solito la Sala Grande era stupenda oggi era favolosa.
Le candele, invece di fluttuare si trovavano dentro a delle zucche e il cielo soprastante era senza stelle a causa delle numerose nuvole, che annunciavano pioggia.
Anche il pasto era incentrato sulla zucca, c’erano spuntini, primi, contorni e persino dolci a base di zucca.
Fu tutto buonissimo e smisi di mangiare solo nel momento in cui mi sentii proprio scoppiare, lo stesso valeva per le mie amiche.
Luna fu piuttosto felice di scoprire che per dolce c’era anche il budino alla zucca, pensandoci non credo che abbia mai preso un dolce diverso dal budino.
Alla fine della cena le guardai e appoggiai la testa sulla spalla di Cathy, che era affianco a me.
- Non ce la faccio più, sto scoppiando – mormorai.
Ci avviamo verso il dormitorio chiacchierando.
- Se questo era il banchetto di Halloween, immagino che quello di Natale sarà spettacolare – dissi quasi con un po’ di rammarico, dopotutto me lo sarei perso. Poi pensai alla mia famiglia e sorrisi – Voi rimarrete per Natale? -
- Io e Tomoe rimarremo qui a Hogwarts -
- Invece io tornerò a casa – disse Cathy
Luna non si espresse riguardo al Natale, ma puntò il dito più avanti.
- Guardate laggiù, si è radunata una folla di alunni! -
Ci avviammo anche noi verso quella direzione ma essendo bassa non riuscii a vedere niente.
- Narumi tu riesci a vedere qualcosa? – le chiesi dato che era la più alta fra tutte noi.
- Mmm… C’è una scritta sul muro, non riesco a leggere bene – dopo una pausa aggiunse – C’è scritto: La Camera dei Segreti è stata aperta temete, Nemici dell’Erede. È scritta in rosso -
- Che sia scritta con il sangue? – sussurrò sovrappensiero Luna.
Rabbrividii solo al pensiero di qualcosa scritto con il sangue, a prescindere dalla frase inquietante.
Dietro di noi Gazza, il custode, si faceva largo fra gli studenti così io mi spostai di lato per farlo passare.
- Che cosa succede qua? Che cosa succede? – chiese.
Non appena raggiunse il centro del cerchio cominciò a gridare.
- La mia gatta! La mia gatta! Cos’è successo a Mrs Purr?-
Mrs Purr era la gatta di Gazza e probabilmente era l’unico essere che quell’uomo amasse, da dove mi trovavo però non riuscivo a vedere cosa le era successo, nonostante fossi sulle punte dei piedi.
- Sei stata tu a ucciderla! Ti ammazzo! – continuava a gridare rivolgendosi a qualcuno in particolare.
Fortunatamente arrivano Silente e altri professori a fermare Gazza prima che impazzisse del tutto e lo portò con se, assieme a Hermione, Ron e un altro ragazzo che, dalla descrizione di Ginny, immaginai fosse Harry Potter.
Non appena se ne andarono gli alunni non seppero bene cosa fare, rimasero qualche secondo fermi davanti alla scritta, furono i prefetti di ogni casa a prendere in mano la situazione.
Andrew ci riportò tutti nel nostro dormitorio, mentre camminavamo davo la mano a Cathy che sembrava la più scossa dopo aver visto la scritta.
Fu solo quando ci chiudemmo la porta della stanza alle spalle che mi azzardai a parlare.
- Voi sapete cos’è la Camera dei Segreti? Anzi voi avete idea di cosa significhi quella scritta? – sussurrai rivolta alle mie amiche, che scossero la testa in segno di diniego.
- Pensate che questa Camera si trovi qui a Hogwarts? – chiesi cambiando domanda.
- Molto probabilmente, altrimenti perché scriverla sui muri della scuola? – mi rispose Narumi.
- Io non l’ho mai sentita però, probabilmente sarà piena di Nargilli – aggiunse Luna, avevo ormai imparato a non prenderla troppo seriamente quando parlava di creature strane.
Cathy continuava a rimanere in silenzio e a guardare il pavimento ai suoi piedi con occhi sbarrati, aveva un colorito decisamente pallido.
- Ti senti bene? Vuoi che ti prenda una tisana o una camomilla? – le chiesi e lei annuì leggermente.
Così senza farmi scoprire andai in cucina e mi feci preparare una camomilla. Quando tornai vidi che Cathy stava ancora male e che le altre le si erano sistemate ai due lati.
Le tesi la tazza fumante, di cui non ne era caduta nemmeno una goccia per terra durante il tragitto.
Dopo aver finito di bere sembrò star meglio, anche se era ancora abbastanza pallida, non so se le abbia fatto più effetto la scritta con il sangue o il significato della frase.
Cinque minuti dopo eravamo tutte nei letti cercando di dormire, non so quando mi addormentai, ma so che l’ultimo pensiero che feci fu: “La Camera dei Segreti è stata aperta temete, Nemici dell’Erede”.
 

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Eccoci finalmente con il capitolo di Halloween, ho cercato di renderlo credibile rispetto al capitolo originale. Per Jade nei prossimi capitoli sono previsti ancora dei vagabondaggi notturni con Luna di cui uno molto importante. Fra poco ci sarà anche il capitolo di Natale, come vola questa fan fiction. Comunque il 14 parto, quindi è probabile che questo sia l’ultimo capitolo che pubblico fino a quando non torno, oppure se riesco ne scriverò un altro prima di quella data, vedrò che riesco a fare. Nel frattempo non mi abbandonate per favore, grazie per le recensioni e grazie a tutti voi che continuate a seguirmi. Un bacio, al prossimo capitolo

  
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