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Autore: _MartyK_    01/08/2015    1 recensioni
I Tokio Hotel sono stanchi di condurre una vita frenetica fra concerti, interviste, tour e photoshoot, così il loro spietato manager David Jost regala loro una piccola ''vacanza'' a casa di sua cugina Mary, ma i ragazzi non avranno pace neppure lì...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

- E così saresti tu Li..- le parole morirono sulla bocca del rasta. Non avrebbe mai immaginato che fra tutte le persone del mondo che si chiamano Lisa, dovesse trattarsi proprio di lei.
Lisa era la migliore amica di Tom ai tempi delle scuole medie. Lei era quella che non si sottometteva a niente e nessuno e Tom la ammirava per questo. Non sapeva che però provava qualcosa per lui che andava oltre alla semplice ed innocente amicizia. Quando glielo confessò, il rasta fece la cosa più orribile: fingersi perdutamente innamorato di lei solo per portarsela a letto visto che era l'unica che mancava nella collezione di ragazze ''gnocche''. Quando Lisa capì che la sua era tutta una trappola ci rimase malissimo, soffrì talmente tanto che avrebbe voluto suicidarsi. Giurò a sè stessa di odiare chiunque avesse dei rasta e portasse il nome di Tom Kaulitz.

- Si, sono io, Tom!- rispose lei con tono acido. Sentendo quel tono così arrabbiato, Tom si sentì profondamente in colpa.
Alla fine si pentì di quello che aveva fatto e gli mancava. Gli mancava la sua voce, i suoi scherzi, le sue linguacce, i suoi pizzicotti...
Abbassò lo sguardo sentendosi un mostro terribile. Il gemello, comprendendo le sue sensazioni, intuì che c'era qualcosa di strano, che forse quei due si conoscevano.

- Ehm.. piacere io sono Bill- si presentò il ragazzo per alleggerire la tensione che si era creata in quell'esatto istante.
Dopo di lui si presentarono anche gli altri ragazzi, ma Lisa rimase perplessa. Diede uno sguardo veloce a Bill, in fondo era un bel ragazzo. Alto, androgino, capelli corvini che gli scendevano lisci sulle spalle, occhi nocciola contornati da un pesante trucco nero e labbra carnose ''al punto giusto''. Si maledì mentalmente per i pensieri che stava partorendo il suo cervello.

- Venite, vi mostro la casa- disse alzandosi da terra e camminando verso casa. Loro la guardarono sbattendo più volte le palpebre per poi iniziare a seguirla. Solo Tom la guardava con dispiacere ma anche con malizia. D'altronde non era mica cambiato per un misero ricordo dell'adolescenza!

Seppure sembrasse il contrario, la casa era ben arredata e molto grande. Arrivati all'ingresso ci si trovava direttamente in un salottino piccolo e grazioso, con due enormi divani in pelle e al centro un tavolino di vetro, di fronte ai divani c'era una televisione a schermo piatto. ''Non male'' pensò Gustav guardando i divani. Avrebbe tanto voluto sprofondare in uno dei due e guardare tanta Tv. Il tour della casa continuò, Lisa li portò a vedere la cucina per poi salire su una piccola scala. I ragazzi la seguirono...

- Che culo!- bisbigliò Tom a Georg.
Insieme risero come due deficienti con gli sbuffi nervosi di Bill come sottofondo.

- Ecco le nostre stanze- annunciò Lisa con nonchalance. A differenza del salotto, le stanze non erano proprio ben arredate. C'erano cinque lettini minuscoli e una finestrella in fondo alla stanza. In più c'era un orribile odore di fieno. Davvero i Tokio Hotel dovevano dormire in quella sottospecie di stalla?!

- Stai scherzando vero?!?- chiese Tom con il sopracciglio talmente inarcato che temette che si potesse staccare dal suo bel viso d'angelo.

- Ti sembra la faccia di una che scherza!?- rispose Lisa con un'altra domanda. La sua faccia era altrettanto perplessa. Tom aprì la bocca, fece per parlare ma poi la richiuse subito. Era meglio non ribattere.

- Beeene e ora lasciatemi in pace, devo andare ad occuparmi dei miei cani- annunciò per poi scansare i ragazzi e scendere al piano di sotto. Nel mentre scansava i ragazzi lanciò uno sguardo truce a Tom, che abbassò timidamente lo sguardo. Voleva rimediare. Non in amore, in quel caso non ci sarebbe stato nulla da fare (o forse qualcosa si poteva fare...) ma voleva recuperare la sua fiducia e riavere la sua amicizia. Gli mancava troppo.

- Aspetta! Hai detto che hai dei cani?- chiese il rasta cercando di fare conversazione. Lisa si voltò verso di lui lentamente, quasi a rallentatore. Gli rivolse un altro dei suoi sguardi gelidi.

- Si, sono gli unici miei migliori amici. Gli unici che non mi tradirebbero mai!- rispose la ragazza. Quelle parole furono mille spade conficcate all'altezza del cuore per Tom. Al culmine della pazienza, il ragazzo raggiunse Lisa, la prese per il braccio e la fece voltare verso di lui. I suoi occhi erano lucidi, lo sguardo era intenso e fitto, come se volesse scavare all'interno dell'animo della ragazza.

- Adesso tu mi spieghi perchè ti comporti così con me. Che cazzo ti ho fatto di male!?- disse a denti stretti per evitare di urlare e fare una scenata. Lei divenne più gelida di prima.

- Con quale coraggio mi fai 'sta domanda? Con quale!? Mi hai usata! Eravamo migliori amici, io ero quella stronza, tu quello duro che alla fine si scioglieva non appena si ritrovava davanti la mia faccia. Tu eri quello che mi proteggeva dai bulli, tu eri quello che mi strappava un sorriso, tu eri quello che scherzava con me. Hai approfittato del fatto che mi fossi invaghita di te solo per scoparmi, perchè era questo il tuo obbiettivo, era questo! Scoparmi e aggiungermi alla collezione di ''ochette-usate-dal-sexgott''! Tu non sai come mi sono sentita quando ho capito che non eri innamorato di me, non lo sai! Ho tentato diverse volte il suicidio, non volevo vivere in un mondo senza di te. Tu non sai quante lacrime ho versato per nulla. Non lo sai! Credevo che fossi diverso, che era vero che quella del sexgott fosse tutta una maschera, e invece no. Tu sei proprio così! Tu usi le ragazze e basta. Tu non sai cosa significa amare, non lo sai! E non lo saprai mai!- urlò Lisa ricordando i tempi delle medie.
Alcune vecchie ferite del cuore ormai cicatrizzate da tempo si riaprirono e lasciarono un senso di vuoto nell'anima della ragazza. Tom non disse nulla. Ascoltò in silenzio. Aveva torto. Fottutamente torto. Aveva sbagliato tutto con lei. E non aveva più possibilità di recuperare un rapporto. Le urla della ragazza si sentirono al piano di sotto, così Mary e David chiesero spiegazioni.

- Che cosa sta succedendo là sopra? Tooom, hai spaventato Lisa con le tue manie!?- urlò David guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte della cugina.

- Manie? Che tipo di manie?- chiese scettica. David si rese conto di aver esagerato e cercò di inventare delle scuse.

- Oh ehm no niente, niente di preoccupante. Dai non pensare a quello che ho detto, godiamoci del buon thè- disse imbarazzato. La giornata passò un po' insolita e arrivò l'ora della cena.

-Ragazzi è ora di cena, venite!!!- annunciò Mary dalla porta di casa, visto che i ragazzi si trovavano in giardino a giocare con i cani.
I ragazzi smisero di giocare e si diressero verso l'abitazione. Un vuoto pervase lo stomaco di Tom. ''Sarà la fame'' pensò. Ma in realtà il motivo era ben diverso dalla semplice fame...


***
Ciaoo!! Ecco un altro capitolo della storia, spero vi incuriosisca :) ringrazio tantissimo Happy_Moon per aver recensito il secondo capitolo e per farmi tanti complimenti, grazie mille!! E ovviamente ringrazio tutti quelli che leggono la storia silenziosamente anche se mi piaerebbe sapere il parere di tutti :) beh.. mi dileguo.
Baci _MartyK_ <3
   
 
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