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Autore: pandaforpresident    02/08/2015    2 recensioni
In un mondo popolato da creature sovrannaturali, governato da Angeli e Demoni, i pochi umani superstiti sono stati costretti ad adattarsi, tra cui io, Ilimya. Ma cosa farò se sarò scelta per una missione (potenzialmente) suicida? E se dovrò viaggiare con un angelo egocentrico, con un demone sexy (che mi odia), un elfo con una direzione sessuale alternativa e con una vampira bipolare? Aggiungete un nemico molto attraente, un cucciolo fin troppo affettuoso, un morbo mortale e la consapevolezza di non essere proprio umana.
Ecco a voi la mia vita!
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi diressi in mensa, pensierosa. La nuova situazione mi inquietava, ma non mi sarei fatta distrarre da un demone in crisi adolescenziale. C'erano cose più importanti, per esempio la demone alquanto incazzata diretta verso di me. «Coraline, che gioia...» dissi ironica. «Non posso dire la stessa cosa per me...» mi rispose squadrandomi. Sbuffai. «Cosa vuoi?» le chiesi scocciata. La sua sola presenza mi rovinava la giornata. «Volevo solo dirti che venerdì ti avrei fatto a pezzi, ma Julian mi ha obbligato a cambiare idea» disse irritata. «E così ti arrendi?» la stuzzicai. «No. È solo che, come dice Julian, fai così pena che per me sarebbe come schiacciare una formica quindi...» sibilò maligna. «Io non voglio la tua pietà. Preferisco farmi prendere a calci nel sedere con orgoglio venerdì. Quindi no, non accetto e Julian si può anche andare a far benedire» ringhiai in risposta. «Chi è che si deve far benedire?». Davvero, il suo tempismo rasentava l'incredibile. «Juji, lei non accetta la tua proposta, quindi lo scontro ci sarà» disse fintamente rassegnata l'arpia. «Già, Juji, non voglio rinunciare alla possibilità di darle almeno uno schiaffo» gli dissi con gli occhi da cucciolo, sfottendolo. «Come se riuscissi anche solo a sfiorarmi...» sibilò Coraline. «Tsk! Siete due bambine...» disse Julian rassegnato. «E adesso, se vostra maestà e compagna vorranno, codesta infante va a riempire il proprio stomaco, che oramai affamato reclama nutrimento!» gli dissi sbuffando, allontanandomi senza guardarli. Non erano passare neanche ventiquattr'ore da quando li avevo conosciuti ma già volevo bruciarli vivi. Il pranzo lo passai in compagnia di Bianca e Myll; Sebastian era al tavolo delle ninfe ("Per apprendere meglio la natura di queste creature meravigliose" aveva detto) e la coppia del malaugurio non si era presentata. Mi trovavo bene con loro, anche se Biby era un po' strana. Myll era fantastico: simpatico, gentile, intelligente... Insomma, il ragazzo perfetto; ogni istante passato con lui mi spingeva a cercare qualcosa di più da lui... Un contatto più... diretto. Chissà se era fidanzato... Finito di mangiare avevo mezz'ora prima delle lezioni pomeridiane, quindi mi diressi alla mia stanza. Le lezioni pomeridiane consistevano in allenamenti fisici, in lezioni di strategia e primo soccorso. La cosa che più mi preoccupava erano gli allenamenti a stampo militari, considerando la mia scarsa sportività e resistenza. Arrivata alla mia stanza aprii la porta e rimasi incantata. La stanza era stata arredata in maniera fantastica; i colori dominanti erano il rosso, il bianco e il nero. I mobili erano tutti moderni e costosi, tutti con particolari rockeggianti, dark, punk e stimpunk: il letto era a due piazze e mezzo, gigantesco, con le coperte rosse ricamate con piccoli teschietti bianchi; un gigantesco armadio capeggiava di fianco a una toiletta new vintage e un divano a forma di bocca era posto di fronte ad una televisione gigante; nell'angolo opposto al lettto c'era una scrivania trasparente con sopra un Mac ultima generazione e una stampante laser; per la stanza infine c'erano disseminate decorazioni di ogni genere, quadri alle pareti con arte moderna e pop art, pouf e cuscinoni giganti e, una delle cose più belle che avessi mai visto, una libreria piena di libri di ogni genere. Credo che avrei passato molto tempo a contemplare ogni particolare, come il bagno dietro alla porta della stanza, ma in questo momento dovevo assolutamente cambiarmi per le lezioni. Aprii l'armadio per prendere dei vestiti comodi, e rimasi shoccata; il mio armadio era pieno di vestiti eleganti dei più disparati colori, messo in fila a seconda della graduazione del colore. Rimasi pietrificata. Erano bei vestiti, ma non li avrei mai indossati e non erano le cose che avevo richiesto. Non potevo andare in giro con un tubino. Abbassai lo sguardo e vidi un bottone. Lo schiacciai, sperando nei miei vestiti comodi, ma sì aprii uno scomparto segreto pieno di scarpe alte e paperine. La mia mente cominciò a lavorare, ed infine arrivai alla soluzione del dilemma. La fata all'ingresso. Non potevo crederci. Si era davvero vendicata?! Chiusi l'armadio di scatto, e mi diressi fuori dalla mia stanza. Ero pronta a fare confusione, e la fatina dei denti del cavolo me l'avrebbe pagata. Feci due passi fuori dalla mia stanza, ma fui bloccata da una voce. «Ilymia! Ehi!» esclamò Biby attirando la mia attenzione. «Non sei pronta?! Tra cinque minuti iniziano le lezioni!» esclamò agitata, irrompendo nella mia camera. Sospirai; quella vampira si comportava esattamente come una scimmia. «Lo so, ma non posso cambiarmi, visto che i miei vestiti sono scomp...» mi bloccai di fronte alla scena. La vampira, infatti, aveva aperto con non curanza l'armadio, cominciando a guardare i vestiti dalle sfumature scure, completamente diversi da quelli di prima. «Che colori smorti!» disse, cominciando a tirarmi fuori dei pantaloncini sportivi insieme a una canottiera semplice bordeaux. Mi avvicinai incredula. «Ma...cosa diav...» balbettai. Scansai Biby, che mi guardò stranita, e chiusi l'armadio. Lo riaprii. Okay, il mio armadio era possesuto. I vestiti color arcobaleno erano ritornati, con mia grande sorpresa. «Ben fatto! Adesso ti prendo un bel top rosa e...» esclamò gioiosa Bianca. «Credo di no» dissi risoluta. Me l'aveva proprio fatta quella fata dei miei stivali. «Certo che il trucco del doppio armadio è elementare, e tu ci sei cascata in pieno!» disse ridacchiando la succhiasangue. "Piccola peste..." pensai cominciando frenetica a cercare dei vestiti. E suonò la campanella. Mi fermai raggelata. Mai una che mi andasse per il verso giusto! «Oh cielo! Devo andare! Quel tipo mi fa paura! Ciao!» e scomparve in un lampo. Sbattei gli occhi. Eh? Sempre ferma, mi girai a guardare i vestiti." Chi potrebbe farle paura?" pensai. Poi arrivò l'istinto di sopravvivenza. Scattai e mi vestii in 5 nano secondi, presi le scarpe e mi fondati fuori. In effetti la scena poteva essere comica: una rimbambito che saltellava per mettersi le scarpe su una gamba sola come un canguro con lo smalto fresco ai piedi. Peccato che non ci fosse nessuno in giro. I corridoi erano deserti, e non si sentiva volare una mosca. Mi misi a correre per i corridoi, poi mi accorsi di non sapere dove andare. Stavo correndo come una scema per il cortile e poi vidi la mia salvatrice. «Karolina!» esclama felice. «Dietro alla scuola» mi disse senza neanche sentire altro. Quella donna era una grande. «Grazie!» le urlai di rimando. Corsi verso il dietro della scuola ansimando come un koala in astinenza da eucalipto. Ulteriore problema: non c'era assolutamente niente lì. Ormai stavo per andare nel panico, ma improvvisamente provai una sensazione stranissima: era come essere inglobati in una bolla di sapone. Fui presa alla sprovvista, inciampando e finendo faccia a terra. "Mai una chi mi vada bene!" pensai arrabbiata, alzandomi e massaggiandomi il naso dolorante. Alzai leggermente gli occhi... e li spalancai basita di fronte alla struttura colossale di fronte a me. Mi trovavo in cima ad una piccola collinetta che scendeva morbida su una zona pianeggiante. E in questa pianura campeggiava imponente un'arena immensa: era a forma lievemente ovale, grande come due campi da calcio. La zona interna, che da lontano pareva in sabbia, era circondata da gradinate adibite ad un pubblico assente in quel momento. Delle altissime mura completavano la gigantesca costruzione, rendendola ancora più misteriosa. Presa dalla meraviglia quasi non mi accorsi delle persone già presenti e del terribile ritardo che stavo facendo. Corsi a perdifiato giù per la collina (siano benedette le discese) ed entrai dall'immenso ingresso ad arco della struttura. Passai in un corridoio coperto da cui partivano due scalinate (probabilmente per gli spalti) e mi ritrovai di fronte ad una grande porta. La spalancai e la luce entrò nel buio corridoio. Tirai un sospiro di sollievo. Guardai l'arena...e urlai spaventata. Un'immensa onda d'acqua, alta minimo 5 metri si stava dirigendo rapidamente verso di me. Shoccata mi girai per scappare, ma dietro di me c'era solo la fredda parete in pietra dell'arena. Non potevo scappare. Guardai la parete d'acqua avvicinarsi impetuosa. Mi girai con la faccia rivolta al muro e mi ranicchiai con le braccia sopra alla testa. Ero spacciata. Il rumore dell'acqua aumentava secondo dopo secondo, fino ad essere assordante. Mi preparai all'impatto devastante. Che non arrivò. Alzai lo sguardo sorpresa. Ero ancora acovacciata in posizione fetale e la mia classe al completo mi stava guardando. Imbarazzante. Moooolto imbarazzante. "Okay creature celesti nell'alto dei cieli, schiodate i culi dalle nuvole dove siete e venite ad uccidermi!" pensai disperata. Ma ovviamente rimasi lì a sorbirmi risatine ed occhiate derisorie. Mi alzai in piedi incrociando le braccia. «Chi abbiamo qui?» disse una voce maschile alle mie spalle. Mi girai di scatto, spaventata, ma non vidi nessuno dietro di me. Mi rigirai verso il centro dell'arena, ma mi trovai a pochi centimetri dalla faccia due occhi dalle iridi rosse e le cornee nere pece. Cacciai un urlo e feci un balzo di un metro all'indietro. «Ma i ghoul non erano spariti?» chiesi incredula, allontanadomi un altro po' (non era il massimo trovarsi di fronte un mangia-uomini). Il ghoul in questione sembrava abbastanza giovane, con un look un po' punk, e mi guardava curioso con la testa leggermente inclinata. «No, i ghoul non sono estinti. Comunque, sono Uta e ho il compito di migliorare le vostre capacità cognitive e motorie. E odio i ritardatari» disse tranquillo. Mi rilassai un po', vedendolo quieto. Non poteva neanche mangiarmi, visto che ero sotto la protezione della scuola... O no?! «Lavoreremo a coppie, mescolandoci con l'altra sezione» disse ancora Uta. Aspetta. Altra sezione? Fu allora che mi accorsi dei circa 10 ragazzi appartati. Notai Myll, e mi arrivò l'illuminazione: avevo fatto una figura di merda di fronte alla sezione A al completo. Perfetto. Le due classi cominciarono a mescolarsi; essendo la mia sezione, la B, più numerosa, furono create tutte le coppie, e restavamo fuori solo io, Biby, e, la fortuna è cieca e la sfiga ci vede benissimo, Sonoundemonegrandeegrosso Julian. Trotterellai verso Bianca, prima di vedere Uta dirigersi  verso di lei. «Signorina Bianca, credo che tocchi a lei oggi l'allenamento con me» disse il ghoul. Raggelai sul posto. Bianca mi guardò mesta, prima di avvicinarsi al prof. Biby con Uta e io con... «Bello spettacolo prima» disse la voce del malaugurio dietro di me. «Oh, Julian! Vedere ancora la tua faccia mi riempe di gioia!» dissi con tono grondante sarcasmo. Lui mi ignorò, girandosi ad ascoltare il ghoul. «Per cominciare, riscaldamento: vampiri 40 giri, demoni e angeli 30, fae ed elfi 25, licantropi 35 e tutti gli altri 15. Cominciamo». Tutti cominciarono a correre. «Asp...Uta!» esclamai angosciata. Ero troppo giovane per morire! Il prof si girò verso di me, poi si accorse della mia espressione. «Ah, già, sei un'umana. Per te soli 5 giri» mi concesse con sguardo misericordioso. La mia ora era giunta... Oppure no... Mi girai con gli occhioni da cerbiatta verso il demone mio compagno. «Julian, ho il ciclo. Sto davvero male, riesco a malapena a muovermi. Quindi, vado ad aspettare da qualche parte che tu finisca» dissi sorridente, pronta ad andarmene. «Non hai il ciclo. Muovi il culo» disse risoluto. «E come fai a dirlo?» chiesi irritata. «Si sarebbe già scatenato il pandemonio. Sai, siamo circondati da vamp...» «Okay, okay! Basta, che schifo!» dissi disgustata «Queste cose non le scrivono in Twilight!». Cominciammo a correre. Julian aveva un buon passo, e io arrancavo per stargli dietro. «Cos'è questo posto?» ansimai. «Questa è un'arena per gli allenamenti e i combattimenti. È qui che ci scontreremo fra tre giorni» disse senza accenno di fatica, senza guardarmi. Gli altri correvano fortissimo. Qualcuno aveva già finito, ed io mi ripetei che non erano umani. Mi ricordai dello tsunami che avevo visto. «Quello che ti è successo prima è stato frutto di una proiezione magica. Serve a ricreare caratteristiche territoriali differenti» disse, come se mi avesse letto nella mente. Corremmo ancora un po', poi mi venne in mente una cosa. «Perchè si fanno le sfide al venerdì?». «Per salvaguardare la sicurezza. Una concentrazione così alta di creature molto potenti può causare discordie, che potrebbero danneggiare la scuola o gli studenti stessi» disse. «Così, invece, ci si mena nell'arena. Ma non ho capito il perchè della bolla di difesa e di occlusione intorno all'area» dissi, cominciando a stancarmi seriamente di correre. «Serve a proteggere l'esterno dagli scontri ed è nascosto perchè secondo Seamus rovinava il panorama» disse scuotendo la testa divertito. «A proposito di "rovinare il panorama", dov'è la tua dolce compagna?» chiesi arrancando. «Aveva degli impegni. E risparmia fiato per correre, invece di blaterare» disse stizzito. Che caratterino! Stetti zitta per un po'. Tutti avevano finito, tranne noi, ed avevano cominciato a fare streching. «Quanto manca?» gracchiai, ormai trascinandomi. «Siamo a due» disse fresco come una rosa. Spalancai gli occhi. Non ci potevo credere. Mi sembrava di aver corso una maratona, e invece non ero nenche a metà. Quello sarebbe stato un lungo pomeriggio. 0-Spazio Autrice-0 Oh. Mio. Dio. Sono in ritardo scandalosooooo Q-Q. Mi dispiaceeeee!! Questo capitolo è mooooolto lungo, perchè devo farmi perdonare, quindi spero che vi piaccia!! Sono le 2:41 di notte, quindi sogni d'oro amorini cioccolatosi *o* <3 P.s.: Uta è un personaggio di un anime molto figo (Tokyo Ghoul) che vi consiglio °3°/"
  
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