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Autore: Shannara_810    27/02/2005    4 recensioni
La verità dietro il cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.(Nuova versione. è iniziata la revisione di questa fic. alcuni cap saranno semplicemente ritoccati ad altri aggiunte nuove sezioni e tante altre emozioni. Via via che modoficherò i cap li indicherò accanto al loro titolo. Date uno sguardo alle modifiche e buona lettura)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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The Truth Behind His Frozen Hearth

Parte I: Il segreto di Draco

Capitolo 8: Marauders, The 3th generation

"Ciao, papà!"

Un altro Harry... Un altro Harry senza occhiali né la cicatrice... Un altro Harry che lo guardava divertito...

"AHHHHHH!!!!"

Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, eppure non gli sembrò abbastanza. Che razza di allucinazione era quella! Doveva aver picchiato la testa davvero con forza se ora iniziava a vederci doppio!

Senza che avesse il tempo di reagire sentì afferrarsi mani e gambe, tenuto forte contro il muro mentre l'altro Harry gli teneva il proprio palmo stretto sulla bocca, occhi verdi in altri occhi verdi, decisi, risoluti.

"Ma sei scemo?" Glielo aveva sussurrato in un sibilo quasi minaccioso. "Vuoi forse che il Blob Demoniaco ti senta e ti risucchi tutta la magia?". L'altro Harry spostò lo sguardo sulla porta, le orecchie tese a captare qualsiasi rumore sospetto. c'era qualcosa che lo spaventava. "Ora ascoltami bene papà. Se io ti lascio andare, mi prometti che ti calmi? Giuro che ti spiegherò tutto!".

Papà...lo aveva chiamato papà! Quel pensiero era addirittura più scioccante del trovarsi di fronte ad un'esatta copia di se stesso. Annuì, troppo sconvolto per fare altro. Le altre due persone che lo tenevano fermo lo lasciarono andare ma l'oscurità della stanza non gli permetteva di vedere il loro volto. La sua copia emise un sospiro sollevato, lasciandosi cadere pesantemente sul pavimento, la luce argentea della luna sul viso stanco.

"C-Chi sei tu? Dove mi trovo?"

L'altro ragazzo si passò una mano fra i capelli spettinati, identici ai suoi. Non sapeva davvero da dove cominciare.

"Qual è l'ultima cosa che ricordi?"

Già l'ultima cosa che ricordava. Per Harry era come ricordare un sogno confuso. Aveva la testa pesante, come quando hai bevuto troppe burrobirre e dopo ti spettano cinque lunghissimi capitoli di pozioni da studiare per un esame che saprai comunque che andrà male.

"Mi ricordo che ero a lezione da Piton" Iniziò lentamente, una mano alla tempia che la massaggiava con cautela "E stavo aggiungendo dell'assenzio alla Pozione Precognitiva. Poi un gigantesco ragno è comparso sul tavolo e Ron è balzato in piedi urtandomi. Dopodiché un grande boato ed un'accecante luce bianca". Una luce bianca. Era tutto quello che ricordava prima di svegliarsi in questo sogno pazzesco. Svegliarsi in un sogno: doveva essere proprio ammattito.

"Ragno? Ha detto ragno gigante?! Non è che lo ha seguito, vero? Vero?" Uno dei ragazzi sembrava davvero terrorizzato alla prospettiva di trovarsi di fronte un ragno gigante. Ad Harry venne da ridere. Quell'affermazione avrebbe potuto tranquillamente farla Ron... Ron, chissà cosa gli era successo...

"Si, e magari ballava il tip tap! Aspetta che lo dica a Ryan, si farà due risate!" Una terza voce aveva sghignazzato.

"Troppo assenzio nella pozione. Deve aver creato una sorta di buco temporale e tu sei finito qui. Che casino!". L'altro moretto si era portato una mano al viso in chiaro segno di resa. Lui non ci capiva niente di pozioni. E l'esperto in materia non si era ancora fatto vivo. Non c'era mai quando serviva.

"E da quand'è che saresti un esperto in pozioni. Se non sbaglio hai a stento la sufficienza!" La stessa voce sarcastica di prima aveva affermato con tono da saputello. Cielo, era quasi lo stesso tono di Malfoy!

"Sta zitto!" Il moretto si era voltato verso una delle due figure in ombra, fulminandola con lo sguardo. L'altro aveva sbuffato, mentre con aria strafottente si era poggiato al muro della stanza.

"Perché mi hai chiamato papà?" Harry aveva sussurrato: possibile che quel ragazzo fosse...

"Oh, scusa." L'altro era tornato a voltarsi verso Harry. "Il mio nome è James Cedric Potter e il piccolo mostro saccente che ha appena farneticato è mio fratello Sirius!"

Qualcuno stava trafficando infondo alla stanza alla disperata ricerca di una misera sorgente di luce. Qualche minuto dopo, nonché numerose imprecazioni varie, la terza figura riuscì ad accendere alcune candele poggiandole accanto ai due ragazzi sul pavimento.

"S-Sirius?"

La luce della candela riuscì ad illuminare il volto dell'altro ragazzo poggiato alla parete. Era identico al fratello, forse un pò più giovane, e sarebbero potuti essere scambiati tranquillamente per gemelli se non fosse stato per quei penetranti occhi azzurri.

"Ciao, papà!". Lo aveva salutato, sollevando di poco una delle mani che teneva incrociate sul petto.

Lo sguardo del Bambino-che-era-sopravvissuto si spostò allora su colui che aveva portato le candele. Capelli rosso fuoco e tante, tantissime lentiggini...

"Ron!" Gli occhi di Harry si spalancarono ancora di più, se questo era possibile.

Ron rise divertito, sedendosi accanto a James. "No, io sono Shane, ma molti mi scambiano per mio padre, non preoccuparti."

"Cosa?". Ok, era meglio darsi un pizzicotto. Questo sogno cominciava davvero a confonderlo ancora di più.

Lentamente si portò una mano al braccio, pizzicandosi con forza. Ahi, se faceva male! Era sveglio. Era sveglio in una realtà ai limiti dell'assurdo.

"Sei nel futuro" Era stato Sirius a parlare. Sembrava stesse squadrando Harry, quasi incerto su come comportarsi, ma non l'avrebbe mai dato a vedere, era troppo orgoglioso. "Ti trovi quasi diciotto anni nel futuro."

"Nel futuro? Ma è possibile?" Se questa era un'allucinazione, pensava Harry tra sé e sé, era davvero un'allucinazione complicata.

"Già. Secondo Ryan, l'eccesso di assenzio ha trasformato la tua pozione in un filtro per i viaggi nel tempo. Sono davvero pozioni rare quelle!". Quegli occhi azzurri si erano fatti di nuovo imperscrutabili.

"Ryan?" C'erano solo tre ragazzi con lui, quindi il Grifondoro non capiva davvero a chi si riferissero. Sperava solo che se questo Ryan era davvero così portato in pozioni come dicevano avrebbe saputo come rimandarlo in dietro.

James sbuffò. "Già il nostro genio in carica nonché il quarto ed ultimo Malandrino. Vorrei sapere davvero dove diavolo è finito! Non si vede in giro da quasi un'ora!"

"Malandrino? Voi sareste i nuovi Malandrini?" Questa notizia sembrò davvero rincuorarlo. I Malandrini... Vedere questi ragazzi avrebbe reso Sirius e Remus davvero orgogliosi.

"I Malandrini di terza generazione. Che attualmente stanno cercando di sfuggire ad un viscido ammasso di gelatina verde!"

"Gelatina verde?". Harry si era alzato in piedi e per la prima volta da quando era arrivato in quel luogo iniziò a guardarsi intorno. Si trovavano in una specie di salottino, quasi uno studio che stranamente non aveva porte. Era arredato in maniera semplice, una scrivania, due poltroncine e nient'altro. Solo una piccola libreria sulla parete che avrebbe dovuto ospitare delle finestre, finestre della quale non c'era la minima traccia. Doveva essere una di quelle stanze segrete, usate per gli "ospiti speciali" di cui Silente una volta gli aveva parlato. Sulle altre pareti libere, invece, erano affissi tutti e quattro gli stemmi delle case di Hogwarts, ma era difficile distinguere molto alla fioca luce di qualche candela. Anche i ragazzi erano balzati in piedi in tutta la loro forza e coraggio, si sarebbero battuti contro quella cosa, Harry lo aveva capito. Niente li avrebbe fermati! Tre ragazzi con tre tuniche identiche alle sua sulle quali era stato cucito lo stemma dei Grifondoro. La nuova generazione...

"Un Blob Demoniaco." James, l'esatta copia di suo padre: coraggioso, intrepido e anche avventato. Un leader nato, anche se non incline ad accettare questa sua capacità.

"Non si sa come sia entrato ad Hogwarts. Ma Silente ha deciso di fare evacuare la scuola!". Sirius, simile al fratello per aspetto fisico, ma dal carattere più simile al suo omonimo: una "testa calda" mai capace di tirarsi indietro.

"Quell'essere ruba la magia quindi non possiamo nemmeno usare i nostri poteri!" Shane, allegro e caparbio come suo padre. Ron ne doveva essere davvero fiero.

"Ma allora voi cosa ci fate ancora qui!" Aveva conosciuto questi ragazzi da poco meno di un'ora eppure non avrebbe permesso a nessuno di far loro del male! I suoi figli, erano i suoi figli. Una nuova gioia esplose nel cuore di Harry: sapere che un giorno avrebbe avuto una famiglia, che non sarebbe stato più solo era un qualcosa di indescrivibile!

"Aspettavamo te". James lo aveva detto sorridendo. "Tu, no cioè, insomma mio padre ci ha raccontato del suo piccolo incidente nel tempo e del fatto che dovevamo incontrarti, perché dovevi imparare delle cose. Così abbiamo usato la mappa del Malandrino per nasconderci in questa stanza segreta e venire a cercarti una volta che fossi comparso su di essa".

"Cosa avrei dovuto imparare?"

"Boh, non lo so. Ma ora è del Blob che dobbiamo preoccuparci. Se riusciamo a resistere fino all'arrivo degli Auror è fatta. Poi potrai chiedere spiegazioni direttamente a mio padre, cioè te stesso. Accidenti che confusione!"

"Vuoi forse dire che sono un Auror?" Questo era decisamente il giorno più bello della sua vita, Harry aveva deciso! Era come essere a Natale e trovare sotto l'albero centinaia di regali e leccornie, alla faccia del caro cuginetto Dudley!

"Certo! Tutti i nostri padri lo sono!". C'era una particolare enfasi in quel nostro. Un'enfasi che si sarebbe trasformata nello shock più grande nella vita del più giovane cercatore dei Grifondoro.

"Wow!" Il cercatore Grifondoro si poggiò ad una scrivania, le gambe incapaci di reggere un'altra emozione come questa. "Ma parlatemi di voi: si insomma, avete capito." Alzò una mano tremante, indicando prima James, poi Sirius. "Voi due siete i miei figli. Non riesco a crederci."

Si avvicinò ai due ragazzi, cercando di imprimere nella propria mente i loro volti in ogni più piccolo dettaglio. Stessa sua corporatura, stesso sorriso, eppure c'era qualcosa negli occhi di Sirius. Quegli occhi li aveva già visti, di quell'azzurro che non era né il colore del cielo né quello del mare, ma che sembrava una perfetta fusione di entrambi...

"Ginny..."

"Già!" James si grattò la testa, sghignazzando. "Ehi, l'hai capito subito! La mamma ha sempre detto che eri lento in questo genere di cose. Ci hai messo anni a capire che era innamorata di te!"

Harry Potter non sapeva se essere lusingato o seccato dalla cosa. Certo che era innamorato di Ginny, la storia con Cho non aveva fatto altro che rafforzare questi suoi sentimenti, ma sentirsi dire dal proprio figlio di essere un imbranato in amore non era di cero il massimo!

"Non prendertela!" Sirius sembrava estremamente divertito dall'espressione di sgomento che doveva aver fatto. "Lui non è di certo meglio!" Con aria di sufficienza e uno sbrigativo movimento del pollice indicò il fratello.

"Solo perché tu esci con Maia, non significa che ne sai più di me. Fai tanto l'uomo tutto d'un pezzo ma sei un pezzo di pane con lei, lo sanno tutti. Per non parlare di quando Ryan ha minacciato di ucciderti quando l'ha scoperto! Buffone!"

"Prova a ripeterlo!". I due fratelli sembravano sul punto di fare a pugni. Harry era preoccupato mentre Shane sembrava esserci abituato.

"Lascia stare." Gli disse il rossino. "Fanno sempre così, non sono mai d'accordo su niente. Ma infondo..."

Un pugno alla guancia di James.

"Molto infondo..."

Un sinistro al mento di Sirius,

"Estremamente infondo, si vogliono un bene dell'anima!"

"Ne sei sicuro?" Harry era davvero scettico al riguardo: era così che si comportavano i fratelli? Lui era sempre stato figlio unico quindi non riusciva a capire fino in fondo quello strano rapporto di amore-odio che c'era tra i fratelli. Anche con Fred e George  provava la stessa cosa...

"Sì, non preoccuparti. Cinque minuti e fanno pace. Se non si stuzzicano non sono contenti!"

"Ehi, se mi fai un occhio nero chi la sente Maia!" Sirius si toccava lo zigomo indolenzito, secondo gancio da parte del fratello. Doveva davvero migliorare la difesa.

"Fa vedere". James gli aveva afferrato il mento, ispezionando con cura i danni che aveva fatto. "Nah, roba da poco. Non si vede niente!"

"Ne sei sicuro?". Sirius non sembrava convinto.

"Sì, sì. Niente di che!"

"Che ti avevo detto? é una vita che fanno così". Shane sospirò rassegnato. Harry lo guardò attentamente, una domanda che gli frullava insistentemente nella testa. Quel ragazzo era identico a Ron, quindi non riusciva a capire se...

"Per caso, cioè, tu sei il figlio di Hermione? Insomma, Ron è mai riuscito a dichiararsi?"

Un assurdo silenzio seguì quella domanda. Un assurdo silenzio mentre i tre giovani Grifondoro si guardavano allibiti prima di scoppiare in una risata fragorosa. James era praticamente in lacrime per terra mentre batteva un pugno sul pavimento cercando di calmarsi. Sirius e Shane non erano di certo in condizioni migliori.

"C-che ho detto?". Harry era rosso come un peperone: non riusciva davvero a capire cosa ci fosse di tanto divertente!

"Mio padre con la zia Herm? Sarebbe allucinante, come un matrimonio fa la McGranitt e Piton!"

Orrore generale. A tutti e quattro i ragazzi venne la pelle d'oca...

"Brr...Mi vengono i brividi solo a pensarci. Cielo, lo rimprovera come se fosse un ragazzino ancora oggi!"

Shane era sinceramente disgustato al pensiero. Il colore del suo viso rasentava il verde. "Per non parlare di cosa farebbe lo zio. Sarebbe capace di sbranare mio padre vivo per essersi avvicinato troppo alla sua Mya, peggio di una dragone inferocito!". Dragone...dragone...

"No, no." James sembrava essersi calmato. "Ryan è il figlio di zia Herm. Anche se per carattere è identico allo zio..."

Un tonfo sordo dall'altra parte della stanza. Nell'oscurità della zona ancora nell'ombra il quarto Malandrino era arrivato.

"Eccoti finalmente! Sei in ritardo!". Sirius era corso dal suo amico aiutandolo ad alzarsi. Il nuovo ragazzo sembrava decisamente esausto e senza fiato.

"Ehi! prova tu a preparare una pozione con quella sottospecie di budino gigante in giro! Merlino, che puzza! Ci vorrà una settimana per tornare pulito!"

Shane fece una smorfia di disgusto. "Allora stacci lontano. Non mi va di avere quel tanfo addosso!".

"Cos'è, hai già fatto il tuo bagno settimanale, eh Weasleuccio?"

Harry conosceva bene quella voce. Oh, sì se la conosceva. Tutti i sogni e le fantasie sul figlio di Hermione, su un deciso ragazzino dai ricci capelli castani furono infranti quando il suddetto ragazzo entrò nell'area illuminata dalle candele. 

Ed, allora, fu come se Voldemort avesse deciso di diventare d'improvviso "un figlio dei fiori", un pacifista convinto! E, diciamocelo, avesse anche chiesto in moglie la Cooman... Lo stesso effetto catastrofico...

Biondi capelli, quasi argentei. Occhi di tempesta dallo sguardo furbo e malizioso. Un sorriso che sapeva diventare un ghigno che non prometteva nulla di buono...

"MALFOY!"

Era troppo...era decisamente troppo! Harry si sedette sul pavimento con un tonfo, cascando come un sacco di patate, gli occhi sbarrati e la bocca impossibilitata a dire qualcosa di sensato. Continuava a farfugliare parole sconnesse mentre il nuovo arrivato lo osservava estremamente divertito... e ammettiamolo anche compiaciuto!

"Ehi, ben arrivato zio Harry". Davanti a sé c'era l'esatta copia di Draco Lucius Malfoy. Doveva esserci uno sbaglio, un assurdo sbaglio.

"Non può essere vero!" Il-bambino-che-era-sopravvissuto voltò lo sguardo terrorizzato verso gli altri Grifondoro. Voleva che gli dicessero che era uno scherzo. Che era un orribile e impensabile scherzo. Ma sembrava proprio che non fosse così. James continuava a fissare, improvvisamente interessato, l'affresco che c'era sul soffitto, Shane sembrava avere un attenzione tutta particolare per le sue unghie mentre Sirius fischiettava distrattamente, guardandolo con la coda nell'occhio e trattenendo un sorrisetto estremamente divertito.

"Beh, che c'è?". La copia di Malfoy sembrava davvero non capire il perché di tutta quell'agitazione. 

"Hermione con Malfoy. Con Draco-furetto Malfoy?!" Le parole gli uscivano a fatica. La gola gli ardeva come se avesse trascorso un'intera settimana nel deserto. "Quale razza d' incantesimo ha usato per costringerla?!"

Ryan, seduto con le gambe incrociate sul pavimento a una decina di centimetri da Harry, si era voltato verso Sirius, ringraziandolo per un asciugamano che il ragazzo gli aveva porto ma quelle parole lo fecero voltare di scatto verso il Grifondoro più anziano. La stessa luce omicida che era balenata negli occhi di Draco quando Ron aveva insultato sua madre ora scintillava in quelli di suo figlio.

"Non ti azzardare mai più a parlare così di mio padre. So che avete avuto dei problemi in passato e che tu parli per via di questi, ma non tollero che si parli così di lui. Ho una grande stima di te e non lasciare che questa venga meno con stupidi commenti". Quel ragazzo sembrava molto più anziano e saggio della sua età. Harry si sarebbe aspettato un pugno a tradimento dal figlio di Malfoy ma quelle parole lo colpirono profondamente. Era davvero il figlio di 'Mione.

"Mio padre e mia madre si sono sposati per amore". Quel suo sguardo deciso fu presto sostituito da uno molto più malizioso. Era anche decisamente il figlio del Serpeverde. "E anche se quelle rare volte che litigano cercano di scannarsi come conigli" e con queste parole portò la propria mano sinistra proprio davanti al volto di Harry, intendendo chiaramente che quei litigi potevano davvero essere contati sulle dita di una mano. "Si sbaciucchiano ancora come se fossero due ragazzini!"

A quel pensiero ci fu un altro brivido collettivo.

"Cielo, dovrebbero impedire certe cose a quell'età!". Ryan cercava di pulirsi con l'asciugamano, sfregandosela contro i soffici capelli biondi nel vano tentativo di liberarli da quella gelatina appiccicosa.

"E, secondo te, come nascono i bambini?". Il più anziano dei fratelli Potter aveva inarcato un sopracciglio con aria scettica. Il biodo rise.

"Perché tu lo sai? Non vorrei di certo deluderti dicendoti che le storie di cavoli e cicogne sono tutte fantasie..."

Harry li osservava ancora sotto shock. Com'è che si diceva: tale padre tale figlio. Era bello sapere che certe cose non cambiavano mai...

"Bastardo!"

"Idiota!"

"Cretino!"

"Sgorbio! Non è colpa mia se nella mia famiglia siamo tutti così incredibilmente affascinanti!"

"Sicuro". Shane rise sarcastico. "Se non stiamo attenti noi Weasley, riuscirete quasi a batterci. Siete già cinque fratelli".

Harry spostò nuovamente i suoi occhi verdi sul figlio di Malfoy. 

"Tre maschi e due femmine, per l'esattezza! E, visto come la mamma mangiava quella torta al cioccolato l'altra settimana, ne saremo presto qualcuno in più! Non che mi dispiace! Potremo anche decidere di conquistare il mondo un giorno o l'altro!" Sembrava davvero che stesse valutando quell'opzione, increspando le labbra come se stesse riflettendo su un piano piuttosto allettante. Gli altri Malandrini risero di cuore.

Cinque figli... Hermione aveva avuto da Malfoy cinque figli... Presto il bollettino meteorologico avrebbe confermato che l'inferno si era gelato. Eppure, per qualche strana ragione, più ci pensava più avvertiva che quella notizia non era poi così male.

Aveva notato gli sguardi che Malfoy rivolgeva ad Hermione. E, anche se non avrebbe mai voluto ammetterlo, erano sguardi che non parlavano altro di un amore sincero e profondo.

"Piuttosto, la pozione è completa?" Sembrava che finalmente Sirius si fosse deciso a riportare tutti alla realtà. Avevano un mostro da combattere.

"Sì". Ryan estrasse dalla tasca della tunica cinque fiale dal colore bluastro. "Bisogna solo aggiungere qualche goccia di poltiglia verde e credo che addosso ne ho più che a sufficienza!"

Con questo afferrò con la punta della dita la tunica che aveva indosso. Una tunica sulla quale era cucito lo stemma dei Grifondoro.

Si alzò con un balzo quasi felino e distribuì ad ognuno dei presenti una delle boccette. Oltre il bel caratterino, aveva ereditato anche l'agilità da cercatore da suo padre. Gli altri ragazzi tolsero il tappo dalle fiale mentre l'esperto in materia strizzava dall'asciugamano che aveva utilizzato poco prima della disgustosa e puzzolente sostanza verde.

Un Grifondoro... Il figlio di Malfoy era un Grifondoro... Mai, anche nelle sue più sfrenate fantasie, avrebbe lontanamente considerato che da un figlio di papà, viziato ed egoista come Draco sarebbe potuto uscire un Grifondoro...

"Sei un Grifondoro!" Harry non si era nemmeno accorto di aver sussurrato quelle parole ma il biondino le aveva udite ugualmente. Aggrottò la fronte in un tipico gesto Malfoy.

"Beh, che c'è di strano?"

"Io credevo che tutti i Malfoy fossero dei Serpeverde!".

"Mi spieghi perché continui a chiamarmi Malfoy?". Il figlio di Hermione sembrava ora davvero spazientito. "Io sono un Black! Il mio nome completo è Orion Noel Black, anche se tutti mi hanno sempre chiamato Ryan. E sono fiero di essere un Grifondoro. Come mio padre e mio nonno Sirius prima di me!!!"

C'era un profondo orgoglio in quelle parole. Fierezza, coraggio e lealtà. Tutte quelle qualità che avevano reso quella dei Grifondoro la casa più apprezzata di tutta Hogwarts.

Tutte quelle qualità che Harry James Potter non avrebbe mai immaginato di trovare in Draco e nella sua discendenza!

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Note: ecco finalmente l'ottavo cap. Scusate il ritardo ma ho avuto una settimana allucinante e ho cercato di finirlo tutto in quasi tre ore.

Oh, ecco i nuovi Malandrini! Che ne pensate? Certo che Harry ha avuto davvero uno shock dietro l'altro! E le sorprese non sono ancora finite!!!

Cmq, anche se ne succederanno di tutti i colori, perché devo avvertirvi che sono una patita delle situazioni catastrofiche, questa sarà una storia a lieto fine! Assolutamente con un bel lieto fine! Perché io vivo per i lieto fine!!!

Ma soprattutto perché ci vuole un lieto fine dopo tutti i guai che dovranno passare. Che volete farci sono perfida....

Allora che dire: recensite, recensite, recensite...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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