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Autore: _Anto    03/08/2015    4 recensioni
Darren Everett Criss, 24 anni, Cantante, Los Angeles
Christopher Paul Colfer, 19 anni, Studente, Clovis

(...)
Le superiori per Chris non erano state affatto una passeggiata; l’inferno che si era ritrovato a vivere tutti i giorni per la sua sessualità non lo avrebbe mai dimenticato.
Adesso però Chris ha una vita normale, degli amici che gli vogliono bene per davvero e che lo accettano per quello che è.
Sembrerebbe che dalle fiamme ci si è salvato da solo, ma in realtà quando aveva quindici anni una voce alla radio gli aveva riportato il sorriso. In poco tempo aveva scoperto che apparteneva a Darren Criss, un ventenne con un passato alle spalle molto simile al suo che aveva fatto del dolore la sua forza, e che si stava lentamente facendo strada nel mondo dello spettacolo grazie alla sua musica. E così, senza neanche saperlo, Darren gli aveva salvato la vita.
Quando il cantante si ritrova a Clovis per impegni lavorativi è anche il compleanno di Chris, e per uno strano scherzo del destino, è costretto a fare una comparsa alla sua festa per fargli una sorpresa.
(sms+description)
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Quasi tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Chris aprì gli occhi quella mattina, la prima cosa che vide fu Darren.
Era abituato ad aprire gli occhi la mattina e ritrovarsi da solo nella sua stanza, ma poteva certamente abituarsi a quei due occhi caldi che erano un connubio tra l'alba e il tramonto. Avrebbe potuto abituarsi a quel sorriso stanco, a quei ricci spettinati, a quelle labbra corrucciate.
Dio, avrebbe davvero potuto abituarsi a Darren Criss, e tutte quelle sensazioni che provava quando stava con lui. E sapeva perfettamente che non avrebbe potuto svegliarsi ogni giorno della sua vita accanto a lui, ma poteva abituarsi alla sua presenza, vero? Sarebbero stati lontani, e avrebbe fatto male da morire non averlo vicino, ma poteva abituarsi ad averlo comunque nella sua vita?
“Ciao” sussurrò Darren dopo qualche secondo passato a fissare Chris che cercava di scacciare via il sonno sbattendo le palpebre.
Chris ricambiò il suo sorriso. “Ciao” sussurrò. “Dormito bene?”
"Non ci siamo nemmeno cambiati ieri sera..." ridacchiò Darren, portando una mano sul braccio di Chris. “Ma ho amato dormire con te. Soprattutto dopo quello che è successo tra noi.”
Chris si leccò le labbra, avvertendo ancora il sapore di Darren. “Ne dovremmo parlare.”
"Mi sembra che lo abbiamo già fatto. Ti ho detto che ti amo, tu mi hai detto che mi ami, quindi... Non so tu, ma adesso so bene cosa voglio."
"Sì, anche io" si affrettò ad aggiungere Chris. "Solo... Sai, c'è il fatto che tu sei famoso e io no, che tu abiti a Los Angeles e io no, e potrei continuare all'infinito aggiungendo tutte le cose che-"
All'improvviso Chris fu messo a tacere da un paio di labbra che si poggiarono silenziose sulle sue e durò troppo poco, perché Darren all'improvviso si staccò e fece un sorriso enorme. "Sei sempre così loquace la mattina?" domandò divertito.
Chris deglutì di nuovo e cercò di darsi un minimo di contegno e soprattutto di parlare, perché davvero non voleva sembrare uno di quei ragazzini che resta senza fiato solo per un piccolo bacio.
Peccato che fosse rimasto davvero senza fiato.
"Non lo sapevi? Appena mi sveglio ho delle intense chiacchierate con il mio cuscino."
Darren roteò gli occhi e si sporse per baciarlo di nuovo. "Okay, ho un piano."
"Mmh?" mormorò Chris, reclamando un altro bacio.
"Adesso ci alziamo, ci facciamo una doccia, ci mettiamo addosso qualcosa di comodo e facciamo colazione. Poi magari ne parliamo, okay?"
Chris sorrise. "Mi sembra un piano perfetto. Tu quando devi partire?"
Darren si morse le labbra interdetto. "Tra un paio di ore, ma... Parleremo anche di questo, promesso."
“D'accordo…” mormorò Chris scalciando via le coperte.
“Ehi” sussurrò Darren afferrando il suo polso. Chris si voltò e lo guardò confuso, poi un secondo dopo venne trascinato di nuovo nel letto e si ritrovò di nuovo le labbra di Darren che sfioravano le sue. “Solo cinque minuti.”  
 
 
 
25 novembre  
 
 
(09:21)
Sai a cosa pensavo, piccolo?
 
 
(09:22)
‘Giorno anche a te, Dare.
 
 
(09:22)
A cosa pensavi?
 
 
(09:25)
Al fatto che non abbiamo più parlato di niente ieri.
 
 
(09:28)
Be’ non è colpa nostra se sono andati via tutti e hanno lasciato la casa tutta per noi.
 
 
(09:30)
…Dio, quanto mi mancano le tue labbra.
 
 
(09:31)
Non sei d’aiuto, smettila.
 
 
(09:35)
Comunque… avevi ragione tu, non c’è niente di cui parlare. Ci abbiamo messo tanto per arrivare dove siamo adesso – okay, ci siamo conosciuti a settembre, ma ci siamo sentiti quasi ogni giorno da allora e io sono sicuro di quello che provo, Darren. Sono sicuro di volermi mettere in gioco, di voler affrontare la distanza e tutte le altre mille cose che comporta stare con te. Perché voglio stare con te.
 
 
(09:35)
E perché ti amo, ovviamente.
 
 
(09:37)
…Cosa ho fatto per meritarmi un ragazzo come te?
 
 
(09:38)
Non lo so, ma – ehi! Lo so che sono già meraviglioso così, però potrei addirittura laurearmi se solo la smettessi di distrarmi. Quindi ci sentiamo quando finisco le lezioni?
 
 
(09:40)
Quanto è spiritoso il mio ragazzo! Comunque d’accordo, tanto avevo intenzione di chiamare Chord. Ci sentiamo dopo, piccolo genio. Ti amo.
 
 
(09:41)
Ti amo anche io.
 
 
 
 
(09:42)
Chord? Possiamo vederci?
 
 
(09:43)
Devo parlarti di una cosa, Dare.
 
 
(09:45)
Okay, vengo da te.
 
 
(09:45)
Aspetta!
 
 
(09:46)
Ti ricordi quando mi parlasti di Chris a telefono perché non avevi il coraggio di dirmelo guardandomi negli occhi?
 
 
(09:48)
Be’, ero imbarazzato.
 
 
(09:49)
Devo dirti una cosa, Dare.
 
 
 
*chiamata in arrivo da Chord*
 
 
 
“Ehi amico, che succede?”
 
 
“Devo dirti una cosa.”
 
 
“Sì, lo avevo capito-”
 
 
“Due giorni fa, quando eravamo a Clovis, al gioco della bottiglia io e Mark ci siamo baciati.”
 
 
“Sì, lo so.”
 
 
“Ma non sai che quando abbiamo deciso di restare e Mark mi ha offerto di dormire in camera con lui è stato dannatamente strano. Non eravamo quelli di sempre, eravamo davvero a disagio e poi c’è stato un momento in cui ci siamo guardati, tutto il resto è sparito e… ci siamo baciati, Darren. Di nuovo.”
 
 
“…Oh. Vi siete baciati-”
 
 
“E poi ci siamo messi a letto e abbiamo continuato a baciarci ed era davvero piacevole, piacevole ed- uhm, eccitante… e così mi sono ritrovato a toccarlo. Quando ho visto che gli piaceva, ho messo la mano nei suoi pantaloni e l’ho toccato davvero ed era così bello, Darren, lui era così bello-”
 
 
“Chord, che diavolo-”
 
 
“Poi è venuto, e quando si è ripreso ha detto di voler provare una cosa e ha detto ‘fermami se non ti piace’, poi è scivolato tra le mie gambe e mi ha fatto un pompino, e io non l’ho fermato perché mi è piaciuto da morire.”
 
 
“Chord, ti rendi conto di quello che stai dicendo? Tu- tu sei gay…”
 
 
“Non sono gay!”
 
 
“Amico, so che è una cosa difficile da accettare, ma avete fatto diverse cose e ti è piaciuto. Credo che dovresti cominciare a farti qualche domanda.”
 
 
“L’ho fatto. Credimi. Ieri mattina ci siamo svegliati nello stesso letto ed era stranissimo, a colazione non ci siamo nemmeno rivolti la parola e mi mancava, perché Mark… tu- tu lo sai, io ho trovato un amico da quando hai conosciuto Chris, sai perfettamente che ci siamo trovati sempre benissimo insieme e mi mancava divertirmi con lui. Così ad un certo punto io ho fatto una battuta e lui si è messo a ridere, e abbiamo scherzato tutto il giorno, poi mi ha trascinato in un vico e ci siamo baciati e abbiamo riso tanto, Dare- abbiamo riso e abbiamo scherzato e ci siamo baciati e io ero felicissimo.”
 
 
“Sono felice del fatto che Mark ti renda così felice, lo sai? E scusami per prima, io ero solo- scioccato, direi. Non mi aspettavo una cosa del genere da te, ma non volevo insinuare niente… lo sai che a me non piace mettere etichette.”
 
 
“Non si tratta di etichette, Dare. È che io con le donne ci sono sempre stato bene, sono attratto da loro e mi piacciono tantissimo. Non riesco ad immaginarmi con un uomo, non sono mai stato attratto da nessuno, ma lui è diverso. Mark… mi piace perché è lui. Ha senso?”
 
 
“Certo, ho capito. È una cosa bellissima, Chord – posso capire che tu ora sia spaventato, ma quello che ti sta succedendo è incredibile. Ti stai innamorando di una persona, a prescindere dal suo sesso  ed è incredibile. Voglio che tu sappia che ti sono vicino, okay? Stai lottando per la tua felicità, Chord, non te lo dimenticare.”
 
 
“…Ti voglio bene, Darren.”
 
 
“Anche io, amico. E sono fiero di te, non dimenticarti nemmeno questo.”
 
 
 
 
(21:12)
Ho appena finito di parlare con Mark. Ti prego, dimmi che sai qualcosa perché potrei impazzire se non ne parlo con te.
 
 
(21:14)
Finalmente! Chord me ne ha parlato stamattina.
 
 
(21:14)
Quei due se la fanno insieme. Oh mio dio.
 
 
(21:15)
Non ho mai visto Mark così impacciato da quando lo conosco.
 
 
(21:17)
Dio, non ci posso credere.
 
 
*chiamata in arrivo da Darren*
 
 
“Ehi.”
 
 
“Ehi, piccolo, avevo voglia di sentire la tua voce. A parte Mark e Chord che ci hanno confessato di avere una relazione, com’è andata la giornata?”
 
 
“Oh… bene, grazie. Anche se tra le lezioni e il lavoro è stato piuttosto sfiancante. Tu che mi racconti?”
 
 
“Ho fatto un’intervista radiofonica, poi Chord oggi pomeriggio mi ha detto che ho tipo solo impegni a Los Angeles, o al massimo a mezz’ora da qui, fino a dopo Natale. E poi da febbraio ci sarà il tour.”
 
 
“Oh, è… bellissimo, credo. Voglio dire, non dovrai viaggiare molto.”
 
 
“Ecco, di questo volevo parlarti. Dal momento che ieri siamo stati una giornata intera a baciarci – non mi sto lamentando, sia chiaro – non abbiamo più parlato della distanza e tutto il resto. Stavo pensando… magari se trovi un po’ di tempo fino a febbraio potresti venire qui, che ne dici? Potremmo stare insieme, dovresti soltanto prenderti un periodo di pausa dal lavoro.”
 
 
“Uhm… Darren, mi piacerebbe tanto, ma al massimo potrei stare una settimana. Non posso prendermi un periodo di pausa dal lavoro, sai? Cioè, posso, ma non verrei retribuito e i soldi mi servono. L’università non sarebbe un problema, perché ho un esame circa ogni tre mesi e potrei studiare lì, ma… devo lavorare.”
 
 
“…Okay, Chris, sto per dirti una cosa che non ti piacerà.”
 
 
“Sì?”
 
 
“Non ti lascerei pagare niente qui, ti potrei… uhm, mantenere io. In fondo sei mio ospite-”
 
 
“Non dirlo nemmeno per scherzo, Darren. Non ti permetterei mai di fare una cosa del genere.”
 
 
“Ma così ci potremmo vedere-”
 
 
“E ci vedremo, posso prendermi una settimana ogni tanto ma non di più, e non ti lascerò spendere niente per me. La nostra relazione non è un lavoro e tu non sei il mio datore, okay?”
 
 
“Okay, okay… scusa.”
 
 
“No, non devi scusarti, anzi… sei stato davvero gentile, ma non voglio che tu lo faccia. Se un giorno la nostra relazione verrà allo scoperto, già dovrò fare i conti con tutti quelli che penseranno che io ti stia solo sfruttando per i tuoi soldi- ma tu lo sai che non è così, vero? A me non importa niente, io sto con te perché ti amo.”
 
 
“Chris, non credere assolutamente che io abbia mai pensato ad una cosa del genere. Tu sei- sei una persona meravigliosa e io con te mi sento amato come non è mai successo prima. Ho incontrato ragazzi che mi volevano solo per i miei soldi, ma con te è diverso. Tu sei- sei tutto quello che stavo aspettando, capisci?”
 
 
“…Grazie, Dare.”
 
 
“Perché mi ringrazi?”
 
 
“Perché ci sei. Perché mi ami, e perché mi stavi aspettando. Solo… grazie.”
 
 
“Sei tu che sei speciale, piccolo – a tal proposito, volevo chiederti una cosa.”
 
 
“Sì, certo, dimmi pure.”
 
 
“So che può sembrarti affrettato, ma manca un mese e… uhm, la mia famiglia a capodanno viene a Los Angeles da me, e volevo chiederti… ecco, se ti andava di conoscerli. Casa mia è grandissima, quindi ci state benissimo tutti e- ti ho già detto che sei speciale, vero? Per questo voglio che tu li conosca. Sempre se lo vuoi anche tu, ovviamente.”
 
 
“Oh…”
 
 
“Non devi se non vuoi, davvero. Ci siamo praticamente appena messi insieme-”
 
 
“No, va bene. Magari… uhm, se vuoi a Natale potresti venire qui così ti faccio conoscere anche la mia di famiglia.”
 
 
“Va benissimo, davvero. Però non devi farlo solo perché ti senti obbligato, se non vuoi presentarmi ancora ai tuoi-”
 
 
“Dare, non essere sciocco. Okay, non ho mai portato nessuno a casa, ma… con te è diverso. Anche tu sei speciale. I miei non sanno che stiamo insieme, non sanno nemmeno che ti conosco personalmente, quindi… uhm, all’inizio sarà un po’ strano, ma saranno felici per noi.”
 
 
 
“Wow, okay. Allora sta succedendo davvero.”
 
 
“Dici?”
 
“Oh, sì. Io ti presenterò la mia famiglia, tu mi presenterai la tua famiglia, passeremo insieme le feste perché- stiamo insieme, no? Stiamo davvero insieme.”
 
 
“Sì, Dare, stiamo insieme.”
 
 
 
28 novembre
 
 
(10:13)
Okay, ho già detto ai miei che a Natale gli presenterò una persona.
 
 
(10:15)
Perfetto, io ho detto ai miei che gliela presenterò a capodanno.
 
 
(10:18)
Quindi il ventidue dicembre stai qui?
 
 
(10:19)
Sì, certo. E poi torni con me a Los Angeles il 29.
 
 
(10:20)
Sta succedendo davvero.
 
 
(10:21)
Sta succedendo davvero, piccolo.
 
                                                            
 
1 dicembre
 
(00:13)
Mark è davvero depresso, sai? Gli manca Chord.
 
 
(00:14)
Anche Chord lo è. Non fa altro che dirmi che le chiamate e i messaggi non bastano più.
 
 
(00:14)
Ma il ventidue sarete qui insieme e finalmente si rivedranno, no?
 
 
(00:15)
Sarà bellissimo.
 
 
(00:16)
Stiamo ancora parlando di Mark e Chord?
 
 
(00:18)
Lo abbiamo mai fatto?
 
 
(00:19)
Mi manchi da morire, piccolo.
 
 
(00:19)
Dio, Dare, mi manchi tanto anche tu.
 
 
7 dicembre
 
 
“Ehi, ti sento strano. Che succede?”
 
 
“Nulla, è solo che- l’intervista di oggi è stata una rottura. Non facevano altro che chiedermi della mia vita privata.”
 
 
“Oh. È… insomma, è per me? Sono io il problema?”
 
 
“No, piccolo, assolutamente. Tu non sei mai il problema. Il problema sono loro. Dovrebbero darmi un po’ di spazio- diamine, non dovrei annoiarti con queste cose-”
 
 
“Dare, ti sta- insomma, ti sta creando dei problemi tenermi nascosto?”
 
 
“Cosa? No, ehi, non pensarlo nemmeno. È presto, non sei ancora pronto.”
 
 
“Po-posso esserlo per te, Darren. Lo sai, io per te farei qualsiasi cosa.”
 
 
“Chris, no. È… un brutto mondo quello in cui vivo, lo sai? Ti ci ritroveresti dentro all’improvviso senza nemmeno saperlo, circondato da fotografi e da giornalisti e- dio, è davvero presto per parlarne. Chiudiamo il discorso, okay? Non sono nervoso per questo.”
 
 
“E perché lo sei, allora?”
 
 
“Sono nervoso perché mi manchi, Chris. Perché un giorno sembra durare cento anni quando non ci sei.”
 
 
 
10 dicembre
 
 
(12:21)
Ho superato l’esame.
 
 
(12:22)
Oh mio dio, piccolo. È grandioso! Sono fiero di te.
 
 
(12:24)
Ehi…?
 
 
(12:25)
Mi manchi, Dare.
 
 
(12:26)
Lo so, Chris. Mi manchi tanto anche tu.
 
 
(12:27)
Lo sai perché scrivo?
 
 
(12:27)
Non ne sono sicuro.
 
 
(12:53)
Non sono mai stato bravo a parlare. Quando ero piccolo non riuscivo mai a fidarmi di nessuno e tenevo tutti i miei segreti in un diario. Sono sempre stato così, un po’ geloso di quello che provavo e troppo timido per parlarne con gli altri.
Io ho cominciato a scrivere quando ero infelice, Darren. E magari si trattava di un semplice litigio con il mio compagno di banco, ma fatto sta che è questo il motivo che mi ha portato a scrivere.
E poi è arrivato il bullismo, non avevo nessuno e mi ritrovavo ogni giorno a versare lacrime sulla tastiera del mio computer e tutta la mia rabbia in una misera pagina bianca. Tutte le volte che stavo male, tutte le volte che sentivo il bisogno di parlare io mi rifugiavo in quella pagina bianca e scrivevo tutto ciò che mi stava passando per la testa. E forse non ci crederai, ma io dopo mi sentivo meglio.  
Scrivere è sempre stato il mio rifugio quando stavo male, e adesso ogni volta che sento la tua mancanza e potrei scrivere fiumi e fiumi di parole, tutto  quello che riesco a pensare sono le tue braccia che mi stringono e la tua voce che mi sussurra che va tutto bene.
 
 
(12:54)
Quindi, ricapitolando: mi manchi, non ci sono le tue braccia che mi stringono e non riesco più a scrivere. Ci hai mai pensato che l’amore è una vera fregatura?
 
 
 
 
21 dicembre
 
 
Chris era steso a pancia in giù sul suo letto, il libro che stava leggendo già da un’ora aperto sul cuscino e le sue dita che sfioravano di tanto in tanto i bordi delle pagine per poterle girare.
Era il primo giorno in cui si sentiva veramente rilassato da quasi un mese a quella parte: mancava un giorno e Darren sarebbe stato a Clovis, avrebbe potuto abbracciarlo di nuovo e baciarlo fino a non avere più fiato.
Era così strano avere un ragazzo, Chris non ne aveva mai avuto uno eppure con Darren si sentiva perfettamente a suo agio: era proprio l’uomo che stava aspettando.
Era sul punto di cominciare a leggere un nuovo capitolo – dio, sperava così tanto che leggere lo aiutasse a ritornare a scrivere – quando qualcuno bussò al campanello.
Non si preoccupò troppo perché sapeva che tutti i suoi amici erano in soggiorno, così si concentrò al massimo sulle pagine del libro che stava leggendo.
Pochi secondi dopo però qualcuno bussò alla porta della sua stanza e sbuffò – da quando i suoi amici bussavano? Disse “avanti” frettolosamente e si aggiustò gli occhiali neri sugli occhi, senza nemmeno voltarsi per vedere chi stesse entrando. Sicuramente era uno dei ragazzi che voleva avvertirlo per la cena, infatti era già sul punto di dire “arrivo subito” quando sentì delle mani posarsi sui suoi fianchi.
“Ma che cosa-” girò la testa per poter insultare Mark o Grant, quando voltandosi non vide nessuno dei due: incontrò un paio di occhi color miele e il sorriso più bello del mondo.
“Oh mio dio, Darren-”
Venne messo a tacere dalle labbra di Darren che si pressarono forte contro le sue, e senza neanche aspettare un secondo per poter realizzare quello che stava succedendo, intrecciò le dita dietro la sua nuca e schiuse le labbra per lasciargli approfondire il bacio.
Darren cadde sopra di lui sul letto, e poggiò una mano sul materasso per non pesare completamente su Chris e poi continuò a baciarlo, le dita strette attorno al suo fianco e le labbra che si muovevano insieme alle sue.
Si staccarono dopo un po’ senza più fiato, Darren poggiò la testa sul cuscino e intrecciò lo sguardo a quello di Chris che era steso proprio accanto a lui, le gambe intrecciate alle sue e la mano ancora ancorata al suo collo. “Sei qui” sussurrò senza fiato.
“Sono riuscito a liberarmi prima” rispose Darren, poi fece un sorriso più grande avvicinando la testa alla sua. Il libro poggiato dietro la nuca di Chris finì per scivolare sul pavimento. “Sei sexy con gli occhiali.”
“Oh, mi ero dimenticato-” farfugliò Chris portando le dita alla montatura nera per poterseli togliere, ma Darren lo bloccò dolcemente per un polso.
“Non farlo, sei bellissimo così” disse Darren sorridendo. “Dio, mi sei mancato da morire.”
“Mi sei mancato anche tu” sussurrò Chris, un attimo prima che le loro labbra potessero rincontrarsi. “Quindi ora sei mio per tutte le vacanze?”
“Sbagliato, piccolo” ghignò Darren sulla sua bocca. “Io sono tuo per sempre.”
E mentre le braccia di Darren lo stringevano forte e le labbra premevano contro le sue, Chris pensò che quella notte avrebbe avuto un bel po’ di cose da scrivere al riguardo.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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