SECONDA PARTE
JOURNEYS
Il colpo incassato dal Vilkyss era stato molto più grave del previsto, tanto che
alcuni sistemi erano andati in tilt.
Invece, il
ragna-mail usato da Sylvia non aveva subito alcun danno apparente, e la
ragazza, rientrata nel proprio mezzo, si era nuovamente scagliata contro la
sorella, impegnandola in un duro corpo a corpo.
«Perché lo
state facendo?» domandò Ange cercando, faticosamente, di opporsi all’assalto
«Anche se te
lo spiegassi dubito che riusciresti a capire» rispose, fredda, Sylvia. «Del
resto, non sarebbe altrimenti. Ormai è questo il tuo mondo, e di quello che
succede nel nostro non potrebbe fregartene di meno, ho ragione?»
Tusk, nel frattempo,
era riuscito a riprendere almeno in parte il controllo del suo para-mail, ma
quando provò ad andare in soccorso della sua compagna quell’individuo in nero,
veloce come un fulmine, gli comparve nuovamente davanti, piombandogli addosso
dall’alto e cercando di segarlo in due.
Il ragazzo si
difese con la sua spada, ma benché fosse cinquanta volte la katana del nemico
quest’ultima riuscì a tagliarla in due come fosse fatta di cartone, producendo
oltretutto un’onda d’urto così potente da scagliare il para-mail in basso, fino
sulla superficie del mare.
«Maledizione!»
imprecò Tusk cercando di riottenere nuovamente il
controllo.
Quando
risollevò gli occhi il suo assalitore era lì, davanti a lui, in piedi sul
cadavere di un drago rimasto a galleggiare sulla superficie, la katana
insanguinata in mano e gli occhi, appena scrutabili oltre la visiera del casco,
puntati verso di lui.
I loro
sguardi si incontrarono, e in quel momento Tusk
avvertì un brivido, con le sue mani che si serrarono con forza attorno ai
comandi, tremando vistosamente.
Non poteva
crederci.
Non poteva
essere vero.
«Tu…» balbettò. «Sei vivo?»