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Autore: AlexisVictorie    03/08/2015    5 recensioni
Immaginate…un paesino, New Olympus e tutti i nostri amati personaggi.
Fatto?
Ok.
Mettete tre Pezzi Grossi stranamente vivi, (ma Ade e Zeus non troppo fedeli) un Luke puttaniere, (potrebbe cambiare però…vedremo) tante tante Cacciatrici che a fine storia non saranno più Cacciatrici, (senza offesa Artemide) Apollo e Will migliori amici e un Nico che va parecchio d'accordo con quest ultimo,(OTP) Percy figo come sempre, Annabeth pericolosa come sempre e Jason ammaliato dagli occhi di Piper.
Aggiungete Calypso che lancia vasi addosso a Leo e Hazel accolta da Maria anche se è frutto di un tradimento di Ade.
E tanto tanto amore e non pochi guai.
Non sono semidei ma sono adolescenti.
E sono difficili da gestire.
AU! Mortali
Coppie: Percabeth, Solangelo, Caleo, Jiper, Frazel, Thaluke, Rachollo, Tratie, Silendorf, Chrisse, Tella (Tyson/Ella) e qualcun altro che sto dimenticando molto probabilmente.
Bacioni
Alexis
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Frank sorrise a Nico e mise in campo Dioniso in posizione di difesa.

L'altro sbuffò e posizionò Apollo in posizione di attacco.

Il dio del Sole sterminò buona parte dei mostri di Frank che riuscì comunque a non soccombere.

Will, seduto tra di loro, cercava ancora di capire le regole del gioco.

Aveva un foglio fra le mani (le istruzioni probabilmente) e l'aria corrucciata.

Nico lo trovò adorabile.

Tossicchiò nervoso (che cavolo andava a pensare?) e sbuffò (di nuovo) cercando di pensare alla partita.

Mosse Ade (il fatto che suo padre avesse il nome del dio dei morti lo inquietava) e tutte le difese di Frank crollarono.

-Se stessimo giocando a scacchi dire scacco matto. Ma…ho vinto- ironizzò Nico.

A quelle parole Will sobbalzò e spalancò gli occhi con un sorriso.

Il povero Frank sorrise gentile e si alzò per raggiungere Hazel in cucina.

Nico lo osservò mentre si allontanava, soppesando le possibilità che aveva di ucciderlo prima che toccasse sua sorella.

Purtroppo aveva un testimone.

Will al suo fianco sogghignò, quasi avesse capito a cosa pensasse Nico, e si alzò spolverando i pantaloni a tre quarti, praticamente immacolati.

-Sei stato gentile ad invitarmi a cena. Anche se scommetto che tuo padre baderà più a Frank che a me.- osservò Will.

-Considerati fortunato allora. Sa essere inquietante, quando vuole.-

Bianca arrivò con un bicchiere di succo di frutta e inciampò nei suoi stessi piedi.

Il succo inzuppò la maglia di Will che arrossì fino alla punta dei capelli.

Hazel li raggiunse assieme a Zoe (invitata da Bianca) e Frank.

Nico si sbatte una mano sulla fronte con aria scocciata.

-Io…ehm…ah…ops?- farfugliò Will mettendo su un'aria da cucciolo di cerbiatto finito nella tagliola.

L'istante dopo si era tolto la t-shirt e la teneva per il dito cercando di allontanata da sé stesso.

La maglia gocciolò sul pavimento.

Hazel arrossì.

Zoe fulminò Will.

Bianca sbuffò irritata cercando qualcosa con cui coprire il ragazzo e i suoi dannati addominali.

Frank divenne improvvisamente imbronciato e il suo sguardo si piantò su una pudica Hazel.

Nico dal canto suo aveva cercato di girarsi.

Ci aveva provato con tutte le sue forze.

Ma la tentazione era troppo forte.

Gli addominali lisci e definiti risaltavano sulla pelle perfettamente abbronzata.

I muscoli non erano troppo gonfi ma comunque evidenti.

E il viso di Will era rosso acceso.

La porta di casa si aprì e Ade Grace fece il suo ingresso seguito a ruota da Maria Di Angelo.

Nico sbiancò, Bianca arrossì e Hazel si coprì il viso con le mani.

Zoe sbuffò e si lasciò cadere sul divano.

Frank, che si era seduto già prima, cercò di sprofondare nella sua poltrona.

Will spiccava a torso nudo nel bel mezzo della stanza.

Ade sgranò gli occhi con aria sgomenta.

-Nico…è questo il Will Solace a cui hai accennato?- fece interrogativo l'uomo.

Il ragazzo arrossì.

Zoe, con grande spirito di iniziativa, afferrò una larghissima maglia di Nico e la lanciò a Will che la afferrò di scatto e la infilò velocemente.

Nico quasi se ne dispiacque.

-Bene. Ora che ci siamo tutti e siamo tutti vestiti- aggiunse sarcastico (qui Will divenne viola) -possiamo cenare.-

Maria rise e abbracciò Nico che era pallido.

Hazel ridacchiava piano e Frank al suo fianco dondolava a disagio.

Zoe sembrava indifferente e Bianca sorrideva tranquilla con aria divertita.

Will si tormentava una ciocca di capelli mentre Ade lo scrutava assorto.

Il tavolo dei Di Angelo era circolare.

Eppure a tutti era evidente quale fosse il posto da capotavola (quello di fronte la TV).

Bianca e Zoe si sedettero a sinistra di Ade, Maria prese posto alla destra del marito, Hazel, Frank e Nico si erano posizionati secondo quest'ordine alla destra di Maria e Will (povero lui) si era beccato il posto di fronte ad Ade.

Deglutì a disagio e Nico picchiettò un dito sulla sua gamba con fare rassicurante.

Almeno erano vicini.

Certo Zoe dall'altro lato non aiutava.

Continuava a distanziare le loro sedie.

Will la fissò astioso.

-Insomma Zoe voglio capire che sei una Cacciatrice ma non ho la peste- ringhiò a mezza voce.

-Come fai a dirlo, scusa?-

-Sono alla facoltà di medicina! E una delle mie ultime tesi riguardava proprio suddetta epidemia!- sbottò Will.

Ade, dall'altro lato del tavolo rise piano.

-Sai ti ho giudicato male, Will. Sai farti valere lo ammetto. Anche se mi sembri troppo abbronzato per i miei gusti.- poi si voltò verso Hazel -Senza offesa tesoro. La sua non può essere carnagione naturale. Solo Apollo finora aveva gli stessi toni caramellati-

-Apollo è il suo migliore amico.- precisò Nico, nascondendosi dietro una fetta di pane.

-Uno dei miei migliori amici- precisò Will sorridendogli più tranquillo.

Ade sembrava meno minaccioso di prima.

Nico divenne roso in zona orecchie e le nascose nervosamente con i capelli scuri.

Bianca assottigliò lo sguardo mettendo su la posa da "persona pericolosa con la quale non vuoi avere a che fare".

Zoe salvò la situazione.

-Ottima questa insalata mista, signora Di Angelo.-

-Dopo abbiamo il gelato. Per te Frank (so che sei intollerante al lattosio) ho preparato un piccolo dolce che potrai anche portare a casa se ti va. Voi giovani dovete crescere. Guarda il mio Nico. Sei troppo gracidino, tesoro-

Will scoppiò a ridere.

-Scusi signora. Sono d'accordo sul fatto che Nico debba mangiare di più, mi creda glielo ripeto in continuazione.-

-Ore, minuti e quarti d'ora- confermò sbuffando il rampollo di casa Di Angelo.

-Ma Frank…se cresce ancora un po' non entra dalla porta!- continuò fra le risate Will.

Zoe nascose un sorriso nella fantomatica insalata

Bianca sbuffò cercando di non ridere e Hazel ridacchiò con aria colpevole.

Frank arrossì ma mandò un'occhiata a Will, che gli fece intendere che non se l'era presa.

Maria scosse la testa con aria divertita.

Ade sorrise piano ma fu solo un sollevarsi dell'angolo della bocca.

Will credette di averlo immaginato.

-Ok. Chi vuole la frutta?- fece esitante Maria.

Nico si massaggiò le tempie.

Quella cena era stata un grosso errore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Dobbiamo riciclare! Smettiamo di inquinare! Salviamo la natura, una vita più sicura!-

Grover agitò con entusiasmo il suo cartello, iniziando a fare strane acrobazie.

Rachel sbuffò mentre Juniper metteva su l'espressione sognante che aveva costantemente in presenza di Grover.

Calypso passò lì vicino e sorrise lanciando una moneta dritto nel cappello teso di Rachel.

-Voi, il tempo lo passate sempre così?- si interessò la ragazza, avvicinandosi alla compagna Cacciatrice.

-Sì. Ma i temi che trattiamo sono svariati. Dalla fame nel mondo…-

-All'estinzione dei panda- concluse Juniper soddisfatta.

-Ricordate quando Leo costruì appositamente per noi delle apparecchiature ecologiche che sfruttavano solo fonti naturali?-

-Sì! Chi se lo scorda il frullatore solare!? Io lo uso ancora!- fece Rachel divertita.

-Leo? Leo Valdez?-

-Sì. Ci aiutò con un progetto che doveva portare le persone ad utilizzare oggetti che funzionavano grazie a delle fonti rinnovabili. Lavorò sodo. Chiese anche aiuto al padre per gli svariati progetti. Lavorò tantissimo. Alla fine fu un successone. Le sue invenzioni fecero furore. Dovevi vedere Efesto commosso!-

Calypso iniziava a stufarsi.

Leo Valdez sembrava avere le mani in pasta ovunque.

Prima Katie e Travis che le raccontavano delle sue fughe nei boschi, poi Rachel, Grover e Juniper che lodavano le sue opere di ingegneria.

Artemide che non la sgridava perché aveva permesso che Valdez si avvicinasse e Apollo che raccontava alla gemella come Leo riuscisse sempre a farli ridere.

E Jason Grace e Piper McLean che lo definivano il loro fratellino.

Calypso si rimproverò mentalmente.

Il ragazzo sembrava sempre presente nei suoi pensieri come se ogni singolo argomento fosse collegabile a Leo Valdez.

E a lei dava fastidio.

Era una Cacciatrice.

I ragazzi avrebbero dovuto essere assenti nella sua mente.

Si concentrò su Rachel, che stava esponendo alcuni quadri di paesaggi tropicali.

Demetra Gardiner, passando di lì, si entusiasmò moltissimo ammirando e lodando la rossa pittrice per il suo incredibile talento artistico.

Comprò un paio di dipinti e continuò per la sua strada seguita dalla figlia Miranda.

La osservò con attenzione.

Era identica alle figlie, stessi capelli scuri, stessi occhi verdissimi.

Eppure se Katie aveva uno scintillio di dolcezza negli occhi, e Miranda un'innocente malizia, Demetra aveva solo una studiata freddezza.

Il suo sguardo non trasmetteva nulla.

Eppure quando si posava su una delle figlie si riempiva d'affetto, così come quando lavorava al suo giardino.

La donna si fermò di scatto e si voltò gentilmente verso Calypso.

-Tu sei la ragazza che ha aiutato la mia Katie con il giardino, vero?-

Calypso annuì, sorpresa che Demetra le stesse rivolgendo la parola con una nota di tranquillità e soddisfazione.

-Vorrei fare un salto al tuo, di g

iardino, un giorno. Hai fatto un lavoro stupendo per aggiustare il mio.-

-Oh. Grazie. Ma Katie e Travis mi hanno aiutata moltissimo.- provò a dire Calypso.

-Travis? Travis Stoll? Il figlio di Ermes?-la interruppe interdetta Demetra.

-Sì. Lui- rispose perplessa.

-A quanto pare dovrò ringraziare uno dei figli di quella specie di postino. Mi toccherà mettere da parte l'orgoglio.-

Calypso ricordava che Ermes Stoll dirigesse un'importante azienda di trasporti.

Non che facesse il postino.

Ma preferì non commentare.

La donna se ne andò con aria rassegnata.

Calypso si voltò a cercare sostegno in Rachel ma la ragazza si stava dipingendo la faccia di verde.

Sembrava uno strano garofano rosso vivente.

Juniper si era dipinta di viola e il risultato, accostato alle ciocche verdi fra i capelli, la faceva assomigliare ad una grossa prugna.

Grover continuava a gridare slogan di dubbio gusto e quando Rachel fece per pitturarla con il blu, Calypso convenne che era ora di andare.

Juniper sorrise divertita e si unì al coro di Grover, ridendo con lui.

Rachel stava per aggregarsi, quando sentì una risata alle sue spalle.

-Vi è caduta della tintura addosso?- ridacchiò un Apollo piegato in due e mezzo sconvolto, mezzo divertito.

-Stiamo...-

ù-Vedo cosa state facendo e approvo ma potreste cercare di non spaventare le persone, cercando di sembrare degli alieni. Avete dei buoni propositi ma così non arivate d nessuna parte. Dovete mettere in mostra le ostre abilità, affinchè la gente sia affasconata e sganci la grana.-

-Cosa consigli?- fece Juniper con aria interessata

-So che Grover è bravissimo con il flauto a canne e Juniper può ballare seguendo la sua amica. E Rachel...tu hai un grande talento artistico...Da quel che vedo- qui indicò i dipinti -Potresti creare dipinti su richiesta. No?-

La rossa sorrise entusiasta e tirò fuori un cartellone che appese ad un pezzo di legno.

Scrisse velocemente “Dipinti su richiesta” e lanciò via il pennarello.

Grover mise mano al suo flauto (lo portava sempre con sé) e Juniper si pulì dalla pittura come meglio poteva.

-Forse dovreste iniziare domani. E andare a pulirvi.- suggerì Apollo sempre più divertito.

Juniper si volatilizzò e Grover si sbrigò a seguirla.

Rachel recuperò il suo cartello e si voltò verso Apollo.

-...Grazie-

Apolllo osservò quella Cacciatrice allontanarsi e si ritrovò a sorridere.

Si maledì mentalmente.

Non doveva pensare alle Cacciatrici di sua sorella.

O Artemide lo avrebbe trafitto con una freccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-10 minuti di riscaldamento! Poi a terra! 30 flessioni, 20 addominali, 5 giri di campo!-

Coach Hedge era un tipo particolare.

Portava sempre una mazza da baseball con sé (anche se la usava a mo' di clava) ed era un po'...interventista.

Lo chiamavano Hitler 2.0. in gran segreto.

Will sbuffò mentre cercava di rilassare i muscoli delle spalle.

Si piegò per sgranchire le gambe e stirò le braccia.

Un sacco di ragazze ammirarono i muscoli in tensione ma non ci fece troppo caso.

Quelle attenzioni non lo interessavano.

Percy Jackson uscì agilmente dalla piscina e, fortunatamente per Will, le ragazze spostarono l'attenzone su di lui.

Iniziò le sue flessioni con calma, cercando di non usare troppe energie, che sarebbero servite succesivamente.

-Angioletti! Oggi avremo altre due classi con noi. Alcuni del quarto.- li avvisò Hedge con aria minacciosa

Will alzò gli occhi al cielo.

Più per il nomignolo “Angioletti” che per le classi in più.

Gente nuova di sicuro non gli dava fastidio.

Piuttosto aveva il sospetto che ci sarebbe stato Jason il che voleva dire una sola cosa: sfide assurde con Percy.

Sfide cui lui non voleva assistere.

Nico Di Angelo fece il suo ingresso e tutta la palestra ammutolì.

Straordinario il potere intimidatorio di quel ragazzo.

Consegnò velocemente un registro al Coach e salutò Will con un cenno e mezzo sorriso.

Il che era più di quanto avesse osato sperare.

Percy incrociò le bracccia e sbuffò.

-Perchè ha salutato solo te? Io sono il cugino!-

-Dobbiamo per forza parlarne? Io sono il suo migliore amico.- provò a contestare Will, ottenendo un'occhiataccia.

-Abbiamo lo stesso sangue e lui saluta un emerito sconosciuto-

-Non fare la prima donna Jackson-

Le porte si aprirono di nuovo.

Questa volta entrarono le classi di quarta.

Jason e Talia sembravano leggermente allegri mentre correvano al passo con l'energica ma pacata Mellie.

Nell'altra classe Will riconobbe Piper, la ragazza della festa, (stava litigando con Apollo ma l'aveva notata comunque) e Leo che saltellava come un pazzo trottando dietro la Dodds che sembrava volerlo uccidere.

Un'arpia quella donna.

Percy si mosse a salutare Leo ma spostò quasi subito l'attenzione sui cugini gemelli.

Talia alzò le mani come in segno di resa.

-Non sono in vena, oggi, Percy- si giustificò la Cacciatrice.

Il ragazzo decise di non commentare e cercò lo sguardo di Jason che annuì arrogante.

Coach Hedge si intromise.

-Se volete una sfida, angioletti, allora decido io. 2 giri di campo senza fermarsi per poi correre subito in piscina e fare due vasche.-

Will sogghignò.

Jason sembrava volare tanto era veloce nella corsa ma Percy era così bravo nel nuoto che tutti erano convinti avesse le branchie.

Entrambi eccellavano in una delle due discipline.

Will si avvciinò a Leo e gli allungò una banconota da dieci.

-Io tifo Percy. Jason non ama l'acqua. Mentre la corsa... è più neutrale e Percy non sarà un fulmine come Jaz ma è comunque molto rapido.-

Leo annuì senza staccare gli occhi.

Will gli voltò le spalle e uscì dalla palestra.

Erano tutti così concentrati sulla sfida che non dovette neanche inventare scuse poco plaausibili.

Si fermò ad una macchinetta cercando spiccioli per una bottiglia d'acqua.

-Solace? Senza soldi?-

Nico gli sorrideva (no stava ghignando) e tra le mani faceva roteare una moneta.

La lanciò verso di lui che la afferrò con sorpresa.

-Pagati qualcosa, Will. Oggi offro io-

Guardando Nico allontanarsi, Will non potè trattenere un sorriso.

 

 

 

 

Leo non era tranquillo.

Soffriva di dislessia, iperattività e deficit dell'attenzione.

No Leo decisamente non era un tipo tranquilllo.

Hazel e Piper, rispettiamente di fronte e a lato del ragazzo, erano chine sui loro libri scolastici e studiavano tranquille.

Ma lui no.

Lui non poteva rimanere tranquillo.

La parola tranquillità non esisteva nel suo vocabolario.

E non ci sarebbe mai stata.

Cercò di capire qualcosa del libro fra le sue mani.

Scrutò il titolo e i suoi occhi si illuminarono leggermente: Pitagora.

Lui sapeva tutto su Pitagora.

Quindi niene di quel che era scritto su quel libro gli era nuovo.

Non aveva neanche bisogno di studiare, insomma.

Piper chiuse il libro di fisica con aria esausta.

Hazel fece alltrettanto con Scienze della Terra.

Suo padre era un esperto di pietre preziose e strati terrestri.

Quindi tutte quelle schifezze su come uno smeraldo potesse anche essere rosso le conosceva già da una vita.

Nico si era interessato più ai riti di sepoltura come quello degli egizi o alle usanze funebri dei greci.

Mentre lei si era interessata ai minerali e al sottosuolo.

Rappresentavano le due passioni di Ade insomma.

Sapeva perfettamente che quel libro si riferiva al Berillio Rosso una pietra nota anche appunto come “Smeraldo Rosso” e che risultava mille volte più preziosa dell'oro.

Suo padre quando non si occupava dell'impresa di pompe funebri, viaggiava in cerca di gemme preziose e aveva addirittura una classifica.

Il Berillio Rosso era al sesto posto ma ad Hazel era piaciuto subito perchè rispetto alle altre pietre aveva un nome più semplice.

Insomma Musgravite non poteva essere davvero un nome.

I tre ragazzi si fissarono, esibendo le loro migliori espressioni serie.

Poi si alzarono di scatto e corsero furi casa di Leo, che le aveva invitate per studiare.

Si diressero decise verso il garage della famiglia Valdez.

Esperanza le fece entrare con un sorriso gioviale.

Efesto Valdez stava lavorando ad un magnifico trono, alto, bianco e ricco di marchingegni elettronici.

Messo da parte, c'era un altro scranno anche più maestoso di quello su cui l'ingegnere operava.

Efesto alzò lo sguardo e sorrise.

Il suo viso era ricoperto di cicatrici.Quando era piccolo era caduto dal primo piano ma per un fortunato giro di eventi, era ssopravvissuto, riportando però, orribili sfregi sul viso.

Era stato isolato dagli atri bambini perchè era intelligente, creativo e sì, brutto.

Ed aveva finito per comprendere meglio le sue macchine piuttosto che le persone.

Ma Esperanza lo aveva trovato.

Aveva amato i ricci scuri che lui usava per coprire i tagli sulla fronte,

Aveva amato il suo genio creativo e ogni sua idea.

Aveva amato le sue protesi perchè, era sopravvissuto sì, ma le gambe non erano rimaste illese.

Aveva amato la sua difficoltà a relazionarsi con le persone.

E la sua intuitività nel capire le macchine.

Esperanza era stata capace di acccettare Efesto.

E lui l'aveva ricambiata con tutto l'amore del mondo.

Leo era fiero dei suoi genitori.

Forse Esperanza avrebbe dovuto diventare meno apprensiva quando faceva giochi col fuoco ed Efesto doveva lasciare la sua officina più spesso e passare del tempo con la famiglia eppure Leo li amava lo stesso.

Per i pregi e i difetti.

In quello aveva preso da Esperanza.

Solo che non riusciva ad ammetterlo.

Era pur sempre figlio di Efesto.

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice: Chi me lo fa fare di pubblicare a quest'ora della notte dico io?

Nessuno ma sono passati otto giorni quidi dovevo tornare a rompere le scatole.

Abbiamo una cena di famiglia che imbarazzante è dir poco.

Demetra che odia un po' tutti da Ade a Ermes per motivi non troppo chiari.

Calypso che non sa cosa pensare e Rachel che sa fare innamorare.

Grover e gli slogan da panico e Leo che è pur sempre il nostro ispanico.

Percy e Jason non smetteranno mai di duellare.

Nico Di Angelo è un mistero da svelare.

Will Solace resta un figo da paura.

Juniper balla bene ma non ne è tanto sicura.

Un bacio

Alexis

 

P.S. Si notano le rime sparpagliate ovunque alla rinfusa in questo angolo autrice?

 

*La classifica di pietre preziose esiste davvero. Il Berillio Rosso è davvero al sesto posto mentre la Musgravite è al terzo.

   
 
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