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Autore: Charlie1961    04/08/2015    0 recensioni
Il mio nome è Nuralanya sono un'elfa....un'elfa Dalish.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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~~Mi fu consegnata una robusta armatura di metallo, uno scudo tondo in ferro battuto e una grossa spada lunga in acciaio. In qualità di Custode Grigio mi spettava di diritto e a malincuore dovetti accettare l'idea di abbandonare per sempre la mia vecchia armatura di cuoio. La sfilai con cura all'interno della piccola tenda che Alistair mi indicò per potermi preparare, restai a lungo ad osservarla dopo averla adagiata con attenzione su di un piccolo baule dimenticato in un angolo; una parte della mia vita si era appena staccata da me, avrei in qualche modo dovuto affrontare le nuove sfide che mi si sarebbero parate davanti, con gli occhi velati di lacrime feci scorrere le dita su quel morbido cuoio lavorato, soffermandomi ad ogni piega lasciandomi travolgere dal dolce profumo che mi riportava indietro nel tempo.
Ripensai al clan, alla Guardiana ed era come se li potessi vedere. Probabilmente erano in marcia da diversi giorni oramai, una lunga carovana lenta e mesta che attraversava l'impervio passaggio di Brecilian in cerca di un nuovo luogo tranquillo.
Così aveva ordinato la Guardiana senza convocare i più anziani del clan come ogni volta faceva prima di ogni decisione importante per il futuro della sua gente.
L'avvertimento di Duncan poco prima della nostra partenza era stato chiaro e preciso:da sud proveniva l'orda delle darkspawn e da quella radura il clan avrebbe dovuto spostarsi per non trovarsi sulla strada di quelle bestie fameliche; far muovere un gruppo numeroso com'era il nostro ci voleva comunque del tempo; prima, gruppi di esploratori sarebbero dovuto partire per assicurare che nessun pericolo si frapponesse fra il gruppo e la loro futura destinazione; seguiva a breve un piccolo contingente di guerrieri che avrebbero accompagnato la marcia coprendone i fianchi infine, smontate le tende, i recinti degli animali, raccolte le scorte di cibo e di acqua, uomini donne e bambini avrebbero dato il via ad una nuova migrazione. Era il nostro destino di nomadi era il destino dei Dalish. 
Non avrei mai potuto sapere dove fossero diretti, la Guardiana non mi volle svelare quel segreto e per quanto riconoscesse in Duncan un suo fido alleato, lo tenne all’oscuro. Mi resi conto di essere davvero sola ad affrontare la mia vita, non avrei certo paragonato i Custodi o Alistair oppure Duncan ad una nuova famiglia, tuttavia a ben vedere erano le uniche persone che mi erano rimaste che ne fossi entusiasta oppure no, erano i miei attuali punti di riferimento.
La piccola tenda in cui mi trovavo era completamente priva di qual si voglia oggetto che potesse far pensare appartenere a qualcuno. C'erano alcune rastrelliere piene di armi, qualche scudo buttato alla rinfusa e vecchie casse in legno dall'aspetto trasandato; sembrava più che altro una sorta di deposito o di luogo dove abbandonare le cose inservibili.
L'idea che qualcuno potesse entrare all'improvviso e trovarmi lì mezza svestita assorta nei miei pensieri mi fece trasalire e con decisione decisi di indossare la mia nuova armatura.
Il freddo acciaio della robusta maglia tessuta che infilai per prima, a contatto con la mia pelle mi diede i brividi. La sentivo aderire al mio corpo come una seconda cute, il seno sembrava sul punto di esplodere li sotto, feci un lungo respiro come se riuscendo a trattenere il fiato in qualche modo ne agevolassi l'aderenza.
Dopo cinque minuti buoni ero finalmente rivestita di dure e rigide scaglie d'acciaio. Il busto e le braccia erano ricoperti dall'armatura che chiudendosi a cono verso il basso mi lasciava scoperta da metà cosce in giù.
Sul davanti, all’altezza del petto un lavorato disegno in rilievo raffigurava la testa di un grosso drago con le fauci socchiuse, lo stesso che ornava il tondo scudo metallico, probabilmente l’araldo dell’Ordine.
I grossi stivali in duro cuoio lavorato a caldo erano contro ogni previsione estremamente comodi e leggeri, lunghi lacci in strisce sottili risalivano fino oltre il ginocchio; picchiai più volte i piedi a terra dopo averli calzati finché le mie estremità non si assestarono comodamente al loro interno.
Sfoderai lentamente la grossa spada osservandola uscire dallo stretto fodero in metallo con uno stridore sinuoso; la lama, lunga poco più di un braccio era ben bilanciata, la stretta impugnatura in onice verde si lasciò avvolgere dolcemente dal palmo della mano strinsi con forza le dita attorno ad essa mulinando la spada con violenti fendenti.
L’arma sibilò nell’aria disegnando ampi cerchi concentrici, la sentivo vibrare con forza ne avvertivo la potenza ad ogni colpo, feci un rapido giro su me stessa simulando un affondo mortale. Era squisitamente malleabile e leggera, ne restai piacevolmente sorpresa.
Quando finalmente mi decisi ad uscire dalla tenda, Alistair stazionava davanti all’ingresso, mi fece segno di seguirlo
“muovetevi, ci stanno aspettando”
Lo seguì camminando al suo fianco, con andatura sostenuta attraversammo l'intero forte dovevamo raggiungere l'estremo opposto; era un vasto spiazzo dilaniato dal forte vento circondato da basse mura in pietra e marmo, una sorta di terrazza naturale a strapiombo sulla vallata sottostante.
"durante la vostra Unione sono successe alcune cose e credo sia mio dovere aggiornarvi"
Mi disse seguitando a filare veloce verso la nostra destinazione
Già....ora ero un Custode Grigio e oltre all'armatura e allo scudo mi spettava di diritto essere...aggiornata sulla situazione. Ma perchè tutto questo doveva succedere proprio a me?!
"l'esercito di Loghain è arrivato meno di mezz'ora fa, un grosso contingente di cinquemila uomini inviati su sua richiesta dai Bann e dagli Arle di tutto Ferelden"
Bann? Arle? Ma di che stava parlando, non capivo una parola
"a seguire è giunto l'esercito Imperiale, sono gli uomini della guardia di Re Cailan altri duemila soldati"
Raggiungemmo un piccolo gruppo di uomini stretti in circolo a parlare con fare greve fra loro. Alistair con mia sorpresa ci si infilò in mezzo anziché aggirarli aprendosi un varco con decisione; uno di loro, una giovane donna dalla pelle ambrata e i capelli raccolti in una lunga coda di cavallo stretta in una lucente armatura color ghiaccio, si voltò irritata sentendosi spingere da parte, il suo tono di voce non era per niente rassicurante; con voce roca si lasciò sfuggire un'imprecazione
"ehi idiota! Guarda dove metti i pie..."
Si ritirò di lato prontamente non appena ci vide soffocando la sua ira sul nascere
"oh Custodi....chiedo scusa non vi avevo visti arrivare"
Gli altri la imitarono allargando le loro fila per lasciarci passare accennando ad un saluto militare.
L'armatura di Alistair era simile alla mia, solo che copriva l'intero corpo gambe comprese, sul suo petto e sullo scudo lo stesso disegno araldico del drago e questo tanto bastava ad identificarci per quello che eravamo.
Il fare scanzonato ed irriverente del mio nuovo compagno era sparito, ora procedeva serio e imperturbabile, sembrava tutt'altra persona; quando fummo abbastanza lontani dal piccolo gruppo di soldati gli chiesi spiegazioni riguardo alle sue parole di prima
"temo che non solo mentre affrontavo la mia Unione mi sono persa qualcosa ma anche durante tutta la mia esistenza: chi o cosa sono gli Arle e i Bann?"
Mi voltai al suo fianco osservando il suo incedere deciso
"Ferelden è un vasto stato sovrano..."
Prese a spiegare dopo un attimo di indecisione
"le città più grosse e produttive sparse su tutto questo territorio sono amministrate dagli Arle locali, i quali sovraintendono le aree circostanti compresi i piccoli villaggi di contadini sparsi lungo il continente. Sono una sorta di Vassalli ai quali il Re delega il suo potere per gestire e far rispettare le leggi; col passare dei secoli questo potere delegato loro ha assunto più i contorni di una gerarchia propria. Non di rado la loro presunta autonomia ha dato del filo da torcere a Re Cailan e prima di lui a suo padre Re Maric, istituendo poteri e leggi proprie in ogni Bannorn della regione arrivando al paradosso di poter decidere o meno di applicare gli editti del Sovrano, questo vuol dire che per avere qui ad Ostagar un'esercito Re Cailan ha dovuto chiedere il loro assenso anziché limitarsi ad ordinarlo"
Stavo per commentare queste sue spiegazioni ma non me ne diede il tempo, seguitò a parlare senza smettere di camminare veloce
"i Bann invece, sono un gradino al di sotto degli Arle e delle Arlesse, eseguono i loro ordini occupandosi di tutta quella monotona amministrazione che inesorabilmente va affrontata per la corretta amministrazione locale, sono Signorotti per di più di nobili famiglie che vivono sulla propria pelle i malumori e le gioie dei cittadini, vivono in lussuosi castelli nel cuore delle città e godono a, mio avviso, di mal riposta fiducia e libertà eccessiva d'azione."
"ma allora il vostro Re che ci stà a fare sul trono? Si lucida l'armatura e si gode la sontuosa vita di corte?"
La mia era volutamente una provocazione, non mi sarei mai sognata di mettere in discussione l'intero apparato gerarchico degli umani anche se lo ritenevo assurdo e poco proficuo. Alistair tuttavia non colse il sottile umorismo e si bloccò di colpo posando con forza una mano sulla mia spalla facendomi bruscamente voltare verso di lui di novanta gradi
"voi elfi siete alquanto strani sapete?"
Avevo il suo sguardo penetrante che scavava con forza nei miei occhi
"credete che tutto ciò che non ha a che fare con Dei e boschi sia del tutto futile e lo catalogate come  -affari da umani-"
Ecco...avevo sollevato un vespaio!
"credete di sapere così tante cose su noi elfi, Alistair?"
Mi sforzai di tenere un tono di voce pacato per non alimentare una discussione del tutto inutile in quel momento, osservavo con un leggero sorriso il suo volto illuminato dalla bianca luce del sole perpendicolare sopra di noi, tutto il mio corpo urlava a gran voce: Alistair è solo una battuta! Non avvelenare il tuo sangue inutilmente
"non so granché, è vero ma siete pur sempre abitanti di Ferelden così come i nani e i maghi rinchiusi nella loro torre eppure i vostri capo clan cosa vi insegnano sulla vita? Ferelden è anche la vostra terra e forse un minimo di conoscenza su quanto circonda i vostri boschi sarebbe cosa saggia non trovate?"
Restai in silenzio col mio viso puntato verso di lui, quasi a disagio per questo mio osservare silenzioso si diede una fugace grattata alla nuca inarcando le sopraciglia con un'espressione buffa dipinta a tutto tondo sulla faccia
"dico bene...."
Sussurrò quasi a disagio
"no! Voi di noi elfi non ne sapete un'accidente di niente....e con questo la discussione è chiusa! Vogliamo andare ora?"
Ad attenderci trovammo Re Cailan, insieme ad un uomo che non conoscevo ma che avevo già intravisto prima nel forte, alcuni soldati dall'aria distratta e insofferente e Duncan che con un cenno del capo ci invitò a unirsi a quella che aveva tutta l'aria di essere una riunione strategica.
"Cailan, non credo che le nostre opzioni siano così numerose, non dovremmo neppure perdere del tempo prezioso a discuterne. I miei uomini sono già pronti sul crinale occidentale della vallata i Vostri dubbi sono infondati"
A parlare era quel tipo sconosciuto, sembrava in confidenza con il Sovrano tanto da permettersi di chiamarlo per nome senza usare termini reali; ci avvicinammo a Duncan posizionandoci al suo fianco.
Re Cailan si voltò nella nostra direzione alzando una mano verso l'altro uomo come a volerlo zittire, con un garbato sorriso mi rivolse la parola sostenendo con decisione il mio sguardo
"ecco la nostra giovane elfa, vedo anche che indossate quell'armatura credo che delle congratulazioni siano d'obbligo"
Non sapevo bene cosa rispondere, quelle sue parole mi colsero del tutto impreparata mi limitati ad abbassare lo sguardo fissando la punta dei miei piedi, limitandomi ad un semplice grazie detto quasi a denti stretti.
"Cailan voi vi ostinate a non ascoltarmi!"
Protestò ancora l'altro con tono di voce sgarbato
Il Re si sistemò i corti capelli biondi arruffati dal forte vento che impietoso ululava senza sosta e fece un teatrale passo indietro, allargando il braccio con un lento movimento studiato, indicando l'uomo al suo fianco e tornò a parlarmi con un sorriso
"lasciate che vi presenti Teryn Loghain mia giovane Custode, padre della mia adorata consorte la Regina Anoira"
Loghain era il tipo d'uomo che avrei potuto facilmente giudicare come un essere assolutamente inquietante; il suo viso era illuminato da due piccoli occhi scavati all'indietro pronti a scrutare con fare sinistro chiunque avesse osato incrociare il suo sguardo; il grosso naso aquilino svettava al centro del cranio vagamente di forma triangolare. Le profonde rughe che disegnavano il suo viso tradivano la sua età, di certo più anziano di tutti noi, eppure a guardarlo con attenzione si poteva scorgere in lui un passato costellato di onore e gloria.
Era stato per anni il fedele luogotenente di Re Maric anche se le sue origini erano di estrazione popolare. A quanto ne sapevo, a tutto dispetto di Alistair e le sue critiche riguardo l'ostinato isolazionismo elfico, il suo contributo dato a Re Maric ai tempi del dominio dell'usurpatore Orlesiano fu decisivo per la riconquista della libertà di Ferelden e tutt'ora era indicato come un eroe indiscusso, in grado di guidare un'armata di soldati verso ogni vittoria.
Era un uomo ma prima di tutto un generale, un militare e nelle sue vene scorreva il sangue in perenne fermento tipico di quegli uomini; eppure nei suoi modi di fare tradiva un sottile astio nei confronti del marito di sua figlia, faceva da contrappeso all' esuberanza del giovane Re e non sempre la bilancia pendeva dalla parte del Sovrano.
"la vostra sconfinata ammirazione per i Custodi Grigi non produrrà niente di buono Cailan, sono le armate a vincere le battaglie e questa non sarà così diversa da tante altre vinte finora"
Continuò a pungolare Loghain richiamando l'attenzione su questioni più concrete.
"credete davvero Loghain che ci saranno altre battaglie dopo di questa?"
Ribattè il Sovrano con cipiglio
"noi fermeremo il flagello qui su questa terra, dando alle fiamme l'intere Selve Oscure se necessario, se questo permetterà di annientare anche l'ultima darkspawn rimasta. Dimostreremo agli Arle di tutto Ferelden la nostra schiacciante vittoria ed al prossimo Incontro dei Popoli sapranno riconoscere il valore del loro Re"
"non dimenticate che gli uomini che compongono il mio esercito sono in gran parte stati mandati dagli Arle di cui tanto disprezzate le decisioni"
Lo incalzò Loghain, senza attendere risposta continuò
"credete che cinquemila, diecimila uomini possano fermare davvero un flagello? Per lo spirito del Creatore Cailan non siate ridicolo!"
Il Re fece un passo verso la piccola muraglia che delimitava lo spiazzo, lasciando correre lo sguardo oltre il profondo dirupo sottostante
"potremmo chiedere ad Orleans di intervenire in nostro aiuto"
Disse dopo un lungo silenzio
Loghain ebbe uno scatto d'ira che mi fece trasalire. Si era fatto rosso in viso, le grosse narici sembravano fumare di rabbia, sul collo le vene pulsavano irrequiete sul punto di esplodere
"vostro padre ha sacrificato anni della sua esistenza per scacciare gli Orlesiani, vostra nonna la Regina Ribelle ha dato la vita perchè voi possiate essere qui adesso, la sua testa mozzata dalla mano dell'usurpatore è stata impalata su una picca alle porte di Denerim e voi osate parlarmi di Orleans?!"
Gridò con tutto il fiato che aveva in corpo
"io ero là, Cailan non lo dimenticate! Ho sputato sangue insieme a vostro padre, ho visto morire uomini e donne, le ho viste stuprare e sgozzare come fossero vitelli, le vostre donne e i vostri uomini lo capite? I progenitori dei vostri cittadini, del vostro popolo!"
Si portò alle spalle del Sovrano che nonostante tutto, restò voltato sommerso dai suoi pensieri e dalle parole di Loghain
"se il povero Re Maric vi sentisse dire queste cose, si vergognerebbe di voi!"
"Signori vi prego...."
Intervenne Duncan portandosi al fianco di Loghain e allontanandolo dal Re; gli si piantò davanti risoluto, deciso a porre fine a quell'inutile fiume di parole
"Loghain...e anche voi Sire, non credete che dovremmo imbastire una strategia contro il futuro prossimo attacco delle darkspawn invece di stare qui ad urlare le nostre convinzioni?!"
"che prove avete Cailan che tutto questo sia l'inizio di un nuovo flagello?!"
Continuò Loghain incurante delle proteste di Duncan
"avete preteso che portassi qui un'esercito con tutto quello che comporta in termini di quattrini e di lunghe ed estenuanti opere di convinzione per farcelo concedere da quegli ipocriti che poggiano i loro sporchi culi al Consiglio di Denerim, che prove avete infine? Forse prima di sporcarvi la bocca nominando Orleans, dovreste riuscire a farmi capire questo"
"volete una prova?"
Esclamò Re Cailan voltandosi di scatto verso l'altro
"è lì di fronte a voi...i Custodi Grigi sono la prova che andate cercando, oppure anche la loro presenza vi disturba oltre modo"
Loghain non rispose subito lasciando che le ultime parole del Sovrano trasportate dal forte vento volassero lontano da lui, poi puntò gli occhi su Duncan aggrottando la fronte, socchiuse le labbra senza emettere alcun suono.
Quando riprese a parlare lo fece con sconforto quasi a voler sottolineare quanto si apprestava a dire
"le favole che si raccontano sul loro Ordine vi hanno sempre affascinato non è vero Cailan?"
Cercai con lo sguardo quello di Alistair al mio fianco ma non mi degnò della sua attenzione, teneva gli occhi puntati sulle mani di Loghain
"non credo dovreste sottovalutare la nostra capacità di avvertire la presenza delle darkspawn signore"
Gli rispose secco Duncan senza abbassare lo sguardo, ottenendo di rimando un'occhiata truce
"le darkspawn esistono nonostante tutto Duncan, perchè non andate a parlare con i Nani di Orzammar vi guideranno volentieri nelle Deep Road a caccia di milioni di quelle orrende creature; della loro esistenza laggiù ne sono al corrente tutti quanti, anche senza per questo essere un Custode Grigio; tuttavia non significa che siamo ad un passo da una terrificante risalita in superficie di quel maledetti esseri corrotti"
"ci sono stati centinaia di avvistamenti su tutto il territorio ed in particolare qui nei pressi delle Selve"
Ribattè infastidito Duncan
"potrebbe anche esserci l'eventualità che un arcidemone appaia a guidarle in superficie"
"non si ha nessun avvistamento di draghi nelle Selve, Custode, se è questo che ci tenevate a sapere"
Le loro discussioni furono interrotte da grida concitate che arrivavano alle nostre spalle; ci voltammo stupiti giusto in tempo per veder sopraggiungere un soldato a cavallo lanciato a velocità folle all'interno della fortezza. Alcuni uomini gli indicarono la nostra posizione urlando qualcosa a gran voce e l’uomo dirottò l'animale verso di noi.
I due soldati che stazionavano a pochi passi da Re Cailan, gli si fecero incontro. L'uomo diede un deciso strattone alle briglia e l'animale puntò le zampe in avanti scivolando per un breve tratto sul terreno morbido, terminando la corsa con un rumoroso sbuffo.
Il cavaliere scese prima ancora che l’animale fosse completamente fermo e a passi veloci ci raggiunse senza esitare.
Era un giovane soldato di stanza a Ostagar mandato in esplorazione nelle vicine Selve, la fronte era bagnata di sudore e il fiato corto per la veloce cavalcata quasi gli impedì di proferir parola.
"che succede soldato?"
Chiese il Re adombrandosi in volto, cercando negli occhi di Loghain una risposta, che di certo non avrebbe potuto dargli
Il militare fece un lungo respiro seguito da un profondo inchino e finalmente riuscì parlare
"Maestà....darkspawn! Ad est, a non più di un giorno di cammino da qui...."
Si passò la lingua sulle labbra in cerca di sollievo dopo quella lunga galoppata
"sono migliaia, Mio Signore! Un oceano di darkspawn si sta riversando nelle piccole pianure laggiù e puntano nella nostra direzione"
Loghain si fece avanti prendendo il povero soldato per le spalle e scuotendolo con forza
"che cosa intendi con pianure ad est soldato!? Le Selve Oscure sono dritte di fronte a noi è da lì che le stiamo aspettando!"
L'uomo si strinse nelle spalle, incapace di rispondere a quella domanda. Si limitò a ripetere sempre col fiato corto
"est...Signore! È da lì che stò arrivando"
 Cailan e Loghain si scambiarono una lunga occhiata severa, poi il Re con un rapido gesto della mano congedò il giovane militare che con un altro ossequioso inchino si voltò agguantando il suo cavallo per il morso tirandoselo dietro con decisione.
"non di rado piccoli gruppi di quelle creature si staccano dall'orda principale vagando senza meta, non credo che il vero pericolo giunga da est"
Disse Duncan toccandosi la punta del mento con gesti nervosi
Loghain ascoltò quelle parole con stupore e fu pronto a ribattere
"avete sentito anche voi le parole di quel soldato, non mi sembra che parlasse di pochi e isolati mostri, provvederò immediatamente a spostare i miei uomini giù da quella collina"
"Sir Loghain! Quanti anni credete avesse quel ragazzo? Diciassette? Forse venti nella migliore delle ipotesi e quante volte credete che abbia incontrato delle darkspawn nella sua vita? Una decina di mostri diventano migliaia....una cinquantina... un oceano"
Ancora i due si fronteggiarono minacciosi, con la coda dell'occhio vidi Alistair avanzare di un passo verso il suo leader subito fermato da un perentorio gesto della mano.
"Duncan ha ragione, la nostra strategia non subirà ulteriori modifiche, con i miei uomini affronteremo il grosso dell'orda all'imbocco della vallata a nord, quando saremo riusciti ad impegnarli frontalmente i vostri uomini, Loghain, scenderanno dalla collina colpendo con forza i loro fianchi, li schiacceremo senza pietà"
Intervenne Cailan portandosi al fianco dei due
"vi rendete conto, Duncan che se le vostre previsioni si rivelassero errate verremmo travolti lateralmente? Sarebbe un massacro!"
Obbiettò nuovamente Loghain con forza
"me ne rendo conto Signore, so quello che dico"
Una nuova forte folata di vento ci travolse impietosa, sollevando un vortice di terra e polvere che si spostò veloce verso la bassa murata di marmo. Grosse nuvole nere si stavamo affacciando all'orizzonte superando minacciose le alte vette delle montagne circostanti. Presto il tempo sarebbe cambiato.
Nel frattempo Loghain si era votato in direzione del grosso portone in ferro incastonato nelle alte mura che delimitavano il perimetro della fortezza, diede un leggero colpo di tosse e parlò senza voltarsi
"manderò un piccolo drappello di soldati verso est, voglio sapere con esattezza cosa dovremo affrontare, se davvero abbiamo un giorno di vantaggio giocheremo con cura le nostre carte"
"Maestà....con il vostro permesso, credo sia più opportuno mantenere tutti gli uomini concentrati in un solo punto, lasciate che mandi due Custodi Grigi a svolgere questa missione, Alistair e Nuralanya si dirigeranno verso le basse pianure di Est Hill. Daranno meno nell'occhio e sapranno cosa cercare"
Il Re restò pensieroso per alcuni attimi, soppesando con attenzione la proposta di Duncan. Loghain era assorto nei suoi pensieri, ne potevo quasi sentire il vorticoso movimento nel suo cervello. Si voltò verso noi tutti allargando le braccia lentamente
"non ho obiezioni a riguardo"
Disse alfine con voce sinistra
"e sia!"
Esclamò Cailan poggiando la mano sulla spalla di Duncan
"preparate i vostri uomini amico mio, oggi sarà un grande giorno di vittoria non dimenticatelo"
"certo Cailan un grande giorno per tutti"
Gli fece eco Loghain con un sottile sorriso sulle labbra. 
Duncan si avvicinò a noi dandoci istruzioni sulla missione, il suo volto tradiva la tensione del momento ma ancora una volta riusciva a mantenere un atteggiamento consono al suo ruolo di leader
"Alistair, Nuralanya alle stalle troverete dei cavalli, dirigetevi senza esitare verso le pianure di Est Hill. Se sarete veloci, vi giungerete in poche ore; superato il Picco del Tramonto risalite il crinale, probabilmente sarete costretti a farlo lasciando i cavalli a valle, arrampicatevi su quelle colline e cercate da lassù di capire cosa realmente sta succedendo"
"Duncan...."
Cercò di interromperlo Alistair preoccupato
"non scendete a valle per nessuna ragione, la vostra posizione dovrà essere mantenuta senza indugio"
Voltò il busto verso di me, era serio e determinato
"Nuralanya credi di poterlo fare? Ti senti pronta?"
Deglutì con forza la poca saliva che mi inumidiva le labbra accennando un leggero cenno del capo
"si...credo di si..."
"se le parole di quell'esploratore sono vere tornate alla fortezza veloci come il vento e ci prepareremo ad accoglierle come meritano"
"e se non lo fossero?"
Chiesi cercando di mantenere i nervi saldi
"se invece arriveranno da nord come dite? Cosa faremo lassù isolati e inutili?"
"se ho ragione e credo di averne, sentirete rumori di battaglia in tutta la valle, restatene fuori e occupatevi di colpire le darkspawn che ricacceremo indietro"
"Duncan per l'amore di Andraste! Ma così ci tagliate fuori dai combattimenti, io voglio essere al vostro fianco Signore, voglio poter combattere e mostrare il mio valore uccidendo quelle creature"
Esclamò Alistair risentito
"è un ordine Custode! Non mi aspetto da voi due ne più ne meno che lo eseguiate"
I due si scrutarono in volto a lungo poi il giovane fece alcuni passi all'indietro senza abbassare lo sguardo, anzi se possibile ancora con più determinazione, infine girò su se stesso facendomi un cenno col capo
"alle stalle, andiamo"
Mi disse a mezza voce
Dopo alcuni passi la voce di Duncan attirò nuovamente la nostra attenzione
"Alistair!"
Gridò avvicinandosi e prendendo in disparte il giovane. Parlava a bassa voce, io ero un poco distante ma a favore di vento e riuscì a captare alcune frasi
"prenditi cura di Nuralanya, è giovane ed inesperta di queste cose; le sue abilità in combattimento sono straordinarie non commettere mai l'errore di sottovalutarla ma non esporla ad inutili rischi. La affido a te Alistair abbi cura di lei"
Lui chinò il capo con deferenza battendosi la mano sul petto all'altezza del cuore
"lo farò...ve lo prometto...che lo spirito del Creatore vegli su di voi Duncan"
"che il suo spirito possa vegliare su tutti noi....e ora và ragazzo"
Voltandosi verso di me mi toccò appena il braccio invitandomi a seguirlo
"coraggio dunque....alle stalle"
 
   
 
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