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Autore: J22    05/08/2015    1 recensioni
Spencer ed Emily, un’amicizia che sembra scritta nelle stelle.
Ma a Rosewood, si sa, non c'è mai pace... riusciranno a sopravvivere ai suoi misteri?
Genere: Mistero, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Emily Fields, Spencer Hastings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazze, eccovi finalmente! Spencer, ci hai fatti preoccupare.-
-Mi scusi signor Brown, non so cosa mi sia preso. Mi dispiace di avervi fatto perdere tempo.-
-Non fa nulla, l’importante è che ora ci siamo tutti. Allora prendete posto, possiamo partire!-
Spencer ed Emily si sedettero nelle ultime file, l’una di fianco all’altra. Em, in cui si mescolavano tratti latinoamericani e asiatici, era persa con lo sguardo sulle strade di Roma attraverso il finestrino, e Spencer mai si sarebbe sognata di distrarla se non per necessità. Una necessità che in quel momento sentiva, seppur senza alcun valido motivo.
-Allora anche tu qui per “apprendere il Diritto Romano”?- banale… ma in quel momento non le veniva altro pretesto.
-Ehm… in realtà no. Tu?-
-Già…- rispose sospirando -i miei sono entrambi avvocati, e io dovrei intraprendere la stessa strada. E quindi hanno ritenuto opportuno regalarmi una “vacanza” qui per un mese…-
-Haha mi dispiace… per me è davvero una vacanza! Mio padre lavora nell’esercito… per questo conoscevo già l’aeroporto, ci sono stata per raggiungerlo quando era di base giù in Sicilia.-
-Wow! Ed è ancora in Italia?-
-No, ora è in Texas, dove ho vissuto praticamente tutta la vita. Ma da settembre io e mia madre ci trasferiremo a Rosewood e…-
-Rosewood?? In Pennsylvania?!-
-Sì, è stata trasferita al dipartimento di polizia di lì. Perché, la conosci? Saresti la prima a dirmelo!-
-La conosco?! Ci vivo!-
-Non ci credo…-
-Giuro!-
-Ma è fantastico! Non sai quanto mi consola conoscere già qualcuno. Frequenterò la Rosewood High School…-
-Anch’io, e credo che condivideremo molti corsi!-
 
Giunte all’ostello studentesco, le ragazze condivisero la stessa stanza. Le giornate erano organizzate in modo che una metà fosse destinata a lezioni e attività di gruppo, mentre nell’altra parte di giornata, generalmente quella pomeridiana, i ragazzi erano liberi di svolgere qualunque attività essi volessero.
Spencer ed Emily trascorrevano ore intere insieme, continuando a conoscersi sempre meglio. Spen era affascinata da quella ragazza dalla pelle ambrata, i capelli lunghi e scuri, il fisico tonico, il look semplice e la mente aperta, libera.
Ammirava soprattutto questo della sua nuova amica: la spensieratezza. Sebbene fosse evidente la sua devozione per la famiglia, sembrava non avvertire nessuna pressione. Evidentemente, i suoi genitori non avevano ritenuto di dover decidere il futuro della loro figlia. Le avevano lasciato la piena libertà di esprimersi, di inseguire le sue ambizioni, i suoi sogni, di scegliere della propria vita, e questo poi era evidente nel suo modo di affrontarla, la vita. Emily era una ragazza semplice, allegra, gentile. Più che le boutique di via Condotti, aveva preferito gelaterie, pizzerie, rosticcerie e negozi pop. Spencer era abituata a Burberry, Vuitton, Prada, ristoranti stellati e costose gioiellerie, ma quest’alternativa sembrava proprio non dispiacerle.
 
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-Spencer! Spencer… svegliati!- sussurrò Emily strattonando l’amica. Era notte fonda.
-mmmmmh… mamma altri 5 minuti…- farfugliò la ragazza voltandosi di spalle e coprendosi la testa con il lenzuolo.
-Spencer! Dai… sono Emily! Svegliati!-
-Un momento… solo un altro giro sull’unicorno…-
Emily sbuffò e strappò via la coperta con un movimento brusco dal corpo di Spencer.
-Ehi, ma che ti prende?!- riprese quest’ultima dopo essersi svegliata di soprassalto.
-Alzati, devo mostrarti una cosa…-
-Che?! Ma sai che ore sono?-
-Certo, ed è proprio per questo che ti sto chiedendo di seguirmi!-
-Che vuoi fare?-
-Usciamo.-
-Non si può ora!-
-Abbassa la voce. Prendi, ti serviranno solo le ciabatte.- disse Emily con un fil di voce, porgendo le pantofole all’amica. Questa la guardò un attimo interdetta, poi si alzò e decise finalmente di seguirla.
Em si mosse verso la porta della stanza e l’aprì lentamente guardandosi intorno. Il corridoio era buio.
-Stammi dietro.- disse a Spence, prendendole una mano e tenendo con l’altra il suo iPhone, l’unica fonte di luce. Le due percorsero rapidamente il corridoio fino a giungere a una scala. Salite due rampe si trovarono di fronte ad una porta metallica. -Siamo arrivate, dobbiamo solo oltrepassare questa porta. Il problema è che non so come aprirla.-
Spencer la guardò storto, incuriosita -Hai una forcina?-
-Sì, ma ora non serve che ti sistemi i capelli!-
-Dammi qua. Fammi luce e fidati di me.-
La mora smanettò con la serratura per qualche secondo. Sentito un leggero scatto si allontanò, e fu in quel momento che la porta si aprì. -Sim sala bim!- esclamò soddisfatta.
-Un avvocato che scassina porte, eh?- rise Emily.
-Mio padre nascondeva i suoi libri migliori nel suo studio, ma era sempre chiuso a chiave. E io ero curiosa!-
-Va bene… adesso vieni con me.- disse la latina, riprendendole la mano.
Lo scenario era semplicemente la terrazzina della residenza. Emily andò dietro la cabina della cisterna, raccolse una busta e ne prese due asciugamani, che stese per bene sul pavimento. La vista era su Roma, le sue chiese, palazzi, monumenti .
-Em, è bellissimo qui.- disse Spencer affacciata alla ringhiera che dava sul panorama della Città Eterna.
-Già, Roma è bellissima… ma in realtà stanotte non è lei che guarderemo. Vieni qui  e stenditi accanto a me.-
La mora obbedì, lasciandosi guidare ancora dall’amica. -Sai che giorno è oggi?- chiese questa.
-10 agosto?-
-La notte delle stelle…-
-Bè, in effetti in questo periodo la Terra attraversa lo sciame delle Perseidi e…-
-Sì Spencer ma non è questo il punto!- la interruppe bruscamente Emily -… è la notte di San Lorenzo. Si dice che quando vedi una stella cadere devi esprimere un desiderio, ma non rivelarlo a nessuno, altrimenti non si avvererà.-
-Wow… non basterebbero tutte le stelle del cielo per esaudire i miei desideri-
-Puoi provarci!- esclamò Emily con un sorriso incoraggiante, poggiando la testa sull’asciugamano e cominciando ad osservare il cielo. Lo stesso fece Spencer.
Entrambe videro molte stelle cadere in quella notte.
Lo spettacolo mozzafiato le aveva addormentate sognanti, senza accorgersi delle mani intrecciate l’una nell’altra ormai da ore.
Quando Emily riaprì gli occhi notò che non erano più il buio e l’argento della luna ad avvolgerle, ma ormai il rosa e il celeste pallido dell’alba. Ma qualcos’altro avvolgeva delicatamente il ventre della latina: il braccio bianco e sinuoso di Spencer, la cui guancia era delicatamente poggiata sulla sua spalla.
-Spencer è tardissimo, dobbiamo andare…- bisbigliò la ragazza a malincuore, spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-No… ancora?-
-Sì, è l’alba. Se non torniamo ora ci beccheranno in corridoio.-
-Ma uffi!-
Raccolti gli asciugamani, le due rientrarono nella residenza e sgattaiolarono nella loro camera. Spencer entrò subito in bagno e vi uscì dopo una rapida doccia.
-Comunque è stato uno spettacolo bellissimo. Grazie.- disse strofinandosi i capelli bagnati ad Emily, che era stesa sul suo letto.
-Figurati! Che desideri hai espresso?- le chiese sorridendo maliziosamente.
-Ehi, io voglio che si avverino!- esclamò la mora lanciandole un cuscino.
La battaglia terminò solo quando suonarono le sveglie. Era l’inizio di un’altra bellissima giornata. 
   
 
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