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Autore: Conodioeamore    05/08/2015    1 recensioni
Neide è una ragazza di sedici anni che, a causa della partenza improvvisa del padre per Londra, si è dovuta trasferire temporaneamente nella residenza dei Mogedius, suoi lontani cugini.
In questa immensa e sontuosa villa fa la conoscenza dei cinque affascinanti fratelli, dallo sguardo magnetico.
Il riservato e impenetrabile Shaun, il severo Rhys, il perverso e sfacciato Redgrave, il pragmatico Steven e il bellissimo e possessivo Asher.
I cinque giovani rimangono subito stupiti e affascinati dalla personalità e dal carattere di Neide. La ragazza presto troverà un vecchio diario scritto dalla madre e verrà a conoscenza di un segreto che le stravolgerà completamente la vita...
© (Copyright 2015 by Martina Carlucci)
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Perché nascondi la tua lussuria? Mentre premo sulla tua trachea, cerchi di farmi male con i petali delle rose rosse. Grottesca e pura, ardente lussuria. Dammene ancora. Vieni con me, e ti insegnerò il piacere di finire all'inferno... NEIDE Quando riapro gli occhi è pomeriggio inoltrato. Devo aver dormito per più di un giorno. Richiudo gli occhi, voglio dormire ancora un po'. Anche se ho scuola non m'importa. Non mi sento tanto in vena di frequentare le lezioni. Sono distrutta, letteralmente. Steven ha bevuto un po' troppo sangue, mi ha quasi prosciugata. E poi mi fa ancora male. «Sul serio?! Per quanto tempo hai intenzione di dormire, Sgualdrinella?» mi domanda la voce di Redgrave. Oh no, anche mentre sogno la sua voce mi assilla, non è possibile. «Mm...», non ho nessuna intenzione di aprire gli occhi. Al risveglio potrei trovare un ospite indesiderato. «Se mi fai aspettare così a lungo... non ti puoi lamentare se ti mangio proprio mentre sei ancora sdraiata sul letto.» Apro gli occhi di colpo. «Eh?!» «Oh guarda, ti sei svegliata!» esorta. Non era un sogno. Redgrave è seduto accanto a me. «Eh?!» «Buongiorno, Sgualdrinella.» «B-buongiorno» balbetto. Sono imbarazzatissima. Guardo la sveglia sul comodino. Cavolo dovrei andare a lezione, se non mi presento Rhys si incavolerà parecchio. «M-ma non è ora di andare a scuola?!» Redgrave diventa improvvisamente serio. «Prima ti è venuta un po' di febbre, così ti ho guarita. Non credo che sia troppo voler sentirsi dire grazie, a meno che tu non hai voglia di essere punita, vero?» Sulla sua bocca compare un sorriso malizioso. Oh, merda. «Ah, ecco cos'è successo. Allora, grazie mille» gli dico, sorridendogli. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il guardaroba. «Devo cambiarmi se non voglio arrivare tardi.» Metto male un piede e cado a terra. Non so cosa mi prende adesso, mi sento debole. Redgrave si mette a ridere di gusto. «Cosa succede? Non dirmi che non sei ancora guarita» esorta. «Ah, però non puoi certo andare a scuola sporca di terra.» Cavolo, ieri alla fine non mi sono fatta la doccia. Mi sono addormentata per la troppa stanchezza. Dietro di me, sento il contatto improvviso con il petto di Redgrave. La sua mano mi accarezza il viso. «C-che vuoi fare?» gli domando tremante. Redgrave sorride malizioso. «Beh di certo non ti farò andare a scuola così sporca...» Mi spinge in bagno, sotto la doccia. A primo impatto l'acqua è freddissima. I miei vestiti sono completamente bagnati. Redgrave mi bacia, ma io mi divincolo immediatamente. «Che c'è, hai dimenticato come mendicare per esso, Sgualdrinella?» mi domanda. Mi mette di nuovo la lingua in bocca. Appena si stacca apro la bocca per riprendere fiato. «Bene, tieni fuori la lingua come una cagna in calore...» «Redgrave, smettila! Smettila!» gli urlo. «Come al solito, i tuoi baci sono eccellenti, naturalmente. Sono stati in questo modo fin dall'inizio. Giusto?» Ma che cavolo sta insinuando? Mi prende una gamba e la porta all'altezza della sua vita. Inizia a baciarmi il collo. «Il tuo corpo sta raggiungendo il picco di eccitazione, giusto?» mi sussurra all'orecchio. «Tutto quello che devo fare è iniziare a succhiare il tuo sangue in questo modo...», affonda i canini nel mio collo. Mi lascio prendere da dei spasmi. «Basta... ti prego...» «Il tuo viso è diventato completamente rosso. Cosa c'è che non va?» mi domanda. L'acqua che scorre sopra i nostri corpi è così... fredda. Però a contatto con il corpo di Redgrave non c'è paragone. «È-è imbarazzante...» balbetto. Redgrave accenna un sorriso malizioso. «Se vuoi veramente che mi fermi,» inizia a dire. «dovresti cercare di contenere la tua espressione un po' di più.» Inizia a leccarmi la coscia. «Ah!» Il mio viso sta bollendo. «Ti piace molto quando ti inizio a leccare le cosce, vero Sgualdrinella?» La testa inizia a farmi male. La vista mi si sta appannando. «H-ho le vertigini...» gli dico. «Sgualdrinella, morirai per troppa perdita di sangue, oppure quando mi stancherò di bere?» mi domanda. «Cosa accadrà prima? Si, i risultati sono evidenti in entrambi i casi...» Esce dalla doccia e mi lascia da sola. Finalmente... Non riesco più a rimanere in questa casa, voglio andarmene via. Questo è davvero troppo! Io non sono alla mercé di nessuno, tanto meno di sei ragazzini viziati... me ne voglio andare via da questa casa! Chiudo l'acqua ed esco fuori dalla doccia. Sento freddo. Sull'attaccapanni che c'è in bagno trovo un asciugamano. Redgrave? Lo prendo ed inizio ad asciugarmi. Mi dirigo verso il guardaroba per prendermi dei vestiti asciutti. Perché...? Perché mi sento così... male? In fondo non abbiamo mica... O cavolo, ci è mancato poco, però. E poi quelle sue parole. Non voglio più pensarci. È troppo, perfino per me. «Sgualdrinella, sei uscita finalmente. Vieni, ti devi preparare per andare a scuola» esorta Redgrave. È seduto sopra il letto, con una mano poggiata sul materasso. I suoi occhi mi guardano così intensamente. Mi mettono un po' di suggestione. Fino a due settimane fa, non avrei mai creduto nell'esistenza di un essere così bello. Certo, però, poteva anche asciugarsi prima di mettersi seduto sopra il mio letto. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. «Potresti alzarti dal mio letto, lo hai completamente bagnato.» «Oh, sei così... sexy quando pronunci la parola: bagnato...» «Smettila, stai iniziando a darmi i nervi e...» non faccio in tempo a finire la frase che lui è difronte a me. Redgrave ha la faccia seria e scura. «Mettiti seduta su quella sedia, Sgualdrinella» mi ordina. Vorrei ribattere ma non ci riesco. Devo semplicemente fare come mi ha detto, che palle. Mi siedo sulla sedia della scrivania. Dopo qualche secondo mi raggiunge. Ha in mano una spazzola e il phon. Oh no. Vuole asciugarmi i capelli. «Redgrave, posso farlo benissimo da sola. Veramente...» «Non voglio sentirti ribattere, voglio farlo io.» Uffa. «D'accordo...» Inizia a spazzolarmi i capelli e poco dopo accende il phon. Certo che è proprio strano. Fino a pochi minuti fa sembrava che mi volesse saltare a dosso da un momento all'altro, invece adesso sembra quasi che sia gentile. Chi lo capisce è un mago. «Perché ti comporti così...?» «Così come?» «Beh, sei strano. Insomma un minuto prima sei gentile, quello dopo invece...» «Sono un vampiro, non devo certo dare a te certe spiegazioni, Sgualdrinella.» «Una volta però non eri così» borbotto a bassa voce. «Come fai a sapere che non ero così? Tu non mi conosci affa...» Lo interrompo prima che possa finire la frase. «Forse hai ragione. Non ti conosco molto bene. Vorrà dire che si sarà sbagliata.» «A chi ti riferisci?» mi domanda. «Ad una bambina.» Redgrave mi guarda con sguardo interrogativo. «Lascia stare. Fai finta che non ti abbia detto niente.» Il ragazzo smette improvvisamente di spazzolarmi i capelli. «Ho finito» mi dice prima di andarsene. Cavolo, c'ero quasi. Vado a prendere il diario della mamma, spero che lì ci sia qualcosa in più che mi potrebbe tornare utile. Dopo tutto quello che è successo non ho avuto più tanto tempo per continuare a leggerlo. Altrimenti dovrei tornare in quella stanza, sperando di trovare altre informazioni che mi possano aiutare a capire di più. CARO DIARIO, La settimana il mese è quasi finito. Presto faremo ritorno a Roma. Giacomo insiste nell'anticipare la partenza, ma io non sono d'accordo. Quando vedo Neide sorridere in quel modo, mi si scalda il cuore. Ho scoperto inoltre che ogni volta che si fa male, le sue ferite guariscono più in fretta delle altre. D'altronde nelle sue vene scorre anche sangue di vampiro. Anche se non credo che avrà mai voglia di bere sangue. Non so cosa dovrei fare, però. Hamelia mi ha consigliato di lasciarla qui alla villa, così ci avrebbe pensato lei a farla crescere come una creatura della notte. Anche se non ha tutti i torti, le ho risposto di no. Non voglio separarmi da mia figlia, preferisco educarla come una mortale, piuttosto che come un vampiro. Non lo diventerà mai, quindi a cosa serve? Her ha voluto sigillare il contratto qualche sera fa. So che le promesse di sangue non potranno mai essere infrante, così abbiamo solo dovuto accettare la cosa. JOSEPHINE Chiudo il diario della mamma e lo ripongo nel cassetto. Vorrei tanto sapere di che contratto sta parlando. Forse farei meglio a chiedere a Rhys se sa dell'esistenza di un contratto. Magari lui potrà darmi qualche risposta concreta. Perché dubito che gli altri cinque sono a conoscenza della cosa. Mi affretto a mettermi dei vestiti puliti e ad uscire dalla stanza. Se lui sa qualcosa, lo convincerò a parlare a tutti i costi.
   
 
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