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Autore: Nikilu    05/08/2015    6 recensioni
Questa storia porta semplicemente un po' di novità al romanzo che già conosciamo. Le scuole sfidanti che gareggiano per il Torneo Tremaghi portano una ventata di freschezza e novità a Hogwarts. Nuovi personaggi sono inseriti in un contesto a noi tanto familiare e ci saranno cambiamenti, amicizie, amori... ma soprattutto il Torneo Tremaghi.
Genere: Fantasy, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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“Quindi” esordì Nora esaminando lo stemma che raffigurava un leone sul mantello di George “voi siete i Grifondoro?”
“Esatto, ci riconosci perché siamo i più belli e i più simpatici” si vantò Fred scatenando una risata nei tre nuovi studenti.
“E gli altri come li riconosciamo?” domandò lecita Alicia.
“Beh” cominciò George “i Corvonero li trovi sempre con il naso nei libri; i Tassorosso sono le persone più altruiste del mondo; i Serpeverde invece….” e fece una smorfia di disgusto.
“Sono davvero così male i Serpeverde?” chiese Esteban, curioso.
“Ti dico solo che sono l’unica casa di Hogwarts che non stringe relazioni di alcun tipo con le altre tre. Stanno bene solo tra di loro, come una specie di setta… non che noialtri vogliamo essere i loro migliori amici, ma sono chiusi così come le menti dei loro genitori” spiegò Fred.
“In più, sono tutti Purosangue… quindi hanno la testa montata” concluse George.
Nora ed Estaban si scambiarono un’occhiata comprensiva: avevano entrambi pensato a quando Alicia aveva detto loro che sarebbero stati bene tra i Serpeverde.
 
Il banchetto fu delizioso e le portate infinite: oltre ai tipici piatti inglesi – come roastbeef e  sheperd’s pie - vennero serviti anche piatti tipici canadesi e spagnoli.
“E questo cos’è?” chiese Lee Jordan quando un fumante piatto di paella si materializzò davanti a lui.
“E’ paella” rispose Nora “ti piacerà un sacco, provala”
Lee si fidò della nuova arrivata e buttò giù una generosa cucchiaiata della pietanza; poco dopo fu felice di constatare che la ragazza spagnola aveva ragione, la paella era davvero gustosa. I tre quarti d’ora successivi passarono velocemente, i nuovi studenti sembravano già essersi ambientati bene ad Hogwarts e i presidi ospiti si concessero frivolezze con il corpo insegnanti; persino Piton sembrava entusiasta dell’evento, alcuni avrebbero giurato di aver visto un accenno di sorriso sbucare da sotto il suo naso adunco.
“Un attimo di attenzione!” fu di nuovo Silente ad interrompere il parlottio generale “so che il banchetto ci ha storditi tutti, ma ci tenevo a dire ancora due cosette. I dormitori di tutte le case di Hogwarts sono stati ingranditi, dunque i nostri ospiti potranno alloggiare nelle stanze che preferiscono. Se avete già stretto qualche amicizia con gli studenti di Hogwarts – e noto con piacere che lo avete fatto -  vi consiglio di seguire i vostri nuovi amici che vi spiegheranno come si accede alle rispettive sale comuni. Per qualsiasi informazione, potrete rivolgervi al corpo insegnante, ai Caposcuola o ai Prefetti. E adesso, hop hop, tutti a letto!”
Gli studenti di Hogwarts, seguiti a ruota da quelli di Gibralfaro e Whitehorse, lasciarono la Sala Grande con rumoroso calpestio di piedi; i Prefetti e i Caposcuola delle quattro casate si misero subito a disposizione degli studenti ospiti e tutti si accinsero a raggiungere i dormitori. I Serpeverde e i Tassorosso scesero la larga scalinata in pietra che portava nei sotterranei insieme ad un generoso gruppo misto di studenti canadesi e spagnoli; altrettanto numerosi furono gli studenti che, invece, cominciarono la loro scalata verso le torri di Grifondoro e Corvonero al quinto piano.
“Potevamo mai fare amicizia con quelli che hanno il dormitorio vicino alla Sala Grande?” ironizzò Nora, quando Alicia Spinnet disse loro che dovevano salire al quinto piano.
“Smaltirai tutto quel che il tuo piccolo corpo riesce ad ingurgitare” rispose Esteban ridacchiando.
“Il problema è questo. Dopo mangiato, mentre salirò le scale fino al quinto piano, avrò già digerito e mi verrà di nuovo fame!”
Scoppiarono tutti a ridere e George disse a bassa voce, ma comunque con tono udibile ai vicini,  “Tranquilla, possiamo sgattaiolare in cucina a fare rifornimenti quando vuoi”. Nora ridacchiò in risposta alla proposta del gemello e scambiò uno sguardo eloquente con Ali.
Quando arrivarono di fronte al ritratto della Signora Grassa, gli studenti ospiti presero nota che per accedere alla Sala Comune dei Grifondoro bisognava ricordare una parola d’ordine.
“Scommetto che sarà un’altra parola balorda” commentò una voce alle spalle di Esteban. I tre amici si girarono e un ragazzo con i capelli rossi e l’espressione accigliata gli restituì lo sguardo.
“Ciao!” esclamò subito Nora cordialmente e le orecchie del ragazzo diventarono bordeaux. La ragazza spostò subito lo sguardo e notò che il rosso si era rivolto ad un ragazzo con i capelli neri e gli occhiali rotondi e ad una ragazza con voluminosi capelli crespi. Strinse gli occhi per metterli a fuoco e, come se le avesse letto nel pensiero, Alicia esclamò “Tu sei Harry Potter!”
Harry accennò un sì e sorrise, non era ancora del tutto abituato al fatto che lo riconoscessero.
“Ali” mormorò Nora a denti stretti “non puoi gridare in faccia alla gente in quel modo”
“Scusami Harry” disse subito la mora “è che so tutto di te… cioè, voglio dire, conosco la tua storia e, ho letto tante cose, sai…”
“Okay, finiamola qui” la interruppe Esteban prima che Alicia continuasse a dire parole senza senso “credo che Harry conosca la sua storia meglio di te”.
“Piacere, io sono Nora” si presentò finalmente l’altra “e loro sono Esteban ed Alicia”
“Tanto piacere” rispose Harry “Io sono Harry, beh, oddio lo sapete… ehm… loro sono Ron ed Hermione”
“Piacere mio” fu la risposta gentile di Hermione; mentre quella di Ron risultò più come un grugnito.
“Fred e George sono i tuoi fratelli?” domandò Nora a Ron e questi divenne ancora più rosso di prima.
“Sì” rispose a disagio.
“Non ti mangio mica” ridacchiò Nora
“No, sì, cioè… lo so” balbettò il rosso, mentre Hermione storceva il naso.
“Ron è un timidone” intervenne Fred raggiungendoli. Il fratello gli restituì uno sguardo in cagnesco e rimase in silenzio.
“Parola d’ordine?” chiese la Signora Grassa quando fu il loro momento di entrare.
“Cavoli, eravamo distratti” mormorò Hermione allarmata.
“Guazzabuglio” esclamò Fred ad alta voce; la Signora Grassa rispose “Ben detto!” scivolò di lato e aprì il varco della Sala Comune dei Grifondoro.
 
+++
 
Appena varcato il buco del ritratto, si udirono diversi ‘Oh’ e ‘Wow’; gli ospiti furono incantati dall’attenzione dei dettagli che si scorgeva anche nella Sala Comune dei Grifondoro. I muri erano drappeggiati di velluto rosso scarlatto, lo stemma della casa era affisso sulla parete nord; davanti al camino – già acceso – erano posizionate diverse poltrone e un enorme divano, tutti di pelle e sempre di colore rosso. In fondo alla sala, proprio sotto le grandi finestre a volta, c’era un tavolo con tante sedie, e qui e lì gli angoli erano occupati da pouf, sgabelli e cuscini. Alzando gli occhi verso il soffitto, si notava un gigantesco lampadario in legno antico, e dello stesso materiale era il parapetto a cui gli studenti potevano accedere salendo nei dormitori. L’atmosfera che si respirava nel luogo di ritrovo dei Grifondoro era calorosa e accogliente, calda e armoniosa, come se le pareti fossero intrise dell’ilarità e dei pregi di ognuno degli studenti.
“Da questa parte c’è l’accesso ai dormitori” disse il Prefetto agli studenti del primo anno e agli ospiti “A destra quello dei ragazzi, a sinistra quello delle ragazze. Troverete già i vostri effetti personali nelle vostre stanze. Buonanotte a tutti” e così dicendo invitò tutti a salire nelle proprie camere e ad andare a letto.
 
Nora ed Alicia salutarono Esteban sul pianerottolo e seguirono Angelina Johnson, Alicia Spinnet e Katie Bell.
“Wow, fa stranissimo vedere la stanza così grande” commentò Katie dirigendosi verso il suo letto e facendo un cenno di saluto alle altre due Grifondoro che parlottavano con tre studentesse di Whitehorse.
“Di solito quante ne siete in camera?” domandò Nora.
“Cinque” rispose Angelina.
“Come da noi” si sorprese Nora “noi, in pratica, quest’anno saremmo state al sesto piano della torre… Ogni anno cambiano stanza, sapete. Quelli dei primo anno stanno al primo piano, quelli del secondo anno stanno al secondo piano e via dicendo…”
“Ah sì?” s’incuriosì Angelina “Quindi anche voi avete delle torri?”
“Ne abbiamo cinque” s’intromise Ali “una torre ospita l’aula docenti al piano terra e in quelli superiori i loro alloggi; le altre quattro sono per noi studenti”
“E la preside dove alloggia?” domandò Katie.
“Al piano di sopra del suo ufficio” disse Nora cercando il pigiama nel suo baule.
“Allora anche voi siete smistati in case?” domandò Alicia Spinnet, abbracciando il cuscino e mostrandosi molto interessata.
“A dire il vero no” ammise Nora “non facciamo nessuna cerimonia particolare, semplicemente seguiamo le istruzioni che ci sono sulla grande bacheca all’ingresso. Per tutti quelli del primo anno, viene affisso l’elenco con i nominativi accoppiati con la torre in cui dovranno alloggiare. Stop. Noi, per esempio, siamo nella Torre Sud… in pratica, è stato il fato a volere che diventassimo amiche” ridacchiò alla fine guardando l’amica.
“Non sarebbe meglio anche qui una cosa del genere?” commentò Angelina “Certo, io sono felicissima e fierissima di essere una Grifondoro, ma la divisone in case non fa che aumentare la rivalità tra studenti, non credete?”
“Io invece la trovo una cosa giusta” si intromise Ali “credo sia meglio raggruppare gli studenti a seconda delle loro attitudini, in modo tale che vadano tutti d’accordo e abbiano punti in comune su cui confrontarsi”
“Questo è vero” disse Nora “ma sono d’accordo con Angelina. Si è molto uniti tra membri della stessa casa ma, magari per dissapori di centinaia di anni prima, si tende a scontrarsi con gli altri. Noi invece siamo tutti uguali, siamo tutti sullo stesso piano” continuò guardando l’amica “Ad esempio… Grifodondoro, Tassorosso e Corvonero odiano i Serpeverde da tempo immemore, ma scommetto che la metà di loro non ha mai ricevuto qualche trattamento scorretto da parte loro”
“Potrebbe essere come dici tu” ammise Alicia Spinnet “ma credetemi che i Serpeverde sanno sapersi far odiare”
“Come tutti” aggiunse irremovibile Nora “se non viene data un’opportunità non si può giudicare a prescindere”
“E allora come mai non sei con i Serpeverde?” commentò un po’ acida Angelina.
“Perchè Fred e George ci hanno invitato al vostro tavolo. Per me siete tutti uguali, non conosco voi come non conosco gli altri; una casa vale l’altra, per me, perché non parto prevenuta nei confronti di nessuno”
Un fastidioso silenzio scese tra di loro; le Grifondoro sembravano risentite dal paragone subìto e mormorarono di malavoglia un  ‘Buonanotte’ prima di  mettersi sotto alle coperte. Nora ed Alicia si erano sistemate in due baldacchini adiacenti e la bionda, prima di mettersi a letto, mormorò “Si saranno offese?”
“I Grifondoro sono orgogliosi, ma vedrai che domani gli sarà già passata” rispose la mora con lo stesso tono.
“Se lo dici tu. Buonanotte Ali”
“Notte Nory”.
 
 
+++
 
L’indomani, Nora venne svegliata bruscamente dalla sua amica che indossava già la divisa.
“Nory svegliati, dai” la strattonò la ragazza “non possiamo far tardi il primo giorno!”
“Mi sto alzando” mormorò la bionda senza muoversi di un centimetro.
Nora Flores! Despertate!
Vale, vale! Pero no gritar! ” si lamentò l’altra e si alzò di scatto. Raggiunse il bagno e si buttò subito sotto la doccia; quando tornò in camera Ali le aveva sistemato la divisa sul letto.
Gracias mamà” ironizzò la bionda sotto lo sguardo severo dell’amica.
“Sbrigati, dobbiamo ancora fare colazione. Per fortuna ho già preso l’orario delle lezioni” .
Nora fu pronta in poco tempo, indossò la divisa, legò i lunghi capelli in una treccia e scese in Sala Grande a passo svelto, con Alicia che le alitava sul collo di sbrigarsi.
“Siamo in perfetto orario” constatò Nora una volta giunte in Sala e riprendendo fiato “Non voglio correre così per tutto l’anno, ti avviso”
“Allora da domani scendo da sola” s’indispettì la compagna mentre raggiungevano Esteban al tavolo dei Grifondoro.
Buenos dìas” le salutò assonnato il loro amico.
“Che ci fai già in piedi?” domandò esterrefatta Nora “Chi sei tu? Cosa ne hai fatto di Esteban?”
“Fred e George hanno fatto casino stamattina… e mi sono svegliato. Dovevate vedere la faccia di quel tizio di Whitehorse” fece indicando un ragazzo moro con gli occhi verdi che era seduto poco più in là “Avrebbe voluto ucciderli. Si è lamentato anche per l’orario perché loro a Whitehorse cominciano le lezioni alle 11.00” scimmiottò il vocione aspro dello studente.
“Poverino” commentò fintamente dispiaciuta Alicia.
“E’ un horklump in culo” commentò Este “scusate il francesismo, ma è da ieri sera che ha da ridire su tutto. Fred e George si sono trattenuti dal mandarlo a zappare la Foresta Proibita… e secondo me stamattina hanno fatto casino appositamente”.
Nora ed Alicia scoppiarono a ridere, immaginandosi i due gemelli che riproducevano suoni e schiamazzi con chissà quale diavoleria in loro possesso. La colazione fu tanto ricca quanto la cena del giorno prima, e anch’essa offriva pietanze spagnole e canadesi, oltre quelle inglesi.
“Ma questa roba cosa sarebbe?” domandò Nora indicando una ciotola con una pastocchia di dubbia provenienza.
“E’ porridge” rispose George che era appena arrivato al tavolo. “Buongiorno ragazzi, dormito bene?”
“Noi sì, Esteban mica tanto...” sogghignò la bionda.
“Scusaci Este” si discolpò Fred “è che volevamo dare una lezione a quel tizio tutto pomposo. Perché diavolo sta nel nostro dormitorio, non lo so”
“Tranquilli, lo avevo immaginato… lo stavo dicendo alle ragazze proprio adesso”
Mentre facevano colazione allegramente, i discorsi degli studenti furono interrotti dallo sciame di gufi e civette che planarono leggiadri dalle grandi finestre della Sala Grande.
“C’è posta” avvisò Lee Jordan allegro.
“Oh, diamine! Dovevo scrivere a mia madre!” si ricordò Nora colpendosi la fronte con la mano.
“Nora scrivile subito! Sarà in pensiero!” squittì Alicia. “E datti una mossa perché alla prima ora abbiamo Pozioni e i ragazzi mi hanno detto che Piton non è affatto cordiale”.
“Agli ordini capo” esclamò la ragazza e si affrettò a scribacchiare due righe su un foglio di pergamena nuovo preso dalla borsa.
 
  
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