Sanji scorse i due spadaccini fare ritorno. Lui con le
mani
ficcate nelle tasche del cappotto e un'espressione più
imbronciata del solito. Lei con il mento alto, ma lo sguardo
nervosamente puntato altrove rispetto al pirata. Mentre
camminavano, si premuravano di mantenere una sorta di distanza di
sicurezza. L'apparente freddezza
mascherava un ardente imbarazzo.
I marinai riaccolsero il loro Capitano con esclamazioni gioiose, a tratti irriverenti. Tashigi raggiunse il Cuoco e gli porse il piatto vuoto con un leggero inchino.
- Gambanera, ti ringrazio per la cena. Era deliziosa. -
Sanji le sfilò la fondina con un gesto elegante e, prima che Tashigi potesse ritrarre la mano, le dita del Cuoco la guidarono verso la sua bocca.
- Non dovete affatto ringraziarmi. E' mio preciso dovere assicurarmi che una bellezza delicata come la vostra non appassisca per inedia. -
Gli uomini della G-5 si abbandonarono ad un sospiro commosso. La marine invece si oppose con discrezione all'imminente contatto.
- Uhm, il Marimo aveva ragione... -
- Come? Ragione riguardo a cosa? -
Tashigi cercò istintivamente la risposta in Zoro. Un gesto avventato ed incauto: non appena i loro occhi si sfiorarono, il rossore minacciò di tornare.
- Dolce Tashigi, sappiate che per me non esistono confini tra noi. - proseguì Sanji, suo devoto servitore, - Marine, pirata... Sono etichette senza significato. Io vi proteggerò sempre. A differenza di qualcun altro, non permetterei a nessuno di intaccare la vostra pelle di porcellana. -
- Ti ringrazio. Io... - lo interruppe lei. La sua voce era vibrante ma fresca. - Gambanera, Roronoa, vi ringrazio entrambi per aver aiutato me ed i miei uomini. Tuttavia, non posso accettare questa tua proposta. Qui, in presenza vostra e della divisione G-5, giuro che sarò più forte. La prossima volta saprò contare soltanto su me stessa. -
Fino a quando la sua determinazione, la sua inestinguibile volontà, avesse arso indomabile, Tashigi non avrebbe permesso a dei meri limiti fisici di ostacolarla.
Pur avendo spostato l'attenzione nella direzione opposta, Zoro sorrise compiaciuto. I muscoli del viso strepitavano insaziabili: avrebbero voluto ampliarsi ben oltre .
Il biondo si limitò ad un unico commento. Un sospiro rassegnato, forse anche amareggiato dalla sconfitta. Un sussurro udibile solamente ai due diretti interessanti.
- ... Diavolo, siete fatti proprio l'uno per l'altra, eh? -
Il pirata e la marine si voltarono simultaneamente verso di lui, pietrificati e sconcertati.
- Ma tu guarda quante sfumature di rosso può assumere un volto umano... - constatò il Cuoco, aspirando dalla sigaretta.
Gli uomini della G-5 si accalcarono incuriositi e tempestarono Tashigi di domande.
- Hai la febbre, Capitano? -
- Il Capitano ha la febbre! Dov'è il medico di bordo? -
- Siediti, Capitano. Non affaticarti. -
- Ehi, anche il Cacciatore di Pirati ha la febbre! -
- I-io sto benissimo. - balbettò Tashigi, barcollando per la vergogna. Desiderava soltanto scavare una fossa nella neve e riaffiorare al capo opposto del mondo. - Torno dai bambini... Sì, meglio che io torni dai bambini. -
Trotterellò via con passo malfermo, senza voltarsi mai indietro.
Quanto a Zoro, trangugiò un boccale di alcol in un sol respiro.
Sanji sapeva che, appena saliti a bordo della nave, lo spadaccino gliel'avrebbe fatta pagare. O meglio, ci avrebbe provato.
Il Cuoco espirò a lungo il fumo della sigaretta. Ne seguì la danza sinuosa, mentre si librava nel cielo. Quel cielo spaccato in due dal clima contraddittorio dell'isola. Ne aveva viste di stranezze: isole sospese nel cielo, isole immerse nelle profondità del mare, arcipelaghi formati da enormi mangrovie... Ma un unico pezzo di terra scalfito da ghiaccio e fiamme al tempo stesso, mai.
Punk Hazard... Davvero un luogo in cui persino l'inimmaginabile poteva realizzarsi.
_________________________________________________________________________________________________
Se siete arrivati fino alla fine di questo terzo capitolo, grazie infinite! Come dicevo, questa è la mia prima ZoTash. Ora posso ammetterlo: è dannatamente difficile scrivere su di loro. Zoro non è propriamente un tipo romantico e su Tashigi abbiamo pochissime informazioni.
Una domanda mi affliggeva: perché Oda ha fatto fare una pessima figura a Tashigi, nei combattimenti di Punk Hazard? Perché una donna che ha combattuto per ore e ore sotto il sole cocente di Alabasta, con una gamba rotta, viene umiliata alla sua prima apparizione dopo il timeskip? Umiliata da Law, da Vergo e infine da Monet.
La mia risposta è un po' drastica, ahahahah. Mi sono ricordata che Ipponmatsu l'aveva definita "troppo magra per la Shigure" (e infatti in quell'occasione Tashigi si sbilancia e cade, come era accaduto subito prima con quella datale in sostituzione).
In breve, Tashigi ha bisogno di rispettare i suoi tempi. E' l'unica, a quanto pare, ma va beh... Oda ha detto che "un giorno anche lei saprà volare". Confido e spero che ne esca viva, onestamente.
Sanji che accetta l'affinità tra Zoro e Tashigi rischia forse l'OOC. Da un lato, potrebbe essere. Dall'altro, credo davvero che le sue provocazioni fungano da incentivo perfetto per Zoro (che, tonto com'è, non si lancerebbe mai con Tashigi di sua iniziativa). Inoltre, ritengo che per Sanji sia davvero una goduria constatare quanto il Marimo abbia bisogno di lui su questo fronte.
Quanto a Nami, trovo calzante e divertente pensare al loro rapporto in stile fratello minore-sorella maggiore. Lui è più grande di un anno, sì, ma a volte l'età anagrafica è davvero irrilevante.
E ora basta, altrimenti l'angolo autrice si dilunga più della storia stessa. La parola a voi, coraggiosi lettori! :)
Grazie della vostra attenzione!
francy
I marinai riaccolsero il loro Capitano con esclamazioni gioiose, a tratti irriverenti. Tashigi raggiunse il Cuoco e gli porse il piatto vuoto con un leggero inchino.
- Gambanera, ti ringrazio per la cena. Era deliziosa. -
Sanji le sfilò la fondina con un gesto elegante e, prima che Tashigi potesse ritrarre la mano, le dita del Cuoco la guidarono verso la sua bocca.
- Non dovete affatto ringraziarmi. E' mio preciso dovere assicurarmi che una bellezza delicata come la vostra non appassisca per inedia. -
Gli uomini della G-5 si abbandonarono ad un sospiro commosso. La marine invece si oppose con discrezione all'imminente contatto.
- Uhm, il Marimo aveva ragione... -
- Come? Ragione riguardo a cosa? -
Tashigi cercò istintivamente la risposta in Zoro. Un gesto avventato ed incauto: non appena i loro occhi si sfiorarono, il rossore minacciò di tornare.
- Dolce Tashigi, sappiate che per me non esistono confini tra noi. - proseguì Sanji, suo devoto servitore, - Marine, pirata... Sono etichette senza significato. Io vi proteggerò sempre. A differenza di qualcun altro, non permetterei a nessuno di intaccare la vostra pelle di porcellana. -
- Ti ringrazio. Io... - lo interruppe lei. La sua voce era vibrante ma fresca. - Gambanera, Roronoa, vi ringrazio entrambi per aver aiutato me ed i miei uomini. Tuttavia, non posso accettare questa tua proposta. Qui, in presenza vostra e della divisione G-5, giuro che sarò più forte. La prossima volta saprò contare soltanto su me stessa. -
Fino a quando la sua determinazione, la sua inestinguibile volontà, avesse arso indomabile, Tashigi non avrebbe permesso a dei meri limiti fisici di ostacolarla.
Pur avendo spostato l'attenzione nella direzione opposta, Zoro sorrise compiaciuto. I muscoli del viso strepitavano insaziabili: avrebbero voluto ampliarsi ben oltre .
Il biondo si limitò ad un unico commento. Un sospiro rassegnato, forse anche amareggiato dalla sconfitta. Un sussurro udibile solamente ai due diretti interessanti.
- ... Diavolo, siete fatti proprio l'uno per l'altra, eh? -
Il pirata e la marine si voltarono simultaneamente verso di lui, pietrificati e sconcertati.
- Ma tu guarda quante sfumature di rosso può assumere un volto umano... - constatò il Cuoco, aspirando dalla sigaretta.
Gli uomini della G-5 si accalcarono incuriositi e tempestarono Tashigi di domande.
- Hai la febbre, Capitano? -
- Il Capitano ha la febbre! Dov'è il medico di bordo? -
- Siediti, Capitano. Non affaticarti. -
- Ehi, anche il Cacciatore di Pirati ha la febbre! -
- I-io sto benissimo. - balbettò Tashigi, barcollando per la vergogna. Desiderava soltanto scavare una fossa nella neve e riaffiorare al capo opposto del mondo. - Torno dai bambini... Sì, meglio che io torni dai bambini. -
Trotterellò via con passo malfermo, senza voltarsi mai indietro.
Quanto a Zoro, trangugiò un boccale di alcol in un sol respiro.
Sanji sapeva che, appena saliti a bordo della nave, lo spadaccino gliel'avrebbe fatta pagare. O meglio, ci avrebbe provato.
Il Cuoco espirò a lungo il fumo della sigaretta. Ne seguì la danza sinuosa, mentre si librava nel cielo. Quel cielo spaccato in due dal clima contraddittorio dell'isola. Ne aveva viste di stranezze: isole sospese nel cielo, isole immerse nelle profondità del mare, arcipelaghi formati da enormi mangrovie... Ma un unico pezzo di terra scalfito da ghiaccio e fiamme al tempo stesso, mai.
Punk Hazard... Davvero un luogo in cui persino l'inimmaginabile poteva realizzarsi.
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Se siete arrivati fino alla fine di questo terzo capitolo, grazie infinite! Come dicevo, questa è la mia prima ZoTash. Ora posso ammetterlo: è dannatamente difficile scrivere su di loro. Zoro non è propriamente un tipo romantico e su Tashigi abbiamo pochissime informazioni.
Una domanda mi affliggeva: perché Oda ha fatto fare una pessima figura a Tashigi, nei combattimenti di Punk Hazard? Perché una donna che ha combattuto per ore e ore sotto il sole cocente di Alabasta, con una gamba rotta, viene umiliata alla sua prima apparizione dopo il timeskip? Umiliata da Law, da Vergo e infine da Monet.
La mia risposta è un po' drastica, ahahahah. Mi sono ricordata che Ipponmatsu l'aveva definita "troppo magra per la Shigure" (e infatti in quell'occasione Tashigi si sbilancia e cade, come era accaduto subito prima con quella datale in sostituzione).
In breve, Tashigi ha bisogno di rispettare i suoi tempi. E' l'unica, a quanto pare, ma va beh... Oda ha detto che "un giorno anche lei saprà volare". Confido e spero che ne esca viva, onestamente.
Sanji che accetta l'affinità tra Zoro e Tashigi rischia forse l'OOC. Da un lato, potrebbe essere. Dall'altro, credo davvero che le sue provocazioni fungano da incentivo perfetto per Zoro (che, tonto com'è, non si lancerebbe mai con Tashigi di sua iniziativa). Inoltre, ritengo che per Sanji sia davvero una goduria constatare quanto il Marimo abbia bisogno di lui su questo fronte.
Quanto a Nami, trovo calzante e divertente pensare al loro rapporto in stile fratello minore-sorella maggiore. Lui è più grande di un anno, sì, ma a volte l'età anagrafica è davvero irrilevante.
E ora basta, altrimenti l'angolo autrice si dilunga più della storia stessa. La parola a voi, coraggiosi lettori! :)
Grazie della vostra attenzione!
francy