Videogiochi > Final Fantasy - Dissidia
Segui la storia  |       
Autore: DanieldervUniverse    06/08/2015    5 recensioni
La Dissidia è finita, i cicli conclusi, i tiranni sconfitti e i guerrieri tornati nei propri mondi.
Anche Guerriero, che s'avanza fiducioso nel nuovo mondo in cui è giunto alla fine di tutto, fino al palazzo della grande città di Cornelia...
(Risistemati i primi undici capitoli e i momenti OOC, aggiunta scaletta capitoli 34-35).
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti, Warrior of Light / Guerriero della Luce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dissidia - Kingdom of Light Fantasy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A\N: Coraggio, ho promesso mazzate e mazzate avrete.
DII\N: Troppe mazzate.


Guerriero rimase basito, come tutti, dalla dimostrazione di potenza di Guardiano, e rimase a fissarlo imbambolato per qualche minuto.

-Vi faccio notare che ci sono tre assenti- disse lui, tanto per spezzare il silenzio.

Attacco di cuore.

Un esclamazione di dolore lasciò le labbra di molti.

-Andiamo- fece Gidan, sorridendo falso -Si tratta di Squall. Lo conosciamo tutti, quel tipo è uscito da peggio, no?

Non ne era decisamente convinto.

Lui e Bartz avrebbero preferito tornare indietro ma i detriti li avevano costretti a darsela a gambe per non restare schiacciati.

Niente da fare.

Luneth rimase a fissare i propri piedi, con tristezza mischiata al rimorso e alla frustrazione.

Era stato inutile, mentre Terra e Cloud rischiavano la loro vita per coprire le spalle ai compagni.

-No- disse Guerriero -Non sono morti.

A tutti venne un punto interrogativo sul capo.

-Prima di abbandonarmi alla morte, ho esteso le mie sensazioni, ho trasmesso la mia speranza a voi, e ho colto la vostra essenza. Stavate bene, tutti. Sento nel mio cuore che quei tre sono ancora vivi e stanno tornando da noi. Sono sicuro che li rivedremo presto.

Nessuno sembrò eccessivamente convinto.

La morte aspettava dietro l'angolo, illudersi era inutile

-Ma prima dobbiamo chiudere questa storia!- disse duro l'eroe.

Guardiano attese in silenzio, le braccia conserte.

Se si fosse offerto di farsi punire per mancato alla promessa avrebbe rischiato di ottenere l'effetto opposto, e farli combattere gli uni contro gli altri.

-Dov'è Heiner?- chiese Guerriero.

-Dentro la cerchia interna, nella montagna- rispose Guardiano, raggiungendo il fianco dell'eroe in un battito di ciglia e indicando dritto davanti a se -Ora che i Manikins sono fuori dai piedi la via è libera.

-Vuoi dire che potevamo direttamente sfondare caricando in avanti per raggiungere il nostro obbiettivo e che abbiamo subito perdite e rischiato la vita per niente?!- gridò oltraggiato Luneth.

-Oh certo, entrare in una fortezza di solida roccia attraversando una città gremita di nemici in ogni angolo e ad ogni finestra, che potevano raggiungerti tanto dall'esterno che dall'interno, accerchiandoti. Come speravate di passare indenni tra i vicoli tanto per cominciare?

-Passando dai tetti!

-Sh- fece Guardiano, scettico e sprezzante -Prova te ad andare da tetto in tetto quando ci sono arcieri ovunque. Già passando le mura ne avreste avuti dozzine tra i piedi.

-Per colpa tua tre dei nostri compagni sono morti. Smettila di fare il saccente e dacci una buona ragione per cui dovremo lasciare che tu ci aiuti!- esclamò Light irata, mettendo una mano sulla spalla dell'incappucciato ma Guerriero la fermò.

-Ora basta, non è il momento di litigare tra noi. Squall, Cloud e Terra sono ancora vivi, me lo sento. Ora fidatevi di me come capo e facciamo in modo che tutto questo abbia un senso.

Si mise in marcia, a testa alta, ma Guardiano lo trattenne.

-Fuoco.

Dozzine di pezzi d'artiglieria, mortai e carri armati dei Figli della Luna Sanguinante aprirono il fuoco sulla città, spazzando via gli edifici ancora in piedi e polverizzando le macerie, lasciando un campo di battaglia disseminato di buche e crateri, ma almeno sgombro da impedimenti di altro genere.

-Avresti potuto fare tutto da solo!? Perché coinvolgerci!?- gridò Light ormai fuori di se.

-Perché sostanzialmente i livelli inferiori della fortezza sono la Crepa. Oltre a sprecare tempo, agire in questo modo non avrebbe risolto niente. I Manikins sono attratti dai conflitti, e tanto più grande è il conflitto tanto più ne saranno attratti. Starebbero sciamando fuori in gran numero e saremo rimasti bloccati qui ore ad affrontarli.

-Quindi ci hai mandato avanti a fare da vittime mentre preparavi le tue armate?- chiese Cecil, con un tono parzialmente ostile, mentre tutti cominciarono a fissare con rabbia Guardiano.

-No. Ho solo fatto in modo di massimizzare i danni. Così facendo avete abilmente sbaragliato l'orda dei Manikins, colpendoli direttamente nella Crepa, e avete anche permesso ai nostri amici lassù di avere una visuale libera, cosicché se qualche nemico fa capolino...- *detonazione* -...possono eliminarlo con la massima efficienza, evitandoci di incrociare nuovamente le armi con loro e scivolando “non visti” tra le loro fila, mentre caricano verso i ribelli venendo falciati come mosche.

Lo scetticismo non si disperse, anzi l'odio nei suoi confronti cresceva.

-Mi dispiace per quello che è successo a Squall, Cloud e Terra, va bene? Ma se sono le stesse persone che conoscete voi, probabilmente stanno cercando un modo per entrare nella fortezza. Non mi pare il caso di farli attendere ulteriormente, no?- chiese, portando il suo sguardo (e anche quello di tutti) verso Guerriero.

Un'altra detonazione risuono violenta nei dintorni, segnale che altri Manikins uscivano dalla Crepa per attaccare.

-Amici, andiamo.

Non disse altro, prima di iniziare a correre.

Per quanto accidentato fosse il terreno, lui continuò a correre, deciso a perseguire il suo obbiettivo fino alla fine.

Nonostante tutto gli altri otto, e Guardiano, lo seguirono in silenzio, contrari eppure coscienti del proprio compito.

Sapevano che prima di tornare ai loro mondi avrebbero dovuto scacciare il caos da questo, e soprattutto il coinvolgimento della Crepa li preoccupava per le proprie case, specialmente Bartz.

Intorno a loro si sentivano i suoni delle esplosioni e dei colpi che piovevano imperturbabili sui Manikins, coscienti che la loro sopravvivenza poteva dipendere anche da questo.

-Le porte si stanno aprendo!- li avvertì Guerriero, e dalla fortezza uscirono ordinati altri soldati, con insegne regali e molto più disciplinati dei propri compagni.

Alcuni erano persino a cavallo.

Poi li videro, i Manikins che avevano le loro stesse fattezze.

-Com'è possibile?- chiese Firion, sconvolto.

-È stata la battaglia. Il combattere con voi gli ha permesso di replicarvi ancora una volta- rispose Guardiano.

-Quindi...!?- cominciò Luneth con tono accusatorio prima di essere bruscamente interrotto -Se avessero copiato i miei uomini o me sareste in guai ben peggiori. Ora basta!

Alla fine uscì lui, con un armatura argentata e un mantello viola ben noto, lo spadone dietro la schiena, ma l'elmo non c'era.

-Tu!- Guerriero ruggì di rabbia, riconoscendo il suo letale nemico.

-Bentornato Guerriero- rispose quello, posando sul suo capo l'elmo di Garland e dando il segnale d'attacco.

Le truppe avanzarono caricando incontro alle forze dell'armonia, mentre il paladino di Chaos faceva dietro front e rientrava nella montagna, mentre le porte si chiudevano.

-Se chiudono quelle siamo bloccati fuori- disse Guardiano con urgenza.

-Puoi pensarci tu?- chiese Guerriero, preparandosi ad abbattere il primo cavaliere.

-Credevo non me l'avresti mai chiesto- rispose l'uomo in nero, schizzando avanti ad una velocità impressionante.

Diversi nemici vennero scaraventati in aria e non furono più visti in quelle terre, mentre tra le fila dei Manikins cominciava a regnare la confusione che avvantaggiò i paladini dell'armonia nell'aprirsi un varco tra le loro fila.

Dal canto suo Guardiano bloccò le porte in modo che non potessero chiudersi e stava per liberarsi degli altri soldati quando senti un profondo ringhio dietro di se.

-Oh, ma andiamo!


-Dove sono?- chiese lei, quando il suo paladino s'inchinò ai suoi piedi.

-All'entrata della fortezza, mia cara- rispose l'uomo in bianco, con voce mielosa e affabile.

-Perché indossi quell'armatura? Credevo non ti interessasse farti riconoscere – fece lei alzandosi dallo scranno,

-Mi scusi, l'eccitazione...- fece lui issandosi con una certa baldanza, prima di mettere una mano sul fianco della donna e baciarla appassionatamente -...ci siamo quasi, manca poco.

-Non ti dovresti affaticare tanto. Lo sai che gli umani sfioriscono molto presto.

-Non se ne curi, non ora. Manca solo l'ingrediente principale- la donna inarcò la schiena all'indietro mentre il volto di lui scivolò lentamente dai seni.

-Lo stai portando a me?- chiese ancora, insistente.

-Ho trovato chi lo farà per me.


Stavolta lo scontro con i Manikins non fu facile, anzi tutt'altro.

Le armi dei ribelli tenevano a bada quelli che uscivano dalla Crepa, ma questi erano decisamente più esperti, senza contare che potevano copiare le loro abilità.

Colpi di magia esplosero, mentre rapidi gli eroi cercarono di finire quanti più nemici possibili in poco tempo.

Erano riuniti, potevano farcela.

Ma ciò nonostante fu un compito gravoso.

Dopo un iniziale slancio i guerrieri dell'armonia persero la forza con cui si erano incuneati tra le ile dei nemici, e lentamente si ritrovarono sulla difensiva.

Per quanto deboli potessero essere le copie combatterle in inferiorità numerica era molto svantaggioso.

Si ritrovarono accerchiati, e per quanto piccolo fosse l'esercito di soldati scelti la cerchia si faceva sempre più stretta.

Firion e Bartz erano al centro, spalla a spalla, perché grazie alle sue abilità il mimo riusciva ad evocare abbastanza frecce da rifornire gli archi di entrambi, e fornire caricatori a Vaan e Light.

Gidan e Luneth, data la stazza, dovevano correre in circolo cercando di mantenere un perimetro, finendo i nemici morenti e rallentando quelli che si spingevano avanti.

I restanti combattevano alacremente per proteggere i tiratori.

Light, Vaan e Yuna scambiavano continuamente da dal corpo a corpo agli attacchi a distanza, interagendo tra loro e con i restanti membri.

Essere rapidi, precisi e sicuri in queste situazioni è tutto.

Guerriero inoltre forniva protezione dagli incantesimi, usando un potere acquisito durante la sua permanenza a Cornelia, “Aurea Sacra”, che respingeva i colpi magici circostanti ad una certa area.

D'improvviso risuonò un tremendo ruggito, e un Behemoth di quelli di FFXV sbucò ruggendo dalla montagna, spazzando via le porte.

-YAA-HOOO!- esclamò Guardiano, cavalcandolo da sopra la testa.

Il bestione viola sbaragliò metà dell'esercito con una sola zampata, facendo indietreggiare gli eroi.

-Sono contrario alla violenza sugli animali- disse l'incappucciato, scivolando a terra -Qui ci pensa il nostro nuovo amico, adesso andiamo?- li invito ad entrare.

Tenendo d'occhio il Behemoth i nove s'affrettarono fuori della sua portata, mentre l'animale squassava il terreno spazzando via i Manikins.

-Scusate se l'artiglieria non ha aiutato, il rischiò di ferirvi era troppo alto- si scusò l'uomo in nero.

-Stai zitto- gli ringhiò Light.

Appena entrati nella montagna, si stupirono.

-Il soffitto è interamente ricoperto di metallo- disse Gidan, sorpreso.

-Ogni pezzo di parete è sostenuto da pilastri di ferro- aggiunse Cecil.

-Che diavolo succede qui?- chiese Light con un tono minaccioso a Guardiano, ma lui la ignorò, guardando avanti.

Garland gli si fece incontro, lo spadone rigorosamente sulle spalle.

Guerriero gli puntò la lama contro -Garland! Dunque tu e i tuoi vi nascondevate dietro il re.

-Oh, se solo sapessi- rispose il leader della Legione di Chaos -Ma temo tu abbia un opinione troppo buona di me, Guerriero. Non avrei mai lasciato che quei cani mi aiutassero ancora, dopo quello che hanno tentato di fare. Non mi alleerò più con quella feccia.

-Tu sei il cane!- esclamò Light facendosi avanti, prima che Guardiano la bloccasse, ferreo.

-Ah, vedo che alcuni di voi sono scampati alla Crepa- fece Garland.

-Garland, fatti da parte, o perisci per la mia spada- minacciò Guerriero.

-Temo che sia impossibile, essere- rispose lui -Dovrai passare sul mio cadavere.

-Graaahhhh- Guerriero caricò in avanti a testa bassa, mentre Garland afferrò rapido il suo spadone parando il violento colpo.

Gli altri eroi si gettarono in soccorso dal loro compagno, ma vennero ostacolati da una barriera d'energia, che li respinse.

-Cosa diavolo succede?- esclamò Firion, stanco di farsi male.

-Evidentemente non possiamo interferire, dobbiamo trovare un altra strada per passare- rispose Guardiano, che era tranquillamente rimasto nella sua posizione, ben cosciente che qualcosa non andava.

-Ci prendi in giro?

-Non sarebbe al prima volta che Guerriero affronta Garland uno contro uno. Abbiate fiducia nel vostro leader e cercate di collaborare, tutto chiaro?- disse lui, puntandogli uno sguardo pressante addosso.

-Va bene, basta che facciamo in fretta- intervenne Cecil, impedendo a Light di iniziare a polemizzare.

-Allora andiamo, è inutile sprecare tempo qui- fece lui voltandosi verso la direzione opposta.

Gli altri eroi lanciarono un breve sguardo ai due che combattevano, prima di allontanarsi di corsa.

“Ci rivedremo presto” pensò Guardiano lanciando un ultimo sguardo a Garland.

Poi colse una sensazione, qualcosa di nascosto, qualcosa che si celava agli occhi.

Continuò a guardare i due paladini che si colpivano con ferocia, il clangore delle lame.

Quando Guerriero cadde per la prima volta, allora capì.

-Tu...- mormorò il Guardiano...no il Cavaliere Nero, prima di avviarsi nell'ombra.


-Ehi aspettate!- gli eroi si fermarono, sorpresi dal richiamo di Luneth -Dov'è Guardiano?


A\N: Già, dove sarà mai andato a finire?

DII\N: Domanda difficile. O forse no.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy - Dissidia / Vai alla pagina dell'autore: DanieldervUniverse