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Autore: Melissa_Halstead    06/08/2015    0 recensioni
Se non sai dove andare, ogni strada ti porterà là, da ve vuoi andare.
Le persone stando vicine si feriscono, eppure nessuno può vivere da solo, nessuno! Anche se le persone ti spaventano, abbiamo bisogno l'uno dell'altra; ma se chi ci spaventa si può identificare con noi stessi, come scappi? Non puoi nasconderti da te stesso.
I muri più difficili da abbattere e da sormontare sono quelli formati dalle nostre pure, le nostre insicurezze, i dolori.
È difficile proteggersi se è da noi stessi che dobbiamo difenderci.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"La lezione del professor Park è quasi finita, posso resistere, 10 minuti e non dovrò più vederlo almeno fino a lunedì, morirò di gioia!" così pensava Melissa mentre tirava giù la maglietta che le si era arrotolata sul braccio prendendo appunti. 
Nel tempo di questa azione il professore schiarì la voce, probabilmente accortasi del notevole calo di ascolti, pronunciò solo due parole che fecero drizzare sulla sedie gli studenti, parole magiche, davvero! -Nuova- e -Compagna-, alcuni erano seriamente interessati a conoscere la nuova ragazza, altri erano semplicemente felici che si abbandonasse la trigonometria; la ragazza entrò titubante, una tipa dall'aria tranquilla, capelli di media lunghezza, castani e con rigoroso Shatush( moda del momento), 155 cm scarsi e due pozzi neri. 
La ragazza che prima tirava giù la maglietta di destò dai suoi pensieri solamente perché sentì pronunciare il suo nome in una frase, formulata dal professore, riguardante un giro della scuola alla nuova compagna, lei annuì di rimando; la ragazza dai capelli castani si sedette accanto a Melissa e le sorrise, in cenno di saluto, quella non sembrò farci caso o non se ne interessò più del necessario. Al suono della campanella Melissa posò ciò che aveva nell'armadietto e tornò in classe per accompagnare la nuova compagna. 
Le si avvicinò e parlò così:
-Piacere il mio nome è Melissa Noël Mc Hannon, sono la rappresentante di classe e il Professor Park mi ha chiesto di farti fare un giro della scuola e darti le informazioni convenute-
-Convenute? Ahahah-
-Dal latino "convenit", comunque, qual è il tuo nome?-
"Ma l'ho appena detto presentandomi alla classe..boh"-Francesca Garuolo, ho 16 anni e sono di nazionalità itali...! -
-Ho capito, ti ho chiesto il tuo nome, non la tua biografia, potresti gentilmente smettere di disegnare quell'orripilante prototipo di tornado mal riuscito, di cui non vedo, ad essere sincera, il fine ultimo, ti porterei a fare questo giro-
-Ehm.. Certo.. - posò la penna nell'astucxio e seguì il suo Cicerone. 
La scuola era davvero molto bella, le aule erano spaziosa come i corridoi, la colorazione degli interni era di un vivace azzurro che regalava molta serenità e pace nel cuore, Francesca sorrise nel notare che ogni particolare venisse preso in considerazione, a differenza delle scuole italiane. 
Si girò a guardare la ragazza che le camminava a fianco e la trovò davvero bella. Era molto più alta rispetto a lei, saranno stati 20 centimetri buoni, magrissima, le gambe assomigliavano a due stuzzicadenti, i capelli castani chiaro, quasi dorati, lunghissimi ed ondulati, sembravano soffici come il cotone, la sua pelle era chiara che sembrava fatta di porcellana con qualche lentiggine, le labbra abbastanza carnose di un rosa simile a quello del quarzo, ma ciò che colpì più Rachel furono gli occhi, le lunghissime ciglia senza mascara che incorniciavano due occhi dalla particolare e differente colorazione, uno dei due era grigio con qualche sfumature d'azzurro e l'altro era di un azzurro chiarissimo, sembrava una bambola. 
Ricominciò a parlare Melissa, dicendo:
-Questa scuola è stata fondata qualche anno fa da qualche famiglia nobile giapponese, come ben avrai notato è una scuola internazionale, in cui, come è consono , la lingua ufficiale è l'inglese, ma ti consiglio caldamente di imparare un po' di lingua locale, fuori di qui le persone non parlano inglese, siamo a Kurume dopotutto mica a Tokyo! Nonostante ciò stavo appunto dicendo che è una scuola molto prestigiosa fatta sul suolo giapponese, probabilmente, per incrementare lo sviluppo economico e turistico del Giappone. Troverai parecchi rampolli delle famiglie più nobili, non solo giapponesi, ma provenienti da tutto il mondo , quindi se non ci fossi abituata, è così!-
-Ho capito! È abbastanza bella come scuola, è molto moderna, ha quel non so che d'antico che però trovo essere azzeccatissimo! Ahahah-
-Right! Lunedì ti spiegherà tutto bene il Consiglio Studentesco o altri, ci sono parecchie cose che dovrai fare: scegliere un'attività pomeridiana ed iscriverti, perciò, al rispettivo club; comprare la divisa ufficiale e poi altre cose-
-Mmh.. Ok! Penso che sia okay! Ah, aspetta! E il giro della scuola? -
-Te lo farei fare volentieri, ma oramai sono quasi le 17:00, non penso che ci sia nulla di ancora aperto, ti spiace far slittare tutto a lunedì? Ok! Ora devo andare- 
La congedò così e se ne andò, Francesca ci mise un po' ad uscire dalla scuola ma ce la fece e si trovò la madre Marta che l'attendeva fuori dai grandi cancelli, le fece un grosso sorriso e le corse incontro. 
Francesca aveva lasciato l'odore di città e il rumore delle macchine, le vasche in "Via Italia" e le giornate al centro commerciale "Gli orsi" di una città come Biella, in favore di una cittadina chiamata Kurume, che sapeva di tradizioni, di stazioni e treni, e sopratutto di bellissimi ciliegi in fiore. 
Tutto è destinato a finire, ma che sia questo il nuovo inizio di una bellissima esperienza?


{La vita sceglie la musica, noi scegliamo come ballarla}
(John Galsworthy)
   
 
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