Capitolo 5
HALLOWEEN
La mattina dopo a colazione arrivarono
i fogli degli orari. La mattina Harry e Ron avevano Cura delle Creature Magiche
e Storia della Magia mentre il pomeriggio Erbologia e Divinazione.
I ragazzi si chiedevano dove si sarebbe
potuta svolgere la lezione visto che ora non c’era più Hagrid.
< Molto probabilmente le lezioni si
terranno ancora davanti alla sua capanna! >
disse Hermione in tono mogio. E difatti appena usciti dal castello
videro Penelope che radunava i ragazzi. Anche quest’ anno i Grifondoro
seguivano il corso con i Serpeverde.
< L’anno scorso un mezzogigante,
quest’anno una ragazzina > stava dicendo Malfoy con voce strascicata <
Non so cosa ci sia peggio >
< La ragazzina qui presente, signor
Malfoy, desidera essere chiamata professoressa Light, a meno che lei non voglia
fra perdere venti punti a Serpeverde il primo giorno di lezioni > disse
Penelope, guardandolo con aria divertita. Malfoy arrossì lievemente e tacque
così la ragazza riprese a parlare:
< Ci siete tutti? Bene. Seguitemi
mentre vi parlo. Oggi vi insegnerò come trattare i Jobberknoll > e così
dicendo indicò sul prato delle immense voliere che contenevano piccoli uccelli
azzurri a macchie. Volavano ma non si sentiva alcun suono, tranne il fruscio
delle loro ali.
< Chi sa dirmi qualcosa di loro?>
chiese. Hermione subito alzò la mano:
< I Jobberknoll vivono nel nord
Europa e in America. Non emettono alcun suono ma al momento della morte si
esibiscono in un urlo che consiste in tutti i suoni sentiti durante la vita
rigurgitati alla rovescia. Le loro penne vengono usate per Sieri della Verità
>
< Benissimo. Dieci punti per il
Grifondoro. Ora > disse Penelope < questi esemplari sono divisi in gabbie
a seconda della loro età. Il vostro compito è dar loro da mangiare > E così
dicendo indicò un barile pieno di piccoli insetti. La lezione procedeva
silenziosamente quando ad un certo punto un canto terribilmente triste e
melodioso insieme si levò dalla gabbia degli uccelli più anziani
La lezione fu meno terribile del solito
in quanto il professore si addormentò a metà spiegazione ed i ragazzi si
riposarono cercando di non svegliarlo.
Quando uscì Harry era mezzo
addormentato e si scontrò contro un Grifondoro del primo anno che andava nella
direzione opposta, facendolo finire per terra. Alle serre li aspettava la
professoressa Sprite
< Nessuna novità oggi, ragazzi >
disse < ho bisogno che qualcuno mi aiuti a rinvasare le Mandragole e visto
che voi sapete già come fare ho pensato che si poteva approfittare di questa
prima lezione > Rassegnati, i ragazzi presero posto davanti ai vasi e
indossarono i loro paraorecchie.
Harry afferrò con fermezza il ciuffo
d’erba davanti a se e, al segnale convenuto, diede un forte tirone. Si
aspettava di dover porre resistenza ad un piccolo essere indemoniato che
scalciava soffiando ma quel che vide lo fece rimanere pietrificato dall’orrore.
Al posto delle radici si trovava un groviglio insanguinato. Harry si guardò
attorno e con disgusto scoprì che anche le altre Mandragole erano ridotte allo
stesso modo. I ragazzi si tolsero lentamente le cuffie ed Hermione sussurrò:
< Dugbog… > la professoressa
Sprite, che sembrava sotto choc, si riprese e disse:
< Si, signorina Granger, questa è
l’opera di un Dugbog. Sono animali incredibilmente nocivi che si nutrono di
piccoli mammiferi e di Mandragole. Quando sono fermi hanno l’aspetto di piccoli
pezzi di legno. Sono pericolosi anche per i maghi più inesperti perché mordono
le caviglie di chiunque gli si avvicini. Solo che..> aggiunse con aria
pensierosa
La lezione fu sospesa e la Calì Patil
fu mandata a chiamare la professoressa Mc Granitt perché aiutasse la Sprite a
disinfestare la serra. Pensierosi Harry e Ron si separarono da Hermione e
raggiunsero la torre di Divinazione. Durante l’estate non era cambiato niente:
nell’aula era un caldo infernale nonostante fuori fosse già fresco ed Harry
desiderò di aver bevuto un caffè per non addormentarsi.
L’aula si riempì e tutti gli alunni
aspettarono l’arrivo della professoressa con timoroso silenzio ad eccezione di
Calì e Lavanda che squittivano tutte contente e Ron che sbadigliava sonoramente. Improvvisamente dall’angolo di
un aula venne fuori una voce e la professoressa Cooman uscì da una porticina
camminando come se avesse le ruote:
< Buongiorno miei cari, e benvenuti
ad un nuovo anno scolastico. Spero che voi ragazzi continuerete ad impegnarvi
come avete fatto l’anno passato e che coloro che sono più dotati in questa
materia riescano a raggiungere livelli più alti del previsto > così dicendo
attraversò l’aula e si sistemò in una poltrona di fronte al fuoco.
Poi guardò tutti i suoi alunni
soffermandosi di tanto in tanto e quando vide Harry spalancò gli occhi in
maniera esagerata ed esclamò :
< Harry! Che sorpresa vederti qui e
per giunta in buona salute!> ad Harry quella frase suonò tanto come un:
< Che sorpresa vederti ancora
vivo!> ma non lo diede a vedere. Durante la lezione la professoressa spiegò
come certi minerali influivano sull’umore e sulle scelte delle persone e
consigliò ad Harry di trovare una pietra protettrice.
Le giornate trascorrevano monotone. Le
lezioni di Penelope erano sempre interessanti anche se Harry provava nostalgia
di Hagrid.
La mattina di Halloween Edvige portò ad
Harry una sua lettera
Caro Harry,
qui tutto
bene. Ti spiegherò tutto quando torniamo. Saluta anche Ron ed Hermione.
Hagrid
Come ogni anno i professori avevano
deciso di programmare la gita a Hogsmeade per quel giorno e così, appena arrivati
al villaggio, i ragazzi decisero di prendere una Burrobirra ai Tre manici di
scopa. La maggior parte dei ragazzi aveva avuto la stessa idea e ora si trovava
lì. Harry non potè fare a meno di notare che Cho Chang si era seduta dall’altra
parte della stanza e stava chiacchierando con le sue amiche. Si chiese come
poteva farle capire i sentimenti che provava per lei. L’anno prima lei era
andata al Ballo del Ceppo con Cedric e quest’anno l’unica occasione per Harry
di invitarla ad un ballo era quella sera, alla festa di Halloween. Harry si
dimenticò di essere in un bar gremito di ragazzi e si alzò, circondato da una
strana nebbia. Si diresse verso Cho, che in quel momento era l’unica persona
che distingueva chiaramente. Le era ormai vicino e… andò a schiantarsi contro
Fred che aveva indossato per scherzo un cappello da notte a pon-pon e si
divertiva a ballare il valzer con George facendo ridere a crepapelle Angelina,
Katie, Alicia ed Elieen, che li stavano guardando.
George prese Harry per le spalle e
cominciò a trascinarlo per la sala al posto di Fred. Harry si sentì sprofondare
e spintonò via George, correndo a sedersi al suo tavolo.
< Complimenti Potter > ghignò
Malfoy, che passava di lì
< Cosa ti è saltato in mente? >
gli chiese Ron con un sorrisetto, mentre Harry cercava di nascondersi con il
suo boccale di Burrobirra.
< Niente, niente > rispose, rosso
in viso. Il resto della visita ad Hogsmeade fece dimenticare quasi del tutto ad
Harry quello che era successo.
Quella sera la Sala Grande era decorata
come poche altre volte. Un gran numero di pipistrelli volava in alto,
portandosi sulle spalle una candela. Tutti i ragazzi si sedettero ai tavoli e
si servirono. Harry non faceva che guardare in direzione di Cho anche se questo
fece credere a Ron che stesse diventando strabico. Appena finito di mangiare
Silente fece scomparire i tavoli e la musica che si era sentita appena per
tutta la cena si fece più forte. Alcuni ragazzi si diressero al centro della
stanza e cominciarono a ballare. Harry cercò Cho con lo sguardo e, dato che non
la vedeva, cominciò ad innervosirsi. Con la scusa di andare a prendere da bere
si avvicinò alle sue amiche che parlavano e sentì dei brindelli di
conversazione:
<…si, è andata subito nel
dormitorio…l’anno scorso ballava con Cedric…> Harry capì che se ne era
andata per rispetto di Diggory e tornò tristemente al suo tavolo dove una
sorpresa lo aspettava: Ron era da solo e fissava in tono imbronciato la pista
da ballo. Harry guardò a intermittenza lui e i ragazzi cercando di capire cosa
gli prendev…. E ad un tratto capì. Hermione stava ballando con un ragazzo di
Tassorosso che sembrava felicissimo. Facendo finta di non aver visto niente si
avvicinò a Ron e chiese:
< Ehm… cos’è successo? > Ron lo
guardò con aria infuriata e gli rispose:
< È successo che è arrivato quella
sottospece di bellinbusto analfabetabeta al nostro tavolo. È successo che ha
chiesto ad Hermione se voleva ballare ed è successo che lei gli ha detto di si
>
< Beh..> disse Harry
Ron fece un sospiro.
e così dicendo si avviò verso il dormitorio.
*
Harry pensava che stava diventando
tutto un po’ troppo monotono. Ogni anno succedeva che Hermione andava ad una
festa con un ragazzo e regolarmente Ron si arrabbiava con lei. Non capiva cosa
ci fosse di male a scambiare due chiacchiere con qualcuno che non fosse il
solito compagno di dormitorio. Fatto sta che la mattina dopo Halloween Harry
era seduto a colazione fra loro due ed era nervoso. Non aveva voglia di sentire
i suoi amici che si beccavano
Si sentiva come quelle persone che si
trovavano con un paio di pinze in mano davanti ad un filo rosso e uno blu
sapendo che se tagli quello giusto il timer della bomba si ferma ma se tagli
quello sbagliato la bomba esplode. Decise di provare col filo rosso:
< Che fate oggi di bello? >
chiese con aria innocente
< Vado in biblioteca > rispose
Hermione
< Ah si?> disse Ron
“Ahi…” pensò Harry “…ho sbagliato”.
Hermione alzò la testa dal piatto guardando Ron, sorpresa:
< Che amichetto? > Harry pregò
con ogni singola cellula del corpo che Ron stesse zitto ma lui rispose,
imperterrito:
< Il tuo compagno di danze >
Hermione arrossì leggermente e ribatté:
< Guarda che è un tipo a posto. E
poi non l’ ho più sentito >
< Come no > disse Ron con una
punta di sarcasmo < Doveva essere proprio disperato per chiedere ad una
perfetta sconosciuta di ballare con lui >
< Sempre meglio che stare
imbambolata su una sedia aspettando che a qualcuno venga un’ispirazione >
rispose Hermione, e così dicendo prese i suoi libri e se ne andò.
Nei giorni seguenti a Harry sembrò di
essere tornato all’anno precedente. Hermione e Ron non si parlavano e,
nonostante fosse meglio stare zitti che litigare, dopo un po’ diventava noioso.
Gli studenti non vedevano l’ora che arrivassero
le vacanze di Natale. Le giornate erano sempre più gelide e i ragazzi avevano
avuto il permesso dal preside di prendere in prestito una stanza dove fare le
lezioni di Cura delle Creature Magiche al caldo. Dopo Halloween iniziarono gli
allenamenti di Quidditch. La squadra si doveva preoccupare di trovare dei buoni
giocatori per l’anno successivo ma c’era un problema ancora più urgente: erano
senza portiere. Anche se Baston li allenava non poteva giocare in quanto non
faceva più parte della scuola. La prima partita era Grifondoro contro Corvonero
e si sarebbe dovuta disputare la seconda settimana di Dicembre. Baston aveva
proposto di aspettare ancore un po’ per cercare un sostituto. In un pomeriggio
di metà Novembre i ragazzi del Grifondoro si stavano allenando quando una voce
li interruppe bruscamente.
< HARRY! BASTON! VENITE A
VEDERE!> era Hermione che correva trafelata verso di loro < Mi hanno
appena dato questo comunicato: dice che la partita sarà anticipata per motivi
della scuola > A Harry si gelò il sangue nelle vene. Baston sbuffò con aria
scocciata.
< È un bel problema > disse <
Di quanto l’ hanno anticipata? Una settimana?> Hermione scosse la testa e,
guardando da un’altra parte, sussurrò:
< A dopodomani >
*
Harry non poté mai dimenticare i due
giorni successivi. Tutto il dormitorio era in preda ad uno sconforto
indescrivibile. Baston continuava a guardare il vuoto e a dire < Non è
possibile. Siamo senza portiere e l’unico modo per cercare di vincere è
prendere il boccino il prima possibile > Fred e George avevano smesso di
scherzare e stavano seri sui loro libri. La mattina della partita si
svegliarono tutti con la netta sensazione che sarebbe stata una bruttissima
giornata. Molti dei loro compagni decisero di non vedere neppure la partita.
Pochi minuti prima di entrare in campo Harry si ricordò che Cho
era ancora la Cercatrice del Corvonero e decise di dare il meglio di se per
fare almeno una bella figura con lei.
Al fischio d’inizio i giocatori del
Corvonero cominciarono a sfrecciare nel campo e nel giro di due minuti erano
gia 20 a 0. Angelina, Alicia e Katie non avevano ancora toccatola palla. Quando
si arrivò all’imbarazzante punteggio di 90 a 10 Baston chiese tempo per il
Grifondoro:
< Cosa-state-combinando?> urlò
< Vi sembra questo il modo di disputare una partita? Anche se non avete un
portiere potete benissimo giocare decentemente. Perché diavolo vi comportate
così? Siete depressi? Non mi interessa! È otto anni che uso il mio tempo per il
Quidditch, per voi! Mi state forse dicendo che tutto questo tempo è andato
perso? È così che mi ringraziate? Ora voi entrate in campo e fate vedere loro
cosa siete veramente!>
Mentre il gruppo tornava sulle scope
con una nuova energia dentro Harry vide che Cho gli faceva un segno
d’incoraggiamento e si sentì bollire di rabbia. Non voleva fare una figuraccia
davanti a lei. I Corvonero rimasero sbattezzati dalla velocità che i Grifondoro
avevano assunto.
< Grifondoro in possesso, Alicia
passa a Katie. Franks le ruba la palla e si dirige verso la porta dei
Grifondoro. Tira.. ma ecco Angelina che riesce a fermarla in tempo! Guardate
come fila quella ragazza, è incredibile! George Weasley allontana un bolide ed
ora Angelina ha la via libera. Tira e SEGNA!> Harry fece un giro della morte
per la contentezza.
< Venti a novanta per Corvonero >
urlò Lee Jordan < Chissà che la sgridata di Baston non abbia un po’
svegliato i giocatori del Grifondoro > la partita procedeva a ritmi serrati
e nonostante il Grifondoro desse il meglio di se non riusciva a stare dietro
agli avversari. Per ogni suo gol il Corvonero ne faceva tre.
< Ora il punteggio è 40 a 190, Katie
ha la palla e.. aspettate un attimo, Chang deve aver visto il boccino >
Harry si girò di scatto. Era vero. Cho stava sfrecciando a tutta birra verso
quello che non poteva essere altro che un boccino.
Harry accelerò dirigendosi verso di lei
e intanto pensava “ Se prendo il boccino pareggiamo ma se lo prende lei
perdiamo” La sua Firebolt non ebbe
problemi a raggiungere Cho ed Harry stava per afferrare il boccino quando
successero due cose incredibili: il cacciatore di Corvonero segnò e nello
stesso istante Harry prese il boccino. Madama Bump fischiò la fine e lo stadio
ammutolì. Com’era finita? Avevano pareggiato o perso? Lee Jordan disse il
risultato finale con voce fioca, ma abbastanza forte da essere sentito da
tutti:
< 190 a 200. Vince Corvonero >