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Autore: Skrill rider    06/08/2015    5 recensioni
Primo libro di una serie, in cui si vedrà Hiccup e i suoi amici in una delle più grandi avventure della storia dell'isola di Berk. In questo primo libro Hiccup e i suoi amici hanno ancora quindici anni, e la Morte rossa è stata sconfitta solo da qualche mese. Durante un normale addestramento, incontreranno una persona speciale, che rimarrà con loro e li aiuterà a sventare le trame malvage di un nuovo nemico, tanto astuto quanto crudele. Tra combattimenti, viaggi, intrighi e minacce i nostri eroi si ritroveranno a dover ostacolare la distruzione non solo di Berk, ma probabilmente di tutto il mondo, e durante la storia scopriranno verità nascoste, nuove isole, strane creature...
E come finirà? Ci sarà un lieto fine? E se sarà così, il finale sarà davvero felice, o ci saranno dei veli di tristezza?
Non vi resta che leggere e seguire i cavalieri di Berk nelle loro più grandi avventure, narrate in queste cronache.
Buona lettura e buona avventura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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Hiccup era perfettamente consapevole che tutta la gente di Berk era in pericolo, perché Harald, ora che l’ascia era stata estratta dalla miniera, non aveva più alcun motivo per risparmiare vite, per ricavare schiavi.
Per questo il villaggio era in subbuglio. Tutti si preoccupavano di mettere in salvo le loro cose e al tempo stesso di affilare le armi per la battaglia ormai imminente. Hic e gli altri cavalieri facevano dei turni di volo di ronda, per verificare a che punto si trovasse il nemico.
Harald doveva essere davvero sicuro di se. Non si preoccupava nemmeno di nascondere il suo esercito. A occhio e croce saranno stati cinquecento uomini. Era un numero insufficiente per attaccare Berk, nessuno capiva cosa avessero in mente.
Stoick era sempre più preoccupato. Passava dalla sala del consiglio, a casa, alla bottega di Skaracchio. Doveva assolutamente garantire l’incolumità di tutti, per quanto fosse possibile.
Scese la notte, e i cavalieri erano andati in ricognizione, come al solito. Sembrava una serata tranquilla. Il cielo era limpido e nessun rumore arrivava alle orecchie se non il fruscio delle foglie degli alberi della foresta e il battito delle ali dei draghi.
Ma dal buio della notte, incominciò lentamente a scaturire l’inferno. Ai giovani cavalieri venne la pelle d’oca.
Iniziarono ad accendersi delle torce, sul fianco della montagna, e diventavano sempre di più,e di più, fino a disegnare un enorme semicerchio che circondava il villaggio. Poi iniziarono a sentirsi dei tamburi. Lente e pesanti scendevano le mazzate sulle pelli dei tamburi di guerra di Harald.
-Ma quanti accidenti sono?- fece Hiccup.
-La vera domanda è, da dove spuntano?- gli rispose Astrid.
Con un volo disperato tornarono al villaggio, dove Stoick li aspettava.
-Papà! Sono tanti! Troppi!- esclamò Hic, trafelato.
-Noi non ci piegheremo.- disse il vichingo, orgoglioso –combatteremo fino alla fine.-
-Papà! Se combatteremo, sarà la fine! Non possiamo sperare di vincere sta volta!-
Prima che Stoick potesse dire qualcosa sopraggiunsero Bucket e Mulch, che informarono il capo:-Abbiamo visto delle navi con il simbolo di Harald in avvicinamento rapido.-
-Quante sono?- chiese Stoick.
-Troppe, capo.- rispose Bucket.
-Ok, dove le avete viste?- domandò di nuovo il capo con fare spazientito.
-Sono ovunque, Stoick. Ci hanno completamente circondato!- disse Mulch.
Stoick rimase stranito a fissare nel vuoto. Alla fine la diede vinta al figlio, dovevano fuggire, ma dove?
-Potreste venire sulla mia isola!- suggerì Arkius, palesemente entusiasta all’idea –c’è un sacco di spazio, anche se è zeppa di draghi.-
-Direi che non abbiamo scelta.- convenne Hiccup.
Stoick si disse d’accordo, e ordinò immediatamente l’evacuazione. I cavalieri dei draghi avrebbero dovuto assicurarsi che tutti i vichinghi si imbarcassero e poi avrebbero dovuto aprire un varco nella flotta nemica per consentire alle navi berkiane di passare.
Subito si scatenò il pandemonio. Vichinghi che sfrecciavano a destra e asinistra per arraffare quanto più potevano, mentre i sette ragazzi aiutavano a caricare sulle barche, a raccogliere eventuale roba che cadeva dai carretti o perfino a recuperare i pupazzetti dei bambini.
All’improvviso dalla montagna giunse un urlo, e l’esercito nemico partì all’attacco.
-Non c’è più tempo!- gridò Stoick – mollate tutto e salite sulle barche!-
A quel momento la paura era quasi tangibile, mentre quell’enorme massa di uomini e metallo arrivava rumorosamente, sempre più vicina al villaggio.
Finalmente tutti furono a bordo, e poterono partire. I cavalieri spararono alle barche nemiche riducendole in pezzi, permettendo alle navi piene di vichinghi di passare.
Quando uscirono finalmente da quella mischia, girandosi, non videro Berk messa a ferro e fuoco, ma un enorme stendardo di Harald lo spietato fu eretto al centro.
Stoick era arrabbiatissimo, e affranto. I vichinghi di Berk non erano mai fuggiti di fronte al pericolo. Loro, che spezzerebbero un albero a mani nude.  
Ma Hiccup aveva ragione, quell’esercito era troppo possente, perfino per loro. E per di più era formato da uomini crudeli come non mai.
Passarono tre giorni, navigando verso nord est, e finalmente si vide in lontananza l’isola su cui Arkius era rimasto per cinque anni, addestrando i draghi.
Non era particolarmente montuosa, come invece era Berk, ma era coperta da una foresta in una sezione, e nell’altra un alternanza di colline e pianure erbose su una scogliera rocciosa.
-Che bell’isola Arkius!- dissero in coro i gemelli.
-Non male eh?- convenne lui.
-E quindi avresti ogni drago esistente nel tuo allevamento?- chiese Gambedipesce.
-Sì.- affermò fieramente.
-Oh ti prego, dimmi che hai anche la morte urlante!- esclamò Testaditufo con le dita incrociate.
-Beh, sì ne avrei una. Sono molto rare, quindi ne ho solo una.- rispose lui.
I gemelli iniziarono a saltare e ballare sul ponte, in preda alla gioia, tra le risate degli amici.
Quando sbarcarono, Arkius disse che potevano radunarsi tutti vicino alla scogliera, per allestire un campo.
Gambedipesce e gli altri avrebbero voluto visitare l’allevamento di Arkius, ma non c’era tempo. Dovevano assolutamente escogitare un piano per riprendersi Berk.
Decisero che per iniziare i cavalieri dei draghi avrebbero dovuto fare delle missioni di ricerca per individuare trappole, avamposti, punti deboli, tutto.
Nel frattempo i vichinghi si sarebbero preparati per la battaglia, costruendosi armature e scegliendosi ciascuno un drago, forniti da Arkius.
I giovani cavalieri, la mattina seguente erano già pronti per la spedizione.
Skaracchio durante la notte gli aveva costruito delle armature di fortuna, composte solo da spalliere e busto. Si erano pitturati la faccia come per le corse di draghi, per darsi coraggio.
Prima che partissero, Stoick raggiunse il figlio, augurandogli buona fortuna e dandogli un caldo abbraccio paterno.
Partirono sui draghi, ognuno con le sue domande, le sue preoccupazioni, le sue paure.
Volarono a lungo, ognuno immerso nei suoi pensieri quando sentirono Arkius rivolgersi a Fulmine :-Ehi, che hai bello? Ragazzi, Fulmine non sta bene!- esclamò il ragazzo preoccupato. Trovarono una minuscola isoletta e vi atterrarono.
Appena a terra, lo skrill vomitò il pranzo. Un’orrenda puzza di pesce andato a male si sprigiono dalla sbobba uscita dallo stomaco del rettile.
-Cosa c’è bello?- diceva Arkius allo skrill, carezzandogli il muso.
-Cosa pensi che abbia?- chiese Hiccup preoccupato.
Arkius guardò il drago negli occhi, poi disse:- Gli brucia lo stomaco.-
-E come fai a saperlo?- fece Astrid.
-Beh, ha vomitato, e poi si è guardato la pancia.- il ragazzo si rivolse di nuovo al suo drago –è così, bello? Ti brucia lo stomaco?- il drago annuì debolmente.
-Che cosa può averglielo causato?- domandò Gambedipesce.
-Beh- rispose Arkius –potrebbe trattarsi della febbre dei draghi, che è facile da curare, con una poltiglia di erba draga pestata e saliva di furia buia. Oppure…- si interruppe divenendo scuro in volto.
-Oppure?- chiesero i ragazzi all’unisono.
-Oppure- disse lui con voce tremante – potrebbe essere un’infezione da zecca dei draghi, che provoca una malattia…mortale.-
 
ANGOLO AUTORE
 
Ciao a tutti! Che bel casino eh? Harald lo spietato ha invaso Berk e Fulmine sta molto male. E ora? Che altro succederà?
Eccomi qui con un nuovo capitolo. Mi sono spremuto il cervello tutta la sera, perché io sono fatto così, quando vedo che a della persone piace ciò che faccio mi impegno tantissimo. E poi volevo pubblicare il più possibile, dato che per almeno una settimana non potrò più farlo.
Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia invogliati ad andare avanti a leggere.
Vi invito sempre a recensire. Grazie a quelli che lo fanno sempre e sono molto contento che siano sempre complimenti! Senza di voi non so cosa farei, ragazzi!
Ciao!
Skrill rider
 
   
 
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