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Autore: Manu_Green8    07/08/2015    1 recensioni
Lauren poteva contare soltanto su una persona nella sua vita: Louis Tomlinson, suo vicino di casa e migliore amico da ormai tanti anni. E la svolta nella vita del neo cantante, porterà di conseguenza un cambiamento in quella della ragazza.
Il trasferimento, la conoscenza della band, il passato alle spalle.
Ma Lauren riuscirà a gestire il tutto? Con il nuovo lavoro accanto al migliore amico, un irlandese biondo e un nuovo mondo da esplorare, riuscirà ad avere una vita "normale"?
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Niall/OC; Larry Stylinson
E dopo una lunga riflessione, ho deciso di far venire a galla ancora una volta la mia ossessione per i One Direction con una fan fiction (rimandando altri lavori in programma).
Partirò dall'inizio, tenendo conto (per lo sfondo) di fatti realmente accaduti (tappe del tour, interviste e roba varia), ma tutto il resto è pura fantasia. L'unico personaggio che mi appartiene (ovviamente!) è quello originale.
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lauren si stava guardando nello specchio intero della sua camera. Ultimamente la roba da indossare era diventata uno di quei problemi che la facevano andare in crisi. Ed era tutta colpa di Louis. Adesso che era la sua ragazza doveva stare attenta a quello che metteva per andare in giro, specialmente quando andava con lui.
Il campanello suonò proprio in quel momento e lei iniziò a saltellare sul posto. Prese gli stivali e iniziò a metterli mentre correva verso la porta. Si sentiva un’idiota: stava interpretando perfettamente una di quelle pubblicità o quei film in cui la ragazza era elegante e perfetta anche quando era in ritardo. Sfortunatamente la sua era una parodia e aveva rischiato di cascare con la faccia per terra già diverse volte. Arrivò alla porta e l’aprì, mentre si chiudeva la cerniera dello stivale destro, piegata in avanti.
Sollevò lo sguardo e incontrò quello di Louis, che era parecchio divertito.
“Non guardarmi così. Ho passato più tempo a scegliere cosa mettere che a prepararmi. Quindi non dire una parola” lo minacciò.
Louis fece un sorrisino e disse: “Ci portano a vedere il Chelsea”.
La bocca di Lauren si aprì per lo stupore. “Che cosa? Il… Chelsea?” ripeté incredula.
“Già. La squadra per cui tifi, sì” disse con un sorrisetto.
“Chelsea?” chiese di nuovo lei, ancora incapace di fare frasi sensate.
Louis scoppiò a ridere. “Sì, Len. Chelsea. Adesso andiamo” e le diede solo il tempo di prendere la borsa e la giacca e la trascinò all’esterno dell’appartamento.
Era ormai da un paio di settimane - dopo che il nome di Lauren era saltato fuori in un’intervista ed era diventata ufficialmente la ragazza di Louis Tomlinson - che la Modest organizzava appuntamenti per i due ragazzi, tanto che erano stati costretti talvolta ad annullare i loro piani per farsi vedere in giro nei momenti meno opportuni. Beh, meno opportuni per i due ragazzi, più per i managers.
Non che a loro dispiacesse la compagnia l’uno dell’altra, ma era strano anche per loro doversi toccare sempre o dover fingere sorrisi decisamente innamorati. Lauren pensava che dopotutto gli anni di recitazione che avevano fatto alle scuole superiori si stavano rivelando utili.
Tutta quella situazione per la ragazza era piuttosto irreale. Doveva ancora abituarsi a quei momenti in cui il ragazzo vedendo delle telecamere intorno a loro la stringeva a sé, aumentava il contatto o le sussurrava frasi all’orecchio, che di solito suonavano come: “manca ancora poco, poi possiamo scappare via” o “fa qualcosa, Len. Toccami”. E in quelle occasioni era davvero difficile per lei non scoppiare a ridere e di solito lo faceva, per poi sporgersi verso di lui e toccandogli il mento o la guancia con le dita gli rifilava una serie di insulti e parole poco carine all’orecchio, mentre sul viso manteneva un sorriso dolce. E così, si ritrovavano a ridere per quelle loro buffonate, più che per altro.
Comunque Lauren quella sera, così come le altre, si sarebbe aspettata una cena romantica in qualche ristorante o in locali dotati di televisore, dove avrebbero potuto guardare tranquillamente la partita di calcio.
E invece loro sarebbero andati direttamente allo stadio. La ragazza stentava a crederci e pensava che essere la finta fidanzata di Louis Tomlinson aveva i suoi aspetti positivi.
E così si erano ritrovati nella macchina personale di Louis, con l’autista/guardia del corpo del ragazzo, che come le altre volte li avrebbe seguiti ovunque.
Allo stadio ottennero anche i posti vip e alla fine della partita avrebbero potuto incontrare i giocatori. Lauren non vedeva l’ora di poter incontrare Fernando Torres e fremeva al solo pensiero.
Quella fu in assoluto la loro uscita più bella. Durante la pausa, inoltre, Louis poteva soltanto ascoltare i commenti eccitati di lei sul primo quarto della partita, mentre nei maxi schermo, attraverso l’uso delle telecamere, si vedevano i tifosi e le varie curve dello stadio. Quando il ragazzo, tra un commento impertinente e l’altro e guardando la sua ossessione sportiva sorridendo, a Louis era venuta una brillante idea.
Si era sporto verso di lei e la ragazza lo guardò storto. “Che stai facendo?” gli chiese, mentre lui la stringeva a sé.
“Voglio fare qualcosa di epico in diretta” disse, poi le sussurrò all’orecchio: “Penso che ti bacerò”.
Lauren gli fece un sorriso, dandogli piccoli pizzicotti sul braccio, che lui aveva poggiato sulla sua pancia. “Egocentrico” borbottò, divertita e sollevando gli occhi al cielo.
“Tanto lo faccio comunque” disse Louis, sorridendo.
“Oh, sì tesoro, fallo. Non aspettavo altro” disse con voce ironica, ma sensuale.
Il ragazzo fece una smorfia, mettendole una mano sul viso. “Non parlare in quel modo. È raccapricciante”.
Lei ridacchiò: “Era il mio obbiettivo”.
Louis sorrise divertito e dopo essersi assicurato che le telecamere li riprendessero fece scontrare le loro labbra insieme, sperando che il loro bacio fosse credibile.
Beh, dalla reazione che ottennero dai social network, credibilità quel bacio ne aveva eccome.
E lo stesso Harry era stato imbronciato per un po’ dopo aver visto quella scena. Louis comunque era riuscito a rassicurarlo e si era fatto perdonare come un fidanzato dovrebbe fare.
Così, anche il finto rapporto di Lauren e Louis aveva raggiunto per il pubblico il livello successivo, sebbene la ragazza sperasse che i loro fan quel bacio se lo sarebbero fatti bastare per un periodo piuttosto lungo.
 
Oltre a passare il tempo con Louis, comunque, la ragazza lo faceva anche con gli altri ragazzi della band, lavorando sulle canzoni e sulla musica o divertendosi insieme durante le serate noiose.
In particolare, aveva iniziato ad apprezzare sempre di più la compagnia dell’irlandese. Nonostante la ragazza fosse più grande di un anno avevano parecchie cose in comune. Dopotutto la ragazza era cresciuta con Louis e i loro amici, tanto da acquisire le loro stesse passioni e interessi.
Con Niall era davvero semplice guardare lo sport in tv, con una ciotola di pop corn tra le mani.
Soprattutto per la messa in atto del cd, Lauren era stata ormai nell’appartamento di tutti i ragazzi e talvolta aveva lavorato singolarmente con ognuno di loro. Con tutti loro aveva un buon rapporto: Liam riusciva a metterla sempre a suo agio; Zayn era un ragazzo tranquillo e spesso la osservava mentre lavorava, fingendo praticamente di aiutarla. Beh, era più un supporto morale; Louis era ormai suo fratello; ed Harry… beh, chi non stava bene con un ragazzo come Harry? E poi c’era Niall. L’unica differenza con l’irlandese era che a volte i due si fermavano nell’appartamento dell’uno o dell’altra per mangiare qualcosa o per guardare la televisione. Per entrambi la compagnia dell’altro era qualcosa che li faceva stare bene e quindi continuavano ad approfittare di ciò.
 
Quel pomeriggio Lauren era andata a casa del ragazzo, con uno strano pacco di caramelle nelle mani e un film che aveva trovato da qualche parte nel suo appartamento. Pensava che avrebbero potuto vederlo insieme.
Quando suonò il campanello, mise il sacchetto con la roba dietro la schiena e aspettò, picchiettando il piede per terra, impaziente.
La porta si aprì e un Niall ancora in pigiama e con i capelli scombinati le si presentò davanti.
“Ehi, ti ho svegliato?” gli chiese, mentre lui si spostava per farla entrare.
“No” le rispose, senza neanche accennare un sorriso.
“Cosa c’è? Stai bene?”. Anche il sorriso di Lauren si era spento automaticamente.
Lui sospirò. “Sì, è tutto ok”.
“Niall. Se fosse tutto ok, in questo momento staresti sorridendo, non saresti in pigiama e le finestre di casa tua sarebbero aperte” continuò, guardandosi intorno. Appoggiò il sacchetto su un ripiano e iniziò ad aprire tutte le finestre.
Niall si era seduto sul divano. “No! Tutta quella luce” si lamentò in modo melodrammatico, portandosi un braccio sul viso.
“Non sei un vampiro, quindi non lamentarti. E dimmi cosa sta succedendo. O non ti do ciò che ho portato per te”.
Lui si raddrizzò e la guardò: “Cos’è?” chiese, curioso.
“Ah ah. Prima parla”.
Lui fece una smorfia e piegò il busto sul divano, distendendosi e infilando il viso in uno dei cuscini.
Lauren sospirò e si avvicinò a lui, inginocchiandosi accanto. “Ti manca casa?” gli chiese, accarezzandogli i capelli.
Niall, infatti, era quello più lontano da casa, che difficilmente poteva vedere la sua famiglia e quel cambiamento non era stato facile.
Lauren non poteva aiutarlo in quei momenti di nostalgia. Sicuramente era la persona meno adatta in quello, ma cercava di fare il possibile per il ragazzo.
Lui scosse la testa. “Allora che c’è? Non stai bene?” gli chiese, avvicinando la mano alla sua fronte.
Lui si raddrizzò. “No. Cioè sì. Mi fa male il cuore” borbottò.
Lei lo guardò confusa. “Eh?”.
Lui sbuffò. “Aah, Laurie. Guarda qui!” si lamentò, passandole il telefono.
Lei lo prese e iniziò a leggere i tweet che Niall stava guardando. La rabbia crebbe dentro di lei. Odiava quella ragazze che si definivano fan. Diversi haters, infatti, prendevano di mira proprio l’irlandese, dicendo che non si meritava di stare nella band, per non essere bello e bravo quanto gli altri.
Secondo la ragazza erano tutte cazzate belle e buone e pensava che Niall non meritasse tutto quello.
“Ni, lo sai tutto quello che dicono non è assolutamente vero!” gli disse accarezzandogli i capelli e facendolo sospirare. “Queste ragazze non possono essere nemmeno definite fan. E io adoro la tua voce. È bella quanto quella di Liam, Louis, Harry e Zayn. Quindi ti prego, non ascoltarle. I One Direction non sarebbero più One Direction senza di te, capito?”.
“Ma sono in tanti” sussurrò lui, sull’orlo delle lacrime.
“Quelli che ti amano sono anche di più. Ni, non voglio più vederti abbattuto per questo ok? Sei perfetto e in questo modo fai soltanto il loro gioco. Quindi sorridi per me e dimentica questi tweet”.
“Dici davvero?” sussurrò lui.
Lei annuì convinta e il ragazzo aveva ricacciato indietro le lacrime abbracciandola e ringraziandola.
“E adesso prendi la chitarra e canti per me?” gli aveva chiesto poi. Lauren lo faceva spesso. Amava sentire la voce dell’irlandese e il suono che riusciva a creare con la sua chitarra.
“Prima fammi vedere che hai portato!” disse, mentre il sorriso tornava sul suo viso.
Lauren rise. “Va bene” e prese il sacchetto con le caramelle.
“Guarda qui” disse, lanciandogli il pacco.
Niall squittì. “Ma sono quelle della pubblicità dell’altro giorno!” disse entusiasta.
Lei annuì, sorridendo. “Già. Assaggiamole e poi vai a prendere la chitarra”.
E così si ficcarono delle caramelle in bocca facendo dei versi soddisfatti di apprezzamento e poi iniziarono a suonare e canticchiare motivetti, mentre lei lo ascoltava sorridente e scriveva delle note su un pezzo di carta. Spesso infatti, anche nel loro tempo libero, i due ragazzi si ritrovavano a lavorare sulla musica. A lei piaceva un sacco farlo con Niall. E così creavano insieme melodie nuove che il ragazzo riproduceva con la sua chitarra, finendo spesso per scherzare o creare canzoncine stupide che li facevano ridere come due bambini.
E in quel modo Niall riusciva a dimenticare le parole cattive che gli rivolgevano, cercando di auto convincersi del fatto che anche lui avesse tutto il diritto di stare nella band e magari Lauren aveva ragione: per essere arrivato fin lì, forse del talento lo aveva anche lui.
 
Luglio 2011

La camera da letto di Lauren, come al solito, era in subbuglio. C’erano vestiti dappertutto, mentre cercava disperatamente di trovare qualcosa da indossare.
Quella sera sarebbe dovuta andare ad una festa nell’appartamento di Harry e Louis e lei non vedeva l’ora, ma il suo problema con l’armadio si stava rivelando più grande del previsto.
I ragazzi avevano iniziato a dare feste nei loro appartamenti per far trascorrere più velocemente quell’estate a Londra e in quelle occasioni Lauren aveva finalmente conosciuto altri artisti come Ed Sheeran e Olly Murs, che riteneva assolutamente fantastici.
Ma con tutte quelle feste lei continuava a pensare che il suo guardaroba avesse bisogno di un restauro.
Sbuffò e alla fine prese dei jeans chiari e una camicia nera a maniche corte. Si truccò leggermente e lasciò i capelli sciolti sulle spalle. Va bene, sarebbe potuta scendere di casa. Andò nello scaffale dell’armadio in cui teneva tutte le sciarpe e ne prese una colorata e di un tessuto molto leggero.
D’accordo, era qualcosa di insolito indossare sciarpe a luglio, in piena estate, ma per lei quello era l’accessorio più importante da anni. Non importava quale stagione fosse, né dove si trovasse. Se della gente era con lei, la sciarpa non poteva mancare. Erano ormai le sue amiche più fidate, quelle che la proteggevano dagli occhi indiscreti. Erano la sua protezione.
Scostò i capelli di lato e guardò quella parte del collo che conosceva ormai perfettamente da troppo tempo. Fece una smorfia e si affrettò a coprire quella parte del corpo con la sciarpa.
Lauren immaginava che i ragazzi la ritenessero strana per quella sua abitudine, ma non le avevano mai chiesto nulla e la ragazza ne era grata.
Non sapeva quanto e cosa Louis avesse raccontato loro del suo passato e sperava veramente che non avesse detto nulla. Continuava a voler credere che gli altri componenti della band pensassero che quella delle sciarpe fosse soltanto una suo strana ossessione.
Chiuse l’anta dell’armadio dove lo specchio sembrava volersi beffare di lei e decise che era arrivato il momento di andare alla festa.
 
Quando era arrivata all’appartamento degli Stylinson – ormai le veniva naturale chiamarli così – l’aveva accolta parecchie gente, nonostante ce ne fosse meno del solito. C’erano i cinque ragazzi, i musicisti della band e qualche loro amica, Danielle (la ragazza di Liam), Ed, Olly e Nick (Lauren rise vedendolo in quella casa. Sapeva perfettamente quanto poco Louis lo reggesse, ma doveva sforzarsi di sopportarlo, per l’amore di Harry e per il modo per cui tenesse a quell’amicizia).
Tutto sommato era una bella festa. C’era cibo, birra a volontà e musica.
Musica che ben presto si trasformò in una sorta di karaoke sfrenato. Harry aveva attaccato la play station e i ragazzi si scatenarono cantando davanti al televisore o come Niall e Josh, fingendo di suonare strumenti musicali.
Lauren si stava divertendo. Guardava i ragazzi da uno dei divani, bevendo la sua birra e godendosi le voci pur sempre grandiose dei ragazzi che decidevano di cantare. Beh, a parte quando alcuni dei non-cantanti si cimentavano in perfomance che facevano soltanto crepare dal ridere.
E poi i ragazzi, in particolare Harry, Niall e Josh iniziarono a guardarsi intorno per cercare nuove persone da far cantare. E alla fine qualcuno, non sapeva nemmeno chi, fece il suo nome. Propose Lauren e senza che se ne accorgesse si trovò accerchiata dai ragazzi che cercavano di convincerla a cantare.
Lauren era scoppiata a ridere. “Voi siete fuori di testa. Assolutamente no” aveva detto categoricamente.
“Eddai, Laurie! È divertente” disse Harry cercando di convincerla, mentre Louis osservava la scena dal punto della stanza in cui si trovava. Da un lato provava pietà per la ragazza, dato che Harry e Niall spesso potevano diventare davvero insistenti, ma d’altro canto provava pietà per i ragazzi, che – Louis lo sapeva – non sarebbero mai riusciti a convincerla.
“Non ho bisogno di umiliarmi, grazie” disse la ragazza, tornando a bere la sua birra.
“Umiliarti? Ma che dici! Sarà divertente. E poi non potrai mai cantare peggio di come ha fatto Josh” disse Niall, passando un braccio sulle spalle di quest’ultimo.
“Ehi!” disse Josh, fingendosi offeso e facendo scoppiare a ridere Niall, mentre lo allontanava da sé.
Poi Harry si sporse verso la ragazza. “Nessuno ti criticherà”.
“Haz…” disse lei esasperata.
“Canta con me!” fece l’altro, esaltandosi come se avesse appena avuto un’idea brillante.
Lauren rise di nuovo. Ormai solo in pochi erano concentrati su quella scena, la maggior parte degli invitati erano tornati al loro cibo o alle loro conversazioni. Ma non Louis, che continuava a fissare il suo fidanzato e la sua migliore amica.
“No” negò di nuovo la ragazza.
Harry si imbronciò. “Eddai, dai, dai” disse, abbracciandola e guardandola con gli occhi da cucciolo.
Diavolo, era così carino. Lauren non riusciva proprio a dire di no a quel faccino. Ma lei non voleva cantare.
Però se lo avesse fatto con Harry avrebbe potuto rendere la sua voce invisibile sotto quella del ragazzo e nessuno se ne sarebbe curato.
Lo guardò ancora un attimo in silenzio, poi sospirò. “Va bene. Ma tu canti con me” gli disse.
E a quel punto Harry si esaltò talmente tanto da saltellare sul posto, ringraziandola, mentre Niall e Josh esultavano con lui, attirando l’attenzione dei ragazzi.
E poi c’era Louis. Il ragazzo aveva la bocca spalancata. Avrebbe giocato qualsiasi cosa sul fatto che Lauren non avesse ceduto e invece il suo ragazzo era riuscito a convincerla. Era dannatamente sconvolto.
I ragazzi si stavano mettendo davanti al televisore quando Louis riuscì a riprendersi e si avvicinò.
“Scelgo io la canzone” disse, rubando il telecomando dalle mani di Harry.
“Ma Lou…” fece Harry.
“Dai, Haz, per favore. Canteranno il mio ragazzo e la mia migliore amica. Lasciami almeno decidere cosa” e gli fece la faccia da cucciolo.
Dannati Stylinson! Pensò Lauren, mentre guardava Harry che sorrideva e annuiva.
Lauren adesso era decisamente preoccupata dalla canzone che avrebbe potuto scegliere. All’interno della stanza era quasi calato il silenzio, tutti intenti ad osservare i ragazzi e ad aspettare la nuova performance.
La ragazza vide Louis che andava su una cartella che portava il nome di una band. One Republic, una delle band che Lauren aveva sempre amato.
Oh, merda. “Lou…” disse e il ragazzo si voltò a guardarla. Le fece un sorriso innocente, ma non rispose, nonostante avesse capito l’avvertimento dell’amica. Solo, aveva deciso di ignorarlo.
E poi macchinando con lo schermo fece per cliccare su una canzone. “Questa” disse e Lauren rabbrividì.
“No. Assolutamente no, Lou! Non ho intenzione di cantare quella canzone. No” disse la ragazza, leggendo di nuovo il titolo in grassetto. Apologize.
Louis mise il broncio. “Perché no?” chiese. Il ragazzo sapeva perfettamente il motivo. Lauren amava quella canzone, non riusciva a non cantarla. E lui gliel’aveva sentita suonare e cantare diverse volte. La ragazza non voleva farlo davanti a tutti. “Puoi suonarla direttamente al piano se ti va” disse con un sorriso malefico e lei scoppiò a ridere. “Non se ne parla” disse, risoluta.
“Lou, forse dovresti sceglierne una più facile” disse Harry, concordando con la ragazza.
“Ma io voglio sentire questa” disse Louis, mettendo il broncio.
Lauren sospirò. “Va bene. Ok, cantiamo questa, basta che ti muovi” disse alla fine, facendo sorridere il ragazzo più grande.
Louis si sedette sul divano accanto a Niall e i due ragazzi che avrebbero dovuto cantare si misero davanti al televisore con i microfoni tra le mani.
Harry fece per far partire la canzone, mentre Lauren si girava un’ultima volta verso l’amico con uno sguardo fulminante.
Louis le sorrise e le fece l’occhiolino, mentre lei ruotava gli occhi e tornava a guardare il televisore.
“Pronta?” le chiese Harry. Lei annuì e poi il ragazzo premette play.
Non appena le note partirono a Lauren vennero i brividi. L’aveva suonata al piano tante di quelle volte. E si era commossa tutte le volte. Sperava che quella sera andasse tutto bene.
E poi iniziarono a spuntare le parole. La ragazza non aveva neanche bisogno di guardarle. Le sapeva perfettamente a memoria, ma l’ultima cosa che voleva fare era guardarsi intorno così lasciò lo sguardo fisso lì.
Le prime parole le uscirono talmente basse che nella stanza riecheggiava soltanto la voce del ragazzo, che la guardò e le sorrise, incitandola.
Lauren chiuse un attimo gli occhi e iniziò a cantare più forte, prima con voce tremante poi più sicura.
E finalmente anche gli altri riuscirono a sentirla. La voce di Lauren era davvero dolce e melodiosa e Louis l’amava. L’aveva sempre adorata. Riusciva ad arrivare a delle note che il ragazzo dagli occhi blu aveva sempre invidiato. Era per quella che voleva portarla con sé ad X-Factor, ma la ragazza non era mai stata una ragazza da riflettori. Aveva sempre cantato nella sua stanza o sotto la doccia o al massimo davanti a Louis e quello le bastava.
Il ragazzo sapeva perfettamente quale immenso sforzo stesse facendo quella sera.
E poi si avvicinò il ritornello e nella stanza era piombato il silenzio, tutti con lo sguardo puntati sulla ragazza.
Niall, Liam, Zayn ed Harry, che la conoscevano già meglio degli altri erano rimasti i più sorpresi nel sentire la sua voce. Nessuno di loro si aspettava una voce del genere.
That it’s too late to apologize, it’s too late. I said it’s too late to apologize, it’s too late.
La voce della ragazza aveva riempito le orecchie di tutti i presenti ed era diventata più acuta ma comunque perfettamente intonata.
Harry era decisamente sconvolto e più la canzone andava avanti più la sua voce diventava più bassa, curioso di ascoltare la ragazza. Lauren era entrata completamente nel suo mondo, cantando senza curarsi di chi avesse attorno, lasciandosi immergere dalla musica.
E poi arrivò la parte più importante della canzone, quella in cui lei aveva chiuso automaticamente gli occhi e Louis aveva allungato un braccio verso Harry, toccandolo e scuotendo la testa.
Tutti, Harry in primis, che aveva smesso di cantare per guardare Louis, erano straniti dal gesto del ragazzo più grande, ma non dissero nulla e rimasero a guardare. E poi Lauren aveva iniziato a cambiare il ritmo, le note della canzone.
Harry era tornato a guardarla con la bocca aperta e aveva abbassato completamente il microfono, stupito.
 
I loved you with a fire red,
Now it’s turning blue
And you say
Sorry like an angel,
Heavens not thing for you
But I’m afraid
 
Louis sapeva benissimo di quella parte che Lauren personalizzava, dando alla canzone un ritmo tutto suo. Era quella la parte che amava di più della versione della ragazza ed era uno dei motivi principali per cui aveva scelto quella canzone. In quel momento proprio il ragazzo aveva poggiato i gomiti sulle ginocchia e aveva portato una mano sugli occhi, sorridendo e cercando di nascondere la commozione. Era la prima volta che la sentiva cantare davanti a tutte quelle persone e stava andando alla grande.
Adesso il silenzio era tombale e la ragazza cantava da sola.
That it’s too late to apologize, it’s too late. I said it’s too late to apologize, it’s too late.
Woohoo. Woahh.
E per i prossimi acuti aveva portato una mano sull’orecchio, per sentirsi meglio e non stonare.
E li fece perfettamente. Tutti erano completamente sconvolti.
E poi gli ultimi versi della canzone.
I’m holding your rope.
Got me ten feet off the ground.
E la musica si fermò. Tutti rimasero in silenzio, incapaci di emettere suono.
La ragazza non disse nulla. Non guardò nessuno negli occhi. Passò accanto ad Harry dandogli il microfono e uscì dalla stanza, diretta verso la cucina.
“Waaoh” disse Zayn a quel punto, rompendo il silenzio. “E’ stata…” continuò.
“Incredibile” terminò Liam per lui.
E poi Louis si alzò dal divano e raggiunse Lauren in cucina, mentre tutti avevano ripreso a parlare normalmente.
Quando Louis entrò in cucina, Lauren stava bevendo dell’acqua.
“Contento adesso?” sussurrò al suo amico, guardandolo negli occhi.
Louis sorrise e le si avvicinò. “Sei stata fantastica” le disse.
Lauren sospirò e si fece stringere dalle braccia del ragazzo più grande. “Non mi piace stare al centro dell’attenzione” ridacchiò, affondando il viso nel suo collo.
“Lo so” disse Louis baciandole i capelli. “Ma dio, Len. Hai una voce meravigliosa. Non potevo non sfruttare un momento del genere” disse, con il sorriso sulle labbra.
Lei rise. “Sei una stronzo, Boo”.
“Sì, ma ti voglio bene”.
“Anche io, stupido. Adesso torniamo di là. Ho un estremo bisogno di birra” disse lei, staccandosi dal ragazzo.
E così tornarono di là. Tutti iniziarono a complimentarsi con la ragazza facendola arrossire.
Harry, Zayn e Liam si erano finti imbronciati per il fatto di non avergli mai detto di avere una voce del genere, mentre Niall non riusciva a smettere di togliere gli occhi dalla ragazza dagli occhi verdi.
Soltanto dopo qualche birra era riuscito a metterle un braccio sulle spalle e a dirle quanto fosse stata brava.
“Oh, Ni. Ti prego, anche tu no” lo supplicò, prendendo e stringendo automaticamente la mano che lui aveva poggiato sulla sua spalla.
“Scusa, ma dovevo” si giustificò l’altro sorridendole.
Lei sorrise e poi Niall le tolse il bicchiere dalle mani. “Non stai bevendo un po’ troppo tu?” le chiese con un sorriso divertito.
“Ehi!” disse lei, allungando il braccio. “Tu non sei neanche maggiorenne. Quindi ridammela, ragazzino”.
Niall mise il broncio. “Ehi!” protestò. Era già da un po’ che la ragazza giocava la carta dell’essere più grande con il biondo e lui sbuffava ogni volta. Lauren comunque non avrebbe smesso. Le reazioni di Niall a quello erano troppo adorabili.
“Non posso averne neanche un po’?” le chiese.
“Non da questo bicchiere. È mia” disse, riprendendosi il bicchiere e facendogli l’occhiolino, prima di allontanarsi verso chissà dove.
Niall la fissò mentre camminava via e non poté fare a meno di sorridere. Ripensò alla canzone che la ragazza aveva cantato prima e si chiese perché non avesse mai avuto l’occasione di sentirla cantare, nonostante lui lo facesse spesso per lei. Niall aveva amato la sua voce durante Apologize e ovviamente adesso che ne era venuto a conoscenza si era ripromesso che avrebbe fatto di tutto per risentirla di nuovo.
Scosse la testa, guardando la porta da cui era uscita e pensando a quanto quella semplice e normale ragazza si stesse rivelando davvero sorprendente.
 
Gennaio 2012 – Cardiff
Era passato appena un mese dall’inizio di Up All Night Tour. I ragazzi avevano già fatto diverse tappe, quasi senza interruzione e aspettavano quelle ultime tappe del Regno Unito per potersi godere la loro pausa di un paio di mesi prima dell’Oceania.
I ragazzi si stavano ormai abituando a quel tipo di vita ed erano riusciti a metabolizzare, dopo infiniti festeggiamenti – sia per l’uscita del cd, che per l’inizio dei concerti – di essere riusciti veramente a realizzare il loro sogno.
Sarebbero sempre stati grati a Simon per averli introdotti in quel modo nel mondo della musica.
Lauren era stata presente a qualche loro tappa. Era pur sempre la ragazza di Louis Tomlinson e i managers continuavano a dare istruzioni precise affinché i fan li vedessero insieme.
A lei comunque non dispiaceva affatto andare in giro per l’Inghilterra con loro e sentire i loro concerti era sempre un’emozione unica. Era così orgogliosa di loro.
Quel giorno i ragazzi erano arrivati a Cardiff con il tour bus per l’ora di pranzo e avevano ottenuto le loro camere. Louis e Lauren erano entrati in hotel  mano nella mano, con i ragazzi al seguito, ma i due amici si erano separati appena svoltato l’angolo. Lauren aveva ricevuto la sua camera, mentre Louis la condivideva con Harry.
La ragazza prese lo zaino che aveva poggiato per terra e si era diretta verso l’ascensore con la chiave in mano.
Mentre aspettava, guardando i numeri rossi che diminuivano sul piccolo schermo dell’ascensore, Niall le si affiancò, facendola voltare verso di lui.
Si sorrisero e lui chiese: “Siamo tutti nello stesso piano?”.
“Sì, hanno preso il nono”.
“Dannazione” borbottò lui e la ragazza si accigliò.
“Volevi un piano diverso dagli altri?” chiese confusa da quel commento.
“Cosa? Oh, no. È solo… avrei preferito un piano più basso. Non sono umanamente in grado di fare 9 piani di scale a piedi” disse, grattandosi la testa.
Giusto, lei stessa aveva scoperto che Niall soffriva di claustrofobia quando all’hotel di Manchester l’aveva trascinata con sé su per le scale, lasciando gli altri ragazzi dentro quello spazio angusto qual era l’ascensore.
Lauren guardò le ante automatiche che si aprivano davanti a loro e poi di nuovo il ragazzo con uno sguardo che voleva essere rassicurante.
“Beh, questo ascensore non è così piccolo” disse lei.
Vide Niall che deglutiva con il panico negli occhi: evidentemente non la pensava come lei.
“In effetti ho proprio voglia di camminare” disse lei allora sorridendo verso il ragazzo.
Niall si voltò a guardarla con gli occhi spalancati. “9 piani” disse soltanto.
“Scale?” chiese lei, scrollando le spalle come se niente fosse.
Niall ci pensò un attimo e poi le sorrise grato. Annuì e Lauren lo prese per il braccio, trascinandolo verso le scale.
Liam e Zayn passarono accanto a loro proprio in quel momento, diretti verso l’ascensore.
“Dove andate?” chiese Liam, guardandoli curiosamente.
“Scale” spiegò Niall, proprio mentre Harry e Louis sbucavano da dietro l’angolo.
“Ma sapete a che piano siamo, giusto?” disse Zayn, sconvolto.
“Certo. Ci manteniamo in allenamento” rispose Lauren, mentre Niall sorrideva scuotendo la testa.
I quattro ragazzi li guardarono come se fossero pazzi, poi la ragazza continuò: “Ci vediamo tra qualche ora, quando arriveremo a destinazione” e tutti non poterono fare a meno di scoppiare a ridere.
 
Niall aveva resistito per sette piani di scale. Poi aveva chiesto pietà: “Aspetta, Laurie. Fermiamoci un attimo. Non ce la faccio più” disse, appoggiandosi al corrimano.
La ragazza sorrise e fresca come una rosa – Niall non aveva la minima idea di come facesse – disse: “Ma siamo arrivati. Ne mancano soltanto due”.
Niall fece una smorfia. “Solo un attimo” disse, sedendosi sui gradini.
Lauren ridacchiò e si sedette accanto a lui. “Come fai a non essere stanca?” le chiese, girando il viso per guardarla.
“Io l’ho detto che mi mantengo in allenamento” disse lei e il ragazzo scoppiò a ridere.
“Sei perfetta” si lasciò sfuggire il biondo e la ragazza sentì le sue guance andare a fuoco.
“Ma che dici? Sono soltanto atletica” disse, abbassando lo sguardo e ridacchiando.
Niall voleva darsi una manata in fronte per aver detto quella frase, ma non appena la vide imbarazzata, per la prima volta da quando l’aveva conosciuta, non poté fare a meno di sorridere, ritenendola adorabile.
E poi si tirò su. “Andiamo, atleta. Abbiamo ancora due piani” disse lui, porgendole la mano.
Lauren l’afferrò, mentre diceva: “Ehi! Guarda che a scuola ho vinto un sacco di gare”.
Niall rise e riprese a camminare.
Quando arrivarono al piano, che era ormai deserto, si accorsero che le loro stanze erano abbastanza vicine e non potevano che esserne contenti.
Dopo che i ragazzi ebbero cenato tutti insieme nel ristorante dell’hotel, da cui i primi ad andare via furono Harry e Louis e gli ultimi proprio Lauren e Niall, questi ultimi decisero che avrebbero passato la serata nella camera del biondo.
Lauren tornò in camera sua giusto per cambiarsi e lavarsi i denti, poi andò a bussare nella camera del ragazzo.
“Ehi” disse lui, guardando che i jeans e la camicia di lei erano stati sostituiti da una tuta e una felpa con il cappuccio, mentre uno scaldacollo le fasciava quella parte del corpo.
Lauren sorrise ed entrò in camera, gettandosi sul letto del ragazzo.
“Cosa c’è in tv?” chiese, afferrando il telecomando.
Niall la raggiunse e si distese accanto a lei. “Ho visto che sta per iniziare Coach Carter” disse.
Lauren spalancò gli occhi. “Noo! Amo quel film” disse eccitata, cercando il canale giusto, in tempo per vedere i titoli di testa.
“Immaginavo” disse Niall ridacchiando e iniziando a guardare il film sul basket con la ragazza.
“Guarda quanto è bello Channing!” commentò lei, quando l’attore apparve sullo schermo.
“Mmh, non è un granché” rispose Niall.
“Cosa? È oggettivamente bello, Ni!” protestò, voltandosi a guardarlo.
“Sembra un cavallo” disse lui, lanciandogli un’altra occhiata, prima di guardare Lauren.
Lei spalancò gli occhi, sconvolta. “Rimangialo”.
“No” rise lui.
“Rimangia quello che hai detto!” disse lei, fingendosi inorridita.
“Ma è la verità!”.
E poi le risate di Niall riempirono la stanza, dato che Lauren aveva iniziato ad assalirlo con il solletico.
“Hahahah. No, ti prego. Laurie hahah”. Il ragazzo si dimenava, cercando di sfuggire alle mani dell’amica.
“Tu rimangia quello che hai detto” disse lei con un sorriso sulle labbra. La risata di Niall era veramente magnifica.
“Hahah, Lau, basta hahah. Ok, ok. Lo… lo rimangio!” disse e Lauren si fermò.
“Bravo, ragazzo” disse lei, soddisfatta.
Niall respirò profondamente, prima di mettere il broncio. “Sei scorretta”.
Lei rise, mentre Niall continuava: “Che caldo” disse. In effetti Lauren poteva vedere le sue guance pallide, che adesso erano rosse.
Lei ridacchiò, sentendosi colpevole e poi lui si tolse la felpa, rimanendo con la maglia a maniche corte.
Gettò di nuovo la schiena sui cuscini e si voltò a guardarla. Lei era tornata a fissare la televisione e non si accorse che Niall la stava osservando.
“Tu non senti caldo?” le chiese, guardando lo scaldacollo sempre al suo posto.
“Mmh?” chiese, voltandosi a guardarlo.
“Mi chiedevo… se sentissi caldo” continuò, guardando sempre nello stesso punto, piuttosto che il suo viso.
E Lauren se ne accorse. Ovviamente se ne accorse. “Io…” balbettò. “N-no. Sto bene” disse e improvvisamente l’aria si fece tesa.
Niall annuì e si pentì di aver fatto quella domanda. Stava per chiederle scusa, quando bussarono alla porta.
Le sopracciglia del ragazzo si aggrottarono e si alzò per andare ad aprire, mentre Lauren tornava a rilassarsi.
Quando la porta si aprì, Liam e Zayn entrarono come due tornadi.
“Oh, siete qui!” disse il moro, gettandosi sul letto accanto alla ragazza.
Niall li guardò e chiuse la porta dietro Liam. “Vi prego, dovete ospitarci. Questa stanza non è vicina come la nostra” disse quest’ultimo rabbrividendo, mentre Niall raggiungeva gli altri. Per fortuna il letto era matrimoniale e sebbene un po’ schiacciati riuscirono ad entrarci tutti e quattro.
“Vicina a cosa?” chiese la ragazza, appoggiando la schiena al petto di Niall, che si era posizionato dietro di lei.
“A quei due animali. Che schifo, ragazzi. Non immaginate quanto è orribile ascoltare i loro versi e sembrare lì dentro con loro” disse Zayn facendo finta di vomitare.
E poi Lauren scoppiò a ridere di gusto e Niall si unì a lei.
“Cosa ridete? È raccapricciante! Avrò gli incubi sta notte. Non so se fosse peggio Louis con le sue parole o Harry con…” iniziò Liam, ma la ragazza lo interruppe, mettendosi le mani sulle orecchie.
“Bla bla bla! No, non voglio saperlo. Non dirlo” disse, mentre gli altri ragazzi ridevano.
“Beh, si  stanno caricando per il concerto di domani” fece Niall mettendo un braccio intorno a Lauren.
“Pensate che smetteranno presto? Insomma… Ni, posso dormire con te?” chiese Zayn sbattendo le ciglia.
“Ehi!” fece Liam. “Non è giusto!”.
Lauren rise, mentre Niall diceva: “Assolutamente no. Non voglio nessuno di voi nel mio letto”.
“Diceva quello che lo sta condividendo con tre amici in questo momento” disse Liam, mentre Zayn metteva il broncio.
Niall alzò gli occhi al cielo, mentre Lauren diceva: “Vedrete che smetteranno presto. Beh, non potranno andare avanti ancora a lungo, no?” disse. I ragazzi non ne erano così sicuri, poi lei continuò: “E adesso fate silenzio. C’è Channing!” e alzò il volume del televisore.
“Chi?” chiese Zayn, mentre Liam diceva: “L’attore che sembra un cavallo?”.
Lauren piagnucolò esasperata. “Che cosa mi tocca sentire” disse portandosi una mano sul viso, mentre la risata di Niall riecheggiava nella stanza.



Angolo dell'autrice: Salve! Capitolo pronto e servito :) Non commento nulla, sperando che lo facciate voi.
Anche perché per adesso, con tutto il delirio che sta succedendo nel fandom sono un po' agitata :S
A presto xx

 
  
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