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Autore: wintersea_    07/08/2015    2 recensioni
Nell’ombra vidi un ragazzo, probabilmente avevamo la stessa età, fece due o tre passi verso di me tenendo gli occhi chiusi. Rilassai un po’ i muscoli, pensai fosse un ribelle come me.
“Oh, ciao, mi hai spaventato, che ci facevi li dietro?”
Il ragazzo non rispose ma aprì di scatto gli occhi. Erano rossi, rossi come la luna e i denti con i quali mi sorrise erano bianchi e appuntiti. Sentii un brivido che mi percorse dalla testa ai piedi e l’unica cosa che riuscii a fare fu urlare e correre via fino a finire tra le braccia di mio fratello. Non dimenticherò mai di quegli occhi rossi e di quei denti cosi appuntiti. Ma soprattutto, non mi dimenticherò mai del ragazzo al quale appartenevano che, se pure solo nell’ombra tenue della luna, era bellissimo.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 2


-Mei-
Non feci in tempo a rientrare in casa che Chen mi piombò sopra trascinandomi in camera sua. Non fece in tempo a chiudere la porta che Xiumin era già a fianco a lui a guardarmi in cagnesco.
“Sei impazzita o cosa?”
“Tu non eri da Amber?”
“Chi diavolo ti ha fatto vestire cosi?”
“Che cazzo hai combinato?”
“Perché diavolo non hai avvisato?”
“Ti ha fatto del male?”
“Ti ha sfiorata anche solo con un dito?”
Xiumin e Chen si alternavano nelle domande facendomi venire il mal di testa. Fino ad urlarmi insieme “Perché Mei?” io sospirai e mi buttai sul letto senza degnarli di una risposta.
“Sorellina perché ci hai fatto questo? Sai come mi sono sentito quando ti ho visto in macchina con quello?”
“Oh dai Chen smettila!” sbottai mettendomi a sedere “Luhan è un ragazzo adorabile, è perfetto, è…. È tutto ciò che una donna potrebbe volere. Non vedo che male ci sia a frequentarmi con lui.”
“Beh te lo dico io signorinella. Luhan spaccia, spaccia di brutto. Non voglio che tu ti infili in quel brutto giro ma so anche che più te lo dico più tu farai come ti pare come sempre” Chen sospirò e Xiumin mi accarezzò la testa.
“Hai ragione Mei, Luhan è un bravo ragazzo, questo non si può negarlo. Però non c’è da fidarsi troppo, se guardi troppo a lungo i suoi occhi capisci che qualcosa non va, qualcosa di oscuro, spaventoso… non so come spiegartelo ma c’è altro dietro alla storia della droga e cazzi vari. Forse Tao sa qualcosa in più, ma finchè non capirò cos’è che nasconde, preferirei se tu gli girassi a largo. Lo so che è chiederti tanto, ho visto come lo guardavi a te lui piace ma Mei… ti prego”
Abbassai lo sguardo e mi morsi un labbro, non lo avrei mai detto ad alta voce ma non avrei mai fatto quello che loro mi chiedevano.
 

 
-Luhan-
Tutto mi faceva male, ogni singolo muscolo, ogni osso del mio corpo. Il sangue mi colava sul viso, ormai non capivo nemmeno più da dove uscisse. La mia fortuna era che, nonostante il dolore,  tutte le ferite si rimarginavano in fretta.
“Dannato cane. Non provare mai più a prendere ciò che è mio” ringhiò.
Risi, una risata amara che mi fece sentire come mille spine nel petto “Io faccio come cazzo mi pare. E poi mi sembra che sia felice con me, io gli piaccio. Sei tu che gli fai paura, schifoso bastardo” sputai sangue a terra e tornai a fissarlo negli occhi nel vicolo buio nel quale mi aveva trascinato.
“Non meriti il suo amore, cane bastardo” ringhiò di nuovo prendendomi per il colletto della camicia e buttandomi a terra tra i secchi della spazzatura. “Stalle lontano o la prossima volta non uscirai vivo.” Si asciugò del sangue che colava dal suo labbro e corse via.
Mi sedetti e guardai verso l’alto. La luna non era ancora piena ma lui era comunque nel pieno delle forze. “Dannata razza pura” ringhiai per poi sputare di nuovo sangue a terra. Non era finita li.
 

 
 
-Kai-
Ormai per me era facile arrivare da lei, il ramo davanti camera sua era cresciuto con me e sopportava perfettamente il mio peso. Mi arrampicai facilmente e mi sedetti. La luce nella sua stanza era ancora accesa, si stava preparando per andare a dormire.
Era stranamente di buon umore, canticchiava e ballava per la stanza. Riconobbi la canzone come uno strano motivetto che Luhan canticchiava spesso da bambino. Forse aveva ragione, forse Mei era felice con lui. No, non mi sarei arreso cosi facilmente con lei. Non potevo perdere l’unica parte buona di me, non potevo perdere cosi la mia anima gemella. La razza pura aveva bisogno di eredi e non poteva finire con me, non lo avrei mai permesso.
Saltai silenziosamente sulla sua finestra, sedendomi sulla panca che si trovava al di sotto e la fissai cambiarsi dandomi le spalle. Quando finalmente si accorse della mia presenza non provò nemmeno ad urlare.
“Kai, tu devi dirmi chi sei. O meglio cosa sei. Voglio dire, se anche tu ricordi la notte di dieci anni fa non l’ho sognato. La luna era davvero rossa e i tuoi occhi pure e… oh insomma. Cosa sei Kim Jongin?”
Sospirai e mi alzai andandogli incontro, era bellissima, molto più bella di quanto Luhan potesse mai vederla. Era struccata e portava un leggero pigiama di cotone rossa. I lunghi capelli color miele erano tirati in una coda sopra la testa e i piedi erano scalzi. Gli accarezzai il viso e stranamente lei non si ritrasse, non eravamo a scuola dove i miei strani comportamenti la spaventavano, eravamo nel suo regno, a casa sua, li era lei a comandare.
“Non posso dirtelo ora Mei-Mei… vorrei che tu capissi da sola, che ricordassi come è andata davvero quella notte… non posso modificare i tuoi ricordi, rischierei di distruggerti la vita” le baciai la fronte inspirando il suo odore, l’odore di un sangue puro. “Ci vediamo a scuola” ringhiai e mi buttai dalla finestra correndo nel buio, correndo contro le mie emozioni e il mio stomaco sotto sopra. Perché quando un lupo si innamora è per sempre.
 
 
-Mei-
Mi lasciò cosi, un bacio che ancora mi bruciava sulla fronte e il suo ringhio nelle orecchie. Il mio cuore era come impazzito non appena la sua mano aveva sfiorato la mia guancia. La sua presenza non mi aveva spaventato, sapevo che sarebbe venuto, soprattutto dopo avermi detto di essere di sua proprietà.
“Cosa diavolo sei Kim Jongin…” sospirai e mi affacciai dalla finestra guardando le ombre muoversi in giardino. Per anni avevo paura di vedere di nuovo quegli occhi rossi fissarmi eppure non mi ero mai resa conto che quegli occhi non mi avevano mai lasciato sola.
Mi ero resa conto di non aver più paura di lui quando avevo visto i suoi occhi nella mia siepe una seconda volta quel pomeriggio, quando avevo capito che sapere che quegli occhi erano sempre dietro di me, a seguirmi, a proteggermi. Kai mi trasmetteva sicurezza, anche se a volte il suo sguardo di ghiaccio metteva i brividi.
Mi buttai sul letto confusa con la testa che scoppiava. Non ci capivo più nulla. Dopo solo un giorno di scuola potevo essere cosi confusa? L’adolescenza faceva schifo.
Insomma, cos’era davvero l’amore? Perché il mio cuore non riusciva a decidere tra Luhan e Kai. La cosa più logica sarebbe stata scegliere il maggiore, infondo lui mi aveva chiesto di uscire, mi aveva fatto sentire bene, amata, protetta. Eppure tutto mi gridava il nome di Kai, qualsiasi cellula del mio corpo mi diceva che era Kai la persona giusta per me, che i suoi occhi vigili lo erano solo per me. Lo stomaco mi si chiuse al pensiero del bacio che mi aveva lasciato sulla fronte. Mi infilai sotto le coperte tirandole fino a sulla testa, non sarei mai riuscita a dormire da sola, troppi pensieri e un letto troppo grande.
Mi alzai e mi trascinai fino alla camera di mio fratello. “Oppa, posso dormire con te?”
Chen, senza nemmeno parlare, mi fece spazio nel letto invitandomi ad entrare. Corsi fra le sue braccia, poggiando la schiena contro il suo petto e lasciando che le sue braccia mi circondassero. Mi baciò la testa e sorrise “Buona notte Mei”
“Buona notte oppa”
 
 
 
-Luhan-
Il dolore era svanito, ma la rabbia mi ribolliva ancora dentro. Volevo fargli vedere che non era lui a comandare la guerra, volevo fargli vedere che una sangue puro si sarebbe potuta innamorare di un bastardo come me, di una razza di seconda generazione, come dicevano i miei genitori.

7:05

Da: Luhan
Buongiorno raggio di sole! Scommetto che sei già pronta e bellissima nella tua divisa e aspetti solo che tuo cugino ti porti a scuola. E invece no, sorpresa! Sarò da te fra mezz’ora, fatti trovare pronta che corriamo a scuola.

Da: Mei
Buongiorno Lulu. Certo, ti aspetto sul vialetto allora. Xx
 
Era fatta.
 
 
-Mei-
Luhan mi accompagnò a scuola la mattina seguente, e quella dopo ancora, e quella ancor a seguire. Ormai anche i miei si erano abituati a vedere Luhan che mi aspettava sul vialetto di casa. Tutti tranne Chen e Xiumin che lo guardavano con odio ogni volta che mi si avvicinava per un bacio. Quello che ormai non avevano capito era che Luhan ed io avevamo deciso di portare avanti la relazione non come semplici amici ma come qualcosa di più.
Kai aveva smesso di sedere affianco a me la mattina dopo che era venuto nella mia stanza, ma continuavo a sentire il suo sguardo pesare su di me.
A scuola mi stavo integrando bene, Amber era un’amica stupenda. Le avevo raccontato della storia di Kai di dieci anni prima, di tutte le strane emozioni che mi si accavallavano dentro e di tutto quello che succedeva con Luhan. Lei mi ascoltava, aspettava che finissi e poi partiva con supposizioni, ipotesi, certezze. Era la sorella che non avevo mai avuto, l’amica sincera e leale che sognavo da quando ero bambina. Era una bellissima ragazza, alta, con viso con qualche lentiggine sparsa qua e la. Le punte dei capelli verdi erano state sostituite da una tinta omogenea rossa fuoco che lei giurava di adorare e di sognare fin da bambina. Il suo unico problema erano gli affari di cuore. Nella scuola, in molto ragazzi gli chiesero di uscire ma lei rifiutò sempre molto cortesemente. Anche Tao ci provò ma lei abbassò lo sguardo sussurrando che il suo cuore apparteneva ad un'altra persona. Ed io purtroppo sapevo chi era. Mio fratello Chen occupava i suoi pensieri, da prima era solo un idolo, un qualcuno di irraggiungibile, un sogno ad occhi aperti, mentre ora era reale, le parlava, le sorrideva e le scompigliava i capelli. Amber non era mai stata più felice.
Kyungsoo e Tao si rivelarono amici divertenti e piacevoli. Avevano una certa popolarità nella scuola, il primo per le numerose feste e il secondo me i campionati regionali di arti marziali che aveva fatto vincere alla scuola l’anno precedente. In loro compagnia era impossibile annoiarsi. Col tempo capimmo che erano anche ottime persone con cui confessarsi o a cui chiedere un consiglio.
Chanyeol e Baekhyun, invece, erano più innamorati che mai. Incoraggiati dal nostro supporto e da quello dei nostri nuovi amici portarono la loro relazione ad un livello superiore, senza essere spaventati di mostrarsi anche in pubblicò, scambiandosi baci nella mensa o tenendosi la mano in cortile.
Chen, dopo aver lasciato Miyon, sembrava rinato. Sorrideva, scherzava e amava stare in compagnia dei suoi amici. La vita di coppia gli aveva privato di fare tutto questo. Si era avvicinato anche particolarmente ad Amber, anche se non capivo se la considerava solo una sorella o qualcosa di più. L’unica volta che provai a chiederglielo la sua risposta fu “La conosco da appena due settimane, io non ho fretta come ne avete te e Luhan”.  Dopo di che evitai sempre il discorso, ma non negavo a me stessa che mio fratello fosse interessato.
 
 
La sera della festa arrivò in fretta, cosi tanto in fretta che nemmeno me ne accorsi.
“Oh dai Mei sul serio, dici che questo mi sta bene? Io non mi ci vedo per nulla, insomma, guarda che fianchi che mi fa” sospirai dopo il decimo vestito che Amber si provava. Ogni cosa che lei si metteva risultava bellissima, aiutata dalle floride forme che sottolineavano il suo corpo da piccola donna.
“Amber, ti avrò detto trecento volte che sei uno schianto!”
“Dici che Chen mi noterà?”
La guardai negli occhi attraverso lo specchio e presi il secondo vestito che aveva provato. Era un abitino bianco, con una cintura d’oro sui fianchi e una profonda scollatura sulla schiena. “Se vuoi fare colpo su mio fratello metti questo e no, non protestare”
Mi sorrise e se provò di nuovo. “Sai hai ragione, questo vestito è stupendo… credo proprio che lo prenderò. E tu cosa vuoi fare? Come vuoi far impazzire gli ormoni a Luhan?”
Arrossii abbassando lo sguardo “I-io… io non….”
“Ora ci penso io a te!” Amber rientrò nel camerino per rivestirsi e all’improvviso un ombra si materializzò al mio fianco.
“Metti questo Mei-Mei, sarai stupenda, ne sono sicura” Kai teneva tra le mani un abito di pizzo color panna con qualche dettaglio in oro che ricordava il colore dei miei capelli. Me lo poggiò tra le mani e sparì senza aggiungere altro.
“Okay Mei ora pensiamo a te… e quello?” Amber fissò il vestito che tenevo tra le mani “No okay non dire nulla e provalo” mi spinse nel camerino obbligandomi a provare quello che avevo in mano.
Infilai l’abito che si adattava perfettamente al mio fisico magro e snello che all’improvviso fioriva con un ampio decolté. Quel vestito prendeva solo le parti migliori di me. Il delicato scollo a cuore lasciva intravedere qualcosa ma non troppo e la lunghezza della gonna mostrava le mie gambe lunghe e magre. Uscii lasciando Amber senza fiato e dentro di me ringraziai più e più volte Kai chiedendomi dove aveva trovato quella meraviglia.
Pagammo e ce ne tornammo a casa a piedi, ognuna nella rispettiva direzione.
“Mei-Mei, hai accettato il mio consiglio vedo” Kai sbucò dal nulla facendomi sobbalzare. Una sigaretta gli pendeva dalle labbra e i capelli erano scompigliati.
“Perché sbuchi sempre dal nulla?”
Lui alzò le spalle e si incamminò con le mani in tasca lasciandomi a fissarlo con la bocca aperta. Più i giorni passavano più quel ragazzo diventava un mistero. Eppure il mio cuore non la smetteva di accelerare ogni volta che lo vedevo.
“Kai aspetta!” gli corsi dietro fino ad arrivare al suo fianco.
“Cosa c’è Mei-Mei?”
“Perché prima mi ignori e poi arrivi all’improvviso in un negozio di abiti da donna dandomi un vestito fantastico? Perché prima mi dici che sono tua e che non vuoi che io stia con Luhan e poi sparisci, ti fai da parte? Perché.. perchè dici di non potermi dire cosa è successo dieci anni fa? Cos’è che distruggerebbe la mia vita? Perché cambi cosi spesso, perché prima il tuo sguardo non mi lasciva mai e ora lo eviti anche adesso che siamo soli? Oh dannazione guardami!” gli tirai un braccio facendolo voltare verso di me. “Rispondimi cazzo,voglio delle risposte!”
Mi prese il viso tra due dita e si abbasso facendo combaciare le nostre labbra. Rimasi ferma, immobile, non mi aspettavo una cosa cosi, non da Kai. Era possessivo ma non pensavo che, dopo una settimana ad ignorarmi, mi avrebbe baciato in mezzo alla strada, con il sole che tramontava lasciando intravedere le prime piccole stelle. Rimasi ferma ancora un minuto, finchè la sua lingua non si fece strada verso le mie labbra chiedendo il permesso di entrare.  All’improvviso qualcosa dentro di me cambiò, allacciai le mani dietro il suo collo e dischiusi le labbra lasciando che le nostre lingue si intrecciassero in un bacio appassionato. Le sue mani lasciarono il mio viso per andare a poggiarsi sui miei fianchi avvicinandomi a lui. Ci tirammo entrambi indietro solo quando il bisogno d’aria stava diventando insopportabile e notai che era calata completamente la notte.
“Ma che…” mi guardai intorno spaesata mentre le luci dei lampioni si accendevano illuminando la strada.
“Ti accompagno a casa, non sta bene che una ragazza giri da sola a quest’ora di notte…”
“K-Kai ma cosa è..” non mi lasciò finire la frase e cominciò ad incamminarsi con la testa bassa. Lo seguii, spaventata dalle strade buie e dagli strani rumori che sentivo qui e li. Ogni cosa mi ricordava quella notte, quella di dieci anni prima, quella in cui vidi per la prima volta Kai, quella in cui ebbi paura di lui. A pensarci bene ora avevo ancora paura di lui, ma in modo diverso. Se prima avevo paura che tornasse, in quel momento avevo paura che andasse via.
Ero così assorta dai miei pensieri, con gli occhi fissi sulla sua schiena curva, sulle lunghe gambe, sui capelli corvini che continuava a buttare all’indietro che non mi accorsi di essere arrivata davanti casa.
“Verrai alla festa di Kyungsoo con me Mei-Mei?” parlò senza guardarmi e si accese un’altra sigaretta.
“Vado già con Luhan a dire il vero… e poi non sapevo che fossi invitato”
“Luhan…” strinse la sigaretta accesa in un pugno riducendola a un cumolo di polvere e se ne andò via a passo veloce.
“Mei! Che ci fai ancora fuori cara? È pronta la cena, dai entra in casa”
“Arrivo mamma” il mio sguardo era ancora fisso sul punto in cui era scomparso, non mi piaceva per nulla il modo in cui aveva pronunciato il nome del mio ragazzo. Arrossii improvvisamente quando pensai a Luhan come al mio ragazzo anche se ormai tutti lo davano per scontato. La mia mente ci mise meno di un secondo a capire che avevo fatto una cosa che non dovevo fare, avevo baciato qualcuno che non era il mio ragazzo e quel bacio era ancora rovente sulle mie labbra. Le sfiorai, era come se le labbra di Kai fossero ancora li. Un brivido mi attraversò la spina dorsale e mi fece rientrare immediatamente in casa, non dovevo pensare a Kai.
 
-Sehun-
“Kai dai per piacere datti una calmata, farai un buco nel pavimento se continui ad andare giù e su” sospirai senza più guardarlo e continuai a leggere il mio libro sdraiato sul letto a pancia in giù.
“Ma capisci Sehun? Lei va con Luhan. Lo odio, non ha il diritto di prendersi ciò che è mio!” ringhiò e assestò un calcio alla sedia della mia scrivania riducendola a mille pezzi.
“Dannazione Kai, smettila di ringhiare che sei inquietante. E guarda che cazzo hai combinato a quella povera sedia!” mi alzai e raccolsi i pezzi ammucchiandoli da un lato, avrei dovuto inventare una scusa con mia madre. “Guarda se è colpa tua se Luhan prende ciò che è tuo”
“C-cioè?” per la prima volta da quasi un’ora da quando era arrivato si era finalmente fermato e mi guardava con degli occhi umani e non quelli da lupo che aveva quando era arrabbiato.
“Cioè che tu non hai mai fatto nulla per averla vicina a te, quale razza di idiota sei per non arrivarci da solo Kim Jongin?” mi sedetti sul letto e lo guardai, avevo la sua attenzione “Dieci anni fa l’hai spaventata a morte, il primo giorno di scuola hai passato mezz’ora a fissarla e poi hai preteso di stare seduto vicino a lei, hai ribadito più volte che lei è di tua proprietà, sei piombato in camera sua dopo che era stata una serata con Luhan e poi… oh si poi sei sparito per una settimana perché lei era felice di stare con Luhan. Kai, guardiamo in faccia la realtà, non è che tu abbia fatto molto. Mei è una ragazza che ha vissuto in casa fino a un mese fa, sta iniziando ora a farsi degli amici, sta passando le prime cotte, non puoi pretendere che il suo spassionato amore per te esca cosi all’improvviso perché è cosi che deve andare. Siamo nel ventunesimo secolo, alza il culo e conquistala. Lulu è furbo, sa come fare”
“Non chiamarlo Lulu.” Ringhiò.
Alzai le mani in segno di difesa “Scusa scusa”
“Comunque ho capito, devo fare qualcosa per conquistarla… ma cosa? Per voi umani sembra tutto cosi facile, voi non avete il peso di un’estinzione sulle spalle.” Si buttò sul letto accanto a me con le mani dietro la testa.
“Quindi tu vuoi stare con Mei solo perché ti serve per riprodurti?”
“Cosa? Ma sei cretino!” si alzò di scatto mettendosi a sedere. Nei suoi occhi passarono tante emozioni insieme, rabbia, stupore, vergogna e poi all’improvviso abbassò lo sguardo lasciando che i capelli gli coprissero il viso “Io la amo… non so se sia colpa di questa stupida predizione o sia perché è cosi intelligente, sveglia, spiritosa, bella, anzi bellissima, astuta, coraggiosa…”
“Hey hey a cuccia lupetto” lo bloccai “Non ti ho chiesto di farmi l’elenco dei pregi di Mei.” Mi buttai sul letto e lui mi imitò “Quindi cosa hai pensato di fare Kai?”
“Non lo so Sehun.. so solo che non permetterò a Luhan di avvicinarsi più di quanto non abbia già fatto. E cominceremo proprio dalla festa di Kyungsoo!”
Sospirai, non mi piaceva che mi mettesse in mezzo alle sue pazze trovate, ma era pur sempre il mio migliore amico, non potevo lasciarlo cosi.
 
 
La sera della festa arrivò in fretta e l’unica cosa che volevo era arrivare presto, mollare Kai da Mei e cercarlo. Mi mancava come l’aria, avevo bisogno del suo sorriso, della sua voce, dei suoi baci. Da quando era andato all’università, smettendo di frequentare Luhan, non lo avevo più visto e tutto il mio corpo cominciava a sentirne il bisogno. Era come se mi avessero strappato un arto, un pezzo di cuore, qualcosa senza la quale mi era impossibile vivere. Il dolore dovuto alla sua assenza era diventato fisico, reale, e il pensiero di rivederlo a quella festa non faceva che farlo aumentare.
“Kai sei pronto? Dai che è tardi!”
“Eccomi, eccomi. Che poi non me lo spiego, sono io quello che dovrebbe avere fretta invece sei tu che non vedi l’ora di arrivare. Devi dirmi qualcosa?” Dopo anni di amicizia non ero mai riuscito a confessargli la mia omosessualità. C’era qualcosa dentro di me che mi urlava di non dirglielo perché io ero quello sbagliato, quello che non andava bene.
“No ma che dovrei dirti!” gli diedi una pacca sulla spalla “Sono in ansia per te fratello, entrambi conosciamo Luhan, e poi pensaci, sicuramente si porterà anche Kris. Se non ci sbrighiamo ci sarà impossibile avvicinarci a loro”
“Un branco di cani bastardi non mi spaventa Sehun” mi sorrise cominciò ad incamminarsi.
Lo seguii osservandolo mentre si accendeva una sigaretta, il suo corpo da lupo risentiva in modo diverso da un qualsiasi fisico umano, i suoi polmoni non rischiavano di essere intaccati e non rischiava gravi malattie, quindi per calmare i nervi e l’istinto da predatore che si faceva sentire soprattutto nei periodi vicini alle lune piene aveva preso a fumare. Anche se alla fine il vizio era degenerato. Le ragazze lo trovavo attraente e di certo non potevo dargli torto ma avevo comunque paura per lui. Anche se preferivo un Kai drogato di nicotina ad un Kai che rischia di farti fuori con una botta della sua zampa dai lunghi artigli.
“Voglio portare un fiore a Mei, dici che lo apprezzerà?” i suoi occhi brillavano di una luce nuova, mai vista. Forse era davvero quello l’amore.
“Certo che l’apprezzerà fratello, puoi contarci!” non avevo nemmeno finito la frase che Kai era scattato in avanti e si era buttato su una siepe di rose cogliendone un paio “Kai cazzo cosi ti tagli le mani!”
“Non importa, sono cosi belle e cosi delicate, ma fuori hanno cosi tante spine, proprio come lei. E io ho il compito di togliere queste spine, sia dalla rosa che da Mei”
Forse preferivo il Kai scorbutico e incazzato.
 
 
Appena arrivati alla festa lo persi di vista, in quel momento non mi importava di niente, se non di lui. Corsi dentro cercando a destra e sinistra, doveva esserci, me lo aveva promesso.
“Cerchi qualcuno?” quella voce produsse un brividi dentro di me, mi girai di scatto e feci combaciare le nostre labbra.
“Ciao amore mio, quanto mi sei mancato!”
Lay mi sorrise accarezzandomi i capelli “Da quando tu sei cosi alto?” ridacchiò.
“Da quando tu hai deciso di restare basso” sorrisi prendendo le sue mani.
“Mi sei mancato anche tu piccolo” un piccolo bacio a stampo, era tutto quello di cui avevo bisogno, il resto non aveva più importanza, persino Kai era sparito dai miei pensieri. “Vieni, ti porto dagli altri, Kai dov’è?”
“Lay aspetta..” lo bloccai in un punto buio del corridoio di Kyungsoo.
“Cosa c’è Sehun?” lo spinsi verso il muro e lui mi attirò a sé sorridendo, le parole non servivano più. Le nostre bocce si scontrarono in un bacio irruento, quasi doloroso, le mani si cercavano, la pelle bruciava. Si respirava l’odore della nostra eccitazione. Mi morse un labbro e io lasciai scivolare la mano sotto la sua camicia accarezzando lentamente i suoi fianchi. “Vieni con me piccolo” Lay mi prese la mano e mi trascinò in una stanza chiudendo la porta dietro di noi. Probabilmente alla festa non avrebbero notato la nostra assenza.
 
 
-Mei-
“Chen smettila di guardarmi cosi, mi fai arrossire” abbassai lo sguardo, imbarazzata per colpa di mio fratello che continuava a fissarmi severo.
“Mi spieghi perché ti sei messa questo vestito cosi corto, stretto e… scollato! Dannazione ti si vede tutto” arrossimmo entrambi a quelle parole.
“Ma è così carino e poi Amber dice che mi sta bene…” anche Kai lo dice, pensai. “E probabilmente lo penserà anche Luhan”
“Mei è proprio questo il problema” sbuffò.
“Chen Chen ascolta, Luhan non è un cattivo ragazzo come ha detto  Tao, è stupendo e dolcissimo e sarà qui a minuti, quindi togliti quell’espressione incazzata e sorridi perché lui e Kris ci daranno un passaggio e non osare dire una sola parola cattiva visto che dobbiamo andare a prendere anche Baek e Yeol”
Chen sospirò e si buttò in mezzo all’erba “Ma proprio sta sera doveva lavorare Xiumin?”
Una macchina con la musica a tutto volume sgommò nel nostro vialetto e si fermò ad un centimetro da me, Luhan scese dalla macchina facendomi perdere un battito. Portava un cappellino con la visiera che teneva al contrario, una felpa nera sfatta che sembrava tre volte la sua taglia e un paio di jeans chiari attillati. Mi venne incontro e io, senza nemmeno riflettere, mi buttai su di lui lasciando che mi baciasse alzandomi di qualche centimetro da terra.
“Wow Mei, sei da togliere il fiato!” arrossii e nascosi il viso sul suo petto mentre mi sorrideva dolcemente. “Coraggio andiamo, è già tardi”
“Luhan che cazzo ti vuoi muovere? Sei più lento di una lumaca! Starai appiccicato alla tua ragazza più tardi”
Un ragazzo, altrettanto biondo, si affacciò dalla macchina con aria spazientita. La sua espressione era severa, sembrava arrabbiato, mi mise davvero i brividi.
“Si Kris arriviamo! Che rompi palle che sei” Luhan mi poggiò una mano sulla schiena portandomi fino alla portiera affianco al guidatore. “Chen tu che fai non vieni?”
Mio fratello non rispose nemmeno, si alzò e si andò a sedere in macchina accanto a Kris sbattendo lo sportello. Incrociò le braccia e tenne lo sguardo fisso davanti a sé osservando ogni singolo movimento di Luhan.
“Okay possiamo andare, dobbiamo passare a prendere i tuoi amici no?”
“Oddio altra gente no” borbottò Kris ma Luhan lo ignorò partendo a tutta velocità verso casa di Chanyeol. Aprii il finestrino e lasciai entrare l’aria fresca di fine settembre che mi scompigliò i capelli. Senza nemmeno rendermene conto pensai a Kai, al nostro bacio della sera prima, di come il tempo sembrava scorrere più rapidamente con lui. Mi toccai le labbra, sentivo ancora il calore delle sue, diverso da quello di Luhan. Le labbra di Kai erano morbide, dolci, i suoi baci sapevano di cioccolato, menta e… forza. Non capivo come potessero dei baci avere il sapore del potere, della forza. I baci di Luhan invece erano tutta un’altra cosa. Con lui in tempo non scorreva più velocemente ma le sue mani mi stringevano sempre i fianchi facendomi girare la testa. Le sue labbra erano morbide e dure allo stesso tempo, non c’era la stessa dolcezza. Si percepiva il sapore della vendetta, del dolore, ma allo stesso tempo i suoi baci sapevano di lampone e mi riportavano indietro a quando ero bambina, a quando correvo scalza nel prato, a quando ero davvero felice con nulla.
Luhan frenò all’improvviso davanti casa di Chanyeol e cominciò a suonare facendosi sentire da tutto il vicinato.
“Lulu ora arrivano, cosi sveglierai tutte le vecchiette che ci sono nel quartiere” gli sfiorai una spalla e gli baciai una guancia.
“Hai ragione Mei, scusami” mi accarezzò il viso sorridendomi.
“Eccoci, scusateci, Chanyeol non trovava più il telefono” Baekhyun mi sorrise e si buttò sopra a Chen che si morse un labbro trattenendo a stento un’imprecazione.
“Scusa Chen Chen ti ho fatto male?”
“No Baek, tutto a posto” si sforzò di sorridere mentre Chanyeol si sistemava vicino a loro lanciando un’occhiataccia a Chen.
“Okay possiamo andare” Luhan partì di nuovo a tutta velocità. Per tutto il tragitto Chanyeol non aprì bocca lasciando che Chen e Baekhyun riempissero la macchina delle loro chiacchiere. Baekhyun cercò di coinvolgere anche Kris e Luhan che si limitavano a dare una risposta per poi tornare zitti. Era una serata strana, tutti erano un po’ tesi e nemmeno io mi sentivo molto tranquilla. Guardai il cielo, la luna era piena.
 
 
La casa di Kyungsoo era strapiena di gente che spuntava da ogni parte, la musica si sentiva fino a fuori, nonostante la porta e le finestre chiuse, alcuni ragazzi erano seduti fuori nel giardino a fumare o a bere. Una scarica di adrenalina mi attraversò tutta la spina dorsale e mi precipitai a scendere, Luhan mi fu subito accanto e mi trascinò dentro senza nemmeno aspettare gli altri.
“Mei! Che piacere vederti!” Tao mi corse incontro rischiando di inciampare nei suoi stessi piedi a causa dell’alcol che gli scorreva dentro. Appena vide Luhan il suo sorriso svanì e fece un leggero cenno del capo offrendogli un bicchiere pieno di quella che sperai fosse acqua visto il colore. Luhan accettò bevendone un’avida sorsata.
“Grazie mille Tao, ti trovo bene” qualcosa brillò nello sguardo di Luhan e cosi anche in quello di Tao che lo prese per il colletto della felpa alzandolo di qualche centimetro per poterlo guardare negli occhi. L’aria intorno a loro divenne pesante e il loro sguardo divenne quasi animalesco.
“Tao…” sussurrai. Il ragazzo riprese il controllo e lo lasciò andare distogliendo lo sguardo e andando via con le mani in tasca.
“Vieni Mei, andiamo a ballare” Luhan era tranquillo, mi tendeva una mano invitandomi ad entrare come se nulla fosse successo. Lo seguii all’interno della casa che sembrava conoscere molto bene fino a raggiungere un salone che era stato sistemato in modo da poter ospitare dei ragazzi pazzi e lasciarli ballare senza il rischio di rompere tutto. Luhan seguiva il ritmo con disinvoltura, le luci, che erano state montate per la serata, illuminavano perfettamente la sua figura che si muoveva tra la gente. Era bello, davvero bellissimo, ma non era Kai. Scossi la testa velocemente per far uscire quel pensiero e seguii Luhan nel ballo.
 
 
Canzone dopo canzone, il tempo scorreva veloce e la luna si alzava nel cielo.
“Dai usciamo un po’” Luhan mi prese la mano e mi portò in giardino buttandosi nell’erba vicino a Kris.
“Ma Amber, la tua amica, non è venuta?” mi chiese lui.
“Veramente non lo so, sarà dentro con gli altri” alzai le spalle stringendomi le braccia intorno al corpo per il freddo. Kris se ne accorse e si tolse la giacca poggiandomela sulle spalle.
“Scusa se prima ti ho trattato male ma qui c’era della gente che mi doveva dei soldi e avevo fretta di arrivare” mi scompigliò i capelli e tornò a sdraiarsi.
Mi infilai la giacca che era quasi più lunga del mio vestito e gli sorrisi. Luhan prese una sigaretta dalla tasca e se la accese. Lo guardai male e gliela presi dalle mani.
“Non avevi mai fumato davanti a me, cos’è questa novità. Non dirmi che tutto quello che dicono su di te e Kris è vero!”
Kris scoppiò a ridere “Hanno detto che spacciamo vero? Beh non ci vedo nulla di male infondo è ver… ahi!” Luhan gli assestò una gomitata e lo fulminò con lo sguardo prima di tornare a guardare me.
“Mei non muore nessuno per una sigaretta, dalla a me” allungò la mano per riaverla ma io la spostai verso le mie labbra.
“No? E allora perché prima non l’hai mai fatto? Ed è vero che spacci?”
“Non l’ho mai fatto perché non ce n’era bisogno ora invece si e si spaccio per non finire a vivere sotto un ponte. Come pensi che mi mantenga l’università?” allungò di più la mano ma io mi alzai e senza nemmeno rendermene conto portai la sigaretta alle labbra facendo un lungo tiro rischiando di strozzarmi.
“Mei Mei!” quelle parole mi fecero immobilizzare, c’era solo una persona che mi chiamava in quel modo. Mi voltai lentamente e mi sentii il viso bruciare. Kai era davanti a me, la mano ancora tesa e l’espressione dura dipinta sul volto. Mi toccai una guancia ancora incredula, la pelle era bollente e faceva male dove mi aveva dato uno schiaffo.
“Kai… ma perché?” gli occhi mi si riempirono di lacrime e il suo viso cambiò rapidamente espressione.
“Scusa Mei Mei, è che non voglio che tu fumi, ti fa male” mi attirò a sé e mi abbracciò poggiando le labbra sulla mia testa. Il mio cuore cominciò a battere sempre più veloce, quasi volesse schizzare fuori dalla mia cassa toracica e finire direttamente in mano a Kai. Cercai di reprimere quel pensiero, ma le sue braccia intorno al mio corpo mi facevano sentire al sicuro come mai mi era successo con nessuno.  “Andiamo via” mi sussurrò prima di trascinarmi via da Kris e Luhan. Mi girai un secondo per vedere perché non intervenissero e quello che vidi mi gelò il sangue. Gli occhi di entrambi erano gialli e le pupille erano dilatate, un ringhio spaventoso usciva dalle loro labbra. Erano accovacciati a terra come se stessero per attaccare ma si mossero di un millimetro.
La testa mi girava, non capivo se era per l’alcol per quell’unico e insignificante tiro di sigaretta o se era per tutto quello che avevo visto.
“Va tutto bene Mei Mei, ora ti porto in un posto sicuro, sta tranquilla” aumentò la presa sulla mia spalla e mi portò in un angolo nascosto della casa. L’unica luce che ci illuminava era quella della luna. In quel momento il bambino che vidi per la prima volta dieci anni prima mi si ripresentò con abiti scuri ed un viso un po’ più adulto ma sempre bellissimo.
“Non piangere Mei, quei due cani bastardi non ci verranno a disturbare qua” asciugò le lacrime che mi scorrevano lungo le guance e si avvicinò lentamente al mio viso. Potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che bruciavano chiedendo disperatamente un bacio. Un suo bacio. Ma quello non avvenne, si allontanò di scatto sedendosi a gambe incrociate di fronte a me. “Posso farti una domanda?”
Annuii stringendomi ancora di più la giacca di Kris addosso.
“Cos’ha Luhan più di me?”
Niente, niente emerito coglione, è solo che lui si è buttato e ci ha provato, mi ha fatto provare emozioni nuove, che io non conoscevo e che con te sono ancora più forti. Ma Luhan non ha nulla in più di te. Nulla. Il mio cuore è te che vuole e io non capisco perché tu non lo senta come ti chiama disperatamente. Pensai, ma non lo dissi. Abbassai lo sguardo e mi morsi un labbro. In effetti non sapevo perché restavo con Luhan se il mio cuore desiderava solo e soltanto Kai. Mi alzò il viso con un dito e mi accarezzò delicatamente una guancia facendomi dimenticare per un momento di respirare. “K-Kai… t-tu…” mi morsi un labbro. Come potevo spiegare ad un ragazzo che conoscevo da due settimane, di cui non sapevo nulla, che mi confondeva da morire le idee che probabilmente mi ero innamorata di lui. E, cosa ancora più difficile, come potevo spiegargli che c’era qualcosa dentro di me che non mi dava la forza di lasciare Luhan?
Le lacrime ricominciarono a scendere sul mio viso, odiavo essere cosi combattuta, odiavo tutti quei sentimenti cosi strani che mi crescevano dentro. Una parte di me mi urlava di spaccare tutto, di urlare e sfogarmi fino ad essere esausta, di correre via, lontano e nascondermi. Poi c’era un’altra parte di me che mi chiedeva disperatamente di buttarmi tra le braccia di Kai e lasciarmi confortare da lui, di dirgli tutto perché lui mi avrebbe capito, di baciarlo finchè la notte e il giorno non fossero diventate la stessa cosa. Poi c’era quella vocina nel mio cervello che mi ricordava che il mio posto era affianco a Luhan, che era lui che io avevo scelto.
“Mei scusami non volevo farti piangere di nuovo, mi dispiace”
“Baciami Kai, fallo ora o non farlo più, ti prego baciami” sussurrai guardandolo negli occhi. Non se lo fece ripetere due volte, mi avvicinò a lui lasciandomi sedere sulle sue gambe e mi accarezzò lentamente il viso avvicinando il suo. Il cuore ricominciò la sua folle corsa e gli occhi rimasero incollati ai suoi finchè le nostre labbra non si scontrarono. All’improvviso più niente aveva importanza, c’eravamo solo io e Kai. Le sue mani si aggrapparono ai miei fianchi portandomi più vicina a lui, le mie si intrecciarono fra i suoi capelli. Il bacio si fece poco a poco più irruento, non sentivo mancanza d’aria, anzi mi sentivo viva, come non lo ero stata mai. Le mie mani lasciarono i suoi capelli per cercare il bordo della sua maglia e sollevarlo un po’ fino a sentire la pelle d’oca che si formava mentre lo accarezzavo. Un ringhio uscii dalle sue labbra e mi fece sdraiare a terra per poi passare a baciarmi il collo mordendolo. Infilai le mani su per la sua maglietta dimenticandomi di tutto, di tutti, del tempo che passava. C’era solo Kai per me, i suoi baci, i suoi morsi, le sue labbra, la sua pelle i suoi abbracci, il suo corpo sul mio con l’unica barriera dei vestiti. Mi strappò di dosso la giacca di Kris e mi guardò con gli occhi che brillavano.
“Lascialo Mei, Luhan non fa per te, lo vedi cosa siamo io e te insieme? Lo senti?” riprese a baciarmi senza lasciarmi più possibilità di respirare. I suoi baci erano la mia droga.
“KIM MEI ALZATI SUBITO DA QUESTO PRATO!” la voce di mio fratello mi fece riprendere improvvisamente coscienza di me. Arrossii mentre Kai si alzava risistemandosi la maglia e Chen mi prendeva da un braccio tirandomi su. “MI SPIEGHI COSA TI E’ PASSATO PER LA TESTA? SEI DIVENTATA UNA FOTTUTA PUTTANA O COSA? TU.. tu..” mi abbracciò improvvisamente. “Scusa Kai, è che non sopporto vedere la mia sorellina con i ragazzi”
“Aspetta…” poggiai le mani sul suo petto e mi tirai indietro “voi due vi conoscete?” squadrai i due ragazzi aspettando una risposta.
Kai si accese una sigaretta e mi sorrise “Non avrai pensato che quella notte ci fossimo conosciuti solo io e te vero Mei Mei?”
“Cosa?” li guardai senza capire.
“E’ ancora presto per le spiegazioni sorellina, aspetta qualche altro mese, non tantissimi, qualche mese e tutto ti sarà chiaro lo giuro” Chen mi baciò la testa e guardò Kai “Ti prego proteggila, tu sei di sicuro più bravo di me in questo…”
Kai annuii e se ne andò con le mai in tasca.
“Chen Chen ma…”
“Mei ascoltami, c’è un motivo per cui Kai è il ragazzo giusto per te ed è lo stesso del perché Luhan non lo è. Anche il tuo cuore te lo urla disperatamente. Vorrei avere la tua stessa fortuna sorellina..” sospirò e tornò a sorridere come sempre “Andiamo a cercare Baekhyun e Chanyeol? Cosi magari ce ne riandiamo a casa, neh?”
Mi prese per mano e mi riportò nel prato davanti alla casa, Luhan e Kris non c’erano più.
“Chen ma Luhan….”
“Luhan è andato via Mei” mi interruppe  “ci darà un passaggio un amico di Kyungsoo, Suho mi sembra che si chiami”
“YEOL!” corsi incontro al gigante che se ne stava seduto in un angolo da solo e mi sistemai vicino a lui “Cosa è successo?”
“Oh Mei” si sforzò di sorridere.
“Yeol che succede? È da prima che sei strano, poi ci siamo persi e non ho potuto chiederti nulla. Che succede’”
“Ci siamo lasciati Mei, nulla di cosi impossibile. Io lo amo e lui no, Baek è più felice con tuo fratello a quanto pare”
“Cosa?” mi girai soffocando un grido infondo alla gola. Chen era poggiato al muro e stringeva il fianco di Baekhyun con una mano. Quei due si stavano baciando.
 
 
 

Note dell'autrice.
okay mi scuso per il continuo cambio di prospettiva e di personaggio, questo è stato un capitolo molto molto confusionario, minahae. Grazie per averlo letto comunque e scusate per il mal di testa, gli errori e le ship che penso nessuno shippi.
-Nessa x
  
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