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Autore: Svazzi    07/08/2015    1 recensioni
[...]"Buongiorno signor Smith" dissi aprendo la porta e notando che effettivamente avevo davanti il vecchio signore, mi squadrò da capo a piedi prima di allungare lo sguardo dietro di me e guardare Harry che lo salutò con un gesto della mano sorridendo sornione "Signorina Austin, un po’ di contegno!" mi ammonì scandalizzato "Sono in casa mia, anzi le dispiace fare in fretta? Io e Harry stavamo per entrare nella doccia quindi avremmo un po’ di fretta" l’anziano mi fulminò con lo sguardo prima di scuotere la testa e bofonchiare qualcosa
"Oggi vengono a trovarmi dei parenti, gradirei che il volume della vostra musica e i ragazzi in casa vostra siano tenuti a bada" disse sprezzante, risi di gusto "Stia tranquillo, il rave party l’abbiamo organizzato per domani, ora se non le dispiace ho un bel ragazzo in casa mia che mi sta aspettando, buona giornata e mi saluti i parenti"[...]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mia


Guardai Emma a bocca aperta per qualche secondo, non poteva averlo detto sul serio. Santo cielo, non sapevano cosa fossero i preservativi? Le precauzioni prima di tutto, pensavo che le lezioni di educazione sessuale al liceo le fossero servite «Emma … Credi o ne sei sicura?» chiesi lasciando da parte tutti i rimproveri che avrei voluto farle; non era il momento.
Lei alzò le spalle e si coprì il viso con le mani «Non lo so, non ho fatto un test. Sai le nausee che avevo? – Annuii – Ecco beh, ho pensato ad un po’ di cose … Ho avuto strane voglie ultimamente, senza contare che ero più eccitata del solito e poi ho fatto un rapido calcolo; sono in ritardo di una settimana» chiusi gli occhi e deglutii; non era la prima volta che Emma aveva voglie strane, tante volte all’una di notte si lamentava di volere un hamburger, non mi stupiva nemmeno il ritardo perché non era mai stata troppo regolare e nemmeno la storia dell’eccitazione  mi convinceva; ma le nausee, aggiunte a tutto il resto, erano un grosso campanello di allarme.
Le presi le mani nelle mie e tentai di rassicurarla  «Tesoro, non preoccuparti, domani compriamo un test; se dovesse essere positivo andremo al consultorio. Ma non allarmarti, spesso i test in farmacia sono sbagliati» lei annuì poco convinta prima di abbracciarmi.
Di solito era lei a dover consolare me, ero io quella che aveva sempre bisogno di qualcuno che mi abbracciasse, ma in questo momento i ruoli erano invertiti e io avrei fatto di tutto per essere forte al suo fianco.

Quando mi svegliai la mattina successiva Emma era già in piedi che preparava la colazione, aveva la faccia di una che non aveva dormito affatto: pallida, con delle occhiaie scure sotto gli occhi e con il viso più stanco che mai.
«Buongiorno» dissi sedendomi al bancone versandomi un po’ di caffè nella tazza, lei si limitò a fare un cenno e a sedersi di fianco a me «Passerò in farmacia non appena avrò finito di lavorare, Mia ti prego non deve saperlo nessuno, non dirlo a Niall» le accarezzai la testa prima di lasciarle un bacio tra i capelli «Non preoccuparti, non dirò niente a nessuno. Quando hai intenzione di dirlo ad Harry?» le chiesi cauta, sapevo che parlare con Harry sarebbe stato più difficile che fare il test.
Emma scosse la testa e gli occhi le diventarono improvvisamente lucidi «Non lo so, io … Dio Mia, stavamo così bene a Cape May. Lui mi ha fatto una dichiarazione degna di un film Hollywoodiano e abbiamo passato un weekend magnifico e io rovino tutto con un bambino? Come faccio a dirglielo? “Hey Harry, mi hai ingravidata” oppure “Harry tesoro, tra nove mesi un simpatico mostriciattolo uscirà dalla fessura in mezzo alle mie gambe” o c’è sempre l’opzione “Credo che il tuo seme abbia raggiunto il mio ovulo, sei felice?”» disse gesticolando mentre le lacrime uscivano imperterrite dagli occhi bagnandole le guance «Credo che l’opzione migliore sia “Harry, sono incinta” ma anche quella del mostriciattolo è carina, originale» le risposi cercando di smorzare la tensione. Lei mi fulminò con lo sguardo prima di alzarsi e buttare le stoviglie nel lavandino.
Mi alzai con lei e la seguii verso la sua camera da letto, ero preoccupata. Preoccupata perché di solito ero io quella che faceva le cose stupide, ma lei è sempre stata più impulsiva rispetto a me e la cosa mi spaventava perché non sapevo fino a dove Emma potesse arrivare; conoscevo i miei limiti ma non i suoi e lei trovava sempre un modo per stupirmi.
«Perché non stai a casa oggi?» le chiesi mentre la osservavo prendere i vestiti dall’armadio «Perché ho già avuto abbastanza giorni liberi, non posso chiedere anche oggi. Andare a lavoro mi terrà il pensiero lontano e, in ogni caso, se rimanessi a casa dovrei andare nella farmacia qui sotto e le possibilità che Harry mi veda sono troppo alte» annuii e mi allontanai dalla stanza lasciandola da sola.

Avrei voluto urlarle addosso che avrebbe dovuto stare attenta, che alla sua età avrebbe dovuto conoscere i rischi che ci sono quando fai sesso, avrei voluto dirle che se l’era cercata perché lei e Harry stavano appiccicati 24 ore su 24; ma poi pensai che sarebbe stato ipocrita da parte mia, pensai che se ci fossi stata io al suo posto lei non mi avrebbe rinfacciato nulla e mi sentii una stupida anche solo per aver pensato di dirle tutte quelle cose.
In fondo come è capitato a lei poteva capitare anche a me e comunque non c’erano certezze sul fatto che fosse realmente incinta.
Harry, però, era quello che mi spaventava di più; sarebbe rimasto al suo fianco nel caso? Quel ragazzo era perso di lei, si vedeva lontano un miglio, ma un bambino era un prezzo alto da pagare per stare con una persona ed Harry non mi sembrava abbastanza maturo da averne uno.

 

Emma


A lavoro ero già riuscita a rovesciare due cappuccini e a rompere un piattino. Liam mi guardava di sottecchi mentre serviva i clienti e mi tirava occhiate di fuoco quando rispondevo in maniera acida a qualcuno che faceva richieste strane.
Sei in una tavola calda, pasti veloci, davvero vorresti che ti portassi una pizza? Ci sono le pizzerie per quello!
La gente sembrava che volesse farmi perdere la pazienza apposta, non era giornata e tutti se ne erano accorti, tanto che Marcus mi invitò gentilmente ad andarmene a casa.

Speravo che tenermi occupata lavorando mi togliesse dalla testa il casino che avevo, invece continuavo a pensarci. Chiudevo gli occhi e vedevo bambini che piangevano e urlavano tutt’intorno a me; come poteva essere successo? Avevamo sempre usato le adeguate precauzioni, perché era successo a me?
Attraversai la strada e entrai nella farmacia, mi misi in fila ad aspettare il mio turno e sentivo il sangue ribollirmi nelle orecchie. Era così imbarazzante comprare un test di gravidanza, non avrebbe dovuto esserlo! Insomma, non ero una ragazzina 15 anni, anche se fossi stata incinta sarei stata grande abbastanza no?
21 anni alla fine dovrebbero essere tanti, allora perché mi sentivo come una bambina che doveva confessare ai genitori di aver rotto un vaso?
Mi avvicinai al bancone e mi schiarii la voce «Un test di gravidanza, per favore» dissi a bassa voce sperando che mi sentisse «Mi scusi signorina, potrebbe ripetere per piacere?» mi chiese la farmacista in maniera cordiale. Cominciai a battere il piede a terra nervosa «Un test di gravidanza» dissi a voce un po’ più alta, questa volta mi sentì perché allargò leggermente gli occhi e mi sorrise imbarazzata «Certo, quale vuole? Ne abbiamo di diversi tipi. Ci sono quelli più classici che le dicono semplicemente se è incinta o meno oppure quelli che le dicono anche di quante settimane è; ovviamente i primi sono più economici e …» alzai gli occhi al cielo «Per favore, mi dia solo un dannatissimo test di gravidanza, uno qualunque. Voglio solo sapere se ho un feto che mi sta crescendo nella pancia o meno, crede di potermi aiutare o devo andare in un’altra farmacia? Non ho molto tempo da perdere» la interruppi scocciata, forse avevo alzato un po’ troppo la voce perché le persone più vicine a me si erano girate a guardarmi, mi schiarii la gola nuovamente e aggiunsi con un tono più calmo «Mi scusi, sono molto nervosa. Me ne dia uno qualsiasi, la prego» lei annuì e sparì nel retro della farmacia.
Mi passai una mano tra i capelli mentre aspettavo che lei tornasse «Emma» una voce mi fece sussultare, mi girai e vidi Louis nella fila di fianco alla mia. Trattenni il respiro per qualche secondo mentre lui mi guardava come se fossi un fantasma «Ecco a lei signorina, sono 12$» disse la farmacista porgendomi il test che infilai prontamente nella borsa.
Pagai e uscii dalla farmacia il più in fretta possibile, Louis avrebbe sicuramente detto qualcosa ad Harry ed io ero fottuta.
«Emma, fermati» sentii Louis chiamarmi, ma invece di fermarmi mi allontanai più velocemente. Inutile dire che in men che non si dica lui mi aveva raggiunto e mi aveva fermata per un braccio «Louis, ti prego, lasciami andare» dissi tenendo gli occhi bassi, perché tenevo gli occhi bassi? Di cosa mi vergognavo? Non avevo commesso nessun crimine.
«Lui lo sa?» mi chiese, non c’era bisogno che esplicitasse. Scossi la testa mentre ricominciavo a piangere; oh fantastico, quanto avrei pianto ancora? Odiavo essere ipoteticamente incinta «Ma non ne sei ancora sicura, giusto? Insomma, hai appena comprato il test» scossi nuovamente la testa «Vuoi che ti accompagni a casa? Posso stare con te fino a che non lo fai o posso sparire subito. Promettimi solo che glielo dirai al più presto» sbuffai e alzai finalmente gli occhi per incontrare i suoi azzurri che mi stavano fissando preoccupati «Non c’è bisogno che mi fai da babysitter e glielo dirò solo se sarà necessario farlo. Non dirglielo ti prego» dissi in tono lamentoso «Emma … non posso promettertelo, è il mio migliore amico e non sono sicuro di riuscire a tenere la bocca chiusa, perdonami» annuii, sapevo che per Louis era difficile tenere la bocca chiusa con Harry, ma speravo che almeno ci provasse. Dovevo muovermi a fare quel test «D’accordo, io vado a casa e cercherò di avere notizie il prima possibile, tu cerca di non incontrare Harry per favore» lui annuì e mi abbracciò «Andrà  tutto bene, vedrai».

Arrivai a casa in men che non si dica, sarebbero probabilmente arrivate molte multe per eccesso di velocità, ma poco mi importava.
Mi chiusi in bagno e lessi velocemente le istruzioni del test, in pratica dovevo farci la pipì sopra e aspettare pochi minuti; sarebbero comparse delle linee, una per il test positivo e due per il test negativo.
Respirai a fondo e cominciai a fare la pipì su quello stupido bastoncino. Mi girava la testa, lo appoggiai sul lavandino e aspettai pazientemente che i minuti passassero.
Proprio quando stavo per prenderlo in mano qualcuno bussò alla porta facendomi sussultare e facendo cadere il bastoncino, sperai che non si fosse rotto o non fosse successo qualcosa che avrebbe potuto alterare il risultato e andai in fretta ad aprire.
Harry era davanti a me, furioso e mi guardava con sguardo omicida «Sai, è successa una cosa buffa poco fa» disse entrando in casa «Harry … ti prego, fammi spiegare …» cercai di dire, ma lui mi interruppe  «Ho incontrato Louis, era molto nervoso. Gli ho chiesto cosa ci fosse che non andava e ci ha impiegato ben cinque minuti prima di cedere, di solito ce ne vogliono solo due, e mi ha detto questa cosa divertente. Ha detto di averti vista in farmacia a comprare un test di gravidanza» disse alzando gli occhi verso di me e inchiodandomi sul posto con quelle iridi cristalline «Harry, non volevo dirtelo fino a che non ne fossi stata sicura» la mia voce era incerta «Sicura di cosa, Emma? Abbiamo sempre usato il preservativo, di sicuro se sei incinta quel bambino non è mio» sentii una fitta al cuore che mi fece quasi perdere il respiro.
Mi stava accusando di averlo tradito? Davvero?
«Non posso crederci, pensi davvero che io abbia fatto sesso con qualcuno che non fossi tu?» si passò una mano fra i capelli e cominciò a fare avanti a indietro per il salotto «Ci sono altre spiegazioni? Sono sicuro di aver sempre messo il preservativo, se abbiamo sempre usato precauzioni vuol dire che hai fatto sesso non protetto con qualcun altro e soprattutto, me l’avresti detto se ci fosse stata la possibilità che fossi incinta; invece l’ho scoperto da Louis!» avrei preferito che mi dicesse che non voleva più stare con me, piuttosto che pensare che l’avessi tradito «Per tua informazione, usare precauzioni non è sicuro al 100%. Sai una cosa Harry? Se dovessi davvero essere incinta, non ti vorrei con mio figlio, non dopo quello che mi stai dicendo ora! Stai dubitando di me e credimi che questa cosa mi ferisce» dissi alzando la voce, me ne fregavo dei vicini, della mia emotività di quel periodo e di quanto avrei ferito Harry con quelle parole «Non vorrei mai che mio figlio crescesse con qualcuno che da quando ci conosciamo ha passato più tempo a farmi del male che a farmi stare bene; Robin aveva ragione, sei come tuo padre santo cielo, ferisci le persone che ti amano e te l’avrei detto, stavo solo aspettando di avere conferme. Ora vattene, non voglio che tu sia qui quando vedrò il risultato» dissi cercando di allontanarmi, ma lui mi prese per il polso «Rimangiati quello che hai detto, Emma per favore, rimangiati quello che hai detto» scossi la testa «Non mi rimangio nulla» mi strattonò più forte facendomi finire addosso a lui «Rimangiati tutto, non me ne vedo fino a che non mi dici che tutto quello che hai detto, l’hai detto solo perché sei arrabbiata» lo guardai furiosa, io dovevo rimangiarmi tutto mentre lui poteva dirmi tutto quello che voleva? Non funzionava così «Non sono io quella che ti ha accusato di andare a letto con un’altra persona, non sono io ad aver insinuato un tuo tradimento. Se non ti fidi di me credo che sia inutile continuare la nostra relazione».
Mi staccai bruscamente e tornai verso il bagno, lui mi seguiva come un’ombra «Emma, mi dispiace, ma è l’unica spiegazione che posso darmi. Non capisco come sia potuto succedere, non puoi essere incinta di un mio bambino» disse esasperato «Quindi continui ad insinuare che questo ipotetico bambino non sia tuo?» lui annuì, mi sentivo come se mi avessero strappato il cuore dal petto «Cosa faresti quindi, mi lasceresti? O vorresti un test del DNA? E se fosse tuo lo terresti?» le domande uscivano a raffica dalla mia bocca senza che potessi controllarle.
«Emma, possiamo solo guardare quel test?» mi chiese visibilmente in difficoltà «No, Harry. Rispondi» prese un respiro profondo «Penso che questo bambino non sia mio perché sarebbe più facile lasciarti con il pensiero di farti crescere da sola un bambino che non è mio. Non sono pronto ad avere un bambino; voglio essere sincero con te, ora possiamo guardare il test?».
Avevo la gola secca, non sapevo cosa rispondere né cosa pensare.
Mi avvicinai al punto in cui il test era caduto e lo raccolsi deglutendo; lo guardai in fretta prima di chiudere gli occhi e passarlo ad Harry che lo guardò qualche istante più a lungo «Cosa … Cosa significa? Parlami per favore» cominciai a piangere silenziosamente, non so esattamente per quale motivo, ma ormai in quei giorni piangere mi veniva semplice «Significa che puoi stare tranquillo, nessun pargolo in arrivo, ma te ne devi andare da qui perché non voglio vederti».
Il volto di Harry era più bianco di un lenzuolo appena lavato, avrei tanto voluto sapere cosa gli passava per la testa, ma in quel momento volevo solo che si allontanasse da me «Emma …» indietreggiai «Vattene» aprì la bocca un paio di volte per dire qualcosa, ma capì che era meglio non aggiungere nulla e se ne andò via.
Mi sciacquai il volto e buttai nel cestino il test usato, andai in camera e, presa da un moto di rabbia cominciai a buttare e a distruggere tutto quello che mi capitava sotto mano.
Ero arrabbiata, ferita e anche delusa sia da Harry e dal suo comportamento, sia perché, in fondo, mi sarebbe piaciuto se quel test fosse stato positivo.

 

Ecco il nuovo capitolo che è stato un po’ un parto, devo dirlo, ma sono parzialmente soddisfatta. Allora, Emma alla fine non è incinta, era solo un falso allarme, ma Harry non sembra averla presa bene questa notizia …
Questo litigio è abbastanza pesante, quindi il futuro è abbastanza imprevedibile e io non ho assolutamente intenzione di darvi indizi :D

 Come sempre le recensioni sono benvenute e, per qualsiasi cosa, vi lascio i miei contatti

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Un bacio e alla prossima
Sil

 

 

 

   
 
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