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Autore: Kodocha    08/08/2015    5 recensioni
Piccolo consiglio: NON LEGGETE QUESTA STORIA.
Non è orrenda, di più! O_O
L'unico motivo per cui non la elimino è dovuto dal fatto che è la mia primissima storia, dunque ci sono in qualche modo affezionata! ^.^"
Se poi avete tempo da perdere e coraggio a sufficienza... beh, leggetela pure, ma ricordate che vi ho avvertiti! :P
***
In una calda giornata d'estate due bambini si incontrano per la prima volta in un parco e diventano quasi subito grandi amici. Purtroppo pochi mesi dopo la bambina deve trasferirsi in America insieme alla sua famiglia, ma i due si promettono che la loro amicizia durerà per sempre, nonostante tutto. Questi due bambini si chiamano Akito Hayama e Sana Kurata.
Dieci anni dopo, in una scuola a Tokyo c'è una nuova arrivata, una bellissima ragazza dai lunghi capelli ramati...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Il silenzio che si era creato in classe, durante la lettura del compito, venne spezzato da un grande applauso da parte dagli alunni che rimasero affascinati dinnanzi a tali parole.
Sana in quel compito era riuscita non soltanto a dare una propria definizione all'amore, ma anche ad esaltare un sentimento che molti avevano scelto di sopprimere, ignorare, evitare

«Bene Kurata, a quanto pare il suo tema ha riscosso un gran successo tra i suoi compagni»
Sana, si grattò la nuca imbarazzata «Già, anche se a dir la verità non me l'aspettavo»
«Deve imparare ad avere più fiducia nelle sue capacità signorina»
«Ci proverò professore»
«Devo ammettere che la cosa che mi ha stupito di più è il fatto che fino a poco tempo fa definiva l'amore come un'utopia e ora invece lo definisce come un sentimento meraviglioso che ci rende migliori. Mi dica, è forse successo qualcosa che le ha fatto cambiare idea in maniera così radicale per giunta?»
Sentì un improvviso calore sul suo volto «Ecco...in realtà»
«Dovete sapere che il motivo di tale cambiamento è dovuto dal fatto che tra Kurata e Hayama è nato l'amore» sghignazzò Gomi
«Gomi!»
«Cosa c'è ho solo detto la verit...» non terminò la frase che un libro lo colpì in pieno viso
«Hisae sei impazzita?» chiese furioso, massaggiandosi la parte dolente.
«Io impazzita?Ma ti sembra il caso di sbandierare una cosa così privata ai quattro venti?»
«Ma io...»
«Kumagai e Shinichi, smettetela immediatamente o sarò costretto a mandarvi dal preside»
«Si professore, ci scusi»
«Passando a voi Kurata e Hayama, che dire mi fa piacere per voi, anche se ammetto che me l'aspettavo»
Sgranò gli occhi incredula «Se lo aspettava?»
«Certo, sono un professore che presta molta attenzione al comportamento dei propri alunni e di certo non mi sono sfuggiti gli sguardi che vi scambiate di tanto in tanto in classe»
Si portò le mani sul viso «Kami...che imbarazzo...»
«Ora si accomodi pure al suo posto signorina, così che io possa iniziare la spiegazione su Murakami. E complimenti per il suo compito, sono sicuro che verrà apprezzato anche dagli altri docenti»
Fece un leggero inchino «La ringrazio prof»

                                               *         *         *


«Io a quel Gomi non lo sopporto» esordì furiosa Hisae, mentre stringeva l'astuccio tra le mani
«Avanti non è poi così grave. Cioè, ammetto che quello che ha detto mi ha imbarazzata parecchio, però non mi va di portargli rancore per una cosa tanto banale»
Voltò il viso dall'altra parte «Sei troppo buona Sana, quello lì non merita la tua pietà»
«Da come ti comporti sembra che ti abbia fatto un torto»
«E' più forte di me, lo odio, gli spaccherei la faccia a suon di pungi»
«Eppure ero pronta a giurare che tra voi due sotto sotto ci fosse qualcosa»
«Ma cosa diavolo dici Sana?»
«Dico semplicemente quel che penso, vi lanciate sempre strane occhiatine»
«Come se lui avesse il tempo di lanciare delle occhiatine a me, è troppo impegnato con quella sgualdrinella dell'ultimo anno»
Sorrise maliziosa «Sbaglio o c'è una punta di gelosia?»
«Figurati se sono gelosa di quello li...» arrossì lievemente «E poi ho cose più serie a cui pensare»
«Ovvero?»
Sospirò «Vedete, la compagnia teatrale del nostro istituto, al quale sono iscritta sin dal primo anno di liceo, molto probabilmente si scoglierà per via del basso numero di iscritti, ma soprattutto a causa delle pessime condizioni del teatro scolastico»
«Non ci voleva, proprio quest'anno che ci sarà quel concorso che aspettavate da tempo» esclamò Aya dispiaciuta
«Già...»
«Concorso?» chiese confusa Sana «Quale concorso?»
«Si tratta di un'iniziativa del comune della nostra città al quale parteciperanno diversi istituti di Tokyo, ognuno dei quali metterà in scena uno spettacolo teatrale dove vi saranno quattro giudici che sceglieranno, oltre all'istituto vicincitore, anche i due migliori interpreti che vinceranno a loro volta un viaggio d'istruzione in America, dove non soltanto avranno l'opportunità di studiare lì, ma anche di far parte alla rappresentazione teatrale della "Stuyvesant High School", una delle scuole più prestigiose di New York»
«Ma la Stuyvesant High School è la mia vecchia scuola»
«Davvero?Che coincidenza»
«Già, ma non ho mai fatto parte della compagnia teatrale, anche se a dir la verità mi sarebbe piaciuto»
«Questo vuol dire che rimedierai molto presto»
«Cosa intendi dire?»
«La compagnia ha bisogno di nuovi iscritti? Bene, vuol dire che ci iscriveremo anche noi»
«E da quando in qua scegli anche tu per me Aya?»
«Avanti Sana, vorresti negare il tuo aiuto ad un'amica?»
«Beh, no però» ci pensò su qualche secondo «D'accordo mi hai convita!»
«Perfetto, ora non ti resta che convincere Hayama ad iscriversi, io farò lo stesso con Tsu»
«Akito?Ma sei impazzita?Non accetterà mai»
«Su avanti, se gli farai gli occhioni dolci non potrà rifiutare»
«Ci provo, ma non vi assicuro niente»
«Ragazze, io non so come ringraziarvi, ma purtroppo questo non basta, il teatro se ne cade completamente a pezzi e la scuola non ha fondi a sufficienza per ripararlo»
«Già, hai ragione...avevo rimosso questo "piccolo" particolare»
«Avanti ragazze non abbattetevi di già, dobbiamo solo pensare ad un modo per raccogliere i fondi a sufficienza»
«Si, ma come?»
«Io ho un'idea! Come sapete in America sono molto frequenti i balli scolastici, potremmo organizzarne uno qui e utilizzare il denaro che gli studenti useranno per acquistare i biglietti come fondo per riparare il teatro»
«Devo ammettere che quando ti ci metti riesci ad avere delle idee brillanti Sana»
Si portò una ciocca dietro all'orecchio «Modestie a parte sono un genio»
«Ho sempre sognato di andare ad un ballo scolastico»
«Beh, non ci resta che proporlo al resto dell'istituto, sperando che siano tutti entusiasti dell'idea come noi»
«Le ragazze lo saranno di sicuro, chi non ha sognato almeno una volta di partecipare ad uno di quei balli strepitosi che guardiamo sempre in tv»
«Hai ragione Aya! Dobbiamo riferire al più presto la nostra idea al presidente della compagnia teatrale, non abbiamo tempo da perdere»
«E chi sarebbe?»
«Naozumi Kamura»
«Nao?Non lo sapevo. Beh, ci penserò io allora»
«Davvero?»
«Ma certo. gliene parlerò durante la pausa pranzo»
«Ottimo!Non ci resta che sperare allora»
«Incrociamo le dita ragazze»


                                                           *         *        *

Tra chiacchiere, pensieri, spiegazioni e interrogazioni, le ore passarono velocemente, arrivando finalmente alla tanto attesa ora di pranzo.
Sana prese il suo bento dalla cartella, all'interno del quale vi erano diverse specialità giapponesi cucinate dalla signora Shimura, ma mentre stava per addentare un polipetto ripieno, qualcosa o qualcuno la colpì sulla
testa

«Ahij!» si voltò «Akito, ma che modi sono?»
«Kurata sei libera oppure devi ancora spettegolare insieme alle tue amiche?»
«Noi non spettegoliamo Hayama, ci scambiamo semplicemente delle informazioni»
«Come no. Avanti, vieni con me»
«Vuoi farmi rimanere digiuna?»
«Porta il pranzo con te e seguimi, mangeremo in un posto speciale»
«Quale posto speciale?»
«Basta domande e seguimi»

Senza fare troppe storie fece come l'era stato chiesto.
Akito la condusse sul retro dell'istituto, il luogo dove ogni giorno, durante la pausa pranzo, si isolava dal resto del mondo per immergersi nei suoi pensieri e perchè no, anche per schiacciare qualche pisolino senza essere disturbato da nessuno.
Sana rimase piacevolmente sorpresa da quel posto: il giardino autunnale era circondato da maestosi aceri palmati, le cui foglie erano di un arancio splendente, che rendevano il tutto semplicemente fantastico

«Ecco dov'è che scappi durante l'ora di pranzo»
«Già, è il mio posto segreto»
«Se è segreto perchè hai portato anche me qui?»
«Mi faceva piacere condividerlo con te» affermò sedendosi sul prato e appoggiando la schiena al tronco di un albero
«E' stato carino da parte tua» gli rispose sedendosi accanto a lui
«Sai, il tuo compito...non mi è dispiaciuto»
«Mi fa piacere e dimmi, hai trovato la risposta alla tua domanda?»
«Si e devo ammettere che mi ha colpito, non ti facevo così profonda sai?»
«Bhe, il merito è anche tuo, visto che sei stato la mia fonte di ispirazione» disse addentando un raviolo al vapore
«Solo tu puoi mangiare durante un discorso del genere»
«Non sono riuscita a resistere, ho troppa fame»
«Beh non mi resta che farti compagnia allora» esclamò divertito, prendendo il suo pranzo a sacco.


«Sai, io e Aya abbiamo deciso di iscriverci alla compagnia teatrale della scuola»
«Come mai questa decisione improvvisa?»
«Vedi, a causa dello scarso numero di iscritti e delle pessime condizioni del teatro scolastico, la compagnia rischiava di sciogliersi. Così abbiamo deciso di iscriverci, cercando anche di convincere altri alunni e...»
«NO»
«Cosa no?Io non ti ho chiesto nulla»
«So già dove vuoi andare a parare Kurata. Non ci penso neanche ad iscrivermi, levatelo dalla testa»
Incrociò le braccia sotto al seno «Uffa, come sei antipatico»
«Ma rimane comunque il fatto che il teatro è inutilizzabile»
«Abbiamo pensato anche a questo. Chiederemo di organizzare un ballo scolastico, come quelli americani, per raccogliere i fondi sufficienti per ristrutturarlo»
La guardò terrorizzato «Kurata, vuoi dire che sarò costretto a venire ad uno stupido ballo?»
«Certo che si Hayama. A meno che tu non voglia che io ci vada con qualcun'altro»
Si rabbuiò «Questo è fuori questione»
«Allora dovrai venirci tu con me»
Sbuffò sonoramente «Ci mancava solo questo»
«Avanti non fare il solito musone» appoggiò la testa sulla sua spalla del ragazzo. Lui la strinse forte a se, inebriandosi di quel profumo alla vaniglia che gli piaceva tanto.
«Con tutti questi impegni finiremmo per non vederci più tanto spesso»
«Non dire così, il tempo lo troveremo, dobbiamo solo decidere dove e quando»
«Beh, per iniziare potresti venire a casa mia a cena una di queste sere»
«A casa tua?»
«Già, il giorno dopo aver chiarito con mia sorella mio padre mi ha chiesto di invitarti a cena, ma a causa di una serie di episodi, che conosci benissimo, non sono riuscito a chiedertelo»
«Accetto volentieri l'invito, sarò felice di conoscere tuo padre e di avere un incontro più "piacevole" con tua sorella»
«Domani sera per te può andar bene?»
Annuì «E' perfetto»
«Ok allora, stasera avviserò mio padre, ne sarà felice»
«Aki...hai qualche dritta da darmi?Sai, è la prima volta che vado a casa del mio ragazzo a conoscere i suoi familiari e non so davvero come comportarmi. Non vorrei che si facessero un'idea negativa sul mio conto...»
«Sii semplicemente te stessa Sana, sono sicuro che ti adoreranno»
«Beh, lo spero»

Terminato il pranzo restarono abbracciati a lungo in silenzio, fino a quando Sana con uno scatto fulmineo si alzò dal prato, seguita subito dopo da Akito che ormai era abituato agli strani comportamenti della sua ragazza

«Per tutti i Kami, mi ero completamente dimenticata che dovevo parlare con Nao»
«E ti pareva che non c'era sempre quello di mezzo»
«Non dirmi che sei ancora geloso di Naozumi»

Akito le cinse la vita, stringendola a se, si avvicinò al suo orecchio sussurrandole

«Maledettamente geloso Kurata»

Dalle orecchie passò lentamente al collo baciandolo dolcemente. A quel contatto Sana sussultò, si alzò sulle punte dei piedi e iniziò a baciarlo con passione.
Restarono così per interminabili minuti, fino a quanto Akito, con non poca facilità, decise di staccarsi ansante da lei

«Sarà meglio che tu vada o non riuscirai a parlare con Kamura prima del termine della pausa pranzo»
«Già hai ragione, a dopo allora» gli rispose stampandogli un ultimo bacio a fior di labbra per poi correre via alla ricerca di Kamura. Una volta che ebbe trovato quest'utlimo, gli raccontò per filo e per segno dell'idea che aveva avuto qualche ora prima, insieme alle sue amiche per impedire lo scioglimento della compagnia

«E'una splendida idea Sana, mi metterò subito all'opera per organizzare il tutto» esclamò entusiasta
«Sapevo che saresti stato d'accordo!Lo riferirò subito alle altre»
«C'è solo un problema»
«Ecco, lo sapevo. Era troppo bello per essere vero...» «Non è nulla di grave tranquilla, ma vedi a causa del concorso i tempi sono abbastanza ristretti, quindi bisognerà organizzare il ballo il prima possibile»
«Tipo quando?»
«Beh, non so...ad esempio sabato prossimo»
Sgrano occhi e mascella «Mi stai dicendo che abbiamo poco più di una settima di tempo per terminare i preparativi?»
«Già. So che non sarà un'impresa facile, ma non abbiamo altra scelta»
«Hai ragione, beh, vuol dire che ci rimboccheremo le maniche»
«Ce la faremo ne sono sicuro»
«Allora ci vediamo domani con il resto della compagnia per definire i dettagli»
Annuì «Perfetto, a domani allora!»

* * *



Il giorno successivo:

«Sono tornata!Ciao Rei, ciao mamma»
«Ciao Sana» la salutò Rei, mentre poggiava dei bicchiari su un vassoio.
«Ben tornata cara, com'è andata a scuola?»
«Abbastanza bene, anche se siamo stati parecchio incasinati a causa dei preparativi per il ballo»
«Sono sicura che alla fine il risultato sarà strepitoso»
«Lo spero, ora scusami ma devo chiedere alla signora Shimura di aiutarmi a preparare un dolce da portare stasera a casa di Akito»

Una volta che Sana ebbe terminato quella frase accaddero diverse "catastrofi": Il vassoio, con su sopra la tazza di tè, che Rei teneva tra le mani cadde a terra bagnando così il pavimento, la signora Misako che stava girando per il salone con la sua fiammante macchinina rossa, andò a finire contro la parete e Maro rischiò di soffocare con una ghianda

«Tu, SANA KURATA, vuoi cucinare qualcosa?La fine del mondo è vicina...»
«Lo sapevo che le foglioline di the salite a galla non promettevano nulla di buono»
Finse una risata «Siete davvero simpatici...dico davvero!»
«Avanti figliola, non fare l'offesa. Siamo solo stupiti dal fatto che tu voglia imparare a cucinare tutto qui»
«Si si certo...sarà meglio che vada và»
«Mi raccomando non incendiare la casa!»

Cercando di ignorare i loro commenti poco gentili, entrò in cucina «Signora Shimura potrei chiederle un piacere?»
«Ma certo Sana, dimmi pure»
«Ecco...potreste aiutarmi ma preparare un dolce?»
Strabuzzò gli occhi «V-vuoi c-cucinare?»
Gonfiò le guance indispettita «Ma perchè reagite tutti così?Non ci vedo nulla di così sconvolgente in fondo»
«E potrei sapere come mai hai deciso di prepararne uno?»
«Vedete sono stata invitata a cena a casa di un amico e non mi sembra carino presentarmi a mani vuote»
Le sorrise «Hai ragione piccola, beh sarò lieta di darti una mano allora»
«Non so davvero come ringraziarla signora Patricia»
«Hai già pensato a quale dolce preparare?»
«Beh in realtà no...»
«Fammi pensare...che ne dici di un dolce americano?Per loro sarà di sicuro una novità»
Schioccò le dita «Ottima idea, faremo una bella red velvet»
«Mettiamoci al lavoro allora»

«Sana, uova intere non vuol dire con il guscio...»
«Ah...»
«Ora aggiungi lo zucchero...no, quello è sale...» «Sana quella è salsa di soia, non va bene per i dolci»
Sospirò rassegnata «E'ufficiale, sono un caso perso...non ce la farò mai»
«Si che ce la farai...però posa quei gamberetti...»
«Volevo utilizzarli come decorazione»
«Su una torta?»
«Perchè non va bene?»
«No...»
«D'accordo....»

Circa un'ora dopo, finalmente terminò la preparazione della sua red velvet.
Bisognava ammettere che esteticamente non era delle migliori, visto che era particolarmente deforme, ma dopottutto la cosa importante era il sapore, giusto?
Dopo aver ringraziato per la milionesima volta la signora Shimura per il suo aiuto ed aver fatto un bel bagno per pulirsi dalla farina che l'era andata a finire praticamente ovunque, si diresse in camera sua per scegliere cosa indossare quella sera.
Dopo aver passato una decina di minuti a fissare l'armadio, optò per una gonna, una t-shirt color verde acqua con su sopra un cardigan nero e delle ballerine dello stesso colore.

«Allora io vado, ci vediamo più tardi» affermò aprendo la porta d'ingresso
«Buona serata figliola, divertiti! Rei verrà a prenderti alle 22»
«D'accordo, a dopo»

Durante il tragitto non riscì a fare a meno di porsi diverse domande:

Come avrebbe dovuto comportarsi?
Di che argomento avrebbe dovuto parlare?
Li avrebbe avvelenati con il suo dolce?

Era agitata e lo si notava chiaramente.
Una volta giunta davanti alla porta di casa Hayama, fece un respiro profondo e bussò.
Alla porta venne ad aprirla Natzumi, che appena la vide l'abbracciò calorosamente

«Ciao Sana, che bello vederti»
Ricambiò la stretta «C-ciao Nat, anche a me fa piacere rivederti»
«Papà è arrivata! Su accomodati pure Sana, fa come se fossi a casa tua»
«Ti ringrazio»

Entrata in casa, si ritrovò davanti un uomo alto, sulla quarantina, con dei grandi baffi che gli nascondevano gran parte del viso.
Aveva gli occhi di chi ne ha passate tante e il sorriso di chi li ha superate tutte.

«E così tu devi essere Sana»
Aveva una cadenza di voce forte, eppure molto cortese.
Fece un leggero inchino «Si, piacere di conoscerla signore»
«Il piacere è tutto mio, ero molto impaziente di conoscerti»
«Sana ma cos'hai in quella busta?»
«Ehm...ho portato un dolce fatto da me, ma non è venuto tanto bene»
«Suvvia, l'importante è il pensiero»
«Già...»
«Akito è di sopra in camera sua, perchè non lo raggiungi?Vi chiamerò non appena la cena sarà pronta»
«D'accordo, con permesso allora»

Salì le scale che portavano al piano superiore e una volta giunta dinnanzi alla porta della sua camera sentì una musica ad alto volume provenire da lì.
Bussò diverse volte, ma non ricevendo alcuna risposta decise di entrare ugualmente, trovando Hayama disteso sul letto intento a leggere un manga.


Si voltò verso di lei «Kurata, non si usa più bussare?»
«Eh?Cos'hai detto?Non ti sento»

Akito si alzò dal letto per avvicinarsi alla scrivania dove si trovavano le casse ed abbassò il volume, permettendo finalmente la conversazione

«Ho detto non si usa più bussare?»
Si puntò le mani sui fianchi «Ho bussato un paio di volte ma senza ottenere risposta, visto che un certo signorino di mia conoscenza aveva la musica a tutto volume»
«E se mi avessi trovato mentre ero intento a spogliarmi?»
«Beh...di sicuro non avrei assistito a nessuno spettacolo eclatante»
Inarcò un sopracciglio «Cosa vorresti insinuare Kurata?»
«Ma niente, dico solo che con tutto quel sushi che ingurgiti ogni giorno di sicuro non avrai un fisico statuario»
«Ah no?Beh guarda qui allora» esclamò sfilandosi la maglia di dosso, mettendo così in mostra i suoi muscoli ben delineati.Inutile dire che ciò provocò un notevole imbarazzo in Sana che cercò di coprirsi gli occhi con le mani

«Akito ma che diavolo fai!Rimettiti subito quella maglia»
«A questo punto se fossi stata una brava fidanzata, invece di coprirti gli occhi ti saresti spogliata anche tu e mi avresti detto "guarda qui", come ho fatto io» la provocò ghignando malizioso.

A quelle parole l'imbarazzo di Sana si trasformò in rabbia, al punto tale che prese le prime cose che le capitarono a tiro ed iniziò a lanciarle addosso ad Akito, che riusciva ad evitarle abilmente.
Avvicinandosi a lei le afferrò un braccio e la spinse contro la porta, iniziando a baciarla con trasporto

«Sono contento che tu sia qui»
«Se mi dici queste cose non riesco a tenerti il muso»
Ghignò «Lo so»
«Ora però...» arrossì vistosamente «Indossa la maglia»
«Altrimenti non riusciresti a resistermi Kurata?»
«Ma che dici! E' solo che tuo padre e tua sorella potrebbero fraintendere se ci vedessero in questo momento...»
«D'accordo Kurata, farò finta di crederci»
«Smettila di fare l'idiota e sbrigati, così scendiamo giù da tuo padre e Nat»

Indossò la maglia ed aprì la porta «Prego»
Lo guardò divertita «Ma come siamo galanti»
«Non farci l'abitudine, Kurata»
Scoppiò a ridere, contagiandolo.

«Ah, siete qui, stavo giusto vendendo a chiamarvi, la cena è quasi pronta» esclamò Nat vedendoli scendere dalle scale
«Ma cos'è quella roba sulla tavola?» chiese Hayama indicando l'oggetto in questione.
«E' il dolce che ci ha preparato Sana»

Akito piegò la testa e la guardò attentamente, come avrebbe fatto con un compito di matematica complicato

«E quello sarebbe un dolce?»
«Possibile che tu non riesca ad apprezzare niente Hayama?Ah, non ti sopporto!» disse Sana voltandosi di spalle, assumendo un espressione offesa.
Subito dopo si sentì abbracciare da dietro e a quel contatto non riuscì a mantenere il broncio.
Possibile che con lui bastasse così poco per farle ritornare il sorriso?
Purtroppo però quel momento romantico e venne interrotto dal suono di una macchina fotografica

«Nat ma che diavolo fai?» chiese inferocito Hayama.
«Non è una cosa da tutti i giorni vedere mio fratello in questi atteggiamenti così "romantici", dovevo a tutti i costi immortalare il momento»
«Dammi immediatamente quella macchina fotografica»
«Eh no mio caro, è mia e posso farci quello che voglio io»
«Smettetela di bisticciare voi due, è pronto in tavola sedetevi»

Dopo aver terminato la cena ed aver chiacchierato del più e del meno...

«Era tutto squisito, complimenti» si complimentò «Lei è davvero un ottimo cuoco»
«Mi fa piacere che ti sia piaciuto Sana, non ci speravo. Sai, non ho ancora molta maestria con i fornelli»
«Beh, non si direbbe signor Hayama»
«Non chiamarmi signore, chiamami semplicemente Fuyuki»
«D'accordo sig...ehm, volevo dire Fuyuki»
«Ora non ci tocca che assaggiare il tuo dolce»
«Prepariamoci a morire»
«Akito!» lo richiamò Nat «Non dargli retta Sana, sono sicura che sarà buonissima» esclamò alzandosi e servendo le porzioni.

Akito titubante prese una fetta di torta e dopo aver recitato tutte le preghiere che conosceva, diede un morso. E poi due e poi tre...ed infine mise la fetta tutta in bocca.

«Allora com'era?»
«Non male»
Un sorriso compiaciuto comparve sul suo volto «Davvero?»
Annuì.
«Significa che lo trova buonissimo»
«L'avevo immaginato, ormai mi sono abituata a decifrare il suo strano linguaggio»
«Dovresti sapere come parlava da piccolo quando aveva appena tre anni! Ho un video se vuoi...»
«No!»
«Avanti Akito, non c'è nulla di male»
«Ho detto NO!» si alzò «Vieni Sana saliamo in camera mia, prima che io uccida Nat» dopo aver fulminato sua sorella con lo sguardo, ricevendo come risposta una dito medio alzato, Akito trascinò Sana in camera sua.

«Sono stata davvero bene stasera» affermò, stendendosi sul letto al suo fianco.
«Anch'io»
«Mi aspettavo una risposta tipo "Anche a me non è dispiaciuto"» asserì cercando di imitare la sua voce
«Che ci vuoi fare Kurata, sono un'eterna sorpresa»
Si accoccolò sul suo petto «Questo è poco ma sicuro»

Improvvisamente, senza un apparente motivo, Akito fissò Sana e scoppiò in una rumorosa risata

«Si può sapere cos'hai da ridere?»
«Sei una bambina anche quando mangi»
«Eh?»
Si avvicinò ancora di più a lei e con un dito raccolse un pò di crema che si era fermato all'angolo della sua bocca
«Eri sporca di crema alla vaniglia»
Senza rispondergli, prese la mano del ragazzo e raccolse con la bocca la crema che le aveva tolto con il dito. Quel gesto mando il tilt il povero Akito, che dovette raccogliere tutte le sue forze per trattenersi dal saltarle addosso.
Prendendo coscienza di ciò che appena aveva fatto, tentò di giustificarsi e imbarazzata gli disse semplicemente «Scusa...ma quella, era la mia crema e...»

Inutile, per quanto si fosse sforzato non riuscì a trattenersi, si spostò sopra di Sana sorreggendo il suo peso con le braccia e iniziò a baciarla.Furono prima baci puri, casti, delicati, ma che divennero pian piano sempre più passionali. Iniziò ad accarezzarle il seno, baciandole e mordicchiandole il collo, mentre lei, dopo avergli sfilato la maglietta, iniziò ad accarezzargli gli addominali così delineati e perfetti.
Tuttavia, quando la mano del ragazzo scese più in giù, inaspettatamente lo fermò

«Scusa, credevo che anche tu volessi...»
«E' così, però non con tuo padre e tua sorella di sotto...» arrossì «Mi sentirei a disagio,non sarebbe speciale...»

Si spostò nuovamente di fianco a lei e l'abbracciò forte a sè

«Ti va se restiamo abbracciati?»
Annuì sorridendo «Non potrei chiedere di meglio» gli rispose appoggiando la testa sul suo petto.
Restarono in quella posizione a lungo, fino a quando Natzumi venne ad avvisare Sana che Rei era appena arrivato per riportarla a casa.

«Grazie per l'ospitalità, sono stata molto bene insieme a voi»
«Grazie a te per la compagnia Sana, torna quando vuoi»

Dedicò un'ultimo sorriso ad entrambi ed uscì di casa, accompagnata da Akito.
Quest'ultimo le cinse la vita con le mani e l'attirò a sè, ma quando le loro labbra erano ad un soffio di distanza, sentirono il suono di un clacson


«Sana, sbrigati ad entrare in macchina» urlò Rei affacciandosi dal finestrino dell'auto.
«Arrivo!» sospirò «Scusalo Aki, ma come sai Rei è molto geloso»
«Non preoccuparti, recupereremo domani» disse stampandole un tenero bacio sulla fronte
Gli sorrise «A domani»


* * *


Nei giorni che seguirono Sana, Hisae e Aya dedicarono anima e corpo all'allestimento della palestra per il ballo scolastico: Sana si occupava delle decorazioni, Hisae era l'addetta alle pulizie e Aya assegnava i diversi compiti agli altri componenti della compagnia teatrale.

«Mancano solo poche ore al ballo scolastico e siamo ancora indietro con i preparativi»
«Non preoccuparti, sono sicura che riusciremo a terminare tutto in tempo, in fondo dobbiamo solo appendere gli ultimi striscioni»
«A meno che non subentrino nuove problematiche»
«Suvvia, non essere sempre così pessimista Hisae!»
«Piuttosto, perchè non ci prendiamo una piccola pausa?Ho i muscoli completamente indolenziti» propose Sana massaggiandosi le braccia.
«Sono d'accordo, dopottutto in queste condizioni non riusciremo a fare un buon lavoro»
«Già, avanti sediamoci su quegli scalini»

«Avete deciso quale abito indossare per stasera?»
«Io indosserò un abito cucito da mia madre» esclamò entusiasta Aya «Sapete, lei è una sarta e mi piace l'idea di indossare qualcosa fatto con le sue mani»
«E' stato un pensiero carino da parte tua»
«Già e devo ammettere che il risultato è davvero fantastico»
«Io invece indosserò un abito che comprai tempo fa a Manhattan, è il mio preferito ma non ho avuto mai l'occasione per indossarlo»
«E tu invece Hisae?»
«Non ho comprato nessun vestito, visto che molto probabilmente non verrò al ballo»
«Cooooooosa?» urlarono le altre due in coro «E perchè mai?»
«Stiamo organizzando tutto questo e alla fine ci dai buca?»
«A differenza vostra io non ho un accompagnatore, non mi va di fare "forever alone" in mezzo alla pista»
«Non credo che sarai l'unica ad essere senza accompagnatore. Sai, durante i balli scolastici a cui ho partecipato in America sono sempre andata in compagnia delle mie amiche, mai con un ragazzo»
«Davvero?»
«Ma certo, il mio intento era quello di divertirmi, scatenarmi sulla pista, quindi perchè avrei dovuto rinunciare ad un occasione come quella per via di un ragazzo?»
«Sai che ti dico? Mi hai convinta!Ma resta comunque il fatto che non ho nessun abito»
«Una volta che avremmo terminato i preparativi verrai a casa mia, ti presterò io l'abito per stasera»
«Grazie Sana, sei davvero un amica»
«E poi chi lo sà...magari troverai il ragazzo dei tuoi sogni proprio al ballo»
«Smettila Aya!Piuttosto pensa al tuo "dopo ballo", invece di fantasticare sulla mia vita sentimentale»
Sana le guardò confusa «Il dopo ballo?E che cos'è?»
«Ma come, proprio tu non sai che cos'è?»
«Io ho sempre e solo partecipato a ballo, non al dopo ballo, a quest'utlimo non mi hanno mai invitata»
«E ci credo, visto che come hai detto non hai mai avuto un accompagnatore» disse Aya ridacchiando sotto i baffi.
«E cosa centra l'accompagnatore ora?»
«Come tutti sanno, tranne te a quanto pare, dopo il ballo scolastico le coppiette terminano la serata con...come dire, la fatidica "prova d'amore"»

Nell'ascoltare quelle parole assunse diverse gradazioni di rosso.

«Dal tuo colorito mi sembra di aver capito che tu e Akito non avete ancora fatto nulla»
«A dir la verità stava per succedere qualche giorno fa...ma poi mi sono bloccata»
«Non ti sentivi pronta?»
«Non in quel momento e soprattutto non in quel luogo. Eravamo a casa sua con il padre e la sorella al piano di sotto e...diciamo che non me la sono sentita. Volevo che la nostra prima volta fosse un qualcosa di unico e speciale...»
«Hai perfettamente ragione, in quel contesto non sarebbe stato magico»
«Già...»
Beh, avrai modo di recuperare stasera»

Imbarazzata da quel discorso si alzò di scatto dallo scalino dov'era seduta e cercò di cambiare immediatamente argomento

«Sarà meglio riprenderei i preparativi o non riusciremo mai a terminare in tempo»
Risero divertite «Messaggio ricevuto Sana!Avanti, rimbocchiamoci le maniche»


                                                         *            *            * 

«Vieni Hisae, accomodati pure» esordì Sana aprendo la porta d'ingresso di casa sua.
«Non c'è nessuno in casa?» chiese guardandosi intorno.
«No, sono andati tutti a casa dei miei nonni in montagna, avevano invitato anche me, ma ho preferito andare al ballo»
«Capisco»
Salirono in camera sua «Ecco, questo è il mio armadio, aprilo e scegli pure l'abito che più di piace»
«Ma quanti vestiti possiedi?Ne saranno almeno una cinquantina»
«Pensa che molti li ho dati in beneficenza poco prima del trasferimento»
«Io davvero non ho parole»

Rendendosi conto dell'indecisione dell'amica, avanzò verso l'armadio e prese un vestito «Su avanti, prova questo sono sicura che ti starà benissimo»
«Non pensi che sia troppo corto?»
«Assolutamente no, è corto al punto giusto e poi sono sicura che in questo modo farai impazzire Gomi»
Arrossì «E-e o-ora cosa centra Gomi?»
«Avanti, a me puoi dirlo!So che hai una cotta per lui, te lo si legge negli occhi»
Iniziò a tormentarsi le mani «Si nota così tanto eh?»
Annuì «Ma non capisco una cosa, perchè non gli confessi i tuoi sentimenti?»
«A che pro?Lui è già impegnato con quella lì del quinto anno»
Avanti Hisae, lo sanno tutti che esce con quella lì solo perchè è una tipa facile. Io sono sicura che anche lui provi un interesse per te»
«Perdonami Sana, ma non mi va di parlarne...vado a provare l'abito ok?»
«D'accordo Hisae, come preferisci»


«Tadaaaaaan» urlò uscendo dalla porta del bagno della camera.
La guardò con ammirazione «Caspita Hisae ma sei fantastica!»
Fece un giro su se stessa «Dici sul serio?»
«Assolutamente si, sta molto meglio a te che a me dico sul serio»
«Ora esageri, ma ti ringrazio lo stesso»
«Allora dimmi Hisae...è l'abito giusto?»
«Non dirò mai quella stupida battuta che dicono su Real Time Sana»
«Mi sa che dovrò seguire il consiglio di Nao e passare meno tempo a guardare quel canale»
«Lo penso anch'io. Beh, allora vado a casa a prepararmi, grazie ancora per l'abito Sana, ci vediamo stasera»
Le sorrise «E' stato un piacere, a dopo»

Intanto a casa Hayama...

«Io questo vestito non lo indosso» esclamò il biondino, guardando l'abito in questione con disgusto.
«Oh si che lo indosserai Hayama»
«Ma scherzi Tsu? Sembrerò un pinguino»
«Avanti, non puoi presentarti in jeans e t-shirt»
«C'è una legge al riguardo?»
«No, ma Sana ti ucciderà se lo farai»
Roteò gli occhi al cielo «Ah...le donne»
«Sai, è la prima volta che ti vedo far qualcosa contro voglia per una ragazza»
«Già...»
«Almeno pensa che ne varrà la pena quando passerai dal ballo al "dopo ballo"» affermò sorridendo malizioso
«Non ci sarà nessun dopo ballo o come cavolo lo chiamate voi»
«Perchè no?»
«Lei non si sente pronta e non mi va di farle fare qualcosa contro voglia. Quando se la sentirà accadrà, non le darò fretta, l'aspetterò»
«Per tutti i Kami...quella ragazza deve averti proprio stregato»
«A quanto pare...»
«Levami una curiosità, quand'è che ti sei reso conto di provare qualcosa per lei?»
«La certezza l'ho avuta quella sera in cui Sana è venuta qui a casa mia e ha preso le mie parti contro mia sorella, improvvisamente non ero più solo, qualcuno finalmente mi amava e non sai quante volte ho desiderato...» si fermò di colpo quando sentì il suo amico ridere «Ma si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente?»
«Scusami ma è più forte di me, non riesco a vederti così sentimentale»
«Ok, ora è meglio che tu vada a prepararti, non vorrai far aspettare Aya» disse trascinandolo verso la porta della camera
«Aspetta Akito...»
«Ciao Tsu, a stasera»

Dopo aver chiuso la porta in faccia al povero Tsu ed aver fatto una doccia rigenerante, indossò, contro voglia, lo smoking con tanto di cravatta, si spruzzò un pò di profumo, prese le chiavi dell'auto di suo padre e si diresse verso l'abitazione Kurata.
Una volta arrivato a destinazione, parcheggiò la macchina fuori al viale, si aggiustò il nodo della cravatta e si incamminò verso la porta.
Dovette aspettare un bel pò prima che qualcuno lo venisse ad aprire, ma ne valse la pena visto che quello che gli si presentò dinnanzi agli occhi lo fece rimanere senza parole.
Sana indossava un abito a sirena senza spalline, di color verde smeraldo che le fasciava perfettamente il corpo, con la schiena quasi completamente scoperta.
I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle e la parte sinistra dell'acconciatura era arricchita con una bellissima rosa color champagne, abbinata al colore dei tacchi vertiginosi che indossava.


«Akito?»
«Eh?»
«Perchè non dici nulla?Non ti piace l'abito?»
«N-no ma che dici..s-sei splendida Kurata»
Arrossì «G-grazie... anche tu stai molto bene...»
«Si certo, scommetto che Rei mi prenderà in giro a vita appena mi vedrà»
«Beh, sei fortunato Rei è andato a casa dei miei nonni e non tornerà fino alla settimana prossima»
«Starà via per l'intera settimana?»
«Già e non solo lui, anche la mamma e la signora Shimura sono andati con lui»
«Quindi resterai da sola per tutti questi giorni?»
Annuì «Proprio così»
«E fu così che l'enorme villa Kurata andò a fuoco»
«Invece di continuare a chiacchierare sull'uscio della porta che ne dici se andiamo in macchina? Si muore dal freddo e non ho trovato nessun copri spalle da indossare»
«Prendi questa» le disse togliendosi la giacca e poggiandola sulle sue spalle
Sorrise timida «Grazie»
«Su andiamo, il ballo è già iniziato da dieci minuti»
«Va bene»



Intanto al ballo, le coppie erano già entrate in pista, tutti sembravano divertirsi un modo o almeno tutti eccetto una persona.
Hisae, seduta su una sedia poco distante dalla pista, sorseggiava del punch mentre ammirava le coppie felici scambiarsi dolci effusioni
Quanto avrebbe volute essere al loro posto, essere lì al centro della pista tra le braccia di Gomi.
Il solo immaginare quella scena le provocò un notevole imbarazzo. Era sempre stata una tipa distaccata che odiava le smancerie, eppure lui riusciva a fare emergere quel lato del suo carattere che non credeva nemmeno di possedere. Era talmente immersa nei suoi pensieri che non si rese nemmeno conto che l'oggetto, o meglio, la persona dei suoi desideri l'aveva appena raggiunta.

«Hisae...»
Nel sentirsi chiamare dalla sua voce sussultò «Gomi...»
«Sei qui da sola?»
«Si...»
«Beh, anch'io»
«Credevo venissi qui con la tua ragazza»
«Non esco più insieme a lei, non era il mio tipo»
«Capisco...»
«Bhe...che ne dici di buttarci in pista?!»
Arrossì «Intendi dire insieme?»
Si grattò la nuca con fare imbarazzato «Si, cioè forse...non lo so, come vuoi»
Sorrise radiosa «Per me va bene...»

Si alzò, raggiungendo il centro della pista insieme a lui.
Gomi le cinse la vita, mentre lei appoggiò la mano sulla sua spalla

«Dovresti venire più vicina»
«Così?» chiese avvicinandosi ancora di più a lui.Entrambi a quel contatto arrossirono, se possibile, ancora di più

«Si» respirò profondamente «Sai...sei davvero carina vestita così»
«Ti ringrazio»
«Non che di solito non lo sei, solo che stasera, si insomma lo sei di più...»
«Grazie Gomi, anche tu stai molto bene»
«Ti ringrazio»

Calò un silenzio imbarazzante, entrambi non sapevano come comportarsi, cosa dire, cosa fare, fino a quando Gomi, prese una buona dose di coraggio e decise chiederle ciò che ormai rimandava da troppo tempo

«Posso chiederti una cosa?»
«Certo»
«Hai impegni per domani?»
«No, perchè?»
«Avevo pensato di andare al luna park e mi farebbe piacere...si insomma, che venissi con me» a quelle parole il cuore di Hisae perse di un battito. L'aveva davvero invitata? Aveva davvero un appuntamento con Gomi? Possibile che Sana avesse ragione? Possibile che lui ricambiasse l'interesse per lei?

«Questa tua non risposta la devo interpretare come un no?»
«No, cioè si...mi farebbe piacere andarci con te»
«Bene» rispose girando il viso di lato, cercando in questo modo di nascondere, inutilmente, il suo imbarazzo.
Continuarono a danzare a lungo, ignorando il fatto che poco distante da lì c'era una "strana" ragazza dai lunghi capelli ramati che non appena li aveva visti ballare insieme aveva iniziato a saltellare e a battere le mani

«Lo sapevo, lo sapevo!Sapevo che si sarebbero trovati»
«Vuoi smetterla di saltare?Finirai col slogarti la caviglia a causa di quei tacchi»
«Non mi importa, sono troppo felice per fermarmi»
«Ti avviso, se cadi a terra lì ti rimango»
«Tu si che sei un vero e proprio gentiluomo...»
«Ah, quasi dimenticavo. Ecco, tieni» disse porgendogli un corsage composto di roselline e piccoli fiorellini bianchi
«Se non ti piace puoi anche buttarlo, non me la prendo.Mentre venivo a casa tua l'ho visto e ho pensato di portartelo e...»
«E' bellissimo Aki, davvero non so come ringraziarti»
«Figurati, non è niente di che»
«Non smetti mai di sorprendermi Hayama»

La strinse forte a forte a se e ad un soffio dalle sue labbra le sussurrò «Questa non sarà l'unica sorpresa della serata Kurata»
«Cosa intendi dire?»
«Vedrai» le diede un bacio sulla fronte e si allontanò.
«E ora dove vai?»
«A prendere del punch»


«Hey Sana!»
Si voltò in direzione della persona che l'aveva appena chiamata «Aya, Tsu, eccovi finalmente»
«Accidenti Sana, sei a dir poco stupenda, sembri una dea»
«Non credi di esagerare Aya?Piuttosto, complimenti sei davvero bellissima con questo abito»
«Ti ringrazio, tutto merito di mia madre»
«Hayama non è qui con te?»
«Era andato a prendere del punch circa dieci minuti fa, ma non è ancora tornato»
«Strano, forse sarà...»

«Un attimo di attenzione ragazzi, è il vostro dj che vi parla. Abbiamo una dedica speciale per la signorina Sana Kurata da parte di Akito Hayama»

Trasalì sorpresa «Ma cosa...»

Woke up swinging from a tree
With a different kind of feeling
All day long my heart was beating searching for the meaning

Mi sono svegliato oscillando da un albero
Con un diverso genere di sentimento
Per tutto il giorno il mio cuore batteva alla ricerca di un significato


Mentre ascoltava le parole di quella canzone sentì una mano posarsi sulla sua spalla, si voltò e vide due occhi ambrati che la fissavano

«Mi concede questo ball,o signorina?»
Sorrise «Con vero piacere»

Hazel eyes, I was so color blind
We were just wasting time
For my own life, we never crossed the line
Only friends in my mind
But now I realize, it was always you
Can't believe I couldn't not see it all this time, all this time
It was always you
Now I know that my heart wasn't satisfied, satisfied
It was always you, you


Occhi nocciola, ero così cieco
Stavamo solo perdendo tempo
Per tutta la mia vita, non abbiamo mai superato il confine
Solo gli amici nella mia mente
Ma ora mi rendo conto, che sei sempre stata tu
Non riesco a credere che non sono riuscito a vederlo in tutto questo tempo,
tutto questo tempo Sei sempre stata tu
Ora so che il mio cuore non era soddisfatto, soddisfatto
Sei sempre stata tu, tu


«Mentre ascoltavo questa canzone in radio l'altro giorno mi sei venuta in mente tu...»
«Oh Aki...» in quell'istante calde lacrime rigarono il volto di Sana, che appoggiò la testa al petto del ragazzo mentre continuavano a danzare sulle note della loro bellissima canzone.
Lui riusciva a farla sentire speciale, come non si era mai sentita prima di allora.

«E ora perchè piangi?Non ti piace?»
«Sono lacrime di felicità sciocco»


No more saying who
Looking by now I know it was always you, always you
All my hidden desires finally came alive
No, I never talk lies to you so I will start tonight


Senza dire più chi
Guardando ora, so che Sei sempre, sei sempre stata
Tutti i miei desideri nascosti finalmente son diventati chiari
No, non ti dico mai bugie così inizierò stasera


«Sei sempre stata tu»
«Ti amo Aki, tanto»
«Ti amo anch'io»

In quel momento erano così felici che non si resero nemmeno conto di essere circondati dal resto delle persone presenti al ballo, intenti ad ammirare la scena.
Erano insieme, tutto il resto del mondo l'avevano scordato.


La serata proseguì in modo tranquillo, Tsu e Aya continuarono a scambiarsi dolci effusioni come loro solito, Gomi e Hisae si comportarono in modo stranamente gentile l'uno nei confronti dell'altro e Sana e Akito invece non fecero altro che punzecchiarsi per poi tornare a fare pace a suon di baci.

Una volta terminato il ballo, Akito accompagnò Sana a casa e come accadeva spesso in quell'ultimo periodo, quello che doveva essere un bacio puro e casto si trasformò ben preso in un bacio ricco di passione e desiderio.

«Ti va...di entrare?» chiese staccandosi ansate da lui.
Akito non rispose, trascinò Sana dentro casa e continuò a baciarla con foga.
Accadde tutto in una frazione di secondo, lui era sopra di lei, entrambi si guardarono intensamente negli occhi per poi continuare a baciarsi con passione.
Dopo un pò Akito iniziò a baciarle il collo e ad accarezzarle il corpo, imprigionandolo con le sue possenti braccia.
Non aveva scampo e lei lo lasciava fare, lo voleva, lo desiderava, non aspettava altro.

«Ora sarà meglio che io vada» disse staccandosi da lei
«Perchè?»
«Se non lo faccio ora non riuscirò più a fermarmi»
«Non voglio che tu ti ferma»

Non sapeva esattamente come era riuscita ad avere tutto quel coraggio, in un certo senso era stato come se le parole le fossero uscite da bocca involontariamente, senza che lei potesse fare qualcosa per fermarle.
Akito non rispose, o almeno non verbalmente visto che iniziò a baciarla con più passione di prima.
Nessun contatto era fine a se stesso, ogni respiro era dedicato all'altro, entrambi in quel momento sentivano bisogno di diventare una cosa sola.



«Sei sicura?Guarda che se non sei pronta per me va bene...impazzisco, ma va bene»
«Sono sicura...andiamo in camera mia?»
Akito annuì, la prese in braccio e la portò in camera sua.
E fu proprio lì che per la prima volta, Akito e Sana diventarono una cosa sola.
Ciao a tutti! :)

Dopo diversi mesi dalla pubblicazione dell'ultimo aggiornamento, ho deciso di modificare lo stato di questa storia in "completa", anche se non era così che volevo terminarla, perchè sinceramente non mi piace la piega che ha preso e di conseguenza non so come continuare/migliorarla :/
Quindi la lascio così (non so se successivamente cambierò idea XD).
Non la elimino semplicemente perchè è la prima fanfiction che ho scritto e quindi ci sono in un certo senso "affezionata" XD.

Ho deciso di pubblicare questo avviso poichè di tanto in tanto mi capita di ricevere qualche messaggio privato da parte di alcune persone che seguono questa storia, dove mi viene chiesto se ho intenzione di continuarla e così ho preferito spiegare la situazione :)


Concluco ringraziando tutte le persone che hanno recensito questa mia storia.

Le persone che l'hanno aggiunta tra le prefereite: akira96, emikun, Federica_Love123, Francesca91, Giady66, Herica,
Imnobeautyqueen, jesy, kisachan, lasbirulina, leti_GSA, Light Clary, Lory_lv, Maria_chiara, pia98, Rydelmarylynch1996, Sana_Akyto, sarettastore, viky_R5er_raura_chan, __Terry14_ 


Coloro che l'hanno aggiunta tra le ricordate: Herica, jesy, love_Sana_Akito, Nana84, PleaseBitch97.

Chi l'ha inserita tra le seguite: ambramrn, Arya Son, cassandrablake, Danielle Petite, ginnycherry, jesy, Kitty_kat,
lavinia77, Leo_bartowski, Love kodocha, mimi95, Nana84, Sana_Akyto, Sarama2790, Selene_87, Simo_chan,
sissy05, StellinA003, sweetangel_93, UraniaSloanus, vale_89, vanexa14.


Ed infine ai lettori silenziosi :)

Grazie, grazie, grazie. 
Alla prossima :) :*

   
 
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