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Autore: Shadow_chan    09/08/2015    0 recensioni
Estratto dal capitolo 7
"Avete presente la ragazzina allegra e solare che ha sempre seguito le regole, ligia al dovere, coraggiosa e generosa? Quella che vi detestava perché eravate il suo bulletto personale?
Immaginatevi il luogo più assurdo dove potreste incontrarla.
Ecco io l'ho trovata in un bordello di Amsterdam."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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10. Un buon marito, forse.




 

 

 

Proprio mentre ci sedevamo a tavola era arrivato un tipo. Si è presentato come Mirko Geraci nipote dei Greco quindi cugino di Luisa. Era più basso di me, aveva capelli biondo cenere e occhi azzurri, naso a patata e labbra carnose. Un bel ragazzo insomma.

Tutto sommato il pranzo si svolse in allegria, i cugini Greco erano un ottimo duo comico e le frecciatine di Livio e Alfio avevano messo su un perfetto siparietto comico.

Quando mio padre, a fine pranzo, diede l'annuncio del nostro fidanzamento volevo morire. Luisa mi propose una passeggiata in città per chiacchierare un po' -Per riprendere i rapporti! Non abbiamo iniziato con il piede giusto oggi- non aveva torto.

Una volta usciti ci dirigemmo direttamente verso il Colosseo e i Fori Imperiali, il paesaggio di quei pezzi di storia mi avevano sempre affascinato.

-Ho un ragazzo- oh bene, almeno melo ha detto subito che ha un fidanzato.

-Anche io- lei ride io non capisco perchè.

-Davvero? Credevo che stessi con Flavia, non sapevo fossi gay!- scoppiammo a ridere, ha mantenuto le sue buone qualità.

-Non è che stiamo proprio insieme, siamo ancora sulla via di mezzo. Poi con questa storia del matrimonio mi complicherà le cose- sorrido guardando quell'immensa costruzione, un tempo si svolgevano lotte tra gladiatori e giochi per divertire i popolo, chi sa se un tempo sono stato un gladiatore? -Il tuo ragazzo come l'ha presa?-

-Non l'ha presa!-

-Vuoi dire che non gli hai detto nulla?- alza le spalle sconsolata.

-Mi obbligherebbe a sposarlo solo per fare un dispetto ai miei- sorride teneramente, deve piacerle molto questo ragazzo.

-Non lo vuoi sposare?-

-Non è questo. Io non voglio deludere i miei genitori, si sono montati la testa con l'eredità della zia e vogliono un buon marito per me.-

-Cosa gli fa pensare che io sarei un buon marito per te?-

-Sei sincero, non hai nascosto a nessuno che vuoi Flavia e poi tuo padre garantisce per te.-

-Non ha senso, lo sai vero?-

-Già, ma ormai è fatta. Io ho un idea se sei d'accordo.-

-Sentiamo- ci sediamo su una panchina sotto i pini vicino all'altare della patria

-Frequentiamoci in pubblico così i nostri genitori credono che ci stiamo provando e nel frattempo stiamo con chi ci piace davvero.- mi pare proprio un ottima idea! Le accarezzo la testa affettuosamente. Così concordi stabiliamo che ci vediamo Sabato per il nostro primo falso appuntamento.

 

Una volta a casa comunico ai miei l'appuntamento per Sabato mio padre è molto contento che almeno ci stia provando. Mi da una pacca sulla spalla mi ringrazia per l'impegno e si ritira nel salotto di famiglia con la mamma.

Io? Mi fiondo in camera di Serena e la trovo seduta sul letto che legge un libro.

Lei alza il viso e mi sorride e io mi fiondo sul letto facendola sobbalzare.

I baci si sprecano, vorrei di più ma dobbiamo parlare di molte cose. Ci sediamo a gambe incrociate e le racconto tutto. Non la prende affatto bene.

-Vuoi che sia la tua amante? Mi stai davvero chiedendo questo?- è molto arrabbiata.

-NO! Voglio che tu sia la mia ragazza!-

-Non mi sembra che le ragazze si tengano nascoste hai propri genitori!-

-Senti, non posso evitarlo! Questo matrimonio sarà inevitabile, abbiamo diverso tempo per stare insieme e essere felici perchè non sfruttare il tempo che abbiamo?-

-Che senso ha iniziare tutto questo? Come potrei essere felice sapendo che tra un giorno all'altro tu ti sposerai? Non puoi chiedermi di essere la tua amante, non sono in grado di farlo!-

-Serena ascoltami- ci siamo alzati, occhi negli occhi, le tengo le mani per cercare di trasmetterle la mia agitazione -so che questa situazione non è delle migliori. Nel frattempo potremmo anche trovare una soluzione e non sposare Luisa, ma fino ad allora resta con me- le accarezzo una guancia. I suoi occhi si fanno lucidi ma ricaccia indietro le lacrime. Da quando non la vedevo piangere? Mi fa stare male la sua espressione ferita.

-Io ti voglio Marco ma..- non le do il tempo di finire la frase, la bacio. Ho paura di quella risposta, è un no, netto, lo so già.

Le accarezzo la schiena e risalgo ai capelli ricci e ci infilo una mano, l'attraggo di più a me e le nostre lingue cominciano il loro tango personale e il socio mi si gonfia nei pantaloni. Io la voglio, la desidero, per me. Non voglio sposare un altra donna che non sia quella che sta ansimando sotto di me senza nessun pudore. Bacino contro bacino, cuore contro cuore, l'odore di sesso che si espande nella stanza e io non voglio lasciarla andare mai più. Il mio cuore così come la mente appartengono a quella donna testarda che si rifiuta di essere la mia felicità.

Restammo a coccolati per un po' e quando stavo per addormentarmi lei mi caccia. Si alza dal letto e si riveste, mi dice di andarmene che non succederà più, che è stato uno sbaglio.

Come può essere uno sbaglio i sentimenti che provo? Io la voglio per me ma lei mi caccia, mi da le spalle e aspetta che mene vada. Sono ferito. Lo è anche lei. Ci feriremo ogni volta che ci vedremo? Io spero di no.

Mi alzo e mi vesto. Vorrei abbracciarla e rassicurarla, che troveremo una soluzione. Ma è una bugia e lei odia le bugie. Apro la porta e prima di andarmene non resisto a dirle un ultima cosa -Ti amo Serena- richiudo la porta e a metà pomeriggio mi prendo la peggior sbronza di sempre.

 

La mattina dopo sono nel letto di Serena ma lei non c'è. Non ricordo nulla della sera precedente, dopo il quarto bicchiere di vino sono andato liscio completamente. Mi alzo dal letto e mi rendo conto che sono in mutande, ho fatto l'amore con Serena? Dovrò chiedere a lei che cosa è successo perchè il mal di testa post sbornia non mi lascia andare. Mi guardo in torno in cerca di un flash e inesorabile arriva la batosta. Io che entro in camera sua, la bacio, lei si scansa, io vomito e lei amorevole si prende cura di me finché non mi addormento. É stata molto dolce a farlo, ma le sue cose dove sono?

Sulla specchiera non ci sono i suo cosmetici e la sua spazzola. Il dubbio che lei sene sia andata senza dirmi nulla i spaventa, la rivedrò ancora? E quando succederà cosa faremo? Il suo armadio è vuoto e nel bagno non c'è più niente di suo. Sparita! Ha preso le sue cose e sene è andata senza nemmeno salutare. Mi siedo sul letto anfranto, le mani a coprirmi il viso disperato e piango lacrime amare.

Ci vuole un po' per ricompormi, mi lavo e mi vesto molto lentamente, ho bisogno di tempo per pensare. Andarsene forse è stata la scelta migliore, restare ci avrebbe reso tristi e arrabbiati, io... non so che pensare. Il matrimonio si farà e io non voglio rinunciare a lei, ma non posso chiederle di essere la mia amante! Anche se lo volessi mi riempirebbe di pugni!

Scendo in cucina per una colazione veloce ed esco a fare una passeggiata in cortile. Mio padre mi raggiunge.

-Marco, Luciani ha lasciato questa per te- mi da una lettera e una pacca sulla spalla. Anche lui è amareggiato per questa storia, devo farmi forza e sperare che in futuro per noi ci sia una possibilità.

 

Marco.

Abbiamo passato tanti momenti belli in questi giorni. Grazie per avermi invitata a casa tua. Ho trovato un lavoro presso uno studio legale rinomato, domani è il mio primo giorno così mi trasferisco in un appartamento tutto mio.

Non ti dirò il mio indirizzo o quello dello studio, perdonami ma ho bisogno di tempo.

 

Con Affetto

Flavia Serena Luciani”

 

Ripiego la lettera e torno in casa. É l'ora di riprendere le redini del gioco e di ricominciare per vivere bene.

 

   
 
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